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Una legge sull'obiezione

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Una legge sull'obiezione

Messaggioda franz il 20/09/2009, 14:06

Robyn ha scritto:Mi sembra un problema inesistente dal momento che l'obiezione di coscienza per quel che rigurda l'aborto già esiste e non procura problemi.

Come fai a dire che non procura problemi? Da quali informazioni attingi queste tue certezze? Leggevo di intere usl in cui non è possibile trovare un medico non obiettore e la donna che vuole abortire è costretta ad un penoso "turismo sanitario".
Ci vuole poco a fare una ricerca con Internet
http://www.vitadidonna.it/copia_di_vita_di_00005f.html
http://www.lucacoscioni.it/aborto-venet ... i-su-dieci
ecc ecc

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Re: Una legge sull'obiezione

Messaggioda chango il 20/09/2009, 14:13

Robyn ha scritto:Mi sembra un problema inesistente dal momento che l'obiezione di coscienza per quel che rigurda l'aborto già esiste e non procura problemi.Quindi questo problema non ci sarebbe neanche per gli anticoncezionali e il fine vita.Questa idea secondo il quale non dev'esserci l'obiezione è dovuta alla carenza di una certa cultura di sinistra liberale.Non si può essere liberali a senso unico o dove conviene,ma bisogna saper essere di sinistra liberale al completo Ciao Robyn


sul fatto che l'obiezione di coscienza relativa all'aborto non crei problemi sarei un pochino più cauto, visto che esistono strutture pubbliche che di fatto non erogano il servizio o obbligano, data la carenza di personale, a tempi di attesa più lunghi.

per quanto riguarda la cultura liberale, sarebbe interessante capire cosa c'è di liberale dell'imposizione della propria coscienza (il medico) su quella di un'altra persona (il paziente).
ribadisco che un obiezione di coscienza che sia priva dell’assunzione in prima persona delle conseguenze che derivano dall’obiezione, non può essere definita in nessun modo obiezione di coscienza. al massimo imposizione.
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Re: Una legge sull'obiezione

Messaggioda pianogrande il 20/09/2009, 15:06

franz ha scritto:
Robyn ha scritto:Se per coscienza non si pratica l'Igv in una struttura pubblica non si può andare in una struttura privata a praticarla perche non sarebbe coerente Ciao Robyn

L'accenno alla struttura privata è fuori luogo, perchè potrebbe essere convenzionata con il pubblico e quindi non ci sarebbe alcuna presunta incoerenza (????!!! ma quale? ideologica????) a rivolgersi