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Caso Marrazzo

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Re: Caso Marrazzo

Messaggioda franz il 27/10/2009, 11:51

ranvit ha scritto:Concordo con Franz, anche perchè bisognerebbe chiarire e definire i limiti della "devianza"....chi è in grado di farlo?

Preciso che il problema della devianza non è oggettivo, nel senso che non voglio discutere di cosa è veramente devianza o non è devianza. Ma sulla percezione soggettiva di questa devianza. Marrazzo, vergognandosi e provando sensi di colpa, dimostra che in fondo considera non normale (ed in fondo non morale) quello che ha fatto.
Dimostra di essere consapevole di una "non normalità" delle sue azioni.
Il che in se' è anche positivo. Peggio è chi non si vergogna e dimostra di essere "immorale". (uno a caso)

Per un eterosessuale di cultura standard è del tutto ovvio (non dico sia giusto) ritenere che l'omosessualità non sia una cosa "normale" e che sia quindi una devianza. Lo studioso sa che pero' essa si riscontra altre volte nel regno animale e che quindi in qualche modo è una "normalità" e cioe' rientra nella norma della natura. Le culture antiche e moderne pero' hanno sempre posto al centro, anzi sul totem, la normalità e ghettizzato cio' che appare fuori dalla norma. Il diverso (nano, zingaro, ebreo, omosessuale, pazzo) viene emarginato ed a volte ghettizzato, rinchiuso, se non eliminato fisicamente. Questo perché la tendenza dei secoli e millenni precedenti è sempre stata di avere società "esclusive" che eliminano l'impuro (o l'infedele). Ecco perché oggi è doveroso combattere contro le discriminazioni, anche per via penale.
Nel campo della sessualità, etero o omo, è possibile che la ghettizzazione porti a fenemeni di mercato (se la cosa è proibita, chi offre si fa pagare da chi chiede). Qui non c'è differenza di genere. Le prestazioni sessuali a pagamento esistono da millenni e piu' le ghettizziamo e piu' le mettiamo in mano allo sfruttamento della criminalità. Piu' le ghettizziamo e piu' aumentiamo la vergogna ed i sensi di colpa di chi venisse scoperto.
Il problema non è quindi gettizzare o criminalizzare la prostiuzione (domanda ed offerta) in quanto essa, è un effetto, non la causa. Il degrado della prosituzione (etero o omo che sia) è il risultato di una impostazione sociale a cui difficilmente possiamo fare a meno (la famiglia monogamica). Questo pero' credo che sarebbe un discorso molto e troppo lungo da fare. Piu' sociologico che politico.

Franz
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Re: Caso Marrazzo

Messaggioda Stefano'62 il 27/10/2009, 12:13

franz ha scritto:
Stefano'62 ha scritto:mi sarei aspettato di trovare condivisione su alcuni concetti:
1.
che lo sfruttamento della prostituzione è un crimine,molto ma molto grave e odioso perchè nella maggior parte dei casi rasenta il reato di sottomissione in schiavitù.
2.
che gli sfruttatori non sono solo i 'protettori' ma anche i fruitori finali,dato che si rendono complici degli schiavisti e per questo andrebbero puniti severissimamente;inoltre il loro comportamento,anche quando siano etero e alla faccia della loro pretesa mascolinità,costituisce a tutti gli effetti una devianza sessuale......
3.
.....invece l'essere omosessuali no !! Non è una devianza,e non è connesso alla prostituzione in modo nè univoco nè esclusivo.

