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La Mafia e Berlusconi: cosa ci aspetta?

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Re: La Mafia e Berlusconi: cosa ci aspetta?

Messaggioda franz il 01/12/2009, 9:13

ranvit ha scritto:L'ultimo a chiederglielo è stato Napolitano che, se non sbaglio, ha anche chiesto ai Magistrati di lavorare tenendo ben presente pero' che non si puo' abbattere un governo legittimato da una maggioranza parlamentare tutt'ora solida.
La responsabilità è personale (salvo i reati associativi) e quindi la magistratura perseguita presunti colpevoli, non abbatte governi. Quando accade che un capo di governo è indagato, di solito si dimette. È stato fatto l'esempio di Nixon e ci sono anche stati casi in Israele.

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Re: La Mafia e Berlusconi: cosa ci aspetta?

Messaggioda ranvit il 01/12/2009, 10:58

Stefano'62 ha scritto:Che significa ?
Che se si scopre (senza bisogno di parlare per forza di berlusconi) che il governo di uno Stato è infiltrato o controllato da personaggi che meritano la galera,magari perchè colpevoli di strage,omicidio,o qualsiasi altro reato che non sia semplice taccheggio,per intenderci,allora per la stabilità dello Stato o per un malinteso senso della Ragion di Stato bisogna tacere ???
Io dico invece che la Ragion di Stato (cioè NOI,non dimentichiamolo MAI !) impone esattamente il contrario,cioè che chi di dovere accerti la verità al più presto,e se fosse il caso proceda a destituire IMMEDIATAMENTE chi o che cosa rappresenta un pericolo per tutti noi.
Altro che balle.

Nixon ha fatto la fine che doveva fare,per qualcosa di cento volte inferiore a quello di cui si parla in Italia.
Ed era molto più solido il suo governo che quello di questi cialtroni,e nessuno ha tacciato i Magistrati di destabilizzazione,e gli USa stanno ancora là.



Premesso che l'affermazione è di Napolitano e non mia, con i "se" non si fa niente.....solo chiacchiere (mi rendo conto che a sinistra è "lo sport nazionale", ma sempre chiacchiere restano).
La Costituzione e le leggi vigenti prevedono già come comportarsi nei casi da te indicati....ma al momento sono appunto solo chiacchiere. Non c'è niente di appurato.
Non mi pare che sia previsto per legge che un PdC debba dimettersi se indagato e si sa che in Italia fino al terzo grado di giudizio si è innocenti e ne passa di tempo. Sarebbe opportuno e politically correct, ma sappiamo che "il nostro" di questo se ne sbatte altamente.....e del resto il consenso non gli manca.

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Re: La Mafia e Berlusconi: cosa ci aspetta?

Messaggioda pierodm il 01/12/2009, 11:02

La risposta di Franz mi sembra la più semplice ed efficace, e mi meraviglia che Napolitano non abbia tenuto conto di questo concetto.
A me è sembrato subito fuori luogo l'intervento del Presidente, appena l'ho sentito.

Per quanto riguarda l'ossessione di Ranvit, ormai non si sa più come fare: da qualunque parte comincia il discorso, si va a finire sempre lì.
Il fatto è che nella sua giaculatoria Ranvit dice una cosa ovvia e condivisibile, presa in se stessa - la responsabilità è estesa e, ognuno per la sua parte, condivisa tra tutti - ma contradditoria e assurda nel modo in cui viene proposta: alla fine ne risulterebbe che gli unici ad avere colpa sia la sinistra, e ne risulta anche che gli unici che meritano di essere definiti scemi sono "quelli della sinistra", mentre guai a fare la stessa cosa con tutti gli altri che sono coloro i quali hanno sostenuto e sostengono direttamente i delinquenti al potere, i corrotti e i corruttori.
Questo ci riporta agli anni in cui si rimproverava alla sinistra di essere sempre contro, ossia di presentarsi come alternativa, di cercare forme diverse di governo, di contestare un certo sistema, e allo stesso tempo si rimproverava la collaborazione con la DC, il suo legalismo, la sua "complicità" con il sistema: non c'è dubbio che c'era qualcosa di vero e di giusto sia nell'una che nell'altra tesi, ma è altrettanto vero che sia piuttosto incomprensibile come entrambe le tesi possano coesistere nella mente dello stesso soggetto. E che sia assai stravagante rimproverare la complicità, la correità con il malaffare, mentre si trascura, si perdona e perfino si apprezza il malaffare stesso e chi lo sostiene direttamente.

