La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Il ritorno degli speculatori

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Il ritorno degli speculatori

Messaggioda franz il 03/11/2009, 11:16

ECONOMIA

LA STORIA
Il ritorno degli speculatori
di VITTORIO ZUCCONI

"Siamo sempre noi, vi ricordate di noi, sì? Il popolo delle scatole di cartone cacciati dalla terra promessa di Wall Street. Beh, siamo tornati, le nostre scatole vuote si stanno di nuovo riempiendo di soldi e la bolla si rigonfia. Tutto doveva finire, remember September?, ricordate il settembre nero. E tutto è ricominciato". Dalle finestre a vetri, il traffico di passanti e delle poche auto strozzate nella strettoia di Times Square sotto i nostri piedi si coagula e si liquefa come se nulla fosse mai accaduto e il settembre nerissimo sembra, come un altro settembre, un incubo sfumato nel ricordo. L'uomo che guarda la strada dalla vetrata, uno dei pochi scampati ai giorni dei lunghi coltelli, quando nomi come Lehman Brothers, Bear & Sterns, Merryl Linch, Citibank, Bank of America, per non citare neppure i mega pataccari alla Bernie Madoff, sprofondavano o sbandavano, riesce persino a sorridere.

"Vedi la gente là sotto? Non sono cambiati loro, non siamo cambiati noi. Tutti vogliono fare soldi, tutti hanno paura di perderli quando li hanno. Fino a quando esisteranno gli uomini, esisteranno le bolle". Qui nella trading room, nel termitaio del salone scambi di questa grande maison finanziaria, come in tutte le altre che un anno fa dovevano morire e un anno dopo guardano il corso delle proprie azioni puntare di nuovo alla stratosfera, il vento, se potesse entrare dalle finestre sigillate, porterebbe non più la paura di andare a fondo, ma semmai il timore di volare troppo in alto. In ogni ufficio di Goldman Sachs, che in un anno ha visto il proprio "stock" passare dai 49 dollari del novembre 2008 ai quasi 180 di ieri, di Morgan Stanley (dagli 11 dollari di un anno fa ai 33), di Citigroup (da 1 dollaro e 11 centesimi all'inizio dell'anno ai 4 di ieri), blaterano all'unisono gli schermi piatti sintonizzati sulla network che fa e disfa il mercato, la CNBC, sparando messaggi e profezie contraddittorie. Ma tra annunci di prossime catastrofi portate dai pessimisti e l'ottimismo garrulo di Jim Cramer, seguitissimo miliardario da talk show che esorta tutti a buttarsi dentro la nuova bolla, la sola certezza è che 12 mesi dopo quell'epifania di cartone che fece gridare alla "fine del capitalismo" non è cambiato nulla. "Si è organizzata un po' di messinscena per dare alle gente l'impressione che fossero finalmente arrivati i governi a mettere ordine e regole, ma chi ha voluto speculare al ribasso, al rialzo, con i famosi derivati e con i fondi hedge lo ha continuato a fare" urla Jim Cramer.

Una ex managing director di Lehman Brothers cacciata con la scatola di cartone piena di merendine zuccherose e di pillole alla caffeina, che era arrivata a incassare un milione e mezzo di bonus a fine 2007 (più lo stipendio), si è concessa una vacanza di sei mesi e ha fatto il giro del mondo, dal Bangladesh a Londra, dalla Terra del Fuoco al Vietnam. E' tornata, ha telefonato ai suoi ex clienti e colleghi, ha creato una propria finanziaria e finirà il 2009 con un portfolio da 750 milioni di dollari. "Quello che i governi fanno finta di non capire è che i soldi veri, i miliardi, non sono mai scomparsi".

Scrive Fortune che le prime 100 corporation americane hanno complessivamente riserve liquide per 948 miliardi di dollari, che tengono stretti in attesa di avere la certezza che la buriana politica sia passata. E poi? "E poi li dovranno investire. Appena l'inflazione ripartirà, come ripartirà con il disavanzo pubblico creato per salvarci, non potranno tenerli nel materasso a perdere valore. Guardi la gente là sotto, a Broadway, a Times Square. Mangiano, bevono, spendono, comprano. Consumano. E quando si saranno convinti che l'Apocalisse non c'è stata, che non saranno spazzati via da un altro '29, i soldi ricominceranno a bruciare in tasca e vorranno rendimenti migliori di quello 0,5% all'anno che i buoni del Tesoro oggi gli offrono. E noi siamo qui, per accoglierli".

