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Laicità e dati Ipsos

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Laicità e dati Ipsos

Messaggioda Robyn il 26/09/2009, 10:22

Dai dati Ipsos si vede chiaramente che il PD flette nei sondaggi.Sono i cattolici che fluisono da un'altra parte.Dall'altra parte nel Pdl si vede chiaramente che i cattolici cercano di spostarsi ma non trovano una valida alternativa nel PD perche lo considerano troppo egemonizzato dalla sinistra laica.In realtà questo è un problema storico che non rende attrattiva la sinistra in Italia da sempre,rendendola minoritaria nel paese.Non è che è che la sinistra è egemonizzata dalla sinistra laica,ma il poblema è diverso.Esistono segmenti di questo mondo laico all'interno della sinistra che hanno si e no il 4% sul 100% dell'elettorato della sinistra e che ancora esercitano una certa egemonia.Cioè queste componenti esercitano fascino sono cioè fascinose.Però siamo ad un punto in cui le cose non possono essere più così,si devono invertire.Esitono cattolici all'interno della sinistra che fanno da collegamento tra il mondo laico e quello cattolico e che spesso fanno fatica a costruire la giusta laicità Ciao Robyn
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Re: Laicità e dati Ipsos

Messaggioda pianogrande il 26/09/2009, 18:33

Come può esistere una "giusta laicità"?
Se ognuno non può essere laico come gli pare che laico è?
Il problema è quello che si vuole fare un partito grande e poi racchiuderlo in un pensiero unico.
Questa operazione non riuscirà mai.
O il PD è il partito della tolleranza e della vera libertà di coscienza (e cioè libertà di coscienza a livello individuale) o non sarà mai nè un grande partito ne, tantomeno, un partito grande.
Chi vuole che il PD sia un partito cattolico se no non ci entra non ha che restare dove sta.
Chi sta dentro con lo stesso pensiero non ha che andarsene.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Laicità e dati Ipsos

Messaggioda Robyn il 27/09/2009, 12:58

Ecco comincio ad essere d'accordo
Libertà di coscienza,partito laico.Nessuno può avere la pretesa venendo in questo partito che divendi cattolico o a pensiero unico etc.Infatti quando i cattolici torneranno devono sapere che stanno in un partito laico e che non hanno l'esclusività della cattolicità.E tantomeno ci può essere chi pensa che questo sia il partito di confindustria o della magistratura o delle lobbyes
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Re: Laicità e dati Ipsos

Messaggioda incrociatore il 27/09/2009, 14:48

non è per fare quello che pensa di saperla sempre più lunga, ma anche sul tema laicità a me sembra che si faccia, o faccia comodo fare, un bel po' di confusione.

Laici sono tutti coloro che non sono preti.

Quindi, a meno di non essere un prete, non c'è nessuna ragione di contrapposizione tra credenti, non credenti o diversamente credenti come vengono comunemente intese le questioni della laicità. Tra me agnostico e un cattolico non c'è proprio alcuna differenza... quando il cattolico diventa clericale... cioè fa il prete senza esserlo... le questioni cambiano.

In genere la laicità è un principio di libertà per il quale nulla viene imposto alle scelte degli altri che devono, appunto, essere libere se rimangono nel limite del personale libero arbitrio e non incidono sulle altrui scelte.

A me sembra di una semplicità... evangelica.
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Re: Laicità e dati Ipsos

Messaggioda Robyn il 27/09/2009, 22:09

I laici,sono l'insieme dei credenti e dei non credenti.Infatti la divisione in laici e cattolici è sbagliata perche và ad identificare due categorie che non esistono o che si contrappongono,quando non è così Robyn
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Re: Laicità e dati Ipsos

Messaggioda pagheca il 27/09/2009, 22:48

Robyn ha scritto:I laici,sono l'insieme dei credenti e dei non credenti.Infatti la divisione in laici e cattolici è sbagliata perche và ad identificare due categorie che non esistono o che si contrappongono,quando non è così Robyn