Infine, la cosa più ovvia, che però tanto ovvia a quanto pare non è.
Se esiste un governo ed esiste una maggioranza di elettori, che esiatano e che governino.
Ma ciò non significa che si debbe sottomettere il nostro giudizio a quello della maggioranza: se una certa idea ci sembra una coglionata, abbiamo il dovere di essere coerenti e sinceri, e di dirlo.
Il fatto che la democrazia consenta ad una coglionata di prevalere non è un punto di forza della democrazia stessa, né una cosa della quale andare orgogliosi: per altro, la democrazia liberale, fin dalle origini, si è molto preoccupata di difendere la libertà e il diritto nei confronti delle eventuali devianze autoritarie o monocratiche, ma non ha mai sviluppato teorie istituzionali per quanto riguarda le devianze interne alla massa del corpo elettorale.
Le teorie istituzionali liberali e democratiche si sono limitate ad affidare al confronto tra le idee l'eventuale cura contro la coglionaggine, confidando che il meglio finisca per prevalere. Una grande istanza di ottimismo, che regge - se regge - solo se si mette da parte, nel confronto delle idee, il fattore elettoralistico come prova decisiva.
Tornando a quanto si diceva poco sopra, per esempio, la confusione tra questi due piani di lettura della democrazia è dimostrata dal fatto che si rievoca il passato cinquantennio di Prima Repubblica, da parte di alcuni, come "governo della sinistra" o, da parte di altri, come "corresponsabilità in solido della sinistra", mettendo nel conto alla rinfusa la famosa "egemonia culturale" della sinistra stessa.
Si dimentica, o si finge di dimenticare, che in realtà l'Italia è stata governata potentemente per cinquant'anni da un sistema di potere prima fortemente clericale e post-fascista, poi da un sistema pentapartito di fortissima impronta democristiana, nel quale l'elemento di sinistra è stato soprattutto quello debolmente socialista, che per una lunga fase finale fu soprattutto craxiano.
L'egemonia culturale rimase in grandissima parte solo "culturale", e limitata ad una parte della società, quella stessa che ancora oggi resiste alle lusinghe berlusconiane.
Se vogliamo trarre da tutto ciò una conclusione, diciamo che il problema italiano, storico non contingente, è proprio quello di non riuscire a trasferire ad una sufficiente massa sociale il beneficio di una cultura e di una coscienza civile evoluta - che qualcuno può definire "liberale", altri possono definire "socialista", personalmente dico "liberalsocialista", ma tutti posiamo concordare che si tratterebbe di una cultura e di una coscienza non più sensibili alla sudditanza e al populismo para-fascista, e alle ipocrisie retoriche dell'Uomo Forte.
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Re: La Mafia e Berlusconi: cosa ci aspetta?

Messaggioda Iafran il 01/12/2009, 11:30

Concordo con Stefano e con franz. Per il “Capo” mi sembra che si voglia lasciar correre come si lascia correre, in famiglia, per le magagne di un bambino viziato. Solo che non siamo in una famiglia, dove le conseguenze ricadono sui genitori, qui si governa la vita di tutti.
Le nefandezze dei governanti non possono essere ignorate in una Repubblica parlamentare, che la si vorrebbe modernizzare in uno "Stato democrato" asservito ai voleri di un solo, in ragione di un consenso molto, ma molto discutibile.
Sono queste ragioni che fanno muovere la Magistratura, messa in discussione da coloro che detengono il potere esecutivo.
Ma siamo pazzi? Tutti? E dobbiamo per forza acconsentire a queste pazzie?

ranvit ha scritto:Puntare i piedi? Come? Prendendo i fucili e andando in montagna? A me non sembra il caso!

