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Più tecnologie e più internet ma l'Italia è ancora indietro

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Più tecnologie e più internet ma l'Italia è ancora indietro

Messaggioda franz il 28/12/2009, 18:12

Indagine Istat: oltre il 54% delle famiglie ha un computer e più del 47% ha accesso al web. Il nostro Paese è quartultimo in Europa per la banda larga e agli ultimi posti per l'accesso generale al web

Più tecnologie e più internet ma l'Italia è ancora indietro
ROMA - L'utilizzo di computer e internet continua ad aumentare ma nel settore delle nuove tecnologie l'Italia è ancora indietro e per quanto riguarda la banda larga il gap infrastrutturale con il resto d'Europa rimane ampio, con il nostro Paese al quartultimo posto. L'indagine Multiscopo condotta dall'Istat sugli "Aspetti della vita quotidiana" fotografa una realtà a due facce. Uno dei dati più significativi è che le famiglie italiane usano di più computer e internet, soprattutto se in casa ci sono dei ragazzi al di sotto dei 18 anni. Al top restano comunque tv e cellulari, presenti in oltre il 90% dei nuclei familiari.

Aumenta il numero di famiglie che ha in casa un computer: dal 50,1 del 2008 al 54,3% del 2009. E sale anche la percentuale di chi ha accesso a internet: dal 42 al 47,3%. Ma nel cuore degli italiani le tecnologie più amate restano tv (ne possiede almeno una il 96,1% delle famiglie) e cellulare (90,7%), seguiti dal lettore dvd (63,3%) e il videoregistratore (55,7%). Hanno un certo rilievo anche l'antenna parabolica (33,1%), la videocamera (28,3%) e la consolle per videogiochi (20,1%).

Dall'indagine, svolta a febbraio e basata su un campione di 19 mila famiglie per un totale di 48 mila individui, risulta che a guidare la carica alle nuove tecnologie sono proprio i nuclei familiari con almeno un minorenne. Per queste famiglie le percentuali di possesso di pc e internet passano rispettivamente al 79% e al 68,1%. Per i nuclei composti da sole persone con 65 anni e più, invece, le percentuali crollano al 7,7% per il possesso di un computer e al 5,9% per l'accesso al web. Si riducono, dunque, le differenze sociali ed economiche nel possesso di beni tecnologici, mentre resta un forte divario, appunto, tra anziani e giovani.

Dall'indagine emerge inoltre che l'Italia arranca sul fronte dell'accesso a internet con la banda larga, soprattutto per quanto riguarda le famiglie. I dati aggiornati al 2009 rivelano che solo il 39% dei nuclei familiari con componenti tra i 16 e i 64 anni possiede una connessione a banda larga.

Un dato che ci colloca in assoluto agli ultimi posti in Europa: quartultimi, seguiti solo da Grecia, Bulgaria e Romania. La media nel continente, infatti, è di una penetrazione di questo tipo di connessioni di circa il 56%. Valori vicini a quello dell'Italia si riscontrano solo per la Slovacchia (42%), la Grecia (33%), la Bulgaria (26%) e la Romania (24%), mentre Olanda, Danimarca e Svezia registrano un tasso di penetrazione più che doppio.

Rispetto al 2008 si evidenzia un incremento dell'accesso a internet per tutti i paesi europei. I Paesi che hanno investito maggiormente sull'accesso alla Rete mediante banda larga sono stati la Romania e la Grecia, dove si evidenziano incrementi relativi rispettivamente del 33% e del 46%, mentre in Italia si registra un incremento relativo del 20%.

Anche sul fronte più generale dell'accesso al web, a banda larga o con connessioni tradizionali, l'Italia continua a mostrare un forte ritardo. Solo il 53% degli italiani ha accesso a internet (quale che sia la velocità di connessione), contro una media Ue del 65%. A farci compagnia sul fondo della classifica ci sono Cipro (53%) e Repubblica Ceca (54%), mentre Olanda, Svezia Lussemburgo e Danimarca sono i Paesi più "online" con tassi di penetrazione che superano l'83%.

(28 dicembre 2009)
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Re: Più tecnologie e più internet ma l'Italia è ancora indietro

Messaggioda cardif il 29/12/2009, 21:10

La banda larga è un'altra finestra sul mondo per gli utenti: Ma è anche strumento e occasione di sviluppo.
Il delegato del presidente della confederazione allo Sviluppo della Banda Larga, Gabriele Galateri il 6 novembre dice: "Il Piano anti digital divide è strategico. Come Confindustria continueremo a sostenere la priorità di questo intervento. In due anni potrebbero essere investiti 1,5 miliardi di euro in infrastrutture per ridurre il digital divide, che riattiverebbero la filiera dell'ICT e gli investimenti in innovazione digitale delle imprese. Ogni euro investito nella banda larga ne produce almeno due di aumento di attività economica e di Pil. Il Paese non può rimandare questi interventi".

Il 15 novembre 2009 Scajola dice (ILSOLE24ORE.COM)
«Finanziamento entro l'anno per la banda larga: è un investimento prioritario per il paese. Non farla sarebbe come non aver fatto l'autostrada del Sole». E ha ricordato che nella Legge Sviluppo approvata a luglio scorso c'è uno stanziamento di 800 milioni.

