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Di Pietro al soldo della Cia?

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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda gabriele il 07/02/2010, 10:26

franz ha scritto:Ovvio che c'è una distanza abissale nelle cose contestate ad entrambi e nello spessore dei personaggi.
Se ho capito bene cio' che diceva Ranvit, spetta comunque a tutti "chiarire" aspetti oscuri e se non lo fanno si mettono sullo stesso piano di Berlusconi. Questo aspetto lo riprendo in un altro post, rispondendo a Cardif.
Franz


Di Pietro, nei sui pronunciamenti previ e postumi, ha chiarito quanto gli viene contestato?

"Sono orgoglioso di aver accettato l’invito a una cena prenatalizia insieme al comandante dei carabinieri di Roma, al questore Contrada e ad altri esponenti delle istituzioni. A differenza di altri che vanno con le veline io sono andato con i carabinieri che lavoravano con me e non in un night o in un ristorante, ma in una mensa dei carabinieri. Non sapevo neanche che esistessero le foto, le avranno fatte i carabinieri."

A me sembra di sì.

E allora, di cosa stiamo discutendo?

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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda franz il 07/02/2010, 10:58

cardif ha scritto:
ranvit ha scritto:Cardif in questo modo "meni il can per l'aia"!

Se fossero accuse serie, pretenderei chiarezza pure io come te. Ma qua non ho capito le accuse quali sono.

Qui di "accuse" non ce ne sono ma solo domande. Come quelle 10 fatte a Berlusconi da repubblica dopo il caso Letizia e le varie escort.
Lecito fare domande, vediamo chi risponde.
Leggendo l'articolo del Corriere (lascio perdere quello che altri giornali possono averci ricamato sopra) appare chiaro che appena Contrada è stato arrestato, Tutti si sono dati un gran da fare per far sparire traccia di quelle foto. Ora molti qui si affannano a sostenere che in quelle foto non c'è nulla di male ed avrebbero sicuramente ragione se una pari sicurezza fosse stata manifestata da Di Pietro stesso. Se non c'è nulla di male, perché allora tutti i destinatari delle foto (nove persone) giurano tra loro di aver distrutto (bruciato) i propri esemplari? Perché scatta questa caccia alla distruzione per foto cosi' innocenti? Credo che vada riletto con attenzione l'articolo di Felice Cavallaro http://www.corriere.it/cronache/10_febb ... aabe.shtml
Non contiene accuse ma domande. La prima che mi verrebbe implicto fare a Di Pietro è se corrisponde al vero che i partecipanti a quella cena hanno distrutto le foto dell'evento (e se non fosse vero, dove sono la sue copie delle 12 foto).
E verosomile che la persona invitata per ricevere la targa ricordo non avesse ricevuto le foto dell'evento?
Se fosse vero che sono state distrutte, perchè? Poi ci sono le domande di Cavallaro. Che tutto sommato insistono a chiedersi se il Pool di Milano fosse a conoscenza di questi contatti investigativi con i servizi segreti. Francamente io mi chiedo anche che c'azzecca Di Pietro con la consegna (a lui) di una targa ricordo della «Kroll Secret Service». Questo servizio segreto americano (la ricerca mi porta qui e qui) si occupa della sicurezza dei presidenti americani e di frodi finanziarie (contraffazione di moneta american, carte di credito). Comunque sicurezza interna.

Rettifico. Non si tratterebbe di una agenzia pubblica ma di una privata, costituita da ex agenti CIA e FBI.
Ma cos'è la Kroll? E' una delle più grandi agenzie investigative del mondo, che opera soprattutto nel mondo finanziario. Fondata a New York nel 1972 da Jules B. Kroll, e oggi proprietà del colosso assicurativo Marsh & Mc Lennan, nasce come semplice compagnia di detective, ma negli anni '80 e '90 si espande fino a diventare una vera e propria multinazionale della sicurezza, della protezione informatica e del controspionaggio finanziario, con migliaia di dipendenti (tra cui ex agenti Cia e Fbi) e filiali in oltre 25 nazioni, tra cui dal 2004 anche l'Italia. Fu la Kroll a scoprire il primo "tesoro" di Saddam Hussein e a confermare che il banchiere Roberto Calvi era stato assassinato.


