Ci sono tre tipi di voto: di appartenenza, di scambio e di opinione.
C'è il voto di appartenenza, di chi dichiara il suo sostegno pregiudiziale a chi è nominato dalla segreteria del partito, precisando che la sua idea di partito coincide con quella del segretario del partito.
C'è il voto di scambio di chi dichiara "questa volta il nostro voto lo daremo a due condizioni: la prima è che ce lo chiedano, la seconda è che ci dicano cosa ci danno."
E ci sono quelli che vogliono maturare un'opinione per giocare una scommessa o per dar seguito ad una scelta compiuta, quelli insomma che vogliono scegliere, esprimendo sul futuro un voto a ragion veduta.
Si possono ritenere elettori democratici quelli che si interrogano sul "perché" e "per chi" votare.
E il confronto sarà quello che si svolgerà sui mass media.
"Scegliere a ragion veduta in nome del futuro piuttosto che del passato, in nome delle idee piuttosto che delle persone, è la speranza che ci guida. L'unico modo per dare un senso all'oggi è guardarlo dal domani, anzi, dal dopodomani"
( Arturo Parisi, " Per un voto a ragion veduta", 31.7.2009, www.ulivisti.it )