da pierodm il 26/12/2009, 11:44
Anche io convergo sul fatto che una macchinazione del genere è incredibile: ma solo perché è esagarata e troppo esposta ad un'analisi e uno sputtanamento, non perché il personaggio e il suo entourage non siano capaci di pensarla e metterla in scena.
Tuttavia - come in altri episodi delle nostre vicende - l'occasione è buona per ragionare su varie cose.
Innanzi tutto, un complotto non è ugual ad una macchinazione.
Complotto è un azione organizzata e realizzata nascostamente da più soggetti esterni all'oggetto dell'azione stessa, che si organizzano per realizzarla.
Macchinazione è un termine più generico, e indica un'azione compiuta da uno o più soggetti che possono essere sia interni sia esterni all'ambito dell'oggetto che ne è destinatario.
Nel nostro caso, il termine più adeguato alla malavola ipotesi è senz'altro quello della possibile "macchinazione", per ciò che riguarda il gesto in se stesso.
Se l'ipotesi si dovesse dimostrare vera, e si riuscisse a determinare il suo scopo e i soggetti che ne sono complici, tutto questo potrebbe essere definito "complotto".
Poi.
Basta con queste elucubrazioni su vittimismo.
Chi ha a disposizione radio-Tv-giornali come il nostro eroe, può farsi rappresentare come meglio vuole: vittima, santo, martire, eroe, bandito, gentiluomo, profeta, allenatore del Milan che vince, presidente distratto del Milan che perde, marito affettuoso, playboy, capotreno e ballerino di tip-tap.
Noi, più modestamente, possiamo solo rimanere aderenti a ciò che pensiamo e a ciò che vediamo: fa bene Loredana a dire che, da medico, le risulta strano quello zampillare di sangue, in quel modo e con quella successione di tempi.
E' una cazzata? Può darsi, ma è meglio che un medico rischi di fare una brutta figura dicendo una cazzata sincera, piuttosto che si censuri elucubrando su quello che potrebbe convenire alla "povera vittima" o al partito di "opposizione".