C'è un piccolo indice, in Borsa, che racconta meglio di tutti perché si stia riformando la "bolla". Si chiama "Vix" e non è un prodotto per il raffreddore. Sta per "Volatility Index" e segnala appunto la volatilità, la violenza degli sbalzi nelle quotazioni. E' tornato ai massimi dell'anno, spinto dal Dow Jones capace di perdere e di guadagnare il 2% in 48 ore e garantisce che il mare di soldi sciabordanti nella stiva dell'economia tornerà a cercare quegli strumenti di vera, o illusoria, protezione finanziaria che si chiamano "derivate" e "hedge funds". Proprio quei prodotti che furono accusati di avere causato il giudizio universale del settembre 2008 e avrebbero dovuto essere spazzati via.

Si era sparso il panico delle retribuzioni e della fine dell'età dell'oro, i "bonus" di fine anno, quelle mostruosità che avevano regalato al presidente della Morgan Stanley, John Mack, soprannominato "Big Mac" come la polpetta a due piani della McDonald's, 40 milioni di dollari a fine 2006. Un record che aveva resistito appena due giorni, fino a quando la rivale Goldman Sachs attribuì al proprio leader maximo, Lloyd Blankfein, 53,4 milioni di dollari. Ma nessuna delle grandi banche ha atteso che la ghigliottina delle famose "nuove regole" immaginate per rabbonire le folle, cadesse sui loro manager. "Ci siamo semplicemente aumentati gli stipendi, per compensare il fatto che per un po' di tempo avremmo dovuto limitare i bonus di fine anno" sorride l'uomo che guarda Times Square.

Anche la mongolfiera che da sempre fa volare o precipitare nel proprio cestello l'economia americana prende quota: la casa. A San Francisco per prima, ma addirittura anche a Miami, la terra del disastro immobiliare, le case si ricominciano a vendere, sia pure a prezzi di saldo. Le banche, con i miliardi di profitti e di liquido pompati dalla Fed a tasso zero nelle loro casseforti, devono tornare a prestarli al 5%, perché le banche per questo esistono, per lucrare fra il costo e il rendimento del danaro, e il governo estende per altri tre mesi l'abbuono fiscale di 8 mila dollari sull'acquisto. Il vento della nuova speculazione non soffia ancora nelle case dei senza lavoro, che sono ormai quasi il 10%. Ma l'occupazione è sempre l'ultima a svegliarsi dal coma della recessione, perché le aziende aspettano prima di riassumere.

"Siamo rimasti in meno, noi delle scatole di cartone, e un terzo di quelli che sparecchiavano bonus nel 2007 hanno cambiato lavoro o città" dice l'uomo che guarda la bolla gonfiarsi dalla vetrata su Times Square. "Per ora, chi di noi è sopravvissuto vive alla giornata, sapendo che tutto può finire domattina, come il 15 settembre del 2008, perché niente è cambiato e il danaro non sta mai fermo, si riversa oggi sull'oro, poi sul petrolio, poi sulle Borse, poi sui derivati, poi sull'immobiliare e anche i governi più sinceri sono come i bagnanti che vogliono vuotare il mare con il cucchiaio delle loro regole. La lezione del fallimento delle Lehman Brothers non ha insegnato a noi, ma ai governi, il rischio di voler fare i duri davvero. Usano i loro soldi per salvarci, quando si accorgono che siamo ormai diventati troppo grandi per lasciarci fallire". Come sempre? "Come sempre".
www.repubblica.it
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Il ritorno degli speculatori

Messaggioda trilogy il 03/11/2009, 15:41

La speculazione non è mai scomparsa, anzi alcuni hanno fatto guadagni irripetibili negli ultimi 2 anni. La crisi è stata abilmente cavalcata da alcuni politici, è stata utilizzata per regolamenti di conti nell'alta finanza, si è trovato il capro espiatorio principalmente negli Hedge Fund, cosa,tutto sommato, falsa. Alla fine, l'unico modo che si è individuato per uscire dalla crisi è stato quello di fornire mezzi illimitati e a costo zero alla speculazione stessa; con conseguenze a medio termine del tutto imprevedibili.
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Il ritorno degli speculatori

Messaggioda trilogy il 26/11/2009, 18:21

MILANO - Il rischio default della holding statale Dubai World, alle prese con un debito di 59 miliardi di dollari e che ha spinto la società dell'emirato a chiedere ai creditori una moratoria di sei mesi sui pagamenti, fa scivolare i titoli delle banche più esposte e il settore finanziario, contribuendo alla giornata difficile sui listini mondiali.

