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Tonino invece non teme di dire la verità.

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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda ranvit il 30/12/2009, 20:03

annalu ha scritto:Qui invece mi è difficile seguirti. Craxi, a mio parere, non ha affatto preteso di rinnovare la politica, o meglio, ha creduto che rinnovarla potesse significare prima di tutto rendere scoperto e palese quello che avveniva di nascosto: l'illegalità e la corruzione diffusi ma nascosti, rivendicati come leciti in quanto condivisi ... come poteva pensare che fosse accettabile? Certo, si è dimostrato meno ipocrita di altri, ma rivendicare il diritto ad essere "ladri", l'affermare "tutti colpevoli, nessun colpevole" non mi sembra qualcosa di cui vantarsi.
Si è scontrato col PCI? Ma tu credi che un atteggiamento del genere fosse accettabile per la DC?
La "retorica velleitaria di una inesistente diversità" è in parte come la descrivi tu, ma non del tutto. Il Pci aveva una lunga tradizione all'opposizione, situazione non gradevole ove molti militanti hanno pagato cara la loro appartenenza; questa disponibilità a "pagare" per le proprie idee invece di guadagnarci su (da parte di alcuni, non di tutti, su questo hai ragione), ha permesso ai vertici di approfittare di una fama pagata dai cosidetti "compagni di base", per i quali la "diversità" era reale e pesantissima.

Su quel che sta accadendo ora, no dico nulla: è una tristezza molto grande per me, vedere un patrimonio ideale vero, anche se con grandi limiti, disperso dalla professionalizzazione della politica. E dico "professionalizzazione" perché preferisco essere cortese.

annalu


Craxi non voleva scoperchiare niente, vi è stato costretto dalla situazione del momento. Voglio dire che voleva rinnovare la politica ben prima di Mario Chiesa...
E se il Pci l'avesse assecondato non avrebbe avuto la necessità di "professionalizzare" la corruzione. In realtà oggi gli ex Pci sono andati ben oltre il laburismo antesignano di Craxi. Se l'avessero "accompagnato" verso il rinnovamento della sinistra oggi non saremmo a questo punto. Ma il suo non voler sottostare al Pci gli è stato fatale. E questa è una delle ragioni per cui io critico tanto la sinistra : è sempre stata riformista "a chiacchiere" ma conservatrice nella pratica.

Vittorio
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda Stefano'62 il 30/12/2009, 20:56

ranvit ha scritto:Craxi non era piu' ladro e corrotto di (quasi) tutti gli altri politici di destra e di sinistra. Ha solo avuto la sventura di mettersi in testa di rinnovare la politica e le istituzioni di una Italia ingessata ed immobilizzata da una ipocrisia dilagante. Per fare questo si è scontrato con il Pci, cui voleva sottrarre la supremazia a sinistra, ma non avendone la stessa forza finanziaria ha "professionalizzato" un sistema di corruttela pre-esistente....e tutt'ora esistente, anzi piu' di prima!
Questo è quello che penso io....e non solo io.


Veramente era Berlinguer,e non Craxy,quello che denunciava ciò che poi si è rivelato vero,e cioè che in politica c'era del marcio;ma siccome era comunista allora quello che diceva chissà se era vero.....
Ora sappiamo che aveva ragione e che il marcio poi è dilagato anche nel suo partito.
Quanto alle disponibilità finanziarie,la storia dice che il PCI prendeva soldi dall'est e il pentapartito dall'ovest.

