La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Voto anticipato?

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Voto anticipato?

Messaggioda ranvit il 05/10/2009, 12:54

dal corriere.it :

"IL GIORNALE": «GOLPE CONTRO IL PREMIER»
Bossi: «Voto anticipato? Non penso,
ma comunque siamo pronti»
Il ministro: «È la mafia che se la prende con Berlusconi». L'Udc: «Elezioni? A noi non dispiacerebbe»


MILANO - Il Pdl fa quadrato attorno a Berlusconi: dopo la sentenza sul maxi-risarcimento da 750 milioni dovuti dalla Fininvest alla Cir di De Benedetti, e alla vigilia della sentenza della Corte Costituzionale sul lodo Alfano, i ministri Bondi e La Russa puntano il dito contro «l'attacco concentrico dei poteri forti» per far cadere il governo e lanciano la proposta di una «grande manifestazione di piazza» di sostengo al premier. Ma non è l'unica ipotesi ventilata negli ambienti della maggioranza. È la Lega, infatti, ad avanzare l'ipotesi del voto: «Macché cortei - afferma al Corriere della Sera il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli - si torni a votare». Un modo, spiega l'esponente leghista, «per dare una lezione ai "viscidoni" che anche all'interno del governo mantengono ambigue connivenze con i poteri forti».

BOSSI - E Bossi? Il Senatùr sembra allontanare l'idea di un ricorso alle urne («Non penso che si andrà a votare»), ma assicura che in ogni caso «la Lega è pronta». Alla domanda se ci sia un complotto contro Berlusconi, il ministro per le Riforme replica: «È un problema di mafia. Abbiamo fatto leggi fortissime contro la mafia, quindi il rischio era che se la pigliassero con Berlusconi. Le prostitute le muove la mafia». Andrà alla manifestazione che il centrodestra vuole organizzare dopo la sentenza sul lodo Mondadori? «Non ho ancora parlato con Berlusconi» risponde Bossi.

IL GIORNALE - Alla questione dedica ampio spazio anche il "Giornale" di Vittorio Feltri. La foto è di un premier pensieroso, di umore cupo. Il titolo è ancora più eloquente: «Questo è un golpe. Difendiamoci». L’editoriale del direttore detta la linea: «Berlusconi è stato attaccato al portafogli affinché capisca con le cattive ciò che non ha afferrato con le buone: deve abbandonare la politica». «Berlusconi ha tenuto duro su tutta la linea», sottolinea Feltri, ed ora deve versare 750 milioni di euro per la vicenda del Lodo Mondadori: «la qual cosa significa ammazzare Mondadori, Fininvest, e ferire a morte Mediaset».

RUTELLI - Il direttore del "Giornale" fa anche riferimento alle recenti dichiarazioni di Francesco Rutelli. L'esponente centrista del Pd è tornato a parlare di «governo del presidente» nell'ipotesi di una crisi: «Per evitare prove di forza, più che un governo politico serve un governo che affronti i problemi economici e istituzionali e faccia le riforme».

CESA - E l'Udc fa sapere che un eventuale voto anticipato non dispiacerebbe. «Che la maggioranza, invece di governare, perda tempo ad organizzare manifestazioni, equivale ad una dichiarazione di impotenza politica - scrive in una nota Lorenzo Cesa. - Questo nervosismo dei coordinatori del Pdl ed in generale della maggioranza rischia di essere le campane a morte della legislatura, il che all'Udc non dispiace».

CAPEZZONE - Il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, risponde a stretto giro di posta: «È necessario che gli italiani siano messi nella condizione di vigilare contro il tentativo, ora più che mai evidente, di rovesciare il responso delle urne attraverso torbide operazioni di salotto, di tribunale e di Palazzo. Silvio Berlusconi, il governo e il Pdl hanno un rapporto saldo con i cittadini: e una larghissima maggioranza di elettori non consentirà che il proprio voto sia umiliato e sovvertito».

05 ottobre 2009
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Voto anticipato?

