franz ha scritto:Ai tempi del valigione con cornetta nera erano pochi ad averli, come 30 anni fa erano pochi ad avere i computer. L'interesse ha creato il mercato mentre la ricerca ha prodotto componenti sempre piu' piccoli, leggeri, economici e a basso consumo energetico.
mi sembra che stai dicendo le stesse cose che dico io...
L'interesse verso un prodotto ha creato la possibilità di farlo migliore ed economicamente più accessibile e la sua diffusione ha accompagnato lo sviluppo del prodotto stesso... non si è aspettato che arrivasse l'UMTS (che è una tecnologia) per usare i cellulari.
Rendere più efficiente il fotovoltaico è come realizzare l'UMTS, ma intanto si usano i valigioni con la cornetta.
Le tecniche per portare quel 15% al 40 o addirittura al 50% sono già state testate, non sono una teoria come il nucleare di IV generazione...
Trovo incomprensibile che per il fotovoltaico si facciano le pulci sulla valutazione del ciclo di vita e sul nucleare non solo non si facciano, ma non si dichiari nemmeno, onestamente, che non è possibile farle.
Se il fotovoltaico ha bisogno di 6 anni per rendere (ma intanto produce da subito e comincia da subito a pagarsi), il nucleare rende disponibile energia dopo 10÷15 anni dalla data in cui un progetto del genere ha inizio, nessuno sa quanto alla fine potrà costare costruirlo, nessuno disposto a garantire quanto potrà durare e, soprattutto quanto costerà smaltirlo... e come si fa, del resto, a dire cosa costerà smaltire della roba che dovrebbe essere "contenuta" per 100.000 anni?
Dici che la Francia e la Svizzera con le loro scelte hanno un'energia "pulita"... certo che svuotare il portacenere sotto al tappeto non rende "apparentemente" sporco il salotto.
Esiste al mondo solo un sito, nel New Mexico, predisposto per lo stoccaggio "geologico" di scorie nucleari... in tutto il resto del mondo (Francia compresa) i siti di stoccaggio sono tutti di superficie e classificati come temporanei... ciò vuol dire che attendono di essere nuovamente "lavorati" perché in contenitori garantiti qualche decina d'anni... un tempo ridicolo parlando di radioattività di 3° grado... Non oso immaginare in giro per l'Africa o affondato nel mare cosa ci possa essere o, come giornalisti di Liberation e della TV Arté hanno dimostrato in una loro inchiesta, cosa garantiscano in Siberia gli stoccaggi abusivi che i francesi hanno fatto.
La situazione italiana, poi, è ancora, se possibile, più indecente... del resto c'è da meravigliarsi?