gabriele ha scritto:Quindi, di primo acchito, il primo approcio, "decidere subito", è di gran lunga meglio del secondo approcio, "indago, mi fermano, la questione si disperde nel tempo...".
Non sono d'accordo, perché la decisione prermatura, se negativa, stralcia subito un soggetto dall'indagine, rendendola monca. Moltio reati sono commessi da piu' persone (corruzione, per esempio) ed è utile assicurare una unitaretà di tutta la fase di indagine fino alla sua conclusione.
Comunque su questi aspetti mi attendo che le organizzazioni della magistratura dicano cosa è meglio per le indagini.
Interromperle subito, se l'autorizzazione a preocedere viene negata, o portarle fino allla fine.
gabriele ha scritto:C'è inoltre un secondo aspetto che deve essere considerato. La Camera non dovrebbe decidere sulla risultanza delle indagini. Il principio su cui si basa l'attuale articolo 68 non è questo, ma semmai sul fermare possibili vessazioni da parte del potere giudiziario su quello legislativo.
Chiaro, ma considera che il cosiddetto fumus persecutionis si autoalimenta ed autosostiene proprio perché le indagini non sono state completate. Tutto rimane in un limbo. Permettere comunque le indagini fino alla loro fine (il rinvio a giudizio o il non luogo a procedere) per il politico e gli altri imputati scardina l'argomento stesso della presunta persecuzione, perché sarà poi il processo stesso a dimostrare, in aula, la consistenza delle prove. Nel nuovo testo si esplicita che la Camera dispone una eventuale sospensione del processo per la durara del mandato, solo a
garanzia della libertà della funzione parlamentare. Il concetto di presunta persecuzione sparisce, a mio modo di vedere.
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)