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Speciale Lodo Alfano

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Promossi Consulta e Napolitano

Messaggioda franz il 11/10/2009, 10:03

Nuovo sondaggio di Ipr Marketing per Repubblica.it
Anche gli elettori di centrodestra poco convinti dal Cavaliere

Promossi Consulta e Napolitano
Sul lodo Alfano sono stati corretti

di MATTEO TONELLI

ROMA - Nessun complotto. Nessuna trama della sinistra. Bocciando il lodo Alfano la Corte Costituzionale ha preso soltanto una decisione tecnica. E nemmeno le accuse lanciate da Silvio Berlusconi al capo dello Stato trovano sponda. Neanche tra gli elettori del centrodestra. Così, almeno a leggere il sondaggio realizzato da Ipr Marketing per Repubblica.it, quel "popolo" che Berlusconi continuamente evoca a sostegno, sembra smentire la tesi del premier.

Questi i dati. Il 59% degli intervistati si dice convinto della bontà della decisione della Consulta. A fronte di un 40% che, invece, esprime contrarietà. Cifre da cui discende un 69% di intervistati che dice di avere fiducia nella Corte (69%). Per contro il 29% non nasconde la sua sfiducia. E' interessante notare come il 47% di coloro che si dicono di centrodestra dice di aver fiducia nel supremo organismo. Una vasta platea sulla quale gli anatemi del Cavaliere non sembrano aver avuto presa.

La fiducia nella Consulta è rafforzata anche da altri dati. A partire da quello che nega che la sentenza sia stata emessa per colpire Berluisconi ma che sia legata, unicamente, all'incostituzionalità del lodo Alfano. Il 66% degli intervistati la pensa così (contro il 32%). Ma anche in questo caso colpisce quel 43% di elettori del centrodestra che trovi alcun nesso politico tra sentenza e Berlusconi.

Altra questione è il ruolo del capo dello Stato. Berlusconi lo ha prima attaccato frontalmente ("è di sinistra"), per poi siglare una tregua istituzionali che si regge su equilibri delicati. Bene, la stragrande maggioranza degli intervistati, promuove il comportamento Napolitano. Lodandone l'imparzialità (72%) e negando che avrebbe dovuto fare pressioni sulla Corte (78%). Anche in questo caso se il plebiscito degli elettori di centrosinistra era atteso, colpisce l'alta percentuale di quelli di centrodestra che plaude al comportamento di Napolitano. Il capo dello Stato si è mosso secondo le regole. E l'accusa di "inerzia" nei confronti della Corte. Lanciata da Berlusconi, cade nel vuoto.

Eccessiva, infine, la reazione del premier. Per il 61% un presidente del Consiglio non si comporta così. Solo per il 37% va tenuto conto del momento "particolare" vissuto dal Cavaliere.

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Re: Speciale Lodo Alfano

Messaggioda lucameni il 11/10/2009, 10:21

comunque di una cosa sono convinto, memore di quanto accadde con il fu Gianni Pilo nel 1994: dei sondaggi viene fatto un uso politico e sicuramente vengono taroccati.
Quando B. ci dice che il 60% degli italiani è ancora con lui, non mi fido. Ovviamente c'è da dire che se parla lui non c'è da fidarsi per principio.
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Re: Speciale Lodo Alfano

Messaggioda ranvit il 11/10/2009, 10:31

comunque ....buone notizie dal tanto vituperato elettorato!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Lodo Alfano, le ragioni della Consulta

Messaggioda franz il 19/10/2009, 23:10

Depositate le motivazioni con cui la Corte Costituzionale ha bocciato il provvedimento
Citato il caso Previti: è possibile conciliare processi ed impegni del premier

Lodo Alfano, le ragioni della Consulta
"Scudo non previsto dalla Costituzione"


ROMA - Eccole le motivazioni con cui la Consulta ha bocciato il lodo Alfano. Cinquantotto le pagine depositate oggi, di cui è relatore il giudice Franco Gallo. Eccole le basi del "no" che ha dato il via ad un durissimo scontro istituzionale e che ha visto il premier Silvio Berlusconi attaccare i giudici della Corte Costituzionale e il capo dello Stato. Anzitutto, scrivono i giudici, una modifica del genere (l'immunità per le più alte cariche dello Stato) andava fatta con una legge costituzionale perché prevedeva una deroga al principio di uguaglianza. 'La sospensione processuale crea un'evidente disparità di trattamento di fronte alla giurisdizione" si legge nella sentenza. Il lodo Alfano, così come l'aveva varato il governo, attribuiva "ai titolari di quattro alte cariche istituzionali un eccezionale ed innovativo status protettivo, che non è desumibile dalle norme costituzionali sulle prerogative e che, pertanto, è privo di copertura costituzionale".

Nessun cambio di rotta rispetto alla sentenza del '94 sul lodo Schifani: i giudici, infatti affermano di essersi mossi nella stessa direzione. Infine si affronta anche il tema del "legittimo impedimento" del premier, vincolandolo ai soli impegni istituzionali.