Messaggioda ranvit il 05/10/2009, 12:58

Da repubblica.it :

RETROSCENA. Ira per la sentenza Mondadori: vogliono che chiuda
Il presidente del Consiglio si sente assediato e studia le contromosse
"Si sono messi in testa di farmi fuori"
Il Cavaliere tentato dal ricorso alle urne

ROMA - Il rischio di una escalation c'è tutto. E il clima che si respira in queste ore a palazzo Chigi è quello di un fortino assediato, con gli assalitori che già scalano le mura: già tra 24 ore forse si saprà se la Consulta avrà bocciato il lodo Alfano e i pessimisti nel Pdl sono ormai la maggioranza. Da qui il via libera dato ieri dal Cavaliere a una mossa estrema come quella del ricorso alla piazza. "È la nostra carica di Balaklava", celia un berlusconiano per mascherare la preoccupazione.
Un'ipotesi, quella della piazza, che si era affacciata una decina di giorni fa durante una riunione ristretta a palazzo Grazioli, ma su cui il premier aveva inizialmente preso tempo per decidere. Ieri ha rotto gli indugi: "Si sono messi in testa in farmi fuori, dobbiamo rispondere".

A far infuriare il Cavaliere, più della manifestazione di piazza del Popolo, è stata la concomitante condanna al maxirisarcimento da 750 milioni di euro nei confronti della Cir per il Lodo Mondadori. Una sentenza che, nei ragionamenti che il premier ha fatto con i suoi, porta soltanto in una direzione: "Vogliono farmi chiudere". Raccontano che Berlusconi si sia infuriato per un verdetto che sente "profondamente ingiusto" e che assolutamente non si aspettava: "È stato un fulmine a ciel sereno". Oltretutto con una richiesta ritenuta talmente "sproporzionata" che costringerebbe il gruppo a mettersi di nuovo nelle mani delle banche. Né il premier ripone grandi speranze nell'appello sul lodo Mondadori visto che, come commenta sconsolato uno dei suoi, "da Milano cosa mai vuoi aspettarti?".

Chi gli ha parlato in queste ore lo descrive diviso tra la tentazione di mollare tutto e la rabbia che lo spingerebbe a una dura reazione (come appunto potrebbe essere un'adunata da un milione di persone), nella convinzione che "più mi attaccano e più mi rafforzano". Tra i consiglieri ormai c'è chi è certo che, se messo con le spalle al muro da una bocciatura del lodo Alfano, il premier davvero possa tentare la carta del ricorso al "giudizio del popolo", dimettendosi e chiedendo a Napolitano lo scioglimento delle Camere. Su quest'ultima ipotesi Berlusconi sarebbe anche sicuro di portarsi dietro Gianfranco Fini, a cui serve più tempo per tessere la sua tela.

Fantapolitica? Ormai nella cerchia stretta del Cavaliere sono questi i ragionamenti che si fanno. La convinzione che si sta facendo strada infatti è che la Consulta si avvii a bocciare il lodo, imponendo una legge costituzionale per stabilire l'immunità processuale delle alte cariche dello Stato (mentre il lodo Alfano è stato introdotto con legge ordinaria).

Uno scenario da incubo per Berlusconi, che si vede accerchiato da forze ostili. Un attacco "concentrico e lungo più direttrici - così lo descrive Fabrizio Cicchitto - che vanno dal gossip, all'evocazione degli attentati di mafia del '92, ad altro ancora che si prepara. E, adesso a questa sentenza civile dalle proporzioni inusitate".
Tra gli uomini di Berlusconi c'è anche la convinzione che, in fondo, la forza del premier nel Paese non solo sia intatta ma anche in crescita. "C'è uno scollamento drammatico tra la politica che viene rappresentata nei giornali - spiega Gaetano Quagliariello - e quello che pensano i cittadini, la gente per strada. Non a caso Berlusconi, quando va a all'Aquila o a Messina, viene applaudito, lo accolgono come un salvatore". I sondaggi del premier sarebbero incoraggianti, ragione in più per affidarsi a una carta estrema come le elezioni anticipate. Anche se una vecchia volpe come Pier Ferdinando Casini, a sentir parlare di elezioni, sente puzza di "bluff" e ritiene si tratti soltanto di "una pistola scarica".