Immagino che Di Pietro abbia quindi condotto operazioni (o collaborato) in tal senso ma nella sua scheda su wiki che riassume il suo lavoro non emerge nulla. Vorrei quindi sapere da lui se ricorda il motivo di quella particolare onorificenza, che gli fu consegnata in una caserma a Roma, alla persenza di alti funzionari dei servizi segreti italiani. Sempre che sia vero che l'onorificenza fosse per lui. Non mi pare che questo sia chiaro. Di Pietro sostiene di essere orgoglioso di quell'invito a cena ma non mi pare che chiarisca i motivi di quell'invito. Il Di Pietro che tutti conosciamo si chiederebbe "che c'azzecca Di Pietro con i servizi segreti americani e italiani?"
Ragazzi, le domande sono chiare lecite e si spera in una risposta completa.
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Ultima modifica di franz il 07/02/2010, 11:44, modificato 6 volte in totale.
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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda franz il 07/02/2010, 11:12

"Sono orgoglioso di aver accettato l’invito a una cena prenatalizia insieme al comandante dei carabinieri di Roma, al questore Contrada e ad altri esponenti delle istituzioni. A differenza di altri che vanno con le veline io sono andato con i carabinieri che lavoravano con me e non in un night o in un ristorante, ma in una mensa dei carabinieri. Non sapevo neanche che esistessero le foto, le avranno fatte i carabinieri."

Cioè .... fatemi capire. Uno viene invitato a Roma, in una caserma, come ospite d'onore perché gli devono consegnare una targa ricordo della famosa «Kroll Secret Service» da parte di un agente americano venuto da Washington (famosa si fa per dire, io manco sapevo che esistesse) alla presenza di diversi funzionari dei servizi italiani, .... fanno 12 foto e nemmeno una viene mandata alla persona che era oggetto e centro (ospite d'onore) della serata? Dico ... ma almeno la foto della consegna della targa (all'unico magistrato in sala) dovrebbe averla. Piu' verosimile pensare che dopo l'arresto di Contrada ci sia stata una gara per eliminare quelle foto. Poco verosimile che Di Pietro dica che non sapeva nemmeno dell'esistenza delle foto stesse. Ovviamente Di Pietro non puo' dire di averle distrutte .... meglio dire che non le ha mai avute (il "non ricordo" è troppo penosa come scusa) ma almeno ci dica per quali particolari meriti gli è stata consegnata quella targa ... a meno che non sia un "segreto di stato".
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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda ranvit il 07/02/2010, 11:16

Le altre domande sono : perchè tanti viaggi negli Usa? E perchè Di Pietro fu portato segretamente in Costarica per proteggerlo da un possibile attentato mafioso e Borsellino no? Chi decise cio' e perchè Di Pietro si e Borsellino, che pure era piu' presente sul territorio siciliano, no?
Molto oscura questa cosa....


Inoltre, poco fa ho letto su Il Mattino di Napoli un'intervista a Elio Veltri che accusa Di Pietro di aver comprato dieci case "distogliendo" soldi dalla cassa del partito.
Io non ci credo ma ancora una volta vorrei che Di Pietro facesse chiarezza!


Vittorio
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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda gabriele il 07/02/2010, 11:26

franz ha scritto:
cardif ha scritto:
ranvit ha scritto:Cardif in questo modo "meni il can per l'aia"!

Se fossero accuse serie, pretenderei chiarezza pure io come te. Ma qua non ho capito le accuse quali sono.

