Non facciamo di Berlusconi un invincibile
Il no del PD al referendum sul Lodo Alfano
No Lodo. No referendum. Il partito Democratico dice no al referendum sul Lodo Alfano indetto dal leader dell’Italia dei Valori Antonio di Pietro. L’annuncio direttamente dal segretario del PD Walter Veltroni che così ha declinato l’invito stesso di Di Pietro, che aveva chiesto agli altri esponenti dell’opposizione di unirsi per raccogliere le firme a sostegno del referendum abrogativo del Lodo Alfano. La risposta del PD è stata negativa. “"Vi rimando alle saggissime parole di Oscar Luigi Scalfaro" - sono state le parole di Veltroni: “a ogni partito che lo promuove, il referendum, a prescindere dagli esiti, porta sempre visibilità, ma se per caso il quesito dovesse fallire, anche per mancanza di quorum, tutta l'opposizione ne uscirebbe male" e per di più "rischieremmo di far passare Berlusconi per uno invincibile". In questo momento poi ripete ancora il segretario del PD le priorità sono altre: “la questione sociale ed economica che interessa le famiglie italiane", i salari e le pensioni ed è per questo che il PD sta concentrando molta della sua attenzione nella mobilitazione per la raccolta firme di “Salva l’Italia”, che si concluderà con la grande manifestazione indetta dal PD il 25 ottobre.
Veltroni però chiarisce che “naturalmente ci potranno essere anche esponenti del PD che lo sosterranno, ma la linea del partito è di restarne distanti perchè convinti che rilanciare, come inevitabilmente accadrebbe nella campagna referendaria sul lodo, l'antiberlusconismo, non faccia che rafforzare il premier”. Grande apprezzamento per la scelta di Veltroni arriva da Marco Follini, esponente del PD, che la ritiene "giusta, seria e saggia anche perché queste scelte possono avere un costo elettorale".
Naturalmente non sono mancati i commenti piccati dell’Idv che ha accusato il PD di fare come Ponzio Pilato, ma spiega Stefano Ceccanti, costituzionalista e senatore PD nella Commissione Affari Istituzionali: “Veniamo da un'intensa opposizione parlamentare, che rende irricevibile qualsiasi accusa di fare come Ponzio Pilato, e che ha segnalato varie ragioni di incostituzionalità di quella legge. Contro una legge incostituzionale non si promuove un referendum, si attende rispettosamente la decisione della Corte costituzionale che credo non sarà così lontana nel tempo.Altrimenti si dà l'impressione di non credere fino in fondo ai nostri argomenti. E' un'esigenza seria di coerenza".
Inoltre aggiunge Ceccanti “un referendum di quel tipo finirebbe con l'assumere un significato di ulteriore radicalizzazione tra politica e giustizia, schiacciando il PD sul ruolo di difensore dello status quo, di un sistema che va profondamente ripensato, come segnalato già dal programma elettorale del PD".
AdO
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