La coalizione che ha guidato (e rovinato) l'Italia fu una invenzione di tale Arthur Schlesinger,consigliere e analista al servizio della presidenza statunitense negli anni sessanta,il quale consigliava di finanziare il partito socialista,però solo a patto che rimanesse solennemente distaccato dal partito comunista,che era visto come un enorme pericolo,e che si alleasse con la DC.
La precedente ipotesi di ingerenza,cioè il finaniamento del MSI e della DC in funzione di una loro coalizione,fu scartata per la paura che ciò favorisse una unione (vincente) a sinistra.
Dunque si inventò e finanziò il centrosinistra,con l'intento di erodere il consenso a sinistra frammentandolo e portandone una parte sotto l'ala moderata.
Pensando a quello che è successo nello stesso periodo (1964) a Patrice Lumumba in Congo,ucciso non perchè fosse brutto e cattivo,bensì perchè voleva sottrarsi alla logica delle sfere di influenza,spero che a nessuno venga in mente adesso di venirla a menare con la storia che era tutto per evitare le schifezze sovietiche,che tanto non è vero.

Craxy ancora non c'era,è arrivato dopo coi modi di chi cerca il potere per il potere,scalzando i concorrenti tra i quali Scalfari,e si è giovato di questa situazione e dei soldi.
Poi i soldi hanno smesso di arrivare,sia da una parte sia dall'altra,e alla fine il muro è caduto,e questa classe di inetti ipocriti (anche a sinistra,hai ragione) la cui fortuna si basava sull'esistenza del muro,non ha potuto fare altro che affidarsi al sistema delle corruttele che avevano in precedenza inventato certi dell'impunità data dalla situazione geopolitica internazionale.

Dato che da che mondo e mondo le regole le fa chi è al governo,è chiaro che chi ha imposto il sistema delle corruttele non può essere stato il PCI;piuttosto è evidente come questa situazione può avere favorito l'ascesa a sinistra di chi con questo sistema ci andava a nozze,e il risultato è che siamo circondati da ladri.

Per questo non condivido la tua analisi sulle intenzioni e le motivazioni di craxy,dato che lui era uno dei capi della banda.
E gli altri (a destra come a sinistra) stanno ancora al loro posto e oggi cercano di vendicarsi di quelli che hanno rischiato di rompergli il giocattolo.
E il primo obiettivo è liberarci di loro,e per riuscirci è necessario non fornire nessun alibi a questo meschino tentativo di riabilitare la memoria di un ladrone.

Ciao
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda pianogrande il 30/12/2009, 21:02

E gli altri (a destra come a sinistra) stanno ancora al loro posto e oggi cercano di vendicarsi di quelli che hanno rischiato di rompergli il giocattolo.
E il primo obiettivo è liberarci di loro,e per riuscirci è necessario non fornire nessun alibi a questo meschino tentativo di riabilitare la memoria di un ladrone.
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Ecco!
Smettiamola di girargli troppo intorno e cerchiamo di parlare chiaro.
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda lucameni il 30/12/2009, 21:23

E' vero che il sistema delle cooperative e la scelta di usare assunzioni, affidamenti alle coop - appunto - invece che vere e proprie tangenti, almeno nella maggior parte dei casi, ha evitato eccessivi coinvolgimenti del PCI nelle inchieste.
Anche se poi la storia di mani pulite dice che il pool iniziò proprio con l'indagare la parte migliorista del PCI milanese e non da subito i Mario Chiesa della situazione.
Peraltro non regge la giustificazione dei riciclati post tangentisti per i quali le tangenti erano necessitate dalla presenza di finanziamenti esteri al PCI, per un dato oggettivo: anche l'ex partito comunista, pur spesso sotto altre forme, faceva parte di quel sistema di spartizione.
Se la spartizione di DC, PSI e partiti laici fosse stata motivata da forme "difensive" nei confronti del PCI, questi non doveva certo far parte del sistema.
Preciso: quanto dico non è frutto del mio noto anticomunismo e scarsa simpatia per la santificazione di quel partito, ma di attenta lettura della cronaca di quegli anni e di quanto detto e scritto dai protagonisti dell'epoca; Di Pietro compreso.
Mentre il ruolo comunista nel sistema tangentizio, almeno nella sua quantificazione, è stato meno evidente (Di Pietro appunto ce ne parla con dovizia di particolari in alcuni suoi libri-intervista), se guardiamo al rapporto politici coinvolti / percentuali di voti, non possiamo non rilevare un particolare attivismo da parte del PSI craxiano nel campo della corruzione.
Questione proprio di numeri, che non mentono.
Partito medio, tante mani leste, mentre la DC, come diceva Montanelli, di lungo corso, rubava con fare più soffice e curiale.
Tipo Pomicino che, a causa di un voto alla Madonna, invece di chiedere la tangente costrinse l'imprenditore di turno a fare una donazione ad un prete amico. Insomma un voto alla Madonna esaudito mediante mazzetta.
Poi - per carità - ci può essere stato ancor più sommerso ancora non scoperto, ma se bisogna fare un discorso oggettivo si deve partire da dati accertati.
Non certo dallo stravolgimento della realtà tipico dei disallineati italiani.

