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Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Dall'innovazione tecnologica alla ricerca, vogliamo trattare in particolar modo i temi legati all'ambiente ed alla energia, non solo pero' con uno sguardo puramente tecnico ma anche con quello politico, piu' ampio, di respiro strategico

Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda gabry il 20/11/2008, 15:58

Acqua. L'oro dei decenni futuri.
Due questioni relative all'acqua.

La prima si riferisce alla "privatizzazione (?)" . Cioe' :

In base a:
Art. 23-bis.
Servizi pubblici locali di rilevanza economica
della legge 133
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/08133l.htm

Molti stanno denunciando la privatizzazione dell'acqua pubblica .

Tra le denucnce in rete trovo
http://oknotizie.alice.it/go.php?us=684150f13365b66e


Cosa c'e' di vero ?
Danielle Mitterand in Francia sta portando avanti una battaglia per il ritorno alla gestione pubblica dell'acqua.
vedere www.france-libertes.fr

LA seconda questione e' relativa al fatto che come al solito la bonta' dell'acqua dipende dal corpo che la deve bere.
Per un "corpo" Italiano (o meglio Campano) e' buona mentre per uno smilzo militare USA no!


da it.peacereporter.net
14/11/2008
Acque e polli vietati per i militari Usa in Campania

Acquedotti di alcune città giudicati a rischio per la salute dei soldati

Arzano, Casal di Principe, Marcianise e Villa Literno. Da oggi questi quattro comuni dell'hinterland di Napoli e Caserta saranno off limits per i militari che operano nelle numerose installazioni dell'US Navy presenti in territorio campano.

Il Comando della Marina USA in Europa ha infatti emesso un ordine di "sospensione temporanea degli affitti" per il proprio personale, a seguito dei risultati dei test sulle acque erogate dagli acquedotti di queste cittadine. Le analisi, eseguite dal "Navy and Marine Corps Public Health Center" della Virginia, avrebbero infatti individuato la presenza di pericolosi agenti inquinanti. In particolare, a preoccupare particolarmente il Comando della Marina ci sarebbe l'individuazione di altissimi livelli di "componenti organiche volatili, bioprodotti presumibilmente derivanti da solventi industriali". Acque ad altissimo rischio per la salute degli statunitensi che invece continuano ad essere distribuite alle popolazioni locali, utilizzate inoltre per irrorare le campagne dove vengono prodotti ortaggi e verdure e le aziende in cui si allevano i bufali per la produzione di latticini. A seguito del provvedimento di sospensione, lo speciale ufficio dell'US Navy che cura le operazioni di affitto a favore del proprio personale congelerà la ricerca di abitazioni nei quattro comuni campani (erano già stati sottoscritti 34 compromessi di locazione), per rivolgersi verso altre località del napoletano "dove è stato evidenziato un basso livello di contaminazione". Attualmente nell'area sottoposta a divieto di residenza vivono circa 300 militari USA; secondo quanto precisato dal Comando dell'US Navy, essi "non saranno comunque costretti ad abbandonare forzatamente le loro abitazioni". Storia diversa per il personale statunitense che vive a Casal di Principe, che invece dovrà lasciare immediatamente le abitazioni per la "scoperta di inaccettabili livelli di componenti organiche volatili nelle acque ad uso degli abitanti della città". "In non tutte le abitazioni in cui sono stati effettuati i test - precisa il Comando della Marina USA di Napoli - sono stati rilevati limiti inaccettabili. Ma sino a quando le aree a forte rischio non potranno essere meglio definite, la prudenza vuole che si sospendano tutti i nuovi affitti".

Il programma di analisi delle acque dei comuni campani in cui risiedono i militari USA di stanza presso il complesso aeronavale di Capodichino, fu avviato nel febbraio 2008; a luglio fu reso noto che in circa un quarto dei test eseguiti era stata accertata la presenza nelle acque di batteri, compresi coliformi totali e fecali. Allora le abitazioni a "rischio idrico" (29) si trovavano nei comuni di Caserta, Pozzuoli e ancora Casal di Principe e Villa Literno. Le analisi furono eseguite dai laboratori specializzati dell'Ospedale dell'US Navy di Napoli e da un laboratorio privato tedesco. Non va meglio per la fornitura di polli freschi agli stores dei militari statunitensi. L'8 ottobre 2008 l'"Europe Regional Veterinay Command" ha infatti sospeso il milionario contratto con la nota società italiana Arena a seguito del rilevamento di "tracce di batteri coliformi nell'acqua utilizzata per lavare le parti di pollame che erano state spennate e sventrate".

