da annalu il 05/12/2009, 11:53
Oggi sarò presente al NoBDay, anche se non ci sarò fisicamente per impossibilità oggettiva.
Sono stufa di giochi e giochetti, di incertezze e mezze frasi.
L'unica frase che è risuonata decisa è quella, purtroppo, di Enrico Letta, sul diritto di Berlusconi di difendersi "dai" processi, mentre non ho sentito alcuna smentita altrettanto forte.
A questo punto mi sembra chiaro che per la maggioranza dei dirigenti Pd, Berlusconi non rappresenta un'anomalia, ma un normale avversario politico: per me non è così, e sono stufa di aspettare l'iniziativa vincente e le parole giuste da parte di un partito che evidentemente non è in grado di darle.
Sono d'accordo che un grande partito dovrebbe essere l'organizzatore di iniziative e manifestazioni di opposizione, e non dovrebbe andare al seguito di altri: ma questo perché dovrebbe essere il primo ed il più pronto nel recepire la necessità di una protesta, e il primo a reagire organizzando lui le manifestazioni, o almeno affiancandosi subito e per primo a quanto di spontaneo nasce dai cittadini.
E invece no: non solo fa la figura che stiamo vedendo riguardo alla manifestazione di oggi, ma squalifica motivi importanti di protesta come quelli sul lavoro, organizzando le "1000 piazze" la settimana ventura, così che appaiano come una risposta in contrapposizione con la manifestazione antiB di oggi. Che tristezza!!!
A questo punto ripongo le mie speranze in Di Pietro, il cui scopo dichiarato è da sempre opporsi all'anomalia Berlusconi (e cosa sarebbe l'IdV senza Berlusconi, a me non importa: m'importa invece che combatta con chiarezza Berlusconi adesso che c'è); e finirò anch'io, come Ranvit, per fare il tifo per Fini, che si dimostra sempre più una persona degna di essere considerata un avversario rispettabile col quale dialogare, e dice apertamente ciò che dovremmo saper dire tutti: quando la democrazia è in pericolo bisogna prima di tutto difendere la democrazia, e solo DOPO ritornare alla normale dialettica politica e democraticamente cercare di far prevalere le proprie idee e visioni politiche (se ci sono, ovviamente).
Infine, a Piero volevo dire che i suoi commenti su disallineato mi hanno convinto.
Il linguaggio conta, e non solo il linguaggio politico.
Il sedicente professore non solo continua a rivolgersi anche a me col termine "cara ragazza" (che gli è stato fatto notare, e non solo da me, essere del tutto inopportuno) ma anche continua a ritenere gli altri incapaci di leggere, e ripete sempre le solite litania. Voleva essere irritante, ed effettivamente è irritante, soprattutto perché è solo ripetitivo ed inutilmente offensivo.
annalu