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Bersani, Franceschini o Marino?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Chi preferite, oggi, tra i candidati del PD?

Sondaggio concluso il 26/06/2009, 17:30

Bersani
2
9%
Franceschini
4
18%
Marino
11
50%
Chi vorrei non è in questa lista
5
23%
 
Voti totali : 22

Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda franz il 28/09/2009, 8:47

I MOTIVI PER CUI NON HO ADERITO ALLA MOZIONE FRANCESCHINI, CHE PURE, SECONDO LE PREMESSE AVREBBE DOVUTO COSTITUIRE LA MIA SCELTA NATURALE. E I MOTIVI DEL MIO VOTO PER LA TERZA MOZIONE

Ho già esposto in questo sito, nel dialogo con Michele Salvati sulle scelte congressuali, le due ragioni che mi hanno impedito di aderire alla mozione Franceschini.
In estrema sintesi, le riassumo così:
‑ i rapporti tenuti dal Pd in questi ultimi mesi, sotto la guida di Franceschini, verso socialisti e radicali non mi paiono coerenti con l’idea fondamentale del “partito a vocazione maggioritaria”, che dovrebbe aspirare ad accogliere e valorizzare al proprio interno tutte le forze politiche di centrosinistra, mostrandosi capace di conciliare e condurre a sintesi le loro posizioni; a socialisti e radicali Franceschini si è limitato a proporre una “solida alleanza programmatica”, che è cosa ben diversa dall’adoperarsi perché essi possano considerare il Pd come una grande “casa comune”;
- nella mozione Franceschini non ho trovato alcuna traccia dei due temi su cui mi sono maggiormente impegnato, insieme a tanti altri parlamentari e militanti del Pd, in questo primo anno e mezzo di legislatura, temi che pure occupavano un posto centrale nel manifesto elettorale con cui il Pd si è presentato agli elettori nel marzo 2008: la riforma del diritto del lavoro “nel segno della migliore flexsecurity europea” e la riforma delle amministrazioni pubbliche secondo i principi fondamentali della trasparenza totale, della valutazione indipendente e del benchmarking comparativo.

Quanto alla mozione Bersani, inizialmente me ne ha allontanato la sua apertura alla prospettiva di un possibile ritorno al sistema elettorale proporzionale, pur corretto alla tedesca, cui sono nettamente contrario. Devo riconoscere a Bersani e ad altri esponenti di spicco della sua mozione (tra i quali Massimo D’Alema ed Enrico Letta) alcune aperture esplicite alla prospettiva di una nuova politica del lavoro non conservatrice dell’esistente, e in particolare al progetto Flexsecurity. Ultimamente, però sul tema della riforma delle amministrazioni pubbliche dal quartier generale di Piazza SS. Apostoli è stato diffuso un documento che nega radicalmente valore alla battaglia condotta dal Partito in questo anno e mezzo di legislatura, soprattutto al Senato, con il disegno di legge n. 746 (di cui sono primo firmatario, ma che è stato firmato anche da tutta la presidenza del Gruppo e da alcune decine di parlamentari PD) e poi per il miglioramento del disegno di legge del ministro Brunetta. Non avrei mai potuto votare per una mozione che fa proprio quel documento: avrebbe voluto dire rinnegare gran parte di quel che ho sostenuto pubblicamente negli ultimi cinque anni e di quanto ho fatto in Parlamento dal maggio dell’anno scorso. Se, dopo il congresso, il PD cadesse nel gravissimo errore di fare sua una posizione come questa su di un tema di importanza così decisiva per il futuro del Paese, esso si presenterebbe agli elettori non come “espressione politica del movimento sindacale” (che già sarebbe una riedizione antistorica dell’esperienza laburista, contraria alle ragioni stesse per cui il PD è nato), ma come espressione politica della parte peggiore del movimento sindacale.