Sul primo punto credo che tutti qui siano d'accordo. Tuttavia il caso che stiamo discutendo non c'entra con lo sfruttamento della prostituzione. Salvo forse che quei carabinieri corrotti e ricattatori in qualche modo "sfruttavano" il torbido che gira attorno a quegli ambienti. Lo sfruttamento della prostituzione è un reato penale già oggi e non mi pare sia oggetto di discussione.
Sulla punibilità anche dei fruitori finali il dibattito qui si' che è aperto ma non c'è condivisione da nessuna parte (destra, sonostra, centro) ed è una misura penale che mi pare non sia prevista in nessun ordinamento civile. Tra l'altro la prostituzione non è reato quasi da nessuna parte (parliamo del mondo civile) sia sul lato dell'offerta che quello della domanda. Sarebbe tra l'altro difficlmente perseguibile, visto che in casa sua uno/una puo' avere rapporti con chi vuole.
Che l'omosessualità non sia una malattia ma che sia un orientamento sessuale dovrebbe essere ormai assodato sia sul piano medico/scientifico che su quello del comune sentire. magari non ci sarà ancora completa condivisione ma l'orientamento prevalente, nel centro sinistra, è questo.

Chiaro che il solo fatto che Marrazzo stesso "provi vergogna" per quello che ha fatto dice molto anche sulla sua percezione del fenomeno. Prova vergogna ora, perché è scoppiato il caso, provava vergogna e timore per lo scandalo, quanto è stato beccato dai due carabinieri. Io proverei a partire da qui. Non so e non mi interessa indagare sull'orientamento sessuale di Marrazo ma se lui si riduce a pagare 5000 € per un trans ci sta mettendo sul piatto un ottimo filone di indagine per capire perché, concretamente, omosessualità e prosituzione finiscono con essere fenomeni sociali cosi' troppo spesso legati.
In pratica siamo una società che criminalizza la devianza (e vedo in questo filone anche criminalizzare prostituzione e utenti) e questo induce a costituire un mercato clandestino, in cui finiscono per bazzicare i disperati, messi a stretto contatto con la feccia degli sfruttatori.

Ciao,
Franz

D'accordissimo sul fatto che se una vuole farlo a pagamento è libera di farlo,ma ovunque ci sia un 'protettore' che la obbliga allora sia lui sia i clienti sono colpevoli di sfruttamento della prostituzione.
Quanto alla tua conclusione,oggettivamente realistica,la causa scatenante non è l'omosessualità,ma l'arretratezza culturale della massa bigotta;dunque per quanto mi riguarda la connessione omosessualità prostituzione va sostituita con quella moralismo ipocrita-prostituzione.

Nel caso specifico:provo simpatia e solidarietà umana per Marrazzo che non ha commesso crimini,ma ha dimostrato di non essere adatto alla politica perchè troppo preso da fobie personali,e di essere un uomo mediocre perchè ha anteposto queste stesse fobie all'interesse dei suoi cari;ma come si fa....con una figlia che dovrebbe essere la luce della tua vita,a perdere tempo con una cosa squallida come un trans (una cosa è l'omosessualità,un'altra è viverla con comportamenti di rilievo psichiatrico,o vogliamo davvero credere che tutti questi viados sono donne mancate per uno sbaglio genetico ?)
Quei carabinieri che hanno scatenato il caso invece sono i veri criminali,e spero che vengano dapprima cacciati e poi incarcerati.

Ciao
Stefano'62
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Re: Caso Marrazzo

Messaggioda Iafran il 27/10/2009, 12:40

franz ha scritto:Chiaro che il solo fatto che Marrazzo stesso "provi vergogna" per quello che ha fatto dice molto anche sulla sua percezione del fenomeno. Prova vergogna ora, perché è scoppiato il caso, provava vergogna e timore per lo scandalo, quanto è stato beccato dai due carabinieri. Io proverei a partire da qui.

Questo argomento è stato poco toccato in questo forum. Probabilmente perché Marrazzo, come un qualsiasi personaggio, ci può meravigliare e indisporre per le vicende inimmaginabili (fuori da qualsiasi pensiero) della sua vita, che ci fa conoscere … a sua insaputa, però.

Questo deve essere un punto fermo, perché si sono preoccupati altri a intrufolarsi, a scovare, a filmare, a servirsi del suo privato.
Come possano essersi permessi?
Una violazione della privacy vera e propria.