Una seconda ispezione prevista per lo scorso 7 novembre è stata rinviata, probabilmente, ai primi mesi del prossimo anno. Nel frattempo i centri vendita della Marina USA in Campania saranno "off limits" per i polli Arena. Non i supermercati e i centri commerciali destinati ai napoletani. Intanto il Pentagono ha nominato il nuovo Comandante delle forze navali USA in Europa. Si tratta dell'ammiraglio Bradley N. LeVault, sino ad oggi a capo della Joint Task Force dell'US Navy della base di Guantanamo, Cuba. LeVault s'insedierà a Napoli nell'aprile 2009 ed assumerà anche le funzioni di Comandante per le operazioni navali in Africa, a conferma del ruolo strategico assunto dalle basi in Italia per le future campagne statunitensi nel continente africano. Nel frattempo sarà guerra a falde idriche e pollami contaminati
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Se il clima cambia, l'acqua è il nuovo petrolio?

Messaggioda mauri il 22/03/2009, 20:16

certo che il mister quello che non riesce a comprare con i soldi lo fa con le leggi, infatti privatizzare l'acqua in italia è solo un primo passo, mica scemo, noi italiani diventeremo ricchi esportando l'oroblù e magari facendo baratto con il petrolio faremo a meno di buttare quattrini in centrali nucleari desuete
dai tutti a scavare pozzi e vendere su ebay l'acqua così la esportiamo verso i paesi sottosviluppati e facciamo soldi a palate
buona settimana, mauri




Se il clima cambia, l'acqua è il nuovo petrolio?

da 1 ora 21 minuti
Reuters di Deborah Zabarenko Continua a leggere questa notizia

E' l'acqua il nuovo petrolio? Se l'acqua è il nuovo tipo di bene prezioso che è stato il petrolio nel 20esimo secolo, la produzione di acqua pulita avrà la stessa forza politica del movimento ambientalista in un'epoca di cambiamenti climatici?

E in tempi di scarsità d'acqua, ci sono soldi da fare?

La risposta a queste domande, secondo gli attivisti ambientalisti che partecipano a un forum mondiale sull'acqua, è sì.

La conferenza di una settimana organizzata annualmente dalle Nazioni Unite e che termina oggi, Giorno Internazionale dell'Acqua, a Istanbul, fa il punto sulla gestione sostenibile delle risorse di acqua fresca.

La conferenza riconosce l'acqua come un bisogno umano assoluto: le persone possono vivere anche 30 giorni senza cibo, ma solo una settimana senza acqua. Quanto può vivere una persona senza petrolio?

Oltre un miliardo di persone non hanno accesso ad acqua pulita, e 2 miliardi e mezzo sono prive di acqua per uso igienico, e l'80% delle malattie sono causate da acqua sporca.

Potrebbe sembrare un'ironia, dato che la Terra è davvero un pianeta blu, vista dallo spazio, in gran parte ricoperto dall'acqua. Ma quello di cui gli umani hanno bisogno è acqua fresca e pulita, e la maggior parte dell'acqua sulla Terra è invece salata e sporca.

Quel che è chiaro, in questa edizione del World Water Forum di Istanbul, è la nozione che la disponibilità di acqua pulita e fresca è in calo, a causa del riscaldamento globale.

"Mentre il cambiamento climatico accelera e vediamo un ciclo idrologico che muta, diminuendo l'accesso alla risorse, ci sono impatti umani diretti legati all'acqua", dice Jonathan Greenblatt, professore alla University of California di Los Angeles, che ha fatto da consulente al team di transizione alla Casa Bianca di Barack Obama alla Casa per quel che riguarda l'impegno civile e il servizio nazionale.

Se il livello del mare salirà, come gli scienziati prevedono, le regioni costiere potrebbero vedere aumentare il livello di salinità delle falde acquifere, cosa che colpirà l'accesso all'acqua fresca in quelle zone, spiega Greenblatt.