Ho trovato, viceversa, una piena coerenza con la “strategia del Lingotto”, e anche molte consonanze con le mie idee e proposte, sia sul versante della riforma del diritto del lavoro, sia su quello della riforma delle amministrazioni pubbliche, nella mozione Marino e nelle prese di posizione dei suoi principali sostenitori. Se nelle settimane scorse non le ho dato il mio appoggio militante è perché – forse sbagliando – ho avuto qualche riserva iniziale sulla capacità del suo portabandiera di proporsi come leader politico a tutto campo; ho avuto, inoltre, l’impressione che i suoi sostenitori pongano troppo selettivamente l’accento su alcuni altri temi, certo importanti, ma che non possono essere quelli decisivi per conquistare la maggioranza tra quaranta milioni di elettori.

Detto questo, comunque, al congresso una scelta va compiuta. E, tutto considerato, in una situazione che vede la contesa per la leadership di fatto ristretta a Franceschini e Bersani, non mi pare affatto male per il PD che il terzo contendente concluda la corsa con un risultato di rilievo: ciò condizionerà comunque positivamente il vincitore. Per questo, stamattina, al congresso del mio circolo, ho votato la mozione Marino. Per la segreteria regionale lombarda ho invece votato per Maurizio Martina, col quale già da molto prima di questa vicenda congressuale condivido idee, proposte e iniziative, non solo in materia di politica del lavoro; e continuo a condividerle.

P.S. Se ho proposto in questo documento alcune notazioni negative su posizioni che si esprimono nel PD, è solo per assolvere il dovere di spiegare ai lettori ed elettori i motivi delle mie scelte in questa campagna congressuale. Ci sono però anche alcuni dati molto positivi da sottolineare in questa vicenda congressuale. Innanzitutto il fatto che questo sia un congresso veramente aperto, il cui risultato finale non è stato fin dall’inizio (e non è neppure ora) affatto scontato. Inoltre il fatto che il Partito non si sia diviso per nulla secondo le provenienze politiche degli iscritti ante-2007. Poi il fatto che il dibattito congressuale abbia prodotto il risultato di una progressiva notevole convergenza fra le mozioni su numerose questioni di grande importanza, prime fra tutte la scelta per un sistema bipolare tendente all’alternanza di governo e la concezione laica del Partito. Infine il coinvolgimento reale nel dibattito interno al Partito di tanti non iscritti, che si preparano a esprimere la loro scelta nelle elezioni primarie del 25 ottobre.
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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda pierodm il 28/09/2009, 9:38

Sinceramente: mi sembra che davvero sia le tre mozioni, sia la discussione che ne scaturisce, siano una povera piccola cosa rispetto alla dimensione del problema.
Un partito come quello che si propone di essere, e che è necessario che sia, il PD è come una petroliera, un transatlantico, una portaerei: è possibile che si cerchi un "capitano" come se si trattasse di un amministratore di condominio?

Il fatto - come prevedo che si obietti - che bisogna fare la torta con gl'ingredienti che si hanno sotto mano, questo fatto non è una scosante ma semmai un'aggravante, o meglio, una conferma che i partiti non si confezionano come se si trattasse di mettere su una bocciofila: troviamo la sede, poi facciamo la conta di chi ci sta, poi eleggiamo il presidente e discutiamo su chi debba essere il gestore del bar annesso, e se nel bar si servano o no i superalcolici ...

A me, francamente, 'ste mozioni mi sembrano dei tristi compitini, e macinarsi le meningi per discuterne è poco meno che ridicolo: è così che si fanno i "progetti epocali", così si elaborano i "riformismi"?
Se questa ritenete che sia la situazione obbligata dalle circostanze, ebbene avremo quello che già abbiamo visto: un partito obbligato ad essere confuso, debole, diviso e vaniloquente.
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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda pagheca il 28/09/2009, 10:02

personalemnte apprezzo il percorso, il tentativo di fare qualcosa, di rifondare la democrazia. Credo che questa discussione che si e' creata sulle mozioni valga gia' di per se lo sforzo fatto e invito a vederla cosi'.

