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Annozero e il ministro

Garantire insieme: sicurezza e giustizia uguale per tutti; privacy e diritto del cittadino all'informazione

Annozero e il ministro

Messaggioda pianogrande il 25/09/2009, 22:58

Pesante intervento del ministro: "Campagna mediatica basata sui pruriti e l'infamia"
Zavoli: "Pericoloso precedente". Davanti al video 5 milioni di spettatori, 23% di share
Scajola attacca Annozero
"Spazzatura, convoco i vertici"

Scajola attacca Annozero "Spazzatura, convoco i vertici"

Michele Santoro con Marco Travaglio e Vauro
ROMA - Il Governo interviene sulla Rai dopo la prima puntata di Annozero e le notizie sugli alti livelli di ascolto. In un comunicato ufficiale il ministro Scajola attacca: "E' ora di finirla. Quella di ieri è l'ennesima puntata di una campagna mediatica basata sui pruriti, sulla spazzatura, sulla vergogna, sull'infamia, sulle porcherie". Parole alle quali il ministro dello Sviluppo Economico aggiunge l'annuncio: "Convocherò i vertici della Rai per verificare se trasmissioni come Annozero rispettino l'impegno, assunto dalla Rai nel contratto di servizio, a garantire un'informazione completa e imparziale".

Zavoli: "Pericoloso precedente". Intervento che ha suscitato l'ira del presidente della Commissione di Vigilanza Rai Sergio Zavoli, che non ha tardato a giudicare le parole di Scajola "un pericoloso precedente. Non corrispondendo ad alcuna regola o prassi istituzionale". Precisazione del ministro: "Non ho commesso nessuna intromissione. E' compito del Ministro dello Sviluppo Economico, il quale sovrintende in rappresentanza delloStato al settore delle Comunicazioni, verificare che l'offerta televisiva sia conforme al contratto di servizio, al fine di tutelare i cittadini che versano il canone e ai quali va assicurato un adeguato livello culturale". Ma dall'opposizione si alza forte la protesta di Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Pd: "Scajola fa una censura governativa. Il compito di vigilare sul pluralismo è affidato alle Camere, non al governo".

Share al 23%. Dopo le polemiche della vigilia, la trasmissione di Santoro ha sfiorato il 23% di share, pari a 5 milioni 502 mila spettatori, seconda solo di poco dalla storica fiction Don Matteo (23,56% di share). Soddisfatto il conduttore che riferisce anche che entro lunedì sarà risolta la questione del contratto di Marco Travaglio, ieri intervenuto in qualità di "ospite". "Il buon risultato di ascolto - ha detto Santoro - premia un prodotto interamente Rai e non è soltanto frutto delle polemiche. Il pubblico chiede un'informazione più libera da qualunque tipo di condizionamento politico".

Garimberti: "Nessuno vuole cancellare Rai Tre". Intanto, in attesa delle nomine rimaste in sospeso, è intervenuto il presidente Rai, Paolo Garimberti: "Non ci sono urgenze per Rai Tre e Tg3" ha detto, auspicando una soluzione concordata. Garimberti ha poi criticato "l'eccessivo allarmismo" su alcuni programmi della terza rete Rai: "Nessun disegno per cancellare le trasmissioni di Rai Tre altrimenti sarei pronto a lasciare".

Da Repubblica

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Adesso si scatena anche Scajola.
Uno alla volta, con ordine, i sedicenti ministri fanno quello per cui sono pagati (purtroppo da noi) difendere il capo.
Il ministro dello sviluppo economico vuole convocare i vertici RAI come se fossero al suo servizio (come se fossero al servizio del suo capo).
Scajola era il ministro dell'interno ai tempi del G8 di Genova.
Ne ha fatti di progressi se ora vuole insegnare al mondo come si gestisce un processo democratico come la libertà di informazione.
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Re: Annozero e il ministro

Messaggioda franz il 26/09/2009, 8:18

Tra audience e urne
Il Pd e il conduttore: non ci porta voti
Da Rutelli a Latorre, in tanti concordano con La Russa: «Programmi come Annozero aiutano il centrodestra»

Quei cinque milioni e mezzo di telespettatori di «Annozero» possono sembrare cinque milioni e mezzo di baionette puntate contro il premier. Ma è difficile immaginare che un programma riesca davvero a spostare consensi, è certo invece chemolti nel Pd — al pari di Rutelli — considerano «l’antiberlusconismo vociante, la più grande polizza sulla vita per il Cavaliere».