E cosi si finisce … per non fare alcuna distinzione fra l’intimità personale (che non ha ripercussioni all’esterno del proprio ambito) e l’agire di chi ha cariche istituzionale, che si ripercuote a danno dell’intera collettività.

Con la vicenda Marrazzo si sono presi due piccioni con una sola fava!
Adesso quelli del PdL sono tutti schierati a chiedere le dimissioni di Marrazzo (Gasparri ha anticipato le ispezioni mediche sullo stato fisico del governatore), facendo leva sul nostro “perbenistico” sbigottimento, poi torneranno alla carica prendendo le sue difese e invocando una migliore legge sulla tutela della privacy. Si metteranno al bando i controlli e le intercettazioni dalle inchieste giudiziarie (a loro carico), così saranno più liberi di fare con le istituzioni quel che vogliono.
Chissà se si scoprirà il regista di tutta questa vicenda!
I poteri forti? Quelli deviati?
In un pandemonio sociale la legalità è l’ultima ad essere rispettata! I media (del proprietario unico) fanno, poi, il resto.

Marrazzo è una vittima. Il privato, per me, è sacro.
Tutti siamo concordi a ritenere che “la carne è debole” e, ciononostante, siamo i primi a “lanciare la pietra”? La vicenda è strettamente personale e la sua privacy (con la famiglia) merita tutto il nostro riguardo.

Certo è che Marrazzo non ha remunerato le prestazioni ricevute dalle sue frequentazioni private elargendo cariche istituzionali.
Sarebbe stato gravissimo se faceva un mercimonio del suo ruolo istituzionale, ma ha pagato di tasca propria.
Adesso il “costo” si sta rivelando molto pesante e forse sproporzionato!

Questa vicenda ci ha “frastornati” tanto che si è dibattuto solo della prostituzione del fisico praticata da entrambi i sessi sui marciapiedi, sulle strade o nei casolari (di quella, per intenderci, che ne fa uno dei mestiere più vecchio dell’uomo dopo la guerra, per me). Ci siamo dimenticati di quella dell’intera persona (fisica e mentale) praticata nei vari posti di lavoro, negli uffici, nei giornali, banche, ministeri.
Questa forma, purtroppo, non offende solo il proprio corpo, ma va a ledere i diritti degli altri e meriterebbe ben altra attenzione.
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Re: Caso Marrazzo

Messaggioda franz il 27/10/2009, 12:59

Iafran ha scritto:Marrazzo è una vittima. Il privato, per me, è sacro.

Il privato è scaco per una persona normale.
Siamo sicuri che lo sia anche per un politico.
E' vero, come qualcuno dice, che nel privato chiunque puo' fare quello che vuole, perversioni o meno?
Se prendiamo il presidente degli USA o quello della Russia, dotati di 24 ore con i comandi per il lancio dei missili, vi sentireste sicuri nel sapere che la sera giocano a risico vestiti da nazisti e ipotizziano un nuovo olocausto?
No, i politici devono avere una trasparenza maggiore del loro privato.
Leggo in rete questo intervento:
Un dirigente politico, e ancor più un dirigente politico con una carica elettiva, è sottoposto a doveri più stringenti e a diritti più ampi. I diritti di un dirigente politico sono immensi: queste sono le persone che hanno diritto di decidere chi vive e chi muore, per che motivi è bene morire, con chi si può aver rapporti sessuali, che vestiti si debbano portare (vedasi Sudan per la proibizione del reggiseno, o le piscine della marca Trevigiana per che costume da bagno si possa portare al nuoto, vedasi guerre, la proibizione dell'uso della cocaina, per non menzionare l'uso della coercizione fiscale e penale) che gioco si possa giocare .... Cosa ha tutto ciò a che fare con la privacy del dirigente politico? Molto. Per le seguenti ragioni. Il contratto fiduciario che do alla signora M. non include la guerra nelle Malvinas, di fatto nessuno mi chiese nulla sul tema. Ho delegato ad un sistema governativo una decisione in merito. E di questa decisione pago i prezzi, in tutti i sensi di “pago.” Il problema è che vorrei, per restare nell'analogia, sapere di chi mi sto fidando. E qui, mi spiace, casca la costruzione gesuitica del “dio solo sa chi è colpevole di X o Y“. Casca perché il mio interesse di cittadino ,contrattualmente impegnato, è che mi interessa sapere di che materia sia fatto il governante. E qui tutto (o quasi) conta.