Detto questo, e con la massima convinzione (azzarderei un "bravo PD!") penso che ancora siamo lontani dall'obiettivo finale. Purtroppo i 3 candidati non sono dei fuoriclasse, hanno competenze e fantasia limitate, sono un nulla rispetto a personaggi come SB. Avrei per esempio voluto vedere una donna candidarsi. Avrei voluto vedere la possibilita' di partecipare a tutto questo impostata in maniera molto diversa. Marino mi e' sembrato alla fine molto demagogico. Molte delle sue argomentazioni sono un po' patetiche e poco convincenti. Non penso sia in cattiva fede e apprezzo anche qui il tentativo (come anche quelli di Bersani e Franceschini), ma credo che ancora siamo fuori da qualcosa che possa impensierire SB e la destra. Il prossimo PdC sara' se andra' bene Fini, e se andra' male qualche ambiguo personaggio della sua corte dei miracoli, tipo Tremonti.

Ma potrei sbagliarmi. Le probabilita' di azzeccare una previsione di lungo termine in politica e' praticamente zero perche' basta un elemento imprevisto (un unknown unknown) per cambiare completamente le carte in tavola.

Avrei visto molto bene anche un candidato donna, per rimarcare la nostra diversita' da quel settantatreenne sessista disgustoso che riporta indietro il paese al medioevo ogni volta che apre bocca. Ma il problema e' che il partito non e' ancora maturo. Molta gente se ne tiene dignitosamente a distanza perche' lo considera ancora un cavallo perdente e perche' pensa che l'elettorato non e' in grado ancora di accettare una vera evoluzione della politica italiana in quanto troppo arretrato, troppo abituato al vecchio modo di fare politica a base di vecchie idee, di aggressioni al nemico, di incapacita' di confrontarsi, di concentrarsi su problemi concreti (su questo il forum - scusatemi se lo dico - e' un esempio evidente).

Oggi non votero' alle elezioni del "mio" circolo PD (quello di Londra). Non votero' per motivi logistici (non posso andare a Londra). L'avrei fatto con piacere ma avrei avuto un sacco di difficolta' a questo punto a votare Marino, del quale non apprezzo questa demagogica concentrazine verso "i motivi per votare Marino" invece di fornire l'opportunita' a quegli elettori convinti che un outsider sia la cosa migliore, di partecipare e discutere la creazione di un programma. Di lui non apprezzo nemmeno alcune uscite che mi sembrano demagogiche e frutto di disinformazione. Il No al Nucleare non mi interessa (e ripenso alla discussione che mi porto' dentro questo forum). Quello che mi interessa e' il proposito di fare un piano organico del problema energetico che coinvolga gente che queste cose le conosce veramente e non per sentito dire. Stessa cosa per certe uscite sui temi etici, che sono importanti, ma cui non si dovrebbe dedicare tanto tempo visto che qui il problema e' un crollo del paese come sistema, la disfatta del meridione, la vittoria finale dell'illegalita' (non parlo tanto della microcriminalita' ma proprio del fatto che dal comportamento sulle strade su su fino alla corruzione politica l'italia e' gia' peggio di molti Paesi del terzo mondo). Non ho nemmeno apprezzato la loro totale assenza da qualsiasi tentativo di dibattito e partecipazione sul web 2. Non una parola spesa a informarsi, chiedere e rispondere a chi chiede loro di partecipare. Questi non hanno ancora capito che mentre ci si lamenta del casino a livello mediatico causato dal PdC si potrebbe sfruttare il "porta a porta" (reale, non quello di Vespa) dei blog e dei forum per portare la gente a partecipare e ad avere fiducia nel PD.

Chiudo tornando al tema iniziale: il PD deve insistere e continuare. Per creare una mentalita' nuova nell'elettorato ci vuole tempo e, probabilmetne, l'uscita di scena di questo incredibile personaggio che ci governa. Grazie, insomma, ma ancora non ci siamo.

