franz ha scritto:...
Non solo, ma soprattutto tra iscritti ed elettori...
di questo sarei meno certo... gli iscritti sono meno "divisi" di quanto si vuol fare intendere... agli iscritti non fa quella differenza tanto enfatizzata se segretario è Bersani, Franceschini o, soprattutto, Marino (lo fa nella misura in cui per l'iscritto diventa fondamentale proteggersi dentro o far parte della cosiddetta "nomenclatura" oppure, il contrario, starne assolutamente fuori... nel primo caso quegli iscritti sono una piccola realtà, nel secondo sono la stragrande maggioranza)... perché, appunto, a parte l'aspetto di un voto abbastanza legato ai trascorsi di ciascuno nel caso di Bersani e Franceschini, per quanto riguarda Marino non è tanto la persona che riscuote consenso... anche quello, ovvio, ma soprattutto l'idea di definire una proposta chiara sui temi che al popolo delle Primarie (tutti: iscritti ed elettori) stanno molto a cuore. E questa è una condizione che accomuna sia elettori di Marino che anche di Bersani o Franceschini.
Assolutamente diverso il caso degli eletti che essendolo solo di nome e non di fatto (eletti, intendo) si pone in un'ottica molto diversa.
Ha ben sintetizzato a tal proposito Ignazio Marino nella diretta organizzata da l'Unità di Concita De Gregorio.
«Gli elettori del Pd non vogliono più sentire parlare di accordicchi: come ci dividiamo le poltrone è questione che infervora le persone del secolo passato, non il nostro elettorato». È una frase che definisce bene il popolo del PD (iscritti ed elettori) e quello degli eletti (con tutte le difficoltà di essere nel complesso un insieme di persone del "secolo scorso").