L'11 dicembre 2009 ancora lui dice (ASCA)
"Il finanziamento della banda larga non e' previsto nella Finanziaria ma lo definiremo all'inizio dell'anno. Faremo un percorso graduale per non accantonare risorse che adesso non abbiamo". (Sì, campa caval ....)

Ancora in seconda lettura della Finanziaria la Banda Larga sembrava essersi avvantaggiata rispetto ad altre urgenze per rimanere all'interno dei documenti in approvazione perché c'era accordo bipartizan.

Poi c'è stato l'assalto alla diligenza, il festino, il cenone di quasi fine anno, e in 25 giorni si sono mangiati gli 800 milioni.

Però, Scajola è bravo a sparar cavolate, prima e dopo i pasti.
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Re: Più tecnologie e più internet ma l'Italia è ancora indietro

Messaggioda franz il 29/12/2009, 21:38

cardif ha scritto:La banda larga è un'altra finestra sul mondo per gli utenti: Ma è anche strumento e occasione di sviluppo.
Il delegato del presidente della confederazione allo Sviluppo della Banda Larga, Gabriele Galateri il 6 novembre dice: "Il Piano anti digital divide è strategico. Come Confindustria continueremo a sostenere la priorità di questo intervento. In due anni potrebbero essere investiti 1,5 miliardi di euro in infrastrutture per ridurre il digital divide, che riattiverebbero la filiera dell'ICT e gli investimenti in innovazione digitale delle imprese. Ogni euro investito nella banda larga ne produce almeno due di aumento di attività economica e di Pil. Il Paese non può rimandare questi interventi".

Se la confindustria crede in quello che dice allora sono i privati a dover investire in un settore cosi' fruttifero :!:
In europa questo investimento è stato fatto dalle compagnie telefoniche, ormai società per azioni con una minoritaria quota pubblica, dalle aziende elettriche (i cui cavi atrraversano il paese), dalle compagnie di TV via cavo, ora nel business dell'ADSL e della telefonia VOIP. Da noi invece si chiede che sia uno stato senza soldi e con un debito immenso a pagare?
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Re: Più tecnologie e più internet ma l'Italia è ancora indietro

Messaggioda cardif il 30/12/2009, 2:12

Franz, su quanto hai scritto direi che:
e' vero che, se un settore promette frutti, dovrebbero essere gli imprenditori ad investire per loro convenienza (e forse Fastweb lo fa in questo campo).
Non conosco bene il settore, ma in linea di massima se il Governo (e non solo questo) aveva previsto fondi per dt e banda larga un motivo ci dev'essere; anche se non so nemmeno in che modo il finanziamento sarebbe dovuto avvenire.
Sono convinto che il mercato deve essere lasciato libero (ma solo in effettivo regime di concorrenza), però a volte alcune spinte del governo sono necessarie per lo sviluppo (ma non so se questo è il caso).
Ad esempio gli incentivi per le rottamazioni di auto ed elettrodomestici sono stati valutati interventi necessari dagli ultimi governi.
Se la scelta fosse stata di cancellare il finanziamento fissato a luglio per la banda larga per comprimere la spesa, daccordo; ma pare si sia trattato di distogliere quei fondi per finanziare i soliti interventi a pioggia, per accontentare un po' tutti.
Comunque prima volevo mettere in evidenza come il governo va avanti alla cieca, con un ministro che oggi disdice quello che ha detto ieri; e come non si curi tanto di un settore che poco interessa (l'informazione attraverso internet).
Anzi, forse a questo governo interessa limitare per quanto possibile la libera informazione, che è il sale della democrazia (frase fatta, ma valida), e quindi limitare la democrazia stessa. Ma fatto in modo democratico, per carità.
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Re: Più tecnologie e più internet ma l'Italia è ancora indietro

Messaggioda franz il 30/12/2009, 10:02

cardif ha scritto:Se la scelta fosse stata di cancellare il finanziamento fissato a luglio per la banda larga per comprimere la spesa, daccordo; ma pare si sia trattato di distogliere quei fondi per finanziare i soliti interventi a pioggia, per accontentare un po' tutti.

Credo che le due cose siano collegate. Di soldi ce ne sono pochi e quindi si devono tagliare anche le somme promesse.
Tremonti qui è inflessibile e i dissidi nel governo di questi mesi ne sono un chiaro esempio.
Poi tra i tagli ci possono essere vari aspetti. La spesa per investimenti produttivi (come la banda larga) non procura molti voti. Invece gli interventi a pioggia si'. Quindi vediamo che il governo preferisce tagliare investimenti produttivi per poter mantenere un altro tipo di spesa. Ma il cuore del problema è che gli investimenti in tecnologie innovative spettano normalmente al settore privato. Qui non si tratta di fare ricerca ma di implementare quello che già esiste.
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Re: Più tecnologie e più internet ma l'Italia è ancora indietro

Messaggioda pianogrande il 31/12/2009, 0:19

Auguriamoci che i privati siano stati fermi in attesa che si muovesse il governo.
Vediamo se ora si muove qualcosa.
La rete è anche un ottimo veicolo pubblicitario (ooops .... forse questo non piacerà al cavaliere che abbina, brillantemente, pubblico e privato).
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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