Qui di "accuse" non ce ne sono ma solo domande. Come quelle 10 fatte a Berlusconi da repubblica dopo il caso Letizia e le varie escort.
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Leggendo l'articolo del Corriere (lascio perdere quello che altri giornali possono averci ricamato sopra) appare chiaro che appena Contrada è stato arrestato, Tutti si sono dati un gran da fare per far sparire traccia di quelle foto. Ora molti qui si affannano a sostenere che in quelle foto non c'è nulla di male ed avrebbero sicuramente ragione se una pari sicurezza fosse stata manifestata da Di Pietro stesso. Se non c'è nulla di male, perché allora tutti i destinatari delle foto (nove persone) giurano tra loro di aver distrutto (bruciato) i propri esemplari? Perché scatta questa caccia alla distruzione per foto cosi' innocenti? Credo che vada riletto con attenzione l'articolo di Felice Cavallaro http://www.corriere.it/cronache/10_febb ... aabe.shtml
Non contiene accuse ma domande. La prima che mi verrebbe implicto fare a Di Pietro è se corrisponde al vero che i partecipanti a quella cena hanno distrutto le foto dell'evento (e se non fosse vero, dove sono la sue copie delle 12 foto).
E verosomile che la persona invitata per ricevere la targa ricordo non avesse ricevuto le foto dell'evento?
Se fosse vero che sono state distrutte, perchè? Poi ci sono le domande di Cavallaro. Che tutto sommato insistono a chiedersi se il Pool di Milano fosse a conoscenza di questi contatti investigativi con i servizi segreti. Francamente io mi chiedo anche che c'azzecca Di Pietro con la consegna (a lui) di una targa ricordo della «Kroll Secret Service». Questo servizio segreto americano (vedere qui e qui) si occupa della sicurezza dei presidenti americani e di frodi finanziarie (contraffazione di moneta american, carte di credito). Comunque sicurezza interna.
Immagino che Di Pietro abbia quindi condotto operazioni (o collaborato) in tal senso ma nella sua scheda su wiki che riassume il suo lavoro non emerge nulla. Vorrei quindi sapere da lui se ricorda il motivo di quella particolare onorificenza, che gli fu consegnata in una caserma a Roma, alla persenza di alti funzionari dei servizi segreti italiani. Sempre che sia vero che l'onorificenza fosse per lui. Non mi pare che questo sa chiaro. Di Pietro sostiene di essere orgoglioso di quell'invito a cena ma non mi pare che chiarisca i motivi di quell'invito. Il Di Pietro che tutti conosciamo si chiederebbe "che c'azzecca Di Pietro con i servizi segreti americani e italiani?"
Ragazzi, le domande sono chiare lecite e si spera in una risposta completa.
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Francesco, una risposta di Di Pietro? Non la posti?
«CONTATTATO DA AGENTE CIA» - «È vero, lo confesso - ironizza Di Pietro -, io stavo facendo il metalmeccanico in Germania. Poi a un certo punto sono stato contattato da un agente del Kgb, anzi era della Cia, che mi ha parlato in inglese (figuratevi, non so parlare l'italiano immaginatevi l'inglese) e mi ha detto: "ti regalo una laurea, poi ti faccio vincere un concorso di commissario di polizia, poi quello in magistratura poi ti faccio entrare nel pool di Milano, poi ti faccio mettere nel sacco e tutti insieme sconfiggiamo questa prima Repubblica del Caf (Craxi, Andreotti e Forlani, ndr)". Se avessi fatto davvero questo, ma che bravo che sono».

E quella di D'Ambrosio e Serra?
D'AMBROSIO E SERRA - Anche l'ex capo della Procura di Milano, oggi senatore del Pd, Gerardo D’Ambrosio, esclude rapporti tra Di Pietro e Contrada. «Ma che c’entra questa cena, è del '92... - dice al quotidiano Affaritaliani.it -. Eravamo nel pieno di Mani Pulite e Di Pietro era osannato dai carabinieri. Lo invitano a cena e ci va. C’è anche Contrada? Boh, non lo so. Io non sapevo assolutamente niente di questa cena e non conoscevo allora Contrada, come non credo che lo conoscesse neanche Di Pietro. Comunque non mi interessa». Achille Serra (Pd) parla di «finto scoop, frutto di menti malate, anzi di menti in malafede». «Si tratta di una cena organizzata in una caserma dei carabinieri da un uomo di indubbia moralità come il generale Vitagliano - spiega il senatore -, in un momento storico, il 1992, in cui Di Pietro era il primo punto di riferimento del Paese e partecipava quotidianamente a cene ed eventi nei contesti più disparati. Bruno Contrada d'altro canto non era ancora il personaggio noto che diventerà qualche tempo dopo». Quanto all'esistenza di rapporti equivoci tra l'allora magistrato Di Pietro e la Cia l'ipotesi suscita solo ilarità e non merita alcun commento».