Sarebbe scorretto etichettare Santoro come leader di partito, sebbene la sua storia e i suoi trascorsi da europarlamentare ne facciano un giornalista schierato. Ed è ovvio — come dice il democratico Latorre — che anche a lui vada «garantito il diritto di cittadinanza nel plurali­smo dell’informazione». Il fatto è che proprio sulla maggiore forza di opposizione finiscono per scaricarsi le contraddizioni in seno al po­polo di centrosinistra, «e programmi come An­nozero — prosegue il vice capogruppo del Pd — sono espressione di una tendenza minorita­ria nel Paese, mentre noi vogliamo proporci come alternativa di governo. Perciò non pos­siamo farci dettare la linea da tv e giornali, ma dobbiamo elaborare autonomamente un pro­getto che raccolga consensi».

Una piazza mediatica, per quanto da re­cord, non basta al Pd. Rischia anzi di essere controproducente, se è vero che ieri il Riformi­sta — evocando l’antico monito di Nenni — ha titolato «Tv piena, urne vuote». «Perché ogni qualvolta si vellica la pancia dell’anti-ber­lusconismo — secondo Follini — si allontana­no da noi gli elettori berlusconiani delusi. E certe trasmissioni che offrono una caricatura del premier, non fanno che avvantaggiare go­verno e maggioranza». Per una volta l’espo­nente del Pd la pensa come La Russa, che ieri è andato controcorrente rispetto alle dichiara­zioni stizzite dei suoi colleghi di partito: «I pro­grammi di Santoro non hanno mai portato un voto in più alla sinistra — ha commentato il ministro della Difesa — e fanno talmente ar­rabbiare gli elettori di centrodestra che diven­tano quasi utili». Persino l’ex magistrato Cas­son, oggi senatore del Pd e immune da simpa­tie berlusconiane, è stufo dell’andazzo: «Da quindici anni si va dietro le inchieste giudizia­rie e le arringhe tv contro il Cavaliere. Ma così non si sconfigge Berlusconi, lo si batte solo con la politica».

Ecco è il punto: colpendo il premier, di fat­to Santoro evidenzia le difficoltà dei Democra­tici, che Chiamparino ammette: «Quanto più ritarda nell’opinione pubblica la percezione di un’alternativa credibile, tanto più prendo­no il sopravvento l’astensionismo e le forme di protesta radical-populiste a cui oggi danno voce i Di Pietro, i Santoro e i Grillo». Rutelli ritiene «fisiologica» l’esistenza di questa com­ponente, «il problema sorge quando si mette al volante e agisce sul cambio». «È un pezzo di campo sensibile e militante — aggiunge il sindaco di Torino — con cui bisogna dialoga­re, anche litigandoci. Ma se c’è un progetto politico, alla fine quell’area si adegua. Magari si tura il naso ma poi ti vota». Manca il «pro­getto », dunque, e Chiamparino è allarmato per l’incapacità del Pd di proporsi come «al­ternativa credibile»: «L’ultimo sondaggio che ho letto, rileva che la stragrande maggioranza del settore delle piccole e medie imprese non si fida di noi». Santoro con tutto questo non c’entra, lui semmai è la levatrice di un pezzo di elettorato che c’è ma non ci crede. Epperò se il centrosi­nistra è «in queste drammatiche condizioni», come sostiene l’ex presidente della provincia di Milano, Penati, «non è perché noi siamo in­capaci di fare opposizione, ma perché abbia­mo fallito la prova di governo con l’Unione, un rassemblement unito solo nel nome del­l’antiberlusconismo.