I listini delle borse infatti sono tutti in calo: Milano del -3,27 %, Londra del -2,88%, Parigi -3,09%, Francoforte -2,76%, Zurigo -1,94%, Amsterdam
-3,24% e Madrid -2,50%.

Secondo l'agenzia Bloomberg, gli istituti con crediti maggiori nei confronti di Dubai World sono Royal Bank of Scotland, che a Londra sta cedendo il 6,64%, Barclays (-4,88% sempre sul listino inglese che ha ripreso il normale funzionamento dopo un guasto tecnico), Hsbc (-4,57%) e Lloyds (-4,17%) e Credit Suisse (-4,32%). Nel frattempo Standard & Poor's ha messo sotto osservazione con implicazioni negative il rating di lungo periodo delle banche locali Emirates Bank International, National Bank of Dubai, Mashreqbank e Dubai Islamic Bank, vista la loro esposizione su Dubai World

Il governo dell'Emirato arabo ha comunicato ieri che Dubai World e la controllata Nakheel intendono chiedere a tutti ai finanzitori una moratoria e di estendere le scadenze almeno fino al 30 maggio 2010. La holding statale sta cercando di rinegoziare un 'bond islamico' da 3,52 miliardi di dollari emesso da Nakheel, l'operatore immobiliare famoso per aver realizzato le isole a forma di palma, in scadenza il 14 dicembre prossimo.

Repubblica.it
(26 novembre 2009)
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Il ritorno degli speculatori

Messaggioda trilogy il 29/11/2009, 23:15

(..)1) Notizia sul possibile default di Dubai mercoledi' 25 notte.
2) il Dubai possiede una quota di Euronext, borsa di Londra.
3) Giovedi' 26 Wall Street chiusa per Thansgiving.
4) giovedi' la Borsa di Londra e' stata chiusa straordinariamente per 3 ore e mezza per "problemi tecnici".
5) Venerdi' 27 mattina il NYSE emana un ordine che da' alla borsa di New York la facolta' di sospendere gli scambi in caso di volatilita' e turbolenza.
6) Venerdi' 27 sera viene ucciso con una bomba su un treno il presidente della Federal Reserve di Mosca.

Tutti questi episodi sono ovviamente scollegati, solo qualche visionario potrebbe "unire i puntini" sostenendo che c'e' un disegno preciso. Ma grazie a internet qualche blogger (ovunque nel mondo) non perdera' l'occasione per sostenere un simile teorema. Anche per questo nelle sale trading degli hedge fund di Manhattan insegnano pure ai ragazzi appena assunti di non essere mai long in un weekend di 4 giorni come questo. Vedremo come sara' posizionato il denaro istituzionale lunedi' alla riapertura delle borse, dando per scontata una volatilita' abnorme (eventualmente nei due sensi). (..)

di: WSI-INTERFAX-ITAR-TASS
http://www.wallstreetitalia.com/articol ... _id=823833
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Il ritorno degli speculatori

Messaggioda trilogy il 01/12/2009, 20:19

United Arab Emirates: Sunday, November 29 - 2009 at 09:42
Fitch Ratings has downgraded two Dubai companies - Dubai Holding Commercial Operations Group LLC (DHCOG) and Dubai Electricity and Water Authority (DEWA).

http://www.ameinfo.com/217365.html

Fantastici :D :D Questi del Dubai sono già colati a picco, e l'agenzia di rating ora li declassa...
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58

Re: Il ritorno degli speculatori

Messaggioda trilogy il 02/12/2009, 13:42

per restare nel tema delle agenzie di rating.

Quei simpaticoni dei giornalisti economici anglosassoni per descrivere le economie dei paesi del sud Europa avevano coniato l’acronimo PIGS (Portogallo, Italia, Grecia, Spagna)

L’Inghilterra gode ancora della tripla A delle agenzie di rating nonostante siano indebitati fino al collo e abbiano una valuta sempre più marginale nel contesto internazionale.
Morgan Stanley secondo quanto riporta il Telegraph paventa ora una possibile crisi nel 2010.
C’è solo da sperare che la BCE e i PIGS dell'euro non debbano accollarsi anche un eventuale salvataggio della sterlina.

Morgan Stanley fears UK sovereign debt crisis in 2010
Britain risks becoming the first country in the G10 bloc of major economies to risk capital flight and a full-blown debt crisis over coming months, according to a client note by Morgan Stanley....

http://www.telegraph.co.uk/finance/econ ... -2010.html
Avatar utente
trilogy
Redattore
Redattore
 
Messaggi: 4746
Iscritto il: 23/05/2008, 22:58


Torna a Economia, Lavoro, Fiscalità, Previdenza

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 0 ospiti