C'è poi la partita della Rai, dove Berlusconi non si rassegna a finire ogni settimana nel mirino di Annozero e delle altre trasmissioni "di sinistra". "Quello di Annozero è stato un attacco ignobile", ha detto venerdì durante il Consiglio dei ministri a proposito della puntata che aveva come ospite la escort Patrizia D'Addario. Il Cavaliere ha apprezzato la puntata di Bruno Vespa, ma è ormai convinto che si tratti di passare al contrattacco, magari forzando il palinsento Rai con una nuova trasmissione. "Ma a noi manca un Santoro di destra", sospira un ministro che ne ha raccolto lo sfogo. (f. bei)
(5 ottobre 2009)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Voto anticipato?

Messaggioda ranvit il 05/10/2009, 13:00

da repubblica.it :

I giudici alla vigilia: "Decisione tecnica, non politica".
Rutelli: "In caso di bocciatura serve un governo del presidente"
Lodo Alfano, irritazione alla Consulta
Domani si apre la seduta sulla legge
di LIANA MILELLA


ROMA - "Sarà una decisione tecnica, e basta. Come tutte quelle che, di continuo, vengono prese qui alla Corte costituzionale. Chi cerca di colpire il nostro prestigio etichettando le nostre sentenze come "politiche" tenta solo di esercitare una pressione che respingiamo in quanto indebita". Lo sfogo dell'alto giudice della Corte non potrebbe essere più risentito di così. E rispecchia il mood che si respira in queste ultime ore di vigilia nel palazzo che fronteggia il Quirinale prima della seduta pubblica sul lodo Alfano, domattina alle 9 e trenta nella sala specchi e stucchi dorati. "Una decisione e poi una sentenza come le altre, né più né meno" ripete il giudice che non autorizza a "firmare" con nome e cognome il suo scatto di fastidio.

Una decisione che potrebbe richiedere un solo pomeriggio di discussione, giusto domani, o anche di più. Per ora c'è un solo fatto certo: nel ruolo della Consulta l'illustrazione pubblica sul lodo Alfano ha il primo posto. E, stimano i giudici, gli interventi non prenderanno più di un paio d'ore. Il relatore Franco Gallo, i difensori di Berlusconi Niccolò Ghedini, Piero Longo, Gaetano Pecorella, l'avvocato della procura di Milano Alessandro Pace, l'avvocato dello Stato Glauco Nori. Poi seguiranno le altre cause. Nel pomeriggio i giudici si riuniranno in camera di consiglio. E qui basterà che uno solo dei 15 chieda di rinviare il caso per un ulteriore approfondimento e il presidente Francesco Amirante, che fu il relatore della precedente sentenza sul lodo Schifani, non potrà opporre un diniego.

Gli ultimi sondaggi interni sul possibile risultato non danno un esito diverso da quella che Repubblica ha già reso noto il 24 settembre. Tutte i giudici parteciperanno alla seduta e voteranno perché le due toghe, Luigi Mazzella e Paolo Maria Napolitano, che a maggio hanno cenato (con Berlusconi, Letta, Alfano, Vizzini, Bruno) a casa dello stesso Mazzella, non ci pensano proprio a farsi da parte. Di fatto la questione è stata accantonata. La Corte comunque è spaccata. Sette alte toghe sono propense a bocciare il lodo Alfano che, con la sospensione dei processi, di fatto attribuisce un'immunità a quattro alte cariche dello Stato, viola il principio di uguaglianza, e avrebbe richiesto una legge costituzionale. Cinque giudici sono propensi a licenziare il lodo, motivandolo con la precedente sentenza della Corte cui il governo si sarebbe attenuto e che ha portato Napolitano a firmare la legge. Tre restano incerti, e il loro voto sarà determinante per una decisione che avrà un impatto politico molto forte. Tant'è che il pd Francesco Rutelli, qualora il lodo venisse bocciato, ipotizza "un governo del presidente che faccia quelle riforme necessarie che Berlusconi non è riuscito a fare".

