Adesso tocca al papa.
La disgraziata che ha saltato la transenna e si è buttata verso Ratzinger non si sa quali intenzioni avesse - ha dichiarato che non voleva affatto fargli del male - in pratica non gli ha fatto comunque niente, e non era armata nemmeno di un santino arrotolato a forma di cartoccetto: ma nel dare la notizia e mostrare ripetutamente il filmato, i TG parlavano di "aggressione al papa". Aggressione.
Ricordate Max Vinella, il giornalista inventato dalla premiata coppia Arbore-Boncompagni in Alto Gradimento? - quello che faceva i suoi servizi da "inviato" di provincia, usando il linguaggio dei rapporti di polizia, per cui ogni screzio ravvicinato è una "colluttazione", e ogni colluttazione è sempre "furibonda", e ogni arresto è accompagnato da "resistenza" e "oltraggio" a Pubblico Ufficiale.
Insomma, anche il gesto di questa disgraziata è catalogato tra le "violenze", anche se non ha fatto del male a nessuno e non c'è alcun indizio che volesse farne.
Su questo e altri episodi simili si possono trarre molte indicazioni sul livello e sullo stile della nostra comunicazione, ma ho voluto qui citarlo solo in rapporto al discorso che si è sviluppato sotto altro titolo in tema di "violenze".