Le carte sembrano confermare alcune indiscrezioni che erano state diffuse nei giorni scorsi. A partire da una delle chiavi del "no": quella sentenza che riguardava uno dei fedelissimi del Cavaliere, Cesare Previti. Si tratta della sentenza n. 451 del 2005 che è diventata un precedente utile per la decisione della Consulta.

In quella sentenza la Corte aveva infatti stabilito un modo per trovare un equilibrio tra le esigenze pubbliche da parte delle alte cariche dello Stato e quelle di un corretto svolgimento di un eventuale processo penale a loro carico. Secondo la Corte, nel caso un imputato sia anche componente di un ramo del Parlamento, il giudice ha "l'onere di programmare il calendario delle udienze in modo da evitare coincidenze con i giorni di riunione degli organi parlamentari".

In pratica la strada per conciliare le esigenze processuali ed extraprocessuali nel caso di alte cariche dello Stato potrebbe essere risolto senza violare il principio di uguaglianza. I processi al premier potrebbero così andare avanti. I giudici, dal canto loro, sarebbero obbligati a stabilire, d'intesa con il presidente del Consiglio, un calendario delle udienze che tenga conto degli impegni istituzionali del presidente del consiglio. Così da evitare conflitti e rispettare il diritto di difesa.

(19 ottobre 2009)
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Re: Speciale Lodo Alfano

Messaggioda incrociatore il 20/10/2009, 0:36

la domanda adesso dovrebbe essere: ci vuole una Legge Costituzionale, ma potrebbe una Legge Costituzionale modificare il principio di uguaglianza? Che Repubblica uscirebbe da una tal Costituzione così modificata?
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Re: Speciale Lodo Alfano

Messaggioda franz il 20/10/2009, 9:33

incrociatore ha scritto:la domanda adesso dovrebbe essere: ci vuole una Legge Costituzionale, ma potrebbe una Legge Costituzionale modificare il principio di uguaglianza? Che Repubblica uscirebbe da una tal Costituzione così modificata?

Dipende da cosa significa "modificare". La modifica puo' essere migliorativa (estensiva) o peggiorativa (riduttiva).
Per esempio rispetto all'attuale "tutti i cittadini sono uguali ..." potremmo avere una modifica migliorativa con "tutti sono uguali" ed una peggiorativa con "tutti gli italiani sono uguali".
Per me quindi si puo' modificare ma solo estendendo il concetto di ugualianza non solo ai "cittadini" (termine che potrebbe anche essere visto in termini restrittivi come "coloro che hanno il passaporto italiano" ma proprio a tutti, senza distinzioni.
Inoltre va messa al centro la dichiarazione universale dei diritti umani (ONU) la quale come si puo' vedere ha un elenco di "distinzioni negate" assai più preciso, alcune delle quali sarebbero mal digerite da un leghista.
Un confronto tra i due testi mostra che anche nella nostra Cost ci sono spazi per modifiche migliorative.
Costituzione ha scritto:Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Dichiarazione universale dei diritti umani ha scritto:Articolo 2
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

Direi inoltre che se prendiamo gli articoli 7 e 10 della dichiarazione, che sono l'equivalente del nostro "equo processo" ...

Articolo 7
Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.

Articolo 10
Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.

vediamo che non è accettabile che una persona abbia un regime speciale in quanto cio' negherebbe il diritto della controparte (ne esiste sempre come minimo una in ogni processo) di avere giustizia.
Una modifica della nostra Costituzione che permettesse il lodo alfano sarebbe quindi, secondo me, contraria ai diritti umani, cosi' come enunciati nella dichiarazione ONU, che l'Italia ha siglato.

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Re: Speciale Lodo Alfano

Messaggioda incrociatore il 20/10/2009, 11:45

la mia domanda non era tanto in che modo modificare il principio di uguaglianza in senso migliorativo, ma se proprio sarebbe possibile snaturarlo... secondo me no, proprio perché dovrebbero disconoscere i trattati e le convenzioni internazionali che hai citato.

Insomma l'art. 3 non può essere riscritto, semplificando, così: "tutti sono uguali, tranne Berlusconi"
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Re: Speciale Lodo Alfano

Messaggioda franz il 20/10/2009, 13:59

incrociatore ha scritto:la mia domanda non era tanto in che modo modificare il principio di uguaglianza in senso migliorativo, ma se proprio sarebbe possibile snaturarlo... secondo me no, proprio perché dovrebbero disconoscere i trattati e le convenzioni internazionali che hai citato.

Insomma l'art. 3 non può essere riscritto, semplificando, così: "tutti sono uguali, tranne Berlusconi"

Ok, modificarlo sì, migliorandolo e tenendo come faro i trattati internazionali sui diritti universali.
Snaturarlo per introdurre eccezioni "ad personam" no.
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