Nello stretto entourage del premier il nervosismo è palpabile. Il Guardasigilli Angelino Alfano, di fronte alle continue domande sull'esito del giudizio, dà sempre risposte di rito, come ieri a Caltagirone: "Attendiamo fiduciosi il giudizio della Consulta". Lui e Ghedini già pensano a un futuro lodo qualora questo venga bocciato o quantomeno azzoppato. Ma la via è impervia. Scriveva ieri sul Fatto la costituzionalista Lorenza Carlassare: "Riapprovare una norma dichiarata illegittima non è consentito perché la Costituzione e le istituzioni di garanzia non sarebbero che un'inutile farsa e l'ordinamento intero un vuoto castello di carte smontabile a piacere". Ma Berlusconi, per i processi Mills e diritti Tv, non può fare a meno di uno scudo.
(5 ottobre 2009)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Voto anticipato?

Messaggioda ranvit il 05/10/2009, 13:02

dal corriere.it :

LA LEGGE ALFANO E LA CORTE
L'anomalia di quel lodo
Poco più di sette an ni fa — era il 2002 — scrivevo dell'im munità parlamen tare e avanzavo una propo sta: «consentire al parla mentare di scegliere tra sottomettersi al giudizio della magistratura o invo care l'immunità. Però nel secondo caso non si potrà ripresentare alle elezioni e dovrà affrontare, a manda to scaduto, il corso della giustizia. Questa proposta protegge il rappresentan te nell'esercizio delle sue funzioni ma non consente a nessuno di sfuggire alla giustizia per tutta la vita. Immunità sì; ma non un’immunità che trasfor mi le Camere in un santua rio di indiziati in altissimo odore di colpevolezza».

Va da sé che questa pro posta non fu accolta. Ven ne invece approvata una legge che fu poi bocciata, nel 2004, dalla Corte Costi tuzionale. Così ora ci risia mo con il cosiddetto Lodo Alfano. Le novità sono due. Intanto scompare la parola immunità sostitui ta dalla melliflua dizione «sospensione del proces­so penale». In secondo luogo questa immunità (perché tale è) si applica soltanto alle più alte cari che dello Stato, e così di venta, in apparenza, «im­munità salva-quattro».

In apparenza, perché an che questo è un camuffa mento. I presidenti delle due Camere non hanno mai chiesto un’immunità privilegiata, speciale, né si capisce perché ne abbiano bisogno, e cioè perché debbano essere insostitui bili. Quanto al capo dello Stato, l'inquilino del Quiri nale è già tutelato dall'arti colo 90 della Costituzione, che lo rende indiziabile soltanto per «alto tradi mento e per attentato alla Costituzione»; e in tal ca so «è messo in stato d'ac cusa dal Parlamento» (non dalla magistratura). Ne consegue che la «sal­va- quattro» è in realtà una cortina fumogena per una leggina ad personam (dav vero con fotografia) che è soltanto «salva-uno» che è soltanto salva-Cavaliere.

Il fatto è che in tutte le democrazie un capo del governo viene sostituito senza drammi e senza che questo evento «possa osta colare seriamente l'eserci zio delle funzioni politica mente più elevate» (come sostiene melodrammatica mente l'Avvocatura dello Stato). Melodrammatico o no, l'argomento (discutibi lissimo) non è un argo mento giuridico. La Corte, che udirà il caso domani, dovrà soltanto valutare se il privilegio di intoccabili tà a vita appetito da Berlu sconi sia costituzional mente accettabile.

Già, a vita. Il Lodo parla di sospensione tempora nea; ma sembra che lasci aperto, senza dare nell'oc chio, un varco fatto su mi sura per Berlusconi. Nel te sto Alfano, articolo 5, la «sospensione non è reite rabile » se applicata a suc cessive investiture in altre cariche; ma tace su succes sive investiture nella stes sa carica. Pertanto basta che Berlusconi si faccia sempre rieleggere presi­dente delConsiglioperes sere salvaguardato sine die , senza termine. Intravedo già che l’ono revole avvocato Ghedini di rà proprio così. Mi chiedo se la mia pro posta del 5 agosto 2002 non fosse meglio dei mo striciattoli escogitati da al­lora.