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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda Gab il 29/09/2009, 13:21

Ruttelli presentando un libro ha scritto:Roma, 12:59
PD: RUTELLI, CONGRESSO E' SOLO UNA CONTA

"Se uno di voi va per strada e chiede ai passanti 'di che cosa sta discutendo il congresso del Pd?', difficilmente qualcuno sapra' rispondervi. Al limite vi chiederanno 'chi vince?'. Questo congresso e' solo una conta, non serve a sciogliere dei nodi, non si danno risposte". Cosi' Francesco Rutelli, alla presentazione del libro "La svolta. Lettera a un partito mai nato", a proposito del prossimo congresso del Pd.


Secondo voi le mozioni le ha lette? Qualche punto fermo credo ci sia.

Un politico con il passante ci parla e cerca di usare tutte le opportunita' per spiegare e contribuire a sciogliere nodi.

Comunque penso che stia semplicemente preparando il terreno per annunciare l'uscita dopo il congresso.
Sarebbe un altro bel punto fermo a favore del congresso stesso.

Forse proprio da questo atteggiamento deriva la conta dei -40.000 a Roma dell'anno scorso .

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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda ranvit il 29/09/2009, 13:25

Non ho mai amato (politicamente...) Rutelli, ma non mi pare abbia torto : alla gente per strada è chiaro solo, e non sempre, che si sta facendo una conta interna.

Ma la cosa piu' grave è proprio che non si sta discutendo di niente...a parte i compitini d'obbligo (il programma).


Vittorio
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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda chango il 29/09/2009, 13:38

ranvit ha scritto:Non ho mai amato (politicamente...) Rutelli, ma non mi pare abbia torto : alla gente per strada è chiaro solo, e non sempre, che si sta facendo una conta interna.

Ma la cosa piu' grave è proprio che non si sta discutendo di niente...a parte i compitini d'obbligo (il programma).


Vittorio


Rutelli non avrà torto ma è uno dei principali responsabili della situazione.
invece che sfruttare l'occasione offerta dal congresso per sciogliere i nodi e dare le sue risposte candidandosi in prima persona, preferisce , come suo solito, evitare qualsiasi confronto.
forse perché le risposte che potrebbero uscire dal congresso non sono di suo gradimento.
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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda matthelm il 29/09/2009, 14:05

E' incredibile! Vi chiedete cosa pensa Rutelli in riferimento ai candidati segretario?
Scherzate? Lo sanno anche i bambini che non vuole che il partito democratico diventi solo sinistra come dice Bersani.
Lo sanno tutti escluso voi.

Ma il fatto è che non condividete la sua opinione. Diaciamola 'ste verità evidente non facciamoci finte domande.

Io ,per certi aspetti, condivido quanto Rutelli asserisce.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda franz il 29/09/2009, 15:21

chango ha scritto:Rutelli non avrà torto ma è uno dei principali responsabili della situazione.
invece che sfruttare l'occasione offerta dal congresso per sciogliere i nodi e dare le sue risposte candidandosi in prima persona, preferisce , come suo solito, evitare qualsiasi confronto.
forse perché le risposte che potrebbero uscire dal congresso non sono di suo gradimento.

Non sono molto d'accordo.
Rutelli e Faassino fanno bene a non candidarsi, perché sono ormai legati in modo indissolubile alle precedenti provenienze.
Cosi' sarebbero percepiti.

Quanto al fatto che oggi non si discuta nel paese ... per me è una sorta di reazione quasi "allergica".
Oggi si parla di politica solo alludendo ai problemi del presidente del consiglio, che non sono proprio un esempio di "bella politica". E per questo si cerca di parlarne il meno possibile. Non è che poi il dibattito su e tra i candidati PD sia appassionante di suo. Il paese mi pare in coma, addormentato dalla assuefazione, nausato dal ciarpame senza pudore, impegnato a resistere e sopravvivere alla crisi economica.
Speriamo che le primarie siano occasione di un sussulto.