No, per me il politico non ha un "privato" uguale al nostro ma soprattuto non deve fare nulla che lo passa far vergognare e che possa far vergonare chi lo ha votato e chi è da lui rappresentato.

Franz
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Re: Caso Marrazzo

Messaggioda Stefano'62 il 27/10/2009, 15:53

Concordo,e se a qualche politico non sta bene,vada a fare qualcos'altro.
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Re: Caso Marrazzo

Messaggioda ranvit il 27/10/2009, 16:42

Stefano'62 ha scritto:Concordo,e se a qualche politico non sta bene,vada a fare qualcos'altro.



Anche io concordo, ma il punto è che la maggior parte dei politici.....non sa fare altro!
Ce ne sono tantissimi che fanno i tuttologi quando sono "politici", ma nella vita civile....sarebbero presi a calci nel sedere se solo abbozzano l'apertura della bocca.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Caso Marrazzo

Messaggioda mauri il 27/10/2009, 18:33

concordiamo tutti, ma noi contiamo come il 2 di picche
marrazzo addio, tornerà a fare il presentatore, magari alla fininvest... o isola dei famosi
ma gli altri che fanno i politi di professione?
ce li teniamo sul gobbo, mauri
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Re: Caso Marrazzo

Messaggioda franz il 27/10/2009, 19:44

mauri ha scritto:concordiamo tutti, ma noi contiamo come il 2 di picche
marrazzo addio, tornerà a fare il presentatore, magari alla fininvest... o isola dei famosi
ma gli altri che fanno i politi di professione?
ce li teniamo sul gobbo, mauri

La politica non ha bisogno di presentatori prestati alla politica e gli avvocati sono già troppi.
A suo tempo avevo storto il naso, vedendo un presentatore TV candidato nelle fila del CS.
Abbiamo bisogno di medici, di ingengneri, architetti, biologi, falegnami, informatici, economisti, insegnanti, imprenditori veri. Di elevata capacità professionale e alta levatura morale.
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Re: Caso Marrazzo

Messaggioda franz il 27/10/2009, 19:47

Il Governatore: "Non voglio avere più nessun contatto con la mia vita politica"
Passerà "un periodo di convalescenza" in una struttura religiosa

Marrazzo si è dimesso
"Soffro troppo per restare"

Possibile il voto a metà marzo. Gli inquirenti: "Non è indagato né è stato convocato"

ROMA - Si è dimesso. Piero Marrazzo ha voluto accelerare la sua uscita dalla Regione Lazio. "Basta, voglio chiudere, non avere più nessun contatto con la mia vita politica", avrebbe detto ai suoi collaboratori annunciando la repentina decisione di lasciare la poltrona di governatore travolto dallo scandalo di un video che lo ritrae con una trans e ricattato da quattro carabinieri finiti in manette e dopo le polemiche sulla decisione di autosospendersi.

La lettera. "Le mie condizioni personali di sofferenza estrema non rendono più utile per i cittadini del Lazio la mia permanenza alla guida della Regione. Comunico con la presente le mie dimissioni definitive ed irrevocabili dalla carica di presidente della Regione Lazio". Questo il testo della lettera che Piero Marrazzo ha inviato al vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino e al presidente del Consiglio regionale Bruno Astorre.

Il certificato. Ieri Marrazzo era stato visitato al Policlinico Gemelli e aveva fatto pervenire alla Regione Lazio il certificato medico di trenta giorni, che aveva fatto scattare l'istituto dell'impedimento temporaneo con delega dei poteri al suo vice Esterino Montino. Certificato medico con una validità di trenta giorni alla fine dei quali, si era detto, avrebbe rassegnato le dimissioni. Poi oggi la decisione di lasciare subito. Nel tardo pomeriggio si riunirà la Giunta regionale per prendere atto della decisione del presidente.