Giovanni Sartori
05 ottobre 2009
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Voto anticipato?

Messaggioda ranvit il 05/10/2009, 13:17

dal corriere.it :

DISPOSTO IL RISARCIMENTO DI 750 MILIONI DI EURO NEI CONFRONTI DELLA HOLDING DI DE BENEDETTI
Sentenza Cir-Fininvest: «Berlusconi corresponsabile della vicenda corruttiva»
Le motivazioni: «È da ritenere che ai soli fini civilistici Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva»



MILANO - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è «corresponsabile della vicenda corruttiva» alla base della sentenza con cui la Mondadori fu assegnata a Fininvest (il cosiddetto Lodo Mondadori). Lo scrive il giudice Raimondo Mesiano nelle 140 pagine di motivazioni con cui condanna la holding della famiglia Berlusconi al pagamento di 750 milioni di euro a favore della Cir di Carlo De Benedetti. Sentenza contro la quale peraltro la Fininvest presenterà ricorso.
MOTIVAZIONI - «È da ritenere - scrive il giudice -, "incidenter tantum" e ai soli fini civilistici del presente giudizio, che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede». La «corresponsabilità» di Silvio Berlusconi, scrive il giudice Mesiano, comporta «come logica conseguenza» la «responsabilità della stessa Fininvest», questo «per il principio della responsabilità civile delle società di capitali per il fatto illecito del loro legale rappresentante o amministratore, commesso nell'attività gestoria della società medesima».
«Si è dimostrata la ingiustizia della sentenza Metta (il giudice che fu corrotto da Cesare Previti ndr) e la sua derivazione causale dalla corruzione del giudice Metta, argomento che resiste in ragione del ruolo primario che ebbe il Metta nella formazione della decisione del collegio all'obiezione della collegialità della sentenza. «Ciò posto - aggiunge il giudice Mesiano - deve rilevarsi che se è vero che la Corte d'Appello di Roma emise una sentenza, a parere di questo ufficio, indubbiamente ingiusta come frutto della corruzione di Metta, nessuno può dire in assoluto quale sarebbe stata la decisione che un collegio nella sua totalità incorrotto avrebbe emesso».



05 ottobre 2009
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Voto anticipato?

Messaggioda ranvit il 05/10/2009, 13:19

da repubblica.it :

L'ANALISI. Berlusconi chiama la politica a difesa del suo patrimonio
Metà del Paese chiamata a sostenrlo per un episodio di corruzione
E il premier trasforma in complotto
un'ordinaria storia di malaffare
di GIUSEPPE D'AVANZO


La politica, per Silvio Berlusconi, è nient'altro che il modo più efficace per accrescere e proteggere il suo business. È sempre stato così fin da quando, neolaureato fuori corso in giurisprudenza, si dà agli affari. Forte di legami politici con le amministrazioni locali e regionali - e qualche "assegno in bocca" - diventa promotore immobiliare. La politica gli consente di tenere a battesimo, fuori della legge, il primo network televisivo nazionale. La collusione con la politica - la corruzione d'un capo di governo e il controllo di ottanta parlamentari - gli permette di ottenere, dal presidente del consiglio corrotto, due decreti d'urgenza e, dal parlamento, una legge che impone il duopolio Rai-Fininvest. Non proprio un prometeo dell'economia, nel 1994 è in rotta e fallito (gli oneri del debito della Fininvest - 4000 miliardi di lire - superano l'utile operativo del gruppo).

Ha perso però i protettori travolti dal malaffare tangentocratico e s'inventa "imprenditore della politica" convertendo l'azienda in partito. E' ancora la politica che gli consente di manomettere, con diciassette leggi ad personam, codici e procedure per evitare condanne penali per un variopinto numero di reati (falso in bilancio, frode fiscale, appropriazione indebita, corruzione) fino all'impunità totale della "legge Alfano" che gli assicura un parlamento diventato bottega sua (domani la Consulta ne vaglierà la costituzionalità).