Franz
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Pd, scontro sulla "gestione collegiale"

Messaggioda franz il 29/09/2009, 17:37

Francamente penoso, con tutti i problemi che hanno le famiglie ...
Non so cosa ne pensiate ...
Franz


A chiederla è Penati, coordinatore della mozione dell'ex ministro: "Due terzi
del partito sono già con noi". Ma l'attuale numero uno non ci sta e va al contrattacco

Pd, scontro sulla "gestione collegiale"
Franceschini s'infuria, Bersani frena

"Dario è segretario a pieno titolo e ha la nostra piena collaborazione"

ROMA - E' scontro aperto ai vertici del Pd. Con Dario Franceschini, che definisce la situazione "particolarmente grave". Il riferimento è alle parole di Filippo Penati, coodrinatore della mozione Bersani, che di fatto delegittimano l'attuale segretario del Pd: visto che i due terzi del partito sono a favore dello stesso Bersani - questo il succo della sua dichiarazione - è necassaria una gestione collegiale.

Una presa di posizione che decisamente irrita Franceschini. Il quale sconvoca la segreteria prevista per domani. E telefona sia a Bersani che a Massimo D'Alema, per ricordare che il segretario - come prevede lo statuto - sarà eletto con le primarie del 25 ottobre. E pèer far notare che na gestione "condivisa" c'è già: da quando è stato indetto il congresso, infatti, a ogni riunione di segreteria partecipano anche Bersani e Ignazio Marino o in loro assenza, i coordinatori delle rispettive mozioni. Questo - viene spiegato - proprio per garantire la massima condivisione possibile. E poi, c'è il fatto che il 25 ottobre si svolgono le primarie, determinanti per la scelta del nuovo segretario: i giochi, insomma, sono ancora aperti.

Qualche ora dopo, giunge la risposta di Bersani: "Sgombriamo il campo da ogni equivoco più o meno interessato. Franceschini, come è ovvio e come è giusto, è a pieno titolo il segretario del Pd così come prevede lo statuto, e ha la nostra piena collaborazione come è stato fin qui". Poco prima, anche Ignazio Marino aveva chiesto di sconfessare la posizione del suo coordinatore.

(29 settembre 2009)
http://www.repubblica.it


Il coordinatore della mozione Bersani: «I 2/3 del partito non sta con Dario». Il leader chiama il "rivale" e D'Alema

MILANO - Filippo Penati propone una «gestione collegiale» del partito e all'interno del Pd esplode una nuova polemica (che si aggiunge alle fibrillazioni legate al sempre più probabile addio di Rutelli). A pochi giorni dal congresso dell'11 ottobre e a meno di un mese dalle primarie del 25. Il coordinatore della mozione Bersani afferma infatti che «Franceschini di fatto non è più il segretario perché non ha ottenuto il consenso da parte di due terzi del partito che sta gestendo» ed è dunque necessario predisporre una gestione collegiale del partito fino alle primarie.

POLEMICA - Frasi che provocano un vero e proprio terremoto all'interno del Pd. Secondo Piero Fassino, «Penati mina l'unità del partito». Ignazio Marino, candidato alla segreteria, invita Bersani a smentire «immediatamente le dichiarazioni del coordinatore nazionale della sua mozione. Altrimenti - prosegue - non si capisce perché abbia riempito le città di manifesti che invitano a voltarlo alle primarie del Partito Democratico». Il capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro, definisce «stonate» le affermazioni di Penati, anche perché arrivate «nelle ore in cui i gruppi parlamentari del Pd sono impegnati in una dura battaglia per la difesa della legalità nel nostro paese».
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Re: Bersani, Franceschini o Marino?

Messaggioda incrociatore il 29/09/2009, 17:40

io a Bersani ho scritto:

Visto che è stato mandato all'opposizione dai suoi elettori, perché Filippo Penati non ne prende atto e si fa da parte invece di rimanere qui ad insegnarci come si fa politica? Vezzo che da 50 anni tutti i perdenti hanno in questo Paese e soprattutto in questa sinistra. Fateci scegliere chi votare e vedrete che professori ce ne saranno sempre di meno. Ma questo lo sapete benissimo... e si capisce.
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