I tempi. Dalle dimissioni al voto passeranno 135 giorni, 90 per i decreti di indizione dei comizi elettorali e 45 per indire i comizi. Dunque, a questo punto, si potrebbe andare alle urne a metà marzo, ma non è escluso che le elezioni si tengano il 28-29 marzo, in coincidenza con l'Election Day fissato dal governo.

L'istituto religioso. L'ormai ex Governatore del Lazio ha lasciato questa mattina la sua casa per trascorrere qualche giorno in un istituto religioso. In un primo momento si era parlato dell'abbazia di Montecassino, poi in seguito alla diffusione della notizia, la meta è cambiata. In questi giorni Marrazzo era rimasto a casa con la sua famiglia.

Indagini. Negli ambienti giudiziari di piazzale Clodio si precisa che "non c'è stata alcuna convocazione in
procura di Piero Marrazzo e non è neppure previsto che debba essere sentito. Almeno per il momento". Le stesse fonti smentiscono, tra l'altro, l'ipotesi di un'iscrizione sul registro degli indagati del presidente della Regione Lazio. Chi indaga sottolinea anche che "allo stato degli atti non ci sono tracce di altri esponenti politici sotto ricatto".

In procura si ribadisce che Marrazzo, in questa vicenda, rimane parte offesa: dunque, non sarà aperto nei suoi confronti un procedimento per l'ipotesi di peculato (in relazione all'uso dell'auto blu) e per quella di corruzione (con riferimento al denaro preso dai carabinieri che hanno fatto il blitz nell'appartamento della trans in via Gradoli).

Per il peculato viene chiarito che Marrazzo aveva diritto all'auto di servizio e con quella poteva andare dove voleva; quanto alla corruzione, gli inquirenti ritengono che il video sia stato girato dai due carabinieri Carlo Tagliente e Luciano Simeone e che l'uomo politico sia stato vittima di un ricatto senza sapere di essere stato filmato. Gli inquirenti hanno anche chiarito che Marrazzo non è stato sottoposto al test antidroga, altra ipotesi circolata in queste ore.

Interrogatori
. Oggi la transessuale, conosciuta con il nome di Natalì, e che sarebbe stata immortalata nelle riprese del video, diventato poi oggetto di ricatto nella vicenda Marrazzo, è stata ascoltata dai carabinieri del Ros. Insieme a Natalì sarebbero state ascoltate altre transessuali.

Il legale. L'avvocato di Marrazzo, Luca Petrucci, ha intanto chiarito che il suo assistito non ha mai provato a comprare il video con cui i carabinieri della compagnia Trionfale lo ricattavano: ''Non conosce il prezzo del filmato, voleva solo esaminarne il contenuto'', ha detto.

La versione della photo Masi. Ma Carmen Masi, titolare con il marito Domenico della Photo Masi, l'agenzia che offrì ad alcuni media il filmato, in una intervista al settimanale Oggi, racconta una versione diversa dei fatti: Marrazzo, dice, la chiamò personalmente lunedì 19 ottobre, chiedendo di stipulare un "contratto di cessione in esclusiva" del video che lo ritraeva con una transessuale.

Secondo Carmen Masi un dischetto contenente il video era stato dato anche al direttore di 'Chi', Signorini, dopo che 'Oggi' aveva deciso di non pubblicarlo. "Alla presenza del nostro avvocato, è stato mostrato il video a Signorini. Come si sa - conclude Carmen Masi - gli abbiamo anche lasciato il dischetto, per il quale ci ha firmato una ricevuta"

I soldi. L'avvocato Petrucci ha anche sottolineato che Marrazzo "non aveva pattuito 5mila euro con la transessuale. Piero - ha aggiunto Petrucci - aveva 2mila euro nel portafogli. I 3mila euro sul tavolino non erano stati dati da Marrazzo a Natalì, ma erano provento del lavoro di quest'ultima e forse in parte gli erano stati dati da Piero".