Non c'è da sorprendersi allora se, condannato oggi al pagamento di un risarcimento di 750 milioni di euro per aver trafugato la Mondadori corrompendo un giudice, Silvio Berlusconi si nasconda ancora una volta dietro il paravento della politica. E' sempre la sua carta jolly per confondere le acque, cancellare i fatti, rendere incomprensibile quel che è accaduto, difendere - dietro le insegne dell'interesse pubblico - il suo interesse personale. Secondo un copione collaudato nel tempo, il premier anche oggi è lì a cantare la favola dell'"aggressione politica al suo patrimonio", dell'"assedio ad orologeria". Evoca, con le parole della figlia Marina (presidente di Mondadori), il "momento politico molto particolare". Piagnucola: "Se è così, chiudo". Minaccia (gli capita sempre quando è a mal partito) che chiamerà alle urne gli elettori, se sarà contrariato. Bisogna dunque dire se c'entra la politica, in questa storia della Mondadori. La risposta è sì, c'entra ma (non è un paradosso) soltanto perché salva Berlusconi dai guai (e non è una novità).

Ricapitoliamo. E' il giugno 2000. Berlusconi è accusato di aver comprato la sentenza che gli ha permesso di mettere le mani sul più grande impero editoriale del Paese scippandolo a Carlo De Benedetti (editore di questo giornale). Per suo conto e nel suo interesse, gliela compra l'avvocato e socius Cesare Previti (poi suo ministro). L'udienza preliminare del "caso Mondadori" ha un esito sorprendente: non luogo a procedere. E' salvo. Il pubblico ministero Ilda Boccassini si appella. La Corte le dà ragione, ma Previti e Berlusconi hanno destini opposti. Per una svista, i legislatori nel 1990 si sono dimenticati del "privato corruttore" aumentando la pena della corruzione nei processi soltanto per il "magistrato corrotto". Correggono l'errore nel 1992, ma i fatti della Mondadori sono anteriori a quell'anno e dunque Berlusconi è passibile della pena meno grave, da due a cinque anni (corruzione semplice), anziché da tre a otto (corruzione in atti giudiziari). Se ottiene le attenuanti cosiddette generiche, può farla franca perché il reato sarebbe estinto. La sentenza del 25 giugno 2001 le concede a Berlusconi, non a Previti che va a processo. Stravagante la motivazione che libera il premier: è vero, Berlusconi ha corrotto il giudice, ma si è adeguato a una prassi d'un ambiente giudiziario infetto e poi l'attuale suo stato "individuale e sociale" (si è appena insediato di nuovo a Palazzo Chigi) merita riguardi. Diciamolo in altro modo. Per i giudici non si possono negare le attenuanti, e quindi la prescrizione, a quell'uomo che - è vero - è un "privato corruttore" perché è "ragionevole" e "logico" che il mandante della tangente al giudice sia lui, ma santiddio oggi governa l'Italia, è ricco, potente, conduce la sua vita in modo corretto, come si fa a mandarlo a processo? Berlusconi potrebbe rinunciare alla prescrizione, affrontare il giudizio, dimostrare la sua estraneità, pretendere un'assoluzione piena o almeno testimoniare e dire perché ha offerto a Previti i milioni da cui attinge per pagare il mercimonio del giudice. Non lo fa, tace, si avvale della facoltà di non rispondere e il titolo indecoroso di "privato corruttore" gli resta appiccicato alla pelle.

Dunque, prima conclusione. La politica di ieri e di oggi non c'entra nulla se si esclude il salvataggio del premier, "privato corruttore". Bisogna riprendere il racconto da qui perché la favola dell'"aggressione politica al patrimonio" di Berlusconi si nutre di un sorprendente argomento: "Il processo non ha mai riguardato la Fininvest che si limitò a pagare compensi professionali a Previti".