Non voglio entrare nel merito della questione, ma siccome questa storia del significato del termine laico compare periodicamente nel forum provo, senza alcuna speranza di dirimere la questione :lol: a riportare la definizione data dal Dizionario Garzanti online:

laico

Definizione

agg. [pl. m. -ci]
1 che non appartiene al clero: un predicatore laico | che non ha ricevuto gli ordini sacerdotali: frate laico
2 che si ispira a concezioni di autonomia rispetto all'autorità ecclesiastica; che s'informa ai caratteri del laicismo: stato laico; idee, tendenze laiche; cultura, scuola laica | partiti laici, che non si ispirano a una fede religiosa
3 (estens.) che non segue rigidamente una ideologia: un pensatore laico
4 nell'uso giornalistico, che non appartiene a una data istituzione: i componenti laici del consiglio superiore della magistratura, quelli nominati dal parlamento e non dai giudici

¶ s. m.
1 [f. -a] chi non appartiene al clero
2 frate laico

§ laicamente avv.


quindi mi sembra che come aggettivo si possa usare tranquilamente laico (persona laica, orientamento laico, etc., anche se il sostantivo e' sottinteso) nel senso usato da piu' forumisti. Se invece si intende strettamente il termine di laico, come categoria di persone, contrapposto al clero, e' chiaro che si puo' sostenere che laico puo' essere anche un cattolico osservante o addirittura fondamentalista.

Il punto e' che il significato di questo termine e' ormai diventato piuttosto vastso. Comunque a me pare che se si vuole si capisce benissimo a cosa ci si riferisca in genere quando si usa questo termine. O no?

un saluto
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Re: Laicità e dati Ipsos

Messaggioda franz il 27/09/2009, 23:21

pagheca ha scritto:quindi mi sembra che come aggettivo si possa usare tranquilamente laico (persona laica, orientamento laico, etc., anche se il sostantivo e' sottinteso) nel senso usato da piu' forumisti. Se invece si intende strettamente il termine di laico, come categoria di persone, contrapposto al clero, e' chiaro che si puo' sostenere che laico puo' essere anche un cattolico osservante o addirittura fondamentalista.

Il punto e' che il significato di questo termine e' ormai diventato piuttosto vastso. Comunque a me pare che se si vuole si capisce benissimo a cosa ci si riferisca in genere quando si usa questo termine. O no?

Come stavamo discutendo altrove, come è possibile ragionare e discutere insieme se allo stesso termine (laico) diamo significati diversi? Idem per la "sinistra". E che dire di una sinistra laica? E quanti significati in" riformismo"?
Che dire allora di una sinistra laica e riformista?

Comunque per aggiungere spessore al termine "laico" ecco cosa dice wiki
I vari significati [modifica]

Il termine laico nell'accezione moderna del termine ha significato di "aconfessionale", ossia di slegamento da qualsiasi autorità ecclesiastica di confessione religiosa.

Negli ultimi anni il termine laico viene invece utilizzato in maniera talvolta impropria per indicare un generico agnostico o ateo. Tale uso è semanticamente scorretto, in quanto laico ha significato di svincolo dall'autorità ecclesiastica, ma non inficia la professione di una particolare confessione religiosa: per cui si possono distinguere laici credenti[1] da laici non credenti.

L'abuso del termine in sede politica, in funzione di sinonimo perfettamente sovrapponibile ad anticlericale o ateo, ha generato l'utilizzo del termine spregiativo laicista con un significato simile e opposto all'uso del termine spregiativo clericale per indicare persone che si autodefiniscono "laiche" e si comportano come anticlericali. L'uso del termine è errato poiché si tratta di una estensione di un termine, laico, che già rappresenta l'estensione del termine λαός, laós - popolo.

Il termine ebbe in origine un uso esclusivamente religioso: riferendosi ai fedeli di una religione, veniva usato (e, nel suo senso proprio, viene usato tuttora) per indicare colui che, pur professando un dato culto, non è appartenente alla gerarchia del suo clero. L'insieme dei fedeli laici è detto laicato.

Oggi esso ha anche altri significati:

Nella Chiesa cattolica si utilizza la denominazione di laico anche per gli appartenenti ad Istituti di Vita consacrata che non sono presbiteri: cioè per coloro che, pur essendo monaci non hanno ricevuto l'ordinazione sacerdotale.

Nel linguaggio politico il laico è chi propende per una netta separazione della vita delle istituzioni dall'influenza delle confessioni religiose, ossia per indicare chi si ispira ai valori della laicità. Per estensione laico è anche chi desidera una minore influenza delle confessioni religiose nella società.

Laico è anche una persona priva di pregiudizi.