Quel progetto è fallito, quella stagione è finita, anche se una parte del pubblico viene sollecitata con programmi tv a tinte forti. Ma non è così che torneremo al go­verno » . «Noi vinceremo — è la tesi di Bersani — se riusciremo a saldare la questione democratica con quella sociale, se sapremo cioè mettere in­sieme chi ci chiede di urlare di più contro Ber­lusconi, e chi ci critica perché sostiene che par­liamo solo di Berlusconi e non ci preoccupia­mo dei senza lavoro. Finché sarà così, il pro­blema ci arriverà in casa». Santoro trasmette quel problema e lo amplifica. Ieri D’Alema non ha citato Annozero , eppure ci sarà un mo­tivo se ha ripetuto che «una grande forza rifor­mista non può vivere di anti-berlusconismo, ma deve mettere in campo una proposta di go­verno convincente. Ecco il miglior modo per battere il Cavaliere, anziché alimentare il suo vittimismo». E il premier, che si sente vittima, ha accusato il colpo. Perché in fondo Santoro non arreca danni solo al Pd, alimenta anche il «tarlo» che sta divorando l’immagine del pre­mier.

Francesco Verderami
26 settembre 2009
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Re: Annozero e il ministro

Messaggioda lucameni il 26/09/2009, 9:18

Le prese di posizione dei nostri Rutelli, Latorre (vabbè lui poi....) sono sintomo di come il berlusconismo ormai sia qualcosa che vada oltre la destra del PDL.
Dire "con Santoro e Travaglio non si vince" è sintomatico: i giornalisti devono (dovrebbero) fare il loro mestiere nel raccontarci fatti anche se spiacevoli per i propri beniamini politici, e i politici dal canto loro dovrebbero fare quello per cui sono stati eletti. Pare però che la cosa in Italia non sia ben compresa.
Tutto qui, senza necessità di fare un'interessata confusione usando frasi come "con loro non si vince".
Si possono riferire i fatti in diversi modi, perchè questo è il compito dei cronisti, ma fatti rimangono e non sono di destra e di sinistra; e starà semmai ai politici rimediare o fare politiche ad hoc, magari pure con un aplomb britannico e meno vocianti, più produttivi forse di consenso. Ma facendo un altro mestiere, non quello "dei Santoro".
Sono 15 anni che si grida all'antiberlusconismo, come se il problema dell'Italia fosse questo, o una questione di galateo (o di interessi di casta e cattiva coscienza?), eppure non è ancora stata fatta una legge decente sul conflitto d'interesse e non è stata abrogata alcuna legge vergogna.
Ci sarebbe allora da dire: alla faccia dell'antiberlusconismo.
Nota a margine: questi signori di Cs, del PD in particolare, ogni giorno di più mi fanno.........*****.
Mi censuro che è meglio.
"D' Alema rischia di passare alla storia come il piu' accreditato rivale di Guglielmo il Taciturno" (I. Montanelli, 1994)
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Re: Annozero e il ministro

Messaggioda Iafran il 26/09/2009, 11:50

lucameni ha scritto:Le prese di posizione dei nostri Rutelli, Latorre (vabbè lui poi....) sono sintomo di come il berlusconismo ormai sia qualcosa che vada oltre la destra del PDL.
Dire "con Santoro e Travaglio non si vince" è sintomatico: i giornalisti devono (dovrebbero) fare il loro mestiere nel raccontarci fatti anche se spiacevoli per i propri beniamini politici, e i politici dal canto loro dovrebbero fare quello per cui sono stati eletti. Pare però che la cosa in Italia non sia ben compresa.
Tutto qui, senza necessità di fare un'interessata confusione usando frasi come "con loro non si vince".
Si possono riferire i fatti in diversi modi, perchè questo è il compito dei cronisti, ma fatti rimangono e non sono di destra e di sinistra; e starà semmai ai politici rimediare o fare politiche ad hoc, magari pure con un aplomb britannico e meno vocianti, più produttivi forse di consenso. Ma facendo un altro mestiere, non quello "dei Santoro".
Sono 15 anni che si grida all'antiberlusconismo, come se il problema dell'Italia fosse questo, o una questione di galateo (o di interessi di casta e cattiva coscienza?), eppure non è ancora stata fatta una legge decente sul conflitto d'interesse e non è stata abrogata alcuna legge vergogna.
Ci sarebbe allora da dire: alla faccia dell'antiberlusconismo.
Nota a margine: questi signori di Cs, del PD in particolare, ogni giorno di più mi fanno.........*****.
Mi censuro che è meglio.