AGENDA "BLU"

In alcune aree, come la Cina centrale, la desertificazione si sta verificando praticamente alla periferia di Pechino, e le condizioni semi-desertiche cominciano ad estendersi a zone un tempo fertili, dice lo scienziato.

"Così come il cambiamento climatico è diventato parte della conversazione... credo che il blu debba diventare parte dell'agenda dei legislatori e di chi decide in politica", dice Greenblatt che usa "blu" come sinonimo di acqua.

I progetti di investimento in acqua pulita hanno un ritorno alto, dice l'Organizzazione Mondiale della Salute (Who): ogni dollaro speso in acqua e misure igieniche può portare un beneficio economico compreso tra 7 e 12 dollari.

Le agenzie sanitarie potrebbero risparmiare 7 miliardi di dollari l'anno, e i datori di lavoro potrebbero guadagnare 320 milioni di giorni produttivi l'anno per i lavoratori che hanno tra i 15 e i 59 anni, e si potrebbero anche registrare 272 milioni di giorni in più di frequenza scolastica all'anno, oltre a un miliardo e mezzo di giornate di buona salute per i bimbi che hanno meno di cinque anni, dice il Who.

Un investimento di 11,3 miliardi di dollari l'anno potrebbe generale un ritorno di 83 miliardi annui in migliore produttività e salute, dice il Consiglio di Difesa delle Risorse Naturali nel suo blog concepito per il forum (http://switchboard.nrdc.org/worldwaterday.php).

"Come molti hanno indicato nei dibattiti di questa settimana, questo ritorno costituisce un argomento molto forte a a favore della promozione della sicurezza idrica in questi difficili tempi finanziari", ha scritto Melanie Nakagawa.

Il forum sull'acqua però non è abbastanza perché il tema diventi una priorità nell'agenda politica, accusa il Wwf, secondo cui le dichiarazioni ministeriali a Istanbul sembrano più una raccolta di luoghi comuni che un piano d'azione.

Dunque il mondo ha davvero bisogno di una Giornata dell'acqua?

Forse no, dice Susan Keane, un'esperta di salute pubblica che lavora nel Consiglio di Difesa delle Risorse Naturali.

"Non so perché qualcuno debba avere bisogno di farselo ricordare, dato che è così ovviamente importante e così facilmente risolvibile", dice Keane al telefono. "La risposta è che le persone sono cieche rispetto alle cose ovvie. Non hanno fascino".
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda Gab il 17/04/2009, 13:44

Liscia, gassata o agli estrogeni?
da galileo.net

Le bottiglie di plastica rilasciano composti chimici che mimano gli ormoni e che possono interferire con il nostro sistema endocrino
di Ranieri Salvadorini

Quando beviamo da una bottiglietta d'acqua minerale mandiamo giù anche un po' di estrogenomimetici, composti chimici che mimano gli ormoni e che potrebbero interferire con il nostro sistema endocrino. A rivelarlo sono due studi appena usciti: l'uno tedesco, pubblicato su Environmental Science and Pollution Research, l'altro italiano, apparso su International Journal of Hygiene and Environmental Health (qui il link a PubMed). La notizia potrebbe interessarci molto da vicino, dal momento che l’Italia è il maggior consumatore d’acqua minerale d'Europa e il terzo nel mondo, con 200 litri pro capite ogni anno, sebbene quella che scorre dai nostri rubinetti sia potabile.

Si tratta degli unici due studi, ad oggi, che hanno analizzato l'effetto biologico combinato di queste molecole, rilasciate con molta probabilità dalla plastica con cui viene imbottigliata l'acqua. Le due ricerche differiscono molto per campionamento, metodologia e risultati, ma concordano su un punto: alcune acque minerali contengono estrogenomimetici in dosi che interferiscono con il sistema endocrino e che possono risultare tossiche per gli organismi. Questi composti, infatti, per la loro struttura molecolare sono capaci di legarsi ai recettori per gli ormoni e, una volta al loro posto, agiscono in modo anomalo.