Erano sul link in fianco (qui)
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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda gabriele il 07/02/2010, 11:28

franz ha scritto:
"Sono orgoglioso di aver accettato l’invito a una cena prenatalizia insieme al comandante dei carabinieri di Roma, al questore Contrada e ad altri esponenti delle istituzioni. A differenza di altri che vanno con le veline io sono andato con i carabinieri che lavoravano con me e non in un night o in un ristorante, ma in una mensa dei carabinieri. Non sapevo neanche che esistessero le foto, le avranno fatte i carabinieri."

Cioè .... fatemi capire. Uno viene invitato a Roma, in una caserma, come ospite d'onore perché gli devono consegnare una targa ricordo della famosa «Kroll Secret Service» da parte di un agente americano venuto da Washington (famosa si fa per dire, io manco sapevo che esistesse) alla presenza di diversi funzionari dei servizi italiani, .... fanno 12 foto e nemmeno una viene mandata alla persona che era oggetto e centro (ospite d'onore) della serata? Dico ... ma almeno la foto della consegna della targa (all'unico magistrato in sala) dovrebbe averla. Piu' verosimile pensare che dopo l'arresto di Contrada ci sia stata una gara per eliminare quelle foto. Poco verosimile che Di Pietro dica che non sapeva nemmeno dell'esistenza delle foto stesse. Ovviamente Di Pietro non puo' dire di averle distrutte .... meglio dire che non le ha mai avute (il "non ricordo" è troppo penosa come scusa) ma almeno ci dica per quali particolari meriti gli è stata consegnata quella targa ... a meno che non sia un "segreto di stato".
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Per fortuna che le domande non erano accuse...
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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda franz il 07/02/2010, 12:02

gabriele ha scritto:Francesco, una risposta di Di Pietro? Non la posti?

Non ho postato l'articolo di Cavallaro (ma solo il link) e la risposta di Di Pietro è già nota.
Mi pare che faccia lo spiritoso ma si sta solo arrampicando sui vetri.
Se dice cose, puo' essere smentito. Se la mette sul ridere, ricolizzando mega compotti ... sta solo usando un banale espeediente.
Non credo che sia sfuggito che, a proposito di viaggi di Tonino in USA, lui avesse escluso un certo viaggio con una certa persona ... poi sono saltate fuori le foto.
E' sempre cavallaro a scrivere: http://www.corriere.it/politica/10_febb ... primopiano

Un altro aspetto inquetante di Di Pietro è costituito dai sui ex-amici, che ora lo contenstano con forza.
Il caso non è nuovo e chi è stato a suo stetto contatto nei Democratici (l'asinello) già mi raccontava del rapporto amore-odio che si innesta attorno a Di Pietro. Ora leggo che Veltri da fedele sostenitore è diventato uno dei piu' accesi contestatori. Anche questo Di Domenico ha seguioto lo stesso percorso. Ma leggo anche di Achielle Occhetto, Giuglietto Chiesa. In somma chi lo conosce da vicino poi qualche problema lo ha, se non accetta passivamente il suo indiscutibile potere. Un po' quello che accade alla lega di Bossi, altro partito costruito attorno ad una person, padre padrone di tutto.
E quello che accade nel partito di Berlusconi.