Il termine laico viene usato nel contesto di professioni specializzate per riferirsi a chi non pratica la stessa professione. Laico è anche un membro del Consiglio Superiore della Magistratura che non appartiene all'ordine dei magistrati.
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Re: Laicità e dati Ipsos

Messaggioda pierodm il 28/09/2009, 9:11

Mi sembra che il problema non sia il significato del termine "laico", ma di quanta parte di elettorato sia o si senta libero di pensare con la propria testa, e di che cosa suggerisce questa "testa".

Una riflessione, questa, che abbiamo già fatto tante volte, e che continuiamo a fare incessantemente nella speranza di arrivare a qualche conclusione appena un po' più consolante - e infatti anche le elucubrazioni sul significato della "laicità" non sono altro che tentativi di allargare, deformare, scucire e ricucire il concetto allo scopo di farci rientrare ciò che torna elettoralmente vantaggioso farci rientrare. Giochetto che può anche riuscire, ma poi la realtà fa marameo.

Comunque, per utilità generale, riassumiamo l'accertato stato delle cose: nella sua maggioranza l'elettorato italiano è assai poco "religioso", ma è solidamente clericale, cioè strutturalmente lontano dalla "laicità", comunque la si voglia intendere, ristretta, allargata, borghese, filosofica o pragmatica. Punto.
Questo stato di fatto rende estremamente difficoltosa la creazione di un partito che sia allo stesso tempo laico e "grande": anche il vecchio PCI aveva un'identità laica molto ambigua, diciamo pure il massimo che si poteva ottenere nella combinazione tra quelle due qualità.
Laici a tutto tondo - sia pure nel solco di una cultura nazionale che è quella che è - sono stati il PSI e gli eredi radicali dell'azionismo.

In realtà, il clericalismo della maggioranza è imbevuto di una robusta dose di cinismo e di egocentrismo localistico, e dunque è possibile che sia attenuato da una proposta politica complessiva improntata al più rigoroso pragmatismo elettoralistico - in altri termini, con la rinuncia assoluta anche alla semplice apparenza di idealismo, di rigore etico, di una tensione all'interesse generale: come avviene per la Chiesa, date a questi clericali due o tre soddisfazioni personali e materiali, e sono disposti ad acconsentire a qualunque cosa. Per dirla in modo raffinato, se ne fregano.
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Re: Laicità e dati Ipsos

Messaggioda incrociatore il 28/09/2009, 10:01

pierodm ha scritto:Comunque, per utilità generale, riassumiamo l'accertato stato delle cose: nella sua maggioranza l'elettorato italiano è assai poco "religioso", ma è solidamente clericale, cioè strutturalmente lontano dalla "laicità", comunque la si voglia intendere, ristretta, allargata, borghese, filosofica o pragmatica. Punto.
Questo stato di fatto rende estremamente difficoltosa la creazione di un partito che sia allo stesso tempo laico e "grande"

è esattamente questo il punto... molti cattolici, troppi, non sono laici, ma clericali... cioè, come ho scritto, non interpretano pienamente uno dei principi fondamentali della laicità, quello per cui ciascuno deve essere ibero di esercitare il proprio libero arbitrio e consentire che altri faccia lo stesso. Da clericali, invece, vogliono imporre ad altri i loro principi e punti di vista.

la questione è tutta qui.
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Re: Laicità e dati Ipsos

Messaggioda Robyn il 28/09/2009, 13:05

Incrociatore
Dipende da che tipo di cattolico è,ma non è così
<Una società che non sà riconoscere le comuni basi su cui si fonda è una società che non esiste"Giuliano Amato">
<Serve la la laicità democristiana,quella cioè che non impone niente a nessuno MDA"Massimo D'Alema">
<I pricipi secolarizzati dell'illuminismo sono una derivazione del cristianesimo a cui è stato tolto il velo del soprannaturale>
Tra le basi si cui si fonda una società troviamo vita e famiglia.Ma vita e famiglia sono concetti perfetti,quando la realtà non è perfetta.Qui interviene la laicità che è quel metodo che coinvolge credenti e non credenti e che trova le soluzioni il più possibile condivise in piena autonomia.In merito ai cattolici il segreto stà nel saper impostare nel metodo e nel linguaggio le loro ragioni.Nella laicità deve appunto intervenire la ragione.Quando c'è la ragione svincolata da ideologie e precetti la laicità funziona Ciao Robyn
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