I ricercatori tedeschi, guidati da Martin Wagner e Jörg Oehlmann del Department of Aquatic Ecotoxicology della Goethe University, hanno analizzato 20 marche di acque commerciali, riscontrando effetti di interferenza endocrina nel 60 per cento dei campioni contenuti in bottiglie di plastica. La ricerca italiana ha invece esaminato 30 campioni delle 9 marche più note che si trovano nei supermercati: “Abbiamo considerato la quantità di acqua giornaliera consigliata (1,5-2 litri, ndr.) e l'abbiamo concentrata secondo i protocolli standard”, racconta a Galileo Daniela Reali, docente di Igiene presso l'Università di Pisa e coautrice dello studio insieme a Barbara Pinto: “Nel 10 per cento dei casi abbiamo trovato che i composti in miscela riconoscevano il recettore per gli ormoni e innescavano una serie di processi biologici a catena”. La più alta attività estrogenica rilevata è risultata equivalente all'attività indotta da 23,1 nanogrammi per litro dell'ormone naturale 17Beta-estradiolo e alcuni campioni hanno mostrato effetti di tossicità su cellule di lievito.

“Le percentuali riportate dai colleghi tedeschi mi sembrano un po' troppo alte”, spiega Reali, “ma al di là di questo, un valore che può sembrare basso, come il 10 per cento rilevato dalle nostre analisi, deve far suonare un campanello d'allarme: se è sufficiente esaminare pochi litri per registrare un'attività estrogenica significativa, chissà cosa potremmo trovare con un campionamento sistematico delle bottiglie d'acqua vendute ogni anno in Italia, di cui l'80 per cento sono in plastica. Entrambi gli studi mostrano solo la punta di un iceberg”.

Sono solo pochi anni, infatti, che l'attenzione si sta focalizzando sulle acque minerali, mentre sono ormai molti gli studi che hanno rilevato l’attività estrogenica indotta da contaminanti ambientali (come il packaging per alimenti), mostrando come questi composti “impostori” possano portare a una diminuzione dello sperma e all’infertilità nell’uomo, e all’endometriosi, a un’anormale funzione tiroidea e a tumori al seno in età giovanile nella donna.

I valori soglia che attualmente limitano la quantità di sostanze chimiche che si trovano nelle acque minerali non tengono conto dell'effetto combinato. Così si possono avere cinque sostanze diverse, tutte sotto i limiti consentiti per legge, il cui effetto combinato risulta però tossico. Inoltre, se, come ritengono i ricercatori, è la plastica a rilasciare gli estrogenomimetici, il rilascio avviene molto lentamente, e i controlli eseguiti sulle acque al momento della richiesta di messa in commercio non tengono conto del fatto che le bottiglie restano stoccate per molto tempo.

E l’acqua del rubinetto? “L’acqua potabile è buona, almeno per i campioni analizzati da noi (acque toscane, ndr.)”, risponde Reali: “Per legge, però, deve essere clorata e da anni è dimostrato che i cloroderivati sono mutageni. Ma l'acqua deve essere disinfettata e bisogna scegliere il male minore. Per il momento sembra che la scelta a minor rischio per il consumatore ricada sull'acqua in bottiglie di vetro”.
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda Gab il 06/11/2009, 15:58

Diremo addio all'acqua pubblica?
da il Manifesto

Il Senato ha votato la conversione in legge del decreto art. 15 con il quale si privatizzano tutti i rubinetti d'Italia. L'acqua del sindaco, come per anni l'hanno chiamata i lombardi, non c'è più e di questo bisogna ringraziare la classe politica italiana. In particolare un ringraziamento va alla Lega, che con questo voto ha segnato il suo passaggio al sistema economico di potere e ha mostrato quanto il suo federalismo sia puro linguaggio, e altrettanto la decantata partecipazione dei cittadini.

La mobilitazione del movimento, le mail che hanno intasato i computer dei senatori, la presa di posizione di molti sindaci e della regione Puglia, che ha dichiarato di voler assumere la gestione del Servizio idrico integrato, hanno reso meno celebrativo il dibattito al Senato. Per la prima volta i nostri argomenti sono risuonati in quelle aule in modo chiaro e nel Pd si sono sentite voci discordanti da quelle sostenute da sempre in questo partito.
Ma tutto ciò non ha cambiato la sostanza del decreto.