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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda Stefano'62 il 07/02/2010, 12:40

Ma mettiamo pure che Di Pietro abbia aiutato i servizi italiani o americani.....
A fare cosa ?
A neutralizzare almeno qualcuno dei pericolosi delinquenti arrivati in posti da cui sarebbe stato difficile scacciare con metodi usuali,mi pare chiaro.
Embe ?
A parte il fatto che mi sembra inverosimile e improbabile,come ho già motivato in un post precedente......
L'unica cosa che questo fatto sarebbe in grado di dimostrare è che magari i servizi italiani non sono completamente deviati o sporchi,e che quelli americani tra una schifezza e l'altra ne combinano qualcuna un pò più onorevole.
I servizi segreti che aiutano la giustizia a fare il suo lavoro,praticamente la funzione più lecita e onorevole che possa avere un servizio segreto.
A chi interessa adesso andare a ravanare su queste cose con l'evidentissimo intento di intorbidire le acque per dimostrare che invece fossero riprovevoli ?
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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda franz il 07/02/2010, 12:54

Stefano'62 ha scritto:Ma mettiamo pure che Di Pietro abbia aiutato i servizi italiani o americani.....
A fare cosa ?
A neutralizzare almeno qualcuno dei pericolosi delinquenti arrivati in posti da cui sarebbe stato difficile scacciare con metodi usuali,mi pare chiaro.
Embe ?
A parte il fatto che mi sembra inverosimile e improbabile,come ho già motivato in un post precedente......
L'unica cosa che questo fatto sarebbe in grado di dimostrare è che magari i servizi italiani non sono completamente deviati o sporchi,e che quelli americani tra una schifezza e l'altra ne combinano qualcuna un pò più onorevole.
I servizi segreti che aiutano la giustizia a fare il suo lavoro,praticamente la funzione più lecita e onorevole che possa avere un servizio segreto.
A chi interessa adesso andare a ravanare su queste cose con l'evidentissimo intento di intorbidire le acque per dimostrare che invece fossero riprovevoli ?

Il problema non è "mettere" o ammettere (e non dobbiamo essere noi a farlo ma e persone direttamente coinvolte) che Di Pietro abbia auitato i servizi segreti americani ma piuttosto chiarire se è successo il contrario. E perché.
A chi interessa "ravanare"? Scusa ma potremmo chiederci lo stesso rispetto al dossier mafia-stato proprio di quegli anni.
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Re: Di Pietro al soldo della Cia?

Messaggioda ranvit il 07/02/2010, 13:06

Dall'articolo de lastampa.it che ho inserito nel forum dell'Ulivo estraggo questa parte :

" come il discusso ma onnipresente Gioacchino Genchi, che ha voluto spiegare ai congressisti come e perché l’aggressione milanese a Silvio Berlusconi sia del tutto inventata (salvo dover poi dire, causa il putiferio scatenatosi, che il suo ragionamento era stato frainteso). Lavoro non facile, insomma, non dar più la caccia «solo ai voti di pancia, cioè di chi ha mal di pancia: quello è un voto da diarrea politica», come spiega Di Pietro.

E ancora meno facile a doverlo fare nell’ormai solito e nauseabondo clima da Seconda Repubblica, in mezzo ad assegni che appaiono e scompaiono, venefiche zaffate di sospetti intorno all’appropriazione indebita di soldi destinati al partito e cene più o meno imbarazzanti di cui viene chiesto il conto vent’anni dopo. Si giustifica Di Pietro: «E che ne potevo sapere, io, di chi c’era lì a cena nella caserma dei carabinieri? Nemmeno me lo ricordo... La prossima volta porto un’agenda e segno i nomi di tutti i presenti», ha spiegato provando a difendersi - però - con gli argomenti e gli omissis in passato così spesso cari ai suoi imputati. Per sancire la svolta e comunicarla nella maniera più comprensibile possibile alla platea, Di Pietro ha scelto una via che certo ha destato sorpresa: ha quasi ignorato - e citato pochissime volte - Silvio Berlusconi. Quando l’ha fatto, però, non è stato certo tenero: «Tutti stanno a chiedermi di quella cena e si dimenticano di un certo stalliere... "


Già, che ci fa questo Genchi al congresso dell'Idv?




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