No! Puntando solo i piedi. Stare ben saldi sulle proprie posizioni, non lasciarsi trascinare sui temi che volutamente e quotidianamente i "governanti" buttano all’attenzione generale e "spernacchiandoli" a dovere in ogni loro uscita cialtronesca.
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Re: La Mafia e Berlusconi: cosa ci aspetta?

Messaggioda mauri il 01/12/2009, 11:51

meglio un governo di cacca che galleggi piuttosto del caos specie in un momento di crisi come questo, credo che napolitano e il suo staff abbiano ragionato in questi termini
stiamo aspettando che il pd esca in tempi celeri e non alla distanza
bersani datti nà mossa, mauri
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Re: La Mafia e Berlusconi: cosa ci aspetta?

Messaggioda Iafran il 01/12/2009, 12:02

pierodm ha scritto:...Tornando a quanto si diceva poco sopra, per esempio, la confusione tra questi due piani di lettura della democrazia è dimostrata dal fatto che si rievoca il passato cinquantennio di Prima Repubblica, da parte di alcuni, come "governo della sinistra" o, da parte di altri, come "corresponsabilità in solido della sinistra", mettendo nel conto alla rinfusa la famosa "egemonia culturale" della sinistra stessa.
Si dimentica, o si finge di dimenticare, che in realtà l'Italia è stata governata potentemente per cinquant'anni da un sistema di potere prima fortemente clericale e post-fascista, poi da un sistema pentapartito di fortissima impronta democristiana, nel quale l'elemento di sinistra è stato soprattutto quello debolmente socialista, che per una lunga fase finale fu soprattutto craxiano.
L'egemonia culturale rimase in grandissima parte solo "culturale", e limitata ad una parte della società, quella stessa che ancora oggi resiste alle lusinghe berlusconiane.

Forse la tattica di martellare giorno e notte con il "pericolo rosso" sta sortendo qualche effetto.
"Resistere, resistere, resistere" invocava il giudice Borrello e ne doveva sapere di cose per fare un invito simile!

A proposito di Francesco Saverio Borrelli, anche lui è stato preso di mira dal giornale del "padrone" ... per un cavallo, anche su di lui "fango a volontà per chissà quale intrallazzo", rientrato immediatamente per l'inconsistenza dell'allusione.
La pulce nell’orecchio, però, era stata messa.

"Le vite degli altri" hanno interessato i nostri potenti già dall’inchiesta di Mani pulite.
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Re: La Mafia e Berlusconi: cosa ci aspetta?

Messaggioda ranvit il 01/12/2009, 13:13

pierodm ha scritto:Per quanto riguarda l'ossessione di Ranvit, ormai non si sa più come fare: da qualunque parte comincia il discorso, si va a finire sempre lì.



A me pare che l'ossessione sia....vostra (chi mi ha risposto) e cioè che Berlusconi è certamente e sicuramente un mafioso delinquente e chi piu' ne ha piu' ne metta!
Invece fino a prova contraria non è stato ancora accertato. Piaccia o no è cosi'.
La mia di ossessione, se cosi' vogliamo definirla, è invece che questo Paese ha bisogno di essere governato. Bene o male, (del resto non è che quando non c'è Berlusconi, da 60 anni a questa parte, si sia fatto molto meglio), ma che governi.

Non è assolutamente vero che io penso a colpe unicamente della sinistra. Vi hanno contribuito tutti da 60 anni a questa parte.....per non andare troppo indietro.
Il risultato comunque è che ci troviamo con un signore che ha sconbussolato tutti i modi di procedere in politica, che se sbatte della politically correct, che fa le corna nei consessi internazionali, che si vanta di essere un gran scopatore, di poter vivere 120 anni almeno, etc etc
Ma il risultato ancora piu' sorprendente è che l'elettorato lo premia accordandogli il consenso.
Sicuramente la sinistra con i suoi maitre a penser, retorici, pallosi, con la puzza al naso etc etc ha le sue colpe ma, in ogni caso, questa è la situazione.
A fronte di cio' ci troviamo con una classe politica di centrosinistra che non è capace di governare e al momento neanche di riottenere il necessario consenso.