Concordo con te. L’informazione deve essere libera … anche dalle volontà delle nostre “cicorie” influenti.
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Re: Annozero e il ministro

Messaggioda Stefano'62 il 26/09/2009, 16:09

Quoto Luca completamente,e oserei dire che si capisce bene da certe uscitte il PERCHE' non siano state abrogate le leggi vergogna:evidentemente anche a sinistra il lavoro del giornalista è considerato pura propaganda al servizio di questo o quello schieramento,invece che libera informazione al servizio del cittadino.
Oramai nei dibattiti ci sono tot giornalisti di quella parte,tot di quell'altra,e mai nessuno che pensi a invitarne altrettanti a difesa di NOI,pedine sfigate nella guerra tra destra e sinistra.
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Re: Annozero e il ministro

Messaggioda pianogrande il 26/09/2009, 19:07

Non è colpa di Santoro se il PD non ha una politica convincente (vincente).
"Con Santoro non si vince".
Mi permetterei una battutina bruttina bruttina: con questo PD si perde.
Rutelli trova le paroline giuste per non difendere la libertà di informazione.
Rutelli è inaffidabile da tempo.
Santoro prenderà atto con dolore che non può contare su di lui.
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Re: Annozero e il ministro

Messaggioda pianogrande il 26/09/2009, 19:12

Il viceministro alle Comunicazioni Romani : "Valuteremo sanzioni"
Il presidente del Senato: "Mi appello al buongusto. C'è imbarbarimento"
Annozero, si muove il governo
"Apriremo un'istruttoria"
D'Alema: "Scajola inopportuno" Cesa: "Dal ministro un eccesso di zelo"

Annozero, si muove il governo "Apriremo un'istruttoria"

Renato Schifani
ROMA - Non si placano le polemiche dopo la prima puntata di Annozero. Nonostante l'ottimo share ottenuto, la trasmissione di Michele Santoro torna ad essere il bersaglio degli attacchi del centrodestra. Ieri il ministro Scajola l'aveva definita "spazzatura" annunciando la convocazione dei vertici Rai. E oggi Paolo Romani, viceministro alle Comunicazioni (dipartimento del ministero dello Sviluppo) annuncia l'apertura di un'istruttoria: "Sarà avviata ai sensi dell'articolo 39 del contratto di servizio, che prevede per il ministero l'obbligo di curare la corretta attuazione del contratto stesso". Al termine della procedura, spiega Romani, "si valuterà se richiedere l'intervento dell'Autorità garante nelle Comunicazioni per l'applicazione delle sanzioni".

Nell'attesa il presidente del Senato Renato Schifani si appella "al buon gusto". Chiedendo uno stop al "gossip" e usando la stessa espressione che da mesi il centrodestra usa per minimizzare la vicenda delle escort nelle residenze del premier.

Tema della trasmissione la vicenda delle escort a palazzo Grazioli e gli attacchi alla libertà di stampa. Argomenti che il centrodestra vede come il fumo negli occhi. "Quello che mi preoccupa è che l'imbarbarimento della politica, che si era trasferito anche alla comunicazione della carta stampata, si sta spostando anche sul mezzo televisivo" dice Schifani.

Chi invece attacca Scajola è Massimo D'Alema. Che definisce "è del tutto inopportuno" l'intervento del ministro che conferma "l'atteggiamento di intolleranza da parte del governo o almeno di alcune sue personalità verso la libertà di informazione". Durissimi anche Vincenzo Vita (Pd), componente della commissione di Vigilanza, e Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21; i quali, a proposito degli interventi di Scajola e Romani, dicono: "Si trattaa di un vero e proprio atto improprio, di un eccesso di potere e di una campagna di intimidazione non solo nei confronti dei Santoro e dei Travaglio ma nei confronti di chiunque non voglia piegarsi alla logica del conflitto di interesse e del polo unico RaiSet". Critiche, infine, dall'Udc: "Quello di Scajola è un evidente infortunio istituzionale dovuto all'eccesso di zelo verso il presidente del Consiglio" afferma il segretario Lorenzo Cesa.