Da leggere il Gramellini di oggi, merita.
Giustamente ci fa notare come riabilitare anche solo con una via un Craxi vorrebbe dire delegittimare quello Stato (la magistratura) che lo ha condannato in via definitiva.
Praticamente lo Stato che delegittima se stesso.
Cosa del resto comune in era berlusconiana.
Ultima modifica di lucameni il 31/12/2009, 0:22, modificato 2 volte in totale.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda pianogrande il 31/12/2009, 0:13

Da tutti colpevoli, nessun colpevole, passeremo a riabilitato lui, riabilitati tutti.
E' il momento del vittimismo.
Forse, allora, la versione giusta è: Martire lui, martiri tutti.
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda Iafran il 31/12/2009, 0:59

lucameni ha scritto:... riabilitare anche solo con una via un Craxi vorrebbe dire delegittimare quello Stato (la magistratura) che lo ha condannato in via definitiva.
Praticamente lo Stato che delegittima se stesso.
Cosa del resto comune in era berlusconiana.

E' la mira degli attuali governanti: delegittimare la Magistratura, sputtanare lo Stato e mirare a stravolgerlo per farne uno secondo la loro (sua) volontà.
Non lo si dovrebbe permettere ed occorrerebbe bloccare in partenza ogni tentativo, ad incominciare da questa manovra craxiana.
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda cardif il 31/12/2009, 1:56

Iafran ha scritto:delegittimare la Magistratura, sputtanare lo Stato e mirare a stravolgerlo per farne uno secondo la loro (sua) volontà

Già. Con buona pace della democrazia, quella vera.
Per le farneticazioni di una persona sola sui poteri dello stato (che di stato non capisce niente, perché lo vede come un'azienda);
Per l'assecondamento degli scherani, che così conservano un po' di potere e tornaconto economico;
Per il seguito di una parte minoritaria della popolazione, che crede alle favole;
Per un'opposizione che non riesce a maturare la convinzione che il pericolo è in agguato (tranne Di Pietro) e non si convince che si devono esaltare i punti in comune e non esasperare le differenze.
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda cardif il 31/12/2009, 2:54

E per tornare a Craxi: dall'articolo di Marco Travaglio pubblicato su "il Fatto Quotidiano" del 30/12/09:
"Al momento della morte, nel gennaio del 2000, Bettino Craxi era stato condannato in via definitiva a 10 anni per corruzione e finanziamento illecito (5 anni e 6 mesi per le tangenti Eni-Sai; 4 anni e 6 mesi per quelle della Metropolitana milanese).
Nella caccia al tesoro, anzi ai tesori di Craxi sparsi per il mondo tra Svizzera, Liechtenstein, Caraibi ed Estremo Oriente, il pool Mani Pulite ha accertato introiti per almeno 150 miliardi di lire.
Finanziamenti per il Psi? No, Craxi rubava soprattutto per sé e i suoi cari.
"Craxi – si legge nella sentenza All Iberian confermata in Cassazione - è incontrovertibilmente responsabile come ideatore e promotore dell'apertura dei conti destinati alla raccolta delle somme versategli a titolo di illecito finanziamento quale deputato e segretario esponente del Psi. La gestione di tali conti… non confluiva in quella amministrativa ordinaria del Psi, ma veniva trattata separatamente dall'imputato tramite suoi fiduciari… Significativamente Craxi non mise a disposizione del partito questi conti".
Su Constellation Financiere e Northern Holding - conti gestiti dal suo compagno di scuola Giorgio Tradati - riceve nel 1991-'92 la maxitangente da 21 miliardi versata da Berlusconi dopo la legge Mammì. Sul Northern Holding incassa almeno 35 miliardi da aziende pubbliche, come Ansaldo e Italimpianti, e private, come Calcestruzzi e Techint.
Nel 1998 la Cassazione dispone il sequestro conservativo dei beni di Craxi per 54 miliardi. Ma nel frattempo sono spariti"

