Da lastampa.it :
Idv, Di Pietro: sogno la fusione col Pd
Da oggi a domenica le prime assise
ROMA
Come sarà l’Idv del futuro? Con Luigi De Magistris insieme ai no global e alla sinistra radicale o con Antonio Di Pietro in una alleanza-competizione rinnovata con il Pd? L’Italia dei Valori studia per diventare grande, dopo il clamoroso successo ottenuto alle elezioni europee 2009, quando ha raggiunto l’8% dei consensi quasi raddoppiando il 4,3% delle politiche 2008 guadagnando un milione di voti in più.
Da oggi a domenica l'Idv celebra all’hotel Marriott di Roma il suo primo congresso nazionale come partito vero e proprio: lo slogan ("L’alternativa per una nuova Italia") rappresenta l’ambizione a concorrere a un futuro governo. De Magistris non ha raccolto l’appello per una sua candidatura alternativa al fondatore, e sostiene la rielezione di Di Pietro: l’unico candidato alternativo è il deputato campano Francesco Barbato. Ma in una intervista alla Stampa De Magistris ha spiegato il suo progetto politico, che incontra non poche perplessità nel gruppo dirigente storico dell’Idv.
Oggetto del contendere la collocazione del partito: dopo le frizioni dei mesi scorsi, Di Pietro ha ricucito il rapporto con Pier Luigi Bersani, mentre l’ex pm di Catanzaro, che gli contende la palma della popolarità e che lo ha bruciato alle europee superando le 400mila preferenze, propone di andare oltre l’Idv e la «concezione della politica come semplice tesseramento», guarda alle alleanze a sinistra, flirta con Nichi Vendola. Il "movimento di popolo" cui guarda De Magistris potrebbe nascere «anzitutto con tutta la sinistra radicale. E poi c’è il vasto mondo dell’associazionismo, ci sono i no global (escluse le frange estremistiche), ci sono i "grillini", c’è il mondo della Rete», spiega. «I no global sono estremisti», è la gelida replica di Felice Belisario, capogruppo al Senato ed espressione dell’Idv moderata, che si rifà alla eclettica Carta dei valori e alle culture «liberale, socialista riformista e cattolica solidarista. Rispetto la sinistra - dice - ma penso abbia un altro percorso».
«L’Idv e il Pd stanno cercando di costruire un ponte per il governo dell’oggi e del domani. La nostra è un’ipotesi strategica e dirò di più: il giorno in cui tra Idv e Pd si potesse arrivare ad una fusione sarà un giorno d’arrivo molto importante». Lo ha detto Antonio Di Pietro in una conferenza stampa a margine della prima giornata del congresso dell’Italia dei Valori a Roma
«È inutile cercare di creare finti dualismi. Sui contenuti non ho visto divergenze che possano portare a cambiamenti di rotta». Luigi de Magistris interviene al congresso dell’Italia dei valori e dà il suo appoggio alla mozione di Antonio Di Pietro e alla sua candidatura alla guida di Idv, «un grande partito politico che deve intraprendere l’opera del cambiamento reale del paese».
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In effetti l'Idv attuale è un coacervo di posizioni e di elettori, che sono riconducibili alle due posizioni evidenziate nell'articolo.
Si potrebbe dire : niente di nuovo a sinistra! Metà almeno Idv è composto da elettori del Pd temporaneamente prestati. L'altra metà è a sua volta divisa in due : metà riconducibile alla sinistra radicale temporaneamente prestati, l'altra metà il nucleo storico del dipietrismo prima maniera : ex transfughi di altri partiti (da destra a sinistra) perchè non piu' candidati...
Vittorio