Occorre allora mettere mano alle sentenze. C'è un giudice, Vittorio Metta, che già è stato corrotto da Previti per un altro affare (Imi-Sir). Viene designato come relatore dell'affare Mondadori. La designazione è pilotata con sapienza. Scrive le 167 pagine della sentenza in un solo giorno, ventiquattro ore, "record assoluto nella storia della magistratura italiana". In realtà, la sentenza è scritta altrove e da chi lo sa chi: "Da un terzo estraneo all'ambiente istituzionale", si legge nella sentenza di primo e secondo grado. Venti giorni dopo il deposito del verdetto (14 febbraio 1991), la Fininvest (attraverso All Iberian, il "gruppo B very discreet") bonifica a Cesare Previti quasi 2 milioni e 800 mila dollari (3 miliardi di lire). Su mandato di chi? Nell'interesse di chi? "La retribuzione del giudice corrotto è fatta nell'interesse e su incarico del corruttore" scrivono i giudici dell'Appello che condannano Cesare Previti non perché concorre al reato di Vittorio Metta (il giudice), ma perché complice del "privato corruttore" (Berlusconi). "E' la Fininvest - conclude infine la Corte di Cassazione - la fonte della corruzione e pagatrice del pretium sceleris", del baratto che consente a Berlusconi da diciotto anni di avere nella sua disponibilità la Mondadori.

Rimettiamo allora in ordine quel si sa e ha avuto conferma nel lungo percorso processuale, in primo grado, in appello, in Cassazione. Berlusconi è un "privato corruttore". Incarica il socius Previti di corrompere il giudice che decide la sorte e la proprietà della casa editrice. Previti ha "stabilmente a libro paga" Vittorio Metta. Il giudice si fa addirittura scrivere la sentenza. Ottiene "almeno quattrocento milioni" da una "provvista" messa a disposizione dalla Fininvest che "incassa" in cambio la Mondadori.

Questi i nudi fatti che parlano soltanto di malaffare, corruzione, baratterie, di convenienze privatissime e non di politica e mai di interesse pubblico. Di politica parla oggi Berlusconi per salvare se stesso. Come sempre, vuole che sia la politica a tutelare business e patrimonio privati. Per farlo, non rinuncia - da capo del governo e "privato corruttore" - a lanciare una "campagna" che spaccherà in due - ancora una volta - un'opinione pubblica frastornata e disinformata. Berlusconi chiede un'altra offensiva di plagio mediatico con il canone orientale delle tv e dei giornali che controlla e influenza: non convincere, non confutare, screditare. Il premier giunge a minacciare le elezioni anticipate, come se il suo destino fosse il destino di tutti e l'opacità della sua fortuna una responsabilità collettiva. Ripete la solita filastrocca che si vuole "manipolare con manovre di palazzo la vittoria elettorale del 2008 ed è ora che si cominci a esaminare l'opportunità di una grande manifestazione popolare". In piazza, metà del Paese. In difesa di che cosa? Si deve rispondere: in difesa della corruzione che ha consentito a Berlusconi la posizione dominante nell'informazione e nella pubblicità. E perché poi dovremmo tornare a votare? In difesa del suo portafoglio. L'Italia esiste, nelle intenzioni del capo del governo, soltanto se si mobilita a protezione delle fortune dell'uomo che la governa.
(5 ottobre 2009)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Voto anticipato?

Messaggioda Robyn il 06/10/2009, 13:03

Questo governo e questa maggioranza non stanno facendo niente come è del resto nella loro natura di conservatori.L'opposizione deve prepararsi al governo e quando sarà al governo servono riforme e incisività.Mi fà ridere la Merceagaglia che continua ad avere fiducia in un governo che è immobile e fà tutti rattoppi.In merito a Montezemolo stà nel mondo imprenditoriale ma non è ne di centro ne di destra.Da quello che ho capito è di sinistra.E tempo di tornare a sinistra senza tante mosse e storie Ciao Robyn
Locke la democrazia è fatta di molte persone
Avatar utente
Robyn
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 11381
Iscritto il: 13/10/2008, 9:52


Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 33 ospiti