cardif ha scritto:Parola del PdC, dal primo discorso del 6/2/1994:
Http://www.ilpopolodellaliberta.it/silv ... so1994.pdf
...
Dal che si deduce ampiamente quello che gli interessa: ridurre le tasse ai ricchi e benestanti. Non altro.
Ripetendo il beneficio di inventario sulle intenzioni della CdL, oggi Tremonti rilancia con l'idea, altrettanto antica, di arrivare a 8 imposte.
Oggi sono un centinaio e l'unico che ne le ridusse (abolendone 7) fu Visco, anche se al posto di 7 introdusse un "mostro" come l'IRAP, Imposta regionale sulle attività produttive. Oggi molto piu' criticata di allora.
Non credo che lo faranno mai (dipassare da 100 a 8) ma sarebbe veramente una semplificazione. Come non essere d'accordo?. Ci sono imposte inutili, il cui costo di accertamento ed esazione supera il gettito.
cardif ha scritto:2) L'esempio numerico che hai fatto tu rientra in quello che ho indicato sopra quando ho scritto:
"Occorrono aggiustamenti, lo so; perché sarebbe svantaggioso se per caso il reddito fosse strettamente decrescente."
Se inverti l'ordine, si pagherebbe su 31.000 quandosi l'imponibile è 38.000.
...
Secondo me si potrebbe fare, ma non sta a me decidere, quindi è un puor parler.
Nel mondo esistevano alcuni sistemi a tassazione biennale in economie sostanzialmente stabili nel tempo ma sono stati abbandonati per una piu "equa" tassazione annuale. Nell'ambito dei sistemi tributari occidentali oggi nessun sistema che io conosca si basa su medie di piu' anni. Concretamente non viene ritenuto, nell'ambito delle scienze tributarie, adeguato ai tempi. Andava bene 20 anni fa in alcuni paesi molto stabili. Ti sembra il caso dell'Italia?
Il problema degli acconti è altra cosa e va affrontato a parte.
cardif ha scritto:3) Tu avevi scritto "per i redditi più bassi", per cui ho pensato che ti riferissi a quelli versati dal lavoratore.
Visto che si versano contributi, non redditi, era chiaro che mi riferivo ai contributi, come versamento.
cardif ha scritto:Ma di quanto? E per portarla alla media mondiale di quanto si deve ridurre?
Il problema non è solo la media mondiale. Non va persa di vista ma il cuore è dato da quanti soggetti contribuiscono e da quanti soggetti percepiscono.
cardif ha scritto:E torniamo al discorso: si potrebbero azzerare questi contributi, lasciandoli in busta paga.
E poi? Il dipendente non avrà pensione, non indennità di disoccupazione, non cassa integrazione, niente indennità di assenza per malattia, niente indennità per maternità: se la dovrà sbrigare da solo, accantonando.
Non me la sento di dire che sarebbe meglio; non me la sento di dire che questo porterebbe ad un beneficio per la società.
Oggi abbiano un grande calderone in cui tutti immergono il mestolo. Domani sarà necessario separere previdenza da disoccupazione, maternità, malattia, assistenza. Casse separate ed ognuna in equilibrio, senza sfruttare gli avanzi altrui per colmare i prori disavanzi. Inoltre va stabilito cosa deve finanziato da contributi proporzionali e cosa da imposte progressive. Oggi, malgrado qualche tentativo di fare lo splitting, sull'INPS e sui suoi contributi grava parte della spesa assistenziale, che invece in ogni contesto di welfare serio grava sulla fiscalità generale. Va tutto riformato. Per esempio un lavoratore dipendente ha un carico contributivo del 42% ma un indipendnete no. Sai come fanno negli altri paesi industrializzati? L'aliquota è la stessa. Circa il 20~25%, sia per i dipendneti che per gli indipendneti. Quindi non esiste alcuna conveninenza a spingere verso le forme di precariato e lavoro fittiziamente autnomo.
cardif ha scritto:Sulle pensioni.
Antonio Mastrapasqua, presidente dell'Inps, dice che con 11 miliardi di attivo non serve una nuova riforma delle pensioni.
E Bonanni, Cisl: dice che "Il vero problema italiano è aumentare le pensioni, non l'età pensionabile".
Opinioni, certo. Ma a volte mi sembra che se uno dice una cosa e la ripete, viene assunta per verità. Come si diceva una volta: "l'ha detto il prete sull'altare" o, più recentemete, "l'hanno detto alla TV".
cardif
Per aumentare le pensioni di vecchiaia, esigenza vera e sacrosanta, devi per forza sciogliere in nodo dell'età pesnionabile, sia di anzianità che di vecchiaia. ovviamente ai sindacati conviene sottolineare un aspetto, un piatto, glissando sull'altro.
Un sistema tuttavia deve essere in equilibrio, per non dare debito e deficit, e per metterlo in equilibrio devi guardare i due piatti della bilancia. Quello delle uscite e quello delle entrate.
Quello delle uscite riguarda quanti percettori, quanti soldi percepiscono e per quanto tempo.
Quello delle entrate riguarda quanti contributori, quanti soldi contribuiscono e per quanto tempo.
L'ètà sta in mezzo e moltiplica per due lo sbilanciamento.
Su una bilancia in equilibrio se sposti un Kg da un piatto all'altro hai un doppio squilibrio.
Manca un Kg da un piatot e ne hai uno in più sull'altro.
Franz