Il governo, però, fa fronte compatto. "Insultare il premier equivale a insultare tutti gli italiani" tuona il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini. Unica voce dissonante quella del collega di esecutivo, il democristiano Gianfranco Rotondi: "Sarebbe opportuno, per i giornalisti e per la politica, abbassare i toni di uno scontro duro che danneggia innanzitutto la Rai". Ma il clima non pare proprio essere quello adatto.

da Repubblica

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"Insultare il premier è insultare tutti gli italiani"
Mizzeca! Questo è il livello culturale del ministro della istruzione.
Io, come italiano, mi sento offeso da un ministro che mi tratta da popolo bue.
Che l'opposzione sia "antiitaliana" aveva bisogno di una così autorevole conferma.
Seguendo una affermazione di Rodotà mi dichiaro subito "disfattista" e la facciamo finita.
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D'Addario ad Annozero

Messaggioda franz il 01/10/2009, 7:24

Di per se non è una novità.
La signora D'Addario (non "la D'addario) è stata ospitata ed intervistata in quasi tutte
le televisioni pubbliche d'Europa e questo non ha provocato alcuna richiesta di stabilire
se cio' fosse compatibile con il loro servizio pubblico.

Si veda ad esempio, in italiano, l'intervista data alla TV svizzera il 17 settembre.
http://la1.rsi.ch/falo/welcome.cfm?idg= ... &idc=40064 ed il filmato flash di
16 minuti http://la1.rsi.ch/_dossiers/player.cfm? ... 23958a5aa4
Un filmato che possiamo liberamente pubblicizzare.

Da noi invece siamo in bilico tra la censura e gli attacchi alla liberta di stampa.
Franz


Dopo le polemiche e l'annuncio dell'istruttoria del governo, Santoro torna sul tema
Il viceministro Romani: "Anche in questo caso, verificare se è servizio pubblico"

La D'Addario ad Annozero, il Pdl non va
L'ira di Berlusconi: sarà un boomerang

Zavoli: "Scajola ha usato espressioni 'sinistre' che poi per fortuna sono state 'alleggerite'"
Tarantini al governo e all'Agcom: "Disinformazione e strumentalità politica, intervenite"

ROMA - Annozero non molla lo scandalo escort. Dopo le polemiche, gli attacchi del centrodestra e l'istruttoria sul programma di Michele Santoro annunciata dal viceministro Paolo Romani, domani sera sarà Patrizia D'Addario a raccontare la sua verità sulle feste di Palazzo Grazioli. Una presenza che secondo lo stesso Romani ribadisce la necessità di verificare se nella trasmissione "si faccia davvero servizio pubblico". E che avrebbe provacato l'ira di Silvio Berlusconi: è una vergogna, non si può accettare che una tv del servizio pubblico inviti in trasmissione una prostituta e le affidi un contaddittorio per gettare fango sul presidente del Consiglio, ha commentato il premier, secondo il quale sarà comunque un boomerang. Diversi esponenti del centrodestra, contattati dalla redazione di Annozero, hanno declinato l'invito (primi tra tutti i 'finiani' Italo Bocchino e Flavia Perina, il sottosegretario Alfredo Mantovano ed il ministro Raffaele Fitto). E Flavia Perina, direttrice del Secolo d'Italia, vicina al presidente della Camera Gianfranco Fini, ha "disdetto" la sua partecipazione. Altri Tutto questo mentre Giampaolo Tarantini, attraverso i suoi legali, invoca l'intervento del governo e dell'Agcom sul programma.

Secondo quanto appreso da Repubblica.it la donna che per due volte fu nella residenza del premier, e che nella seconda occasione si fermò per la notte, interverrà in diretta. Non è stato ancora deciso se in collegamento video o in studio.

Romani: "E' servizio pubblico?"
. "La D'Addario in trasmissione domani ad Annozero? Non conosco il programma, comunque ci sarà il solito problema se un programma di questo tipo e con queste presenze è compatibile con il servizio pubblico Rai". Così si è espresso il viceministro con delega alle Comunicazioni Romani, al termine dell'audizione in commissione di Vigilanza.

Flavia Perina: "Non vado più". "Avevo dato la mia disponibilità di massima a partecipare alla puntata di domani di Annozero, che mi era stata presentata - dice Flavia Perina, direttore del Secolo d'Italia - come dedicata al "sistema Tarantini" e al rapporto tra il potere e le donne. Ma l'annuncio della presenza in studio della signora D'Addario mi ha costretto a declinare l'invito, con la convinzione che una trasmissione così congegnata rischi di risolversi nella ricerca di facili effetti scandalistici. Ho troppo rispetto per la politica, e per il tema della dignità della donna, per affidarla a un confronto di questo tipo".