Si è resa obbligatoria la gara, si sono praticamente liquidate le Spa a totale capitale pubblico, si sono generalizzate e affermate le società miste definendo il tetto alla partecipazione pubblica al trenta per cento, facendo cadere così anche l'ultima foglia di fico di qualche amministratore che nel passato ha sostenuto che con il 51% delle azioni il controllo maggioritario del pubblico era assicurato.

Si è introdotta una nuova mistificazione: la possibilità ai comuni di partecipare come «privati» alla prima gara. Si tratta di una cosa paradossale: i comuni sono obbligati a mettere a gara le proprie azioni ma poi possono gareggiare per riprendersele, magari attingendo a prestiti bancari... Incredibile schizofrenia: mentre si afferma definitivamente il primato del mercato, si permette l'estrema finzione di chi, in mala fede, può ancora dire che non privatizza. A ben vedere, questa ipocrita giustificazione è già in circolazione
E' un vizio tipico di una certa politica italiana: perseguire la privatizzazione e negare di averla fatta. Gli amministratori delle regioni - solo per fare due esempi, la Toscana e l'Emilia Romagna - sono stati maestri in tale arte.
Questo decreto segna un passaggio cruciale per la cultura civile del nostro paese e per la sua Costituzione. I Comuni e le Regioni vengono espropriati da funzioni proprie, con un vero attentato alla democrazia. Tutto questo fa dell'Italia l'unico paese europeo che si incammini su tale strada.

Per la stragrande maggioranza dei partiti, questo non è che l'epilogo di una lunga sbornia privatistica, dalla quale solo in Italia sembra non si voglia più uscire, nemmeno davanti all'attuale devastante crisi finanziaria, nemmeno davanti al palese fallimento del neoliberismo Per altri partiti prevale una storica indifferenza per il problema acqua, per i beni comuni e per la difesa delle risorse limitate: prevale l'abitudine, non il pensare.
Ora il decreto va alla Camera: la battaglia perciò non è chiusa.

Vorremmo tuttavia rivolgere un appello a tutti i partiti perché rivedano questo decreto: bisogna ritirarlo, o in ogni caso togliere dal decreto l'acqua per ciò che essa rappresenta. D'altro canto, si sono già tolti alcuni servizi come il gas e si è tolta la liberalizzazione delle farmacie. Vorremmo venisse tolto l'obbligo di privatizzare imposto ai comuni.
E un altro appello, speciale, ai partiti e ai parlamentari che hanno votato contro il decreto e hanno sostenuto i nostri argomenti.

Li ringraziamo, ma vogliamo dire loro che se si vuole fare veramente una battaglia, non basta votare contro in aula. Ci si pronuncia come partito attraverso il segretario nazionale, si dà mandato a tutto il partito di mobilitarsi, si va in televisione o sui media per denunciare ciò che avviene; si informa l'opinione pubblica.
E questo vale per chi sta in Parlamento e per chi è stato messo fuori.

Per i partiti che intendono mobilitarsi il 5 di dicembre contro la politica sociale di Berlusconi, chiediamo di mettere nella piattaforma la questione dei servizi idrici privatizzati.
E infine, un appello particolare va alle organizzazioni sindacali, affinché si pronuncino e si mobilitino non solo per il destino dei lavoratori del settore, ma al nostro fianco, contro quella che si chiama mercificazione dell'acqua, di cui il decreto italiano è un tassello determinante e un precedente gravissimo.

È in ballo la capacità della sinistra di rinnovare i propri paradigmi. Ne va della sua stessa esistenza.