Insomma, è un po' difficile immaginarlo grande statista che si occupa e preoccupa del "popolo italiano".
Ladri sono tutti coloro che rubano (anche quelli che rubano la classica mela in stato di necessità), ma è certamente più ladro chi ruba di più. Ed è ancora più ladro se ruba per sé e non per il partito.
Corrotti o corruttibili lo sono tutti (penso che chiunque abbia un prezzo più o meno alto che è disposto ad accettare per farsi corrompere); ma corruttori lo sono in pochi: quelli che hanno i mezzi (potere o denaro).
Oggi proprio questi vogliono corrompere le coscienze degli italiani, col tentativo di riabilitare Craxi sulla base della sola alterazione della memoria collettiva, senza nuove prove.
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Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda ranvit il 31/12/2009, 11:34

Se la stessa caparbietà usata per condannare Craxi fosse stata usata...e fosse usata...con tutti (a parte Berlusconi), almeno l'80% dei politici italiani sarebbe in galera.
Con Berlusconi le cose stanno andando diversamente....è la nemesi...

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Da repubblica.it :

CRAXI: FASSINO, BETTINO FU CAPRO ESPIATORIO
"Continuo a pensare che dipingere Craxi come un criminale sia una caricatura sciocca e inaccettabile. Cosi' come descriverlo come la vittima di una congiura". Lo ha detto Piero Fassino in un'intervista. "Rivisto oggi", ha aggiunto, "non c'e' dubbio, che ci fu un silenzio assolutamente reticente e ambiguo da parte di tutta la classe politica davanti al discorso che fece alla Camera".

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Re: Tonino invece non teme di dire la verità.

Messaggioda annalu il 31/12/2009, 12:40

ranvit ha scritto:CRAXI: FASSINO, BETTINO FU CAPRO ESPIATORIO

Condivido il fatto che Craxi non fosse l'unico a comportarsi in quel modo, ma questo forse lo assolve?
Craxi ha fatto una "chiamata di correo" pubblica, credendo di potersi autoassolvere ricordando a tutti i suoi compari riuniti (alla Camera!!!) che anche loro erano colpevoli.
Ma avrebbe dovuto aspettarselo, che i suoi compari avrebbero preferito buttarlo a mare, piuttosto che ammettere le loro responsabilità e rischiare anche loro un processo ed una condanna.
Amche il paese ha peccato di ingenuità, pensando che, condannato Craxi, gli altri avrebbero smesso di intascare tangenti, di corrompere e farsi corrompere: questo forse è in parte accaduto nei primissimi tempi, ma presto ci ha pensato Berlusconi a sostituirlo per rimettere a posto le cose, con molta più protervia. Colpevole e ingenuo è stato fermarsi a Craxi, quando la pulizia avrebbe dovuto andare ben più a fondo.
Solo in questo senso Craxi può essere considerato capro espiatorio: condannato dai suoi stessi compari, perché loro potessero continuare i loro affari in pace, come è prassi consolidata tra i malfattori.
Adesso i malfattori, forti del potere riconquistato, vorrebbero "riabilitare" Craxi, colpevolizzando chi chiedeva una maggiore onestà. E' giusto: in una società di ladri, solo gli onesti sono davvero colpevoli!

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