Tarantini. Per l'imprenditore al centro della vicenda delle escort, Annozero ha fatto "disinformazione"
con "strumentalità politica", in contrasto con "la finalità del pubblico interesse che è propria della televisione pubblica". Tarantini lo afferma, attraverso i suoi legali, in una missiva inviata al ministero dello Sviluppo Economico, all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, alla Commissione di vigilanza Rai, ai vertici di viale Mazzini e, per conoscenza, al direttore di RaiDue e alla redazione di Annozero. L'imprenditore barese chiede l'immediato intervento "per adottare i provvedimenti che si riterranno opportuni" in ordine alla puntata andata in onda il 24 settembre scorso, e, in particolare, "perché nella nuova trasmissione non vengano tenuti ulteriori comportamenti antigiuridici, in alcuni casi anche penalmente rilevanti".

Vigilanza Rai. In questi giorni di polemiche sulle questioni Rai, uno dei momenti più difficili è stato "quando il ministro Scajola ha usato espressioni che sono suonate 'sinistre' per tanti di noi". Espressioni che poi per fortuna sono state "alleggerite". Lo ha detto il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, nel breve intervento tenuto oggi in avvio dell'audizione di Romani.

La replica di Romani. Alle parole di Zavoli hanno fatto seguito quelle di Romani. Il viceministro ha sottolineato che la presenza oggi a Palazzo San Macuto rappresentava "la volontà di rispettare il ruolo di garanzia della Vigilanza" e sgombrava il campo da possibili equivoci. Romani ha sottolineato che il governo, che si appresta a incontrare i vertici della Rai il prossimo 8 ottobre proprio per il caso Annozero, ''non ha alcuna pretesa di verificare la linea editoriale della Rai'' e ha ribadito ''l'assoluta estraneità alla volontà di censurare persone o programmi'' né ha alcun obiettivo ''sanzionatorio'' o quello di ''coinvolgere la commissione in censure''.

D'altro canto, ha precisato ancora Romani ''il ministero ha facoltà di predisporre verifiche e ispezioni e chiedere informazioni alla Rai'' per ''controllare l'applicazione del contratto di servizio anche al fine di esercitare un potere di impulso nei confronti dell'Agcom, che in caso di inadempienza può intervenire con sanzioni''. Il tutto, ha concluso, ''nel pieno rispetto dei poteri della vigilanza''.

E al termine dell'audizione Zavoli
è nuovamente intervenuto rilevando che "molte polemiche hanno trovato punti forti di mediazione. E' stato possibile perché argomenti e punti di vista sono stati circoscritti nella sede idonea. Il governo mi pare abbia recepito, e mi sembra che non voglia più insistere troppo. Si ricava una sensazione di relativa possibilità che questa grave polemica abbia trovato il giusto binario".

(30 settembre 2009)
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Re: Annozero e il ministro

Messaggioda pianogrande il 01/10/2009, 13:59

E' il massimo!
Il "pubblico interesse" consiste nel fatto che il governo dia seguito agli inviti alla censura di un individuo come Tarantini.
Mi pongo da tempo la domanda: "Da chi siamo realmente governati"?
Questa potrebbe essere una prima avvilente risposta.
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Re: Annozero e il ministro

Messaggioda incrociatore il 01/10/2009, 17:02

trovo surreale la dichiarazione della Perina:
"Avevo dato la mia disponibilità di massima a partecipare alla puntata di domani di Annozero, che mi era stata presentata - dice Flavia Perina, direttore del Secolo d'Italia - come dedicata al "sistema Tarantini" e al rapporto tra il potere e le donne. Ma l'annuncio della presenza in studio della signora D'Addario mi ha costretto a declinare l'invito..."
Posto che a me di vedere la D'Addario interessa un tubo... e nemmeno di vedere teatrini nauseanti e "facce da culo a gogò"... può essere che nemmeno guardi Anno Zero come succede più spesso piuttosto che sì... ma come fa una che si definisce giornalista ad accettare di parlare di "sistema Tarantini e di potere e donne" e non accettare di intervistare uno dei personaggi centrali della vicenda... sarebbe come essere nel 1966 a Pechino e voler parlare della Rivoluzione Culturale, ma rifiutare un'intervista a Mao Zedong... rob de mat.
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