*Sezione italiana del contratto mondiale dell'acqua
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda pianogrande il 07/11/2009, 0:24

Non ce la faccio a leggere tutti i lunghissimo interventi che precedono.
L'acqua ai privati, però, mi fa veramente paura.
Già adesso, girando per una città, non si trovano quasi più fontane per bere.
Nei bar il borsino della minerale non è mai in crisi.
Ma i poveracci che girano per le città, come fanno a non morire di sete?
Mi può succedere di farmi un giro in montagna e, davanti ad una sorgente, trovarmi scritto "proprietà privata"?
Da sempre capitano sorgenti "captate".
In quel caso, pensare che non si fa per un servizio pubblico ma per le tasche di un privato farebbe un effetto tutto diverso.
Si potrebbe parlarne per giorni di questa faccenda.
Veramente scoraggiante.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda franz il 07/11/2009, 9:51

pianogrande ha scritto:Già adesso, girando per una città, non si trovano quasi più fontane per bere.
Nei bar il borsino della minerale non è mai in crisi.
Ma i poveracci che girano per le città, come fanno a non morire di sete?
Mi può succedere di farmi un giro in montagna e, davanti ad una sorgente, trovarmi scritto "proprietà privata"?

A quanto mi risulta all'estero gli esercizi pubblici devono fornire gratis l'acqua del rubinetto, se uno la chiede. Deve essere sempre disponibile gratuitamente.
Non so se è una regola valida ovunque oppure una tradizione di cortesia ma ho trovato questa cosa anni fa in germania e in svizzera.

La sparizione in Italia, nelle grandi città, delle fontane pubbliche (a milano si chiamavano "draghi verdi") credo sia legata al consumo di eroina. Le fontane erano meta preferita dei drogati per pulire siringhe ed attrezzi vari. Gradualmente hanno chiuso l'acqua nelle fontane nei parchi che erano scene di spaccio e consumo. Nelle piccole città mi pare siano rimaste.

Per quanto riguarda l'acqua in Italia, soprattutto al sud, il ricorso al privato è il risultato di una pluri decennale incuria dell'ente pubblico.
Ricordo in TV che facevano vedere il colore dell'acqua del rubinetto a napoli. Ma anche al nord, tra atzrazina ed altri inquinamenti, lo stato dell'acqua è pessimo. Il risultato è un forte consumo di acqua minerale.
Ora che l'acqua corrente in casa sia una cosa che costa credo che sia da tutti accettato. Anche se sgorga gratis alla fonte, l'acqua va captata, analizzata, purificata, incalanata, distribuita. E questo costa. Comporta costi di manutenzione ed investimento. Chi deve farlo? Pubblico o privato? Non credo ci sia una risposta univoca. Chi lo fa meglio, direi. Ed in Italia mi pare che il settore pubblico abbia dimostrato nei fatti una particolare incapacità ed incuria su questo tema. Poca o nulla manutenzione, per non parlare degli investimenti. Mi pare che l'acqua sia un bene troppo prezioso per lasciarlo a chi lo gestisce cosi' male. Non è detto che il privato faccia meglio (soprattutto se avrà un contratto di esclusiva) ma il privato lo si puo' cambiare con un altro mentre l'ente pubblco no. Al massimo si cambia sindaco ogni tot anni ... ed è troppo poco.

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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda mauri il 07/11/2009, 20:06

è vero quello che dici franz ma i dubbi ci sono, specie sulle analisi che gli acquedotti fanno regolarmente, almeno in lombardia, non so altrove, i privati le analisi sulla qualità le fanno 1 volta ogni 4-5, vedi etichette minerali
il problema è che i comuni dovranno farsi carico degli oneri di manutenzione ed eventuale ristrutturazione dell'acquedotto e i privati che gestiscono incassano senza spese, per non parlare poi degli aumenti che subirà
comunque allego il comunicato di oggi
ciao, mauri

Comunicato stampa

Il Forum Italiano dei Movimenti per l´Acqua giudica gravissima la
privatizzazione dell´acqua, avvenuta ieri al Senato con l´approvazione
dell´Art.15 del DL 135/09.

Mentre continua a giacere nei cassetti istituzionali la legge
d´iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell´acqua, che ha
raccolto oltre 400.000 firme, i Senatori decidono la rapina
dell´acqua, consegnandola ai privati e alla speculazione finanziaria.

Consideriamo questa approvazione illegittima ed incostituzionale, in
quanto si espropriano i cittadini di un bene comune e "diritto umano
universale"!

Se la Camera dei Deputati non ribalterà il misfatto del Senato,
davanti agli occhi attenti del Paese si sarà celebrata la
delegittimazione delle Istituzioni.

Alle forze politiche di opposizione diciamo con chiarezza che stante
la posta in gioco, consideriamo l´azione parlamentare di contrasto e
il voto contrario solo l´avvio di una attività che va sviluppata a
tutto campo e in ogni direzione per la ripubblicizzazione dell´acqua.

Ai Sindaci e agli Enti Locali che da tempo sono scesi in campo per
l´acqua pubblica chiediamo di far sentire forte la propria voce,
dichiarando da subito che non ottempereranno ad una legge che li
espropria di una titolarità stabilita dalla Costituzione.

Chiamiamo da subito la cittadinanza, il "popolo dell´acqua", le realtà
sociali e territoriali, le reti ambientaliste e per la tutela dei beni
comuni, le organizzazioni sindacali e il movimento degli studenti, ad
una mobilitazione straordinaria partecipando alla manifestazione
davanti al Parlamento in occasione del dibattito alla Camera.


Il Governo ha scelto la Borsa.
Noi abbiamo scelto la vita, il diritto al futuro!

FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L´ACQUA


Per riscontro e contatti:

Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel./Fax. 06/68136225 Lun.-Ven. 15:00-19:00; Cell. 333 6876990
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: http://www.facebook.com/l/a131f;
http://www.acquabenecomune.org

--
FIRMA L'APPELLO
CAMPAGNA NAZIONALE "SALVA L'ACQUA"
IL GOVERNO PRIVATIZZA L´ ACQUA !
http://www.petizionionline.it/petizione ... acqua-/133
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda pianogrande il 08/11/2009, 0:53

Dopo tutte le delusioni della libera concorrenza non ci credo più in quello che dice Franz: il privato si può cambiare.
Si formano cartelli su beni comunque non "primari" come le assicurazioni e la benzina, figuriamoci su un bene vitale e primario come l'acqua.
Chi deciderebbe di cambiare il privato?
La stessa politica che "per incuria" gli ha dato in mano una risorsa inestimabile, fonte di guadagno supersicuro?
Dovrei avere fiducia nei politici per adagiarmi su questa prospettiva.
Ma dando questo bene primario (solo l'aria che respiriamo può essergli paragonata) in mano ai privati che ne faranno "fonte" di profitto, i politici la mia fiducia la perdono.
Chissà.
Un giorno, per i nostri nipoti, anche la pioggia e il vento faranno girare un contatore.
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda franz il 08/11/2009, 13:07

pianogrande ha scritto:Dopo tutte le delusioni della libera concorrenza non ci credo più in quello che dice Franz: il privato si può cambiare.
Si formano cartelli su beni comunque non "primari" come le assicurazioni e la benzina, figuriamoci su un bene vitale e primario come l'acqua.
Chi deciderebbe di cambiare il privato?

I cartelli si formano e gli organismi antitrust li individuano e li smontano.
Invece quando è l'ente pubblcio ad essere in mano alla malaorganizzazione ed al malaffare pare che ci siano meno possibilità.
La logica dell'alternanza vede solo due possibili competitori politici e se entrambi sono inadeguati, l'acqua che esce dal rubinetto è poca e non è buona.
Già oggi il privato lo si cambia, visto che le marche di acqua minerale sono molteplici. Anche estere. È il modo piu' rapido per cambiare.
Il fatto che in Italia ci sia cosi' tanto smercio di acqua in bottiglia è sintomo di grande diffidenza per l'acqua del rubinetto, gestita dal comune.
Comunque come sai io non vivo in Italia (tantissime volte mi viene da aggiungere "per fortuna") e dove vivo l l'acqua del rubinetto, gestita dal Comune, è ottima; qui nessuno sente la necessità di cambiare, privatizzando un ottimo servizio pubblico. Bisognerebbe analizzare un benchmark internazionale sull'acqua pubblica e privata e vedere cosa avviene negli altri paesi.

Franz
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Re: Acqua .. pubblica/privata buona/non buona

Messaggioda pianogrande il 08/11/2009, 15:36

Franz.
Divento sempre più pessimista ed intrattabile.
I cartelli esistono e questa storia mi puzza tantissimo di cartello tra politici e privati.
Così abbiamo risolto definitivamente il problema di chi è "meglio".
Fotti il sistema. Studia.
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