Che si fa?
Sto semplicemente sostenendo che in mancanza di prove della colpevolezza del sig. Berlusconi.....verificate dalla magistratura, certo non "sognate" dall'opposizione...sia piu' logico e razionale che sia data a questo signore la possibilità di governare. Decideranno poi gli elettori. Del resto già una volta gli elettori lo hanno poi bocciato.

Naturalmente questo non toglie che l'opposizione debba fare la sua parte....e ci mancherebbe!

La democrazia consente una coglionata? E chi lo dice? Chi lo ha appurato?


> Se vogliamo trarre da tutto ciò una conclusione, diciamo che il problema italiano, storico non contingente, è proprio quello di non riuscire a trasferire ad una sufficiente massa sociale il beneficio di una cultura e di una coscienza civile evoluta - che qualcuno può definire "liberale", altri possono definire "socialista", personalmente dico "liberalsocialista", ma tutti posiamo concordare che si tratterebbe di una cultura e di una coscienza non più sensibili alla sudditanza e al populismo para-fascista, e alle ipocrisie retoriche dell'Uomo Forte.<

Assolutamente d'accordo....ma come riuscire a trasferire etc etc?


Vittorio
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Re: La Mafia e Berlusconi: cosa ci aspetta?

Messaggioda Stefano'62 il 01/12/2009, 13:28

ranvit ha scritto:La Costituzione e le leggi vigenti prevedono già come comportarsi nei casi da te indicati....ma al momento sono appunto solo chiacchiere. Non c'è niente di appurato.

Se non ci fosse tutto sto accanimento a mettere ostacoli all'operato della Magistratura,la tua affermazione sarebbe pertinente,invece allo stato attuale il non aver appurato niente non può significare che non ci fosse nulla da trovare.
E comunque Napolitano con quella dichiarazione l'ha fatta fuori dall'orello,come diciamo in Romagna.

Ciao
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Re: La Mafia e Berlusconi: cosa ci aspetta?

Messaggioda ranvit il 01/12/2009, 13:34

Iafran ha scritto:No! Puntando solo i piedi. Stare ben saldi sulle proprie posizioni, non lasciarsi trascinare sui temi che volutamente e quotidianamente i "governanti" buttano all’attenzione generale e "spernacchiandoli" a dovere in ogni loro uscita cialtronesca.


E chi ha mai detto il contrario?

Non bisogna confondere le due cose : l'opposizione faccia la sua parte....possibilmente meglio!
Ma al governo sia consentito di dedicarsi ai problemi del Paese piuttosto che studiare notte e giorno come difendere il proprio PdC dalle accuse che gli piovono quotidianamente addosso.
Come? Un bel Lodo costituzionale o l'immunità parlamentare.

Vittorio
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Re: La Mafia e Berlusconi: cosa ci aspetta?

Messaggioda ranvit il 01/12/2009, 13:41

Stefano'62 ha scritto:Se non ci fosse tutto sto accanimento a mettere ostacoli all'operato della Magistratura,la tua affermazione sarebbe pertinente,invece allo stato attuale il non aver appurato niente non può significare che non ci fosse nulla da trovare.
E comunque Napolitano con quella dichiarazione l'ha fatta fuori dall'orello,come diciamo in Romagna.

Ciao



Gli ostacoli alla Magistratura sono stati messi legalmente o no?
Facciamo l'ipotesi, anche solo per un momento, che Berlusconi, aldilà degli atteggiamenti da narciso, sia veramente innocente.....perchè dovrebbe accettare di essere processato ben sapendo che prima o poi qualcosa si trova....se si vuole?
Ieri il Sindaco di Salerno ha detto che non si riesce a fare una variante, per esempio ad un Piano urbanistico, che non ci si ritrova a processo. Ma come si fa a governare e amministrare una nazione o solo un piccolissimo comune con gli ostacoli frapposti dalla frequentissima smania di notorietà di questo o quel Pm?
L'alternativa è la paralisi!
Vittorio
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