Un'ultima precisazione
riguarda ancora la storia del video: "Marrazzo non ha mai trattato sul prezzo per averlo, ha ricevuto una telefonata da Berlusconi che ha molto apprezzato e a quel punto ha cercato di indagare per conto suo per rintracciare il video e capire di che cosa si trattasse. Era arrivato all'agenzia Masi, perché in certi ambienti si sa chi smercia queste robe, ma nel frattempo sono arrivati i provvedimenti di fermo della procura a carico dei quattro carabinieri".

Reazioni. "E' legittimo stigmatizzare le debolezze di un uomo pubblico, e trarne, sul piano politico e morale, le inevitabili conseguenze, ma non può diventare motivo per massacrare la dignità sua e la sensibilità di coloro che lo amano o che gli sono legati". Lo scrive Avvenire che dedica al "caso Marrazzo" un editoriale a firma dello scrittore Davide Rondoni, per il quale la dolorosa vicenda del Governatore del Lazio dovrebbe essere "piuttosto, l'occasione per una riflessione seria, dura e al tempo stesso pietosa".

(27 ottobre 2009)
www.repubblica.it
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Re: Caso Marrazzo

Messaggioda Gab il 29/10/2009, 15:53

franz ha scritto:..
La politica non ha bisogno di presentatori prestati alla politica e gli avvocati sono già troppi.
A suo tempo avevo storto il naso, vedendo un presentatore TV candidato nelle fila del CS.
Abbiamo bisogno di medici, di ingengneri, architetti, biologi, falegnami, informatici, economisti, insegnanti, imprenditori veri. Di elevata capacità professionale e alta levatura morale.
Franz


oppure le rispettive mogli intelligenti!
da l'Unità Roberta che pratica la famiglia ha scritto:Se Piero Marrazzo avesse ammesso apertamente, sinceramente, di avere un debole per i transessuali, mandando al diavolo chi voleva ricattarlo, subito, quattro mesi fa o cinque anni fa, non è il tempo che conta, probabilmente la sua vita non si sarebbe spezzata in due. Non c’è niente di male a praticare rapporti mercenari, se non si contrae l’abitudine di offrire, nel gioioso postcoitum, una candidatura al proprio occasionale compagno di letto. Le mogli, non di rado, lo sanno che i loro mariti soddisfano così necessità erotiche eccedenti la tranquilla vita di coppia. Lo sanno e “abbozzano”. Probabilmente lo sapeva anche Roberta Serdoz in Marrazzo, giornalista come il marito, ma, a differenza del marito, non in carriera politica, purtroppo. Sì, purtroppo, perché ha dato prova di coraggio, anticonformismo ed equilibrio in una situazione difficile, tutte doti che farebbero di lei un ottimo governatore. Non è la prima volta che una moglie intelligente, di fronte alle “debolezze” del marito invece di prenderlo a calci e chiamarsi fuori, decide di sostenerlo e sopportare a testa alta la grandinata di fango. Penso a Hillary , quando il mondo intero chiacchierava dei “servizietti” che una stagista ubertosa aveva praticato a Bill Clinton. Ma penso anche a Gabriella Bonacchi, storica e femminista, moglie del filosofo Giacomo Marramao: il marito fu accusato (ingiustamente) di sexual harrassement nei confronti di una giovane aspirante scrittrice e finì sulle copertine dei settimanali come porco e ricattatore. Gabriella non negò solidarietà e riparo.
Donne emancipate, ben posizionate nel lavoro e autonome economicamente. Non hanno “bisogno” del consorte, e se gli rimangono vicino “nella cattiva sorte” è per affetto. Sentimento in via di estinzione, che lega le famiglie di chi non si riempie tutti i giorni la bocca con i sacri valori della famiglia. Ma li pratica.
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