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La Comunità montana senza montagna

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

La Comunità montana senza montagna

Messaggioda ranvit il 03/11/2009, 13:21

dal corriere.it :

VI LAVORANO UNDICI PERSONE. E LA GUIDA UN CONSIGLIO DI 34 TRA CONSIGLIERI E ASSESSORI
La Comunità montana senza montagna:
c'è ancora, ha soltanto cambiato il nome
L'ente si trova nella Murgia, in Puglia, a 39 metri sul livello del mare. Doveva essere cancellato, è sempre attivo

MILANO - La comunità montana più pianeggiante d’Italia è tornata. «Scompare, scompare», assicurava il presidente Arcangelo Rizzi incalzato da Bruno Vespa a Porta a Porta. E invece no. È riapparsa. La «Casta» di Rizzo e Stella partiva proprio da lì. Da Palagiano, provincia di Taranto, 39 metri sul livello del mare. Un comune che di montuoso non ha nulla ma che faceva e fa parte della Comunità montana Murgia Tarantina. Era diventato il simbolo di tutti gli sprechi della politica.

LA SENTENZA - La Finanziaria del 2008 del governo Prodi ne aveva decretato la fine, insieme ad altri enti inutili. Ora ritorna, grazie ad una sentenza della Corte costituzionale che a fine luglio ha accolto un ricorso del Veneto e della Toscana. Sulla carta la comunità viene sciolta l’8 gennaio 2009. Arriva anche il commissario liquidatore. Sembra proprio la fine dello spreco. Ma i nove comuni non si perdono d’animo. Progettano subito l’Unione dei Comuni della Murgia Tarantina. In pratica lo stesso ente con un altro nome. Anche il presidente è lo stesso: Arcangelo Rizzi, assessore del comune di Laterza ed esponente del locale Pdl. Ma il 24 luglio accade qualcosa di inaspettato. Viene depositata la sentenza della Consulta. Gli effetti, oltre che su Toscana e Veneto, ricadono anche sulla Puglia: la legge regionale che scioglieva gli enti viene dichiarata incostituzionale.

«MAI STATI CHIUSI» - Ma a sentire gli uffici di Mottola, sede dei “montanari” della Murgia tarantina, si ha una piccola sorpresa. «La comunità non è mai stata chiusa. Sono solo invenzioni, sono state scritte un’enorme quantità di falsità», dicono gli impiegati della struttura. Dal 2008 ad oggi tutti i dipendenti sono rimasti al loro posto. Una finanziaria ha soppresso l’istituzione per cui lavorano, è arrivato un commissario, ma loro da lì non si sono mai mossi. I tre amministrativi e gli otto lavoratori socialmente utili hanno continuato a svolgere le loro mansioni. Dal lunedì al venerdi, dalle 8 alle 14. E così anche i 27 consiglieri, i 6 assessori e il presidente non hanno smesso di ricevere il loro stipendio. «Se l'ente continua ad esistere, perché non avremmo dovuto?», chiede Rizzi. Anche se un consigliere d’opposizione racconta che in due anni si saranno riuniti sì e no due o tre volte. «Siamo in piena attività», ribatte il presidente. Ma di preciso in che cosa consiste l'attività della comunità? «E' troppo complesso da spiegare» secondo Rizzi. Dalla segreteria invitano a visitare il sito per avere informazioni più dettagliate. Peccato che l'account sia stato sospeso.


FINANZIAMENTI BLOCCATI - Nel bilancio però non ci sono solo uscite. A giugno è stata venduta un auto di proprietà della comunità. Base d’asta 2500 euro. «Alla fine ci abbiamo fatto 1.200 euro, era una vecchia Lancia», dice il ragioniere dell’ufficio tecnico. «La comunità così com’è non è una cosa bella», lo riconosce anche il presidente. «Io non ho mai condiviso l’impianto che le è stato dato», continua Rizzi. La colpa pero è tutta della Regione. Il suo intervento legislativo è stato «un papocchio». Se la pensa così perché non si è dimesso? «Sarebbe stato troppo comodo», dice. E intanto rimane lì, al suo posto, in attesa di una «legge di riordino». Dal Ministero dello Sviluppo economico non arrivano più finanziamenti. Gli impiegati spiegano che tutti i possibili interventi sono bloccati. Alcuni Comuni minacciano contenziosi. «Se la situazione non cambia – dice il ragioniere – tenere in vita questo ente è come tenere un cadavere senza seppellirlo».

Antonio Sgobba
(Studente master in giornalismo - Statale di Milano)
02 novembre 2009
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La Comunità montana senza montagna

Messaggioda pianogrande il 03/11/2009, 16:11

La Puglia ci ha offerto anche il primo esempio di provincia confederata (Andria - Barletta - Trani)
Ormai, penso abbiano anche risolto il problema della targa.
In caso contrario si potrebbe istituire una commissione di una ventina di consulenti e (per carità) senza mettergli troppa fretta.
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Re: La Comunità montana senza montagna

Messaggioda incrociatore il 04/11/2009, 8:34

pianogrande ha scritto:La Puglia ci ha offerto anche il primo esempio di provincia confederata (Andria - Barletta - Trani)
Ormai, penso abbiano anche risolto il problema della targa.
In caso contrario si potrebbe istituire una commissione di una ventina di consulenti e (per carità) senza mettergli troppa fretta.

perché non conosci la storia del Verbano-Cusio-Ossola... storia non recente, del resto... pensiamo a Pesaro-Urbino o a Massa-Carrara... o al curioso "salto all'indietro" della Cesena-Forlì (anche se i forlivesi scrivendola così s'incazzano... sostenendo che vada scritto Forlì-Cesena)...

La questione non è di come o per cosa si formano le Province (o le Comunità Montane), la questione è che si formino per esigenza espressa dalle popolazioni interessate le quali se ne assumano interamente la responsabilità... compresi gli oneri economici.

...Si chiama federalismo.
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Re: La Comunità montana senza montagna

Messaggioda pianogrande il 04/11/2009, 23:49

Hai ragione incrociatore.
Era la prima volta che mi saltava all'occhio una provincia plurima ma ce ne sono già e non poche.
Penso che le popolazioni locali siano sempre favorevolissime alle nuove province.
Questo proprio perché portano loro posti di lavoro (più o meno produttivi).
Se portassero oneri e spese in cambio del loro (dubbio) servizio credo che le stesse genti avrebbero qualcosa da ridire.
Sotto questo aspetto, viva il federalismo.
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Re: La Comunità montana senza montagna

Messaggioda incrociatore il 05/11/2009, 13:48

pianogrande ha scritto:Questo proprio perché portano loro posti di lavoro (più o meno produttivi).
Se portassero oneri e spese in cambio del loro (dubbio) servizio credo che le stesse genti avrebbero qualcosa da ridire.

scusa, ma devo farti un nuovo appunto...
se tu sapessi come funzionano e che competenze hanno le Provincie e come, di conseguenza, si formano... parleresti in modo diverso.

Le Provincie non sono nient'altro che degli uffici decentrati regionali... che attualmente hanno una certa autonomia politica per funzioni proprie e per funzioni delegate dalle Regioni stesse... abolendole non si ridurrebbero gli impiegati... solo qualche assessore e consigliere... che non sono certo il problema dei problemi.
Gli uffici esistenti dovrebbero passare in carico alle Regioni (con le conseguenze di veder crescere esponenzialmente i costi per rapportarsi con le decisioni del centro). Le Regioni, infatti, si occuperebbero di territori per lo più sconosciuti solo nella misura in cui fossero funzionali agli interessi politici dell'amministrazione vigente.

La spesa aumenterebbe senza le Provincie... che diminuirebbe è una bufala grossolana.

Sarebbe come dire che abolendo le Regioni la spesa diminuirebbe perché le competenze sarebbero tutte in capo all'amministrazione dello Stato. Una colossale sciocchezza.
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Re: La Comunità montana senza montagna

Messaggioda pianogrande il 05/11/2009, 15:59

Incrociatore.
Decidiamoci.
In principio era o province o regioni.
Tra un po' bisognerà inventarsi degli enti di coordinamento (magari ci sono già).
Nei primi tempi del mio lavoro in cui imperava la burocrazia, mi ricordo un allucinante quaderno dei quaderni, in pratica un registro dei registri.
Aumentare (troppo) il numero di gradini gerarchici porta complicazioni, perdite di tempo, incertezza sulle responsabilità e sui poteri decisionali (insomma inefficienza).
Tra l'altro porta con sé anche comodi alibi a tale inefficienza.
A me va benissimo conservare le province ( a prescindere da quelle palesemente troppo piccole, da vedere caso per caso).
Ma allora, eliminiamo le regioni.
Ci sarebbe di mezzo la costituzione con quei comunisti che la difendono.
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Re: La Comunità montana senza montagna

Messaggioda incrociatore il 05/11/2009, 16:34

pianogrande ha scritto:Aumentare (troppo) il numero di gradini gerarchici porta complicazioni, perdite di tempo, incertezza sulle responsabilità e sui poteri decisionali (insomma inefficienza).
Tra l'altro porta con sé anche comodi alibi a tale inefficienza.
A me va benissimo conservare le province ( a prescindere da quelle palesemente troppo piccole, da vedere caso per caso).
Ma allora, eliminiamo le regioni

il federalismo non è un problema di numeri di scalini gerarchici e/o dimensione... è un problema di competenze.

Non mi interessa sapere quanti devono essere gli enti (la loro dimensione deve essere un metro di valutazione se devono esistere o meno? io non credo proprio), mi interessa sapere cosa devono fare quegli enti. Oggi, in Italia, è questo il problema.

La questione è sempre e solo sapere chi fa che cosa. È lì che si misura l'efficienza della macchina e si controllano i costi.

Le Regioni, così come sono state concepite (non a caso da politici che avevano a mente solo una concezione centralistica statale della cosa pubblica), non sono affatto soggetti federali... tendono ad essere degli Stati nazionali in piccolo... per questo se non abolite dovrebbero essere completamente ridisegnate nelle funzioni e nell'approccio.

Le Province, invece, sono storicamente le entità territoriali più vicine alle strutture sociali e culturali di coloro che vi abitano e dovrebbero essere rivalutate invece che abolite e quasi sempre sono preesistenti allo stesso Stato unitario. Le Regioni, di contro, sono una pura invenzione politica.

Piccolo o grande è un criterio relativo... può non aver senso una provincia piccola in val padana ed averne molta a Bolzano... L'esempio che si fa di solito è la Svizzera e Francesco può testimoniare... La Svizzera non è tanto più grande (territorialmente) della Lombardia, però ha un paio di milioni di abitanti in meno della Lombardia... nonostante questo ha ben 26 Cantoni (paragonabili alle nostre Provincie... ma con ben altre competenze... infatti sono Stati a tutti gli effetti... e molte prevedono anche strutture sottordinate: i distretti... e hanno anche loro le Comunità Montane e i Comuni) contro le 12 provincie della Lombardia. Si pensa sempre al Canton Ticino o al Canton Vallese che hanno una consistenza (in abitanti) a una nostra medio/piccola provincia... ma ce ne sono anche in sperdute valli come l'Appenzello Interno di soli 15.000 abitanti...

La Svizzera è una realtà federata da 700 anni... e non penso che abbiamo qualcosa da insegnarle in termini di organizzazione della cosa pubblica.
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Re: La Comunità montana senza montagna

Messaggioda franz il 05/11/2009, 18:35

pianogrande ha scritto:A me va benissimo conservare le province ( a prescindere da quelle palesemente troppo piccole, da vedere caso per caso).
Ma allora, eliminiamo le regioni.
Ci sarebbe di mezzo la costituzione con quei comunisti che la difendono.

E' la scelta che hanno fatto nel Trentino AA.
Tutti i compiti regionali sono passati alle province e la regione è rimasta un guscio vuoto.
Che non hanno eliminato solo perché il suo nome è scritto nella Costituzione.
Classica furbata nostrana.

Franz
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Re: La Comunità montana senza montagna

Messaggioda pianogrande il 07/11/2009, 0:10

Franz.
Mi sembra che non ci siano grossi disaccordi.
Scusa la banalità solo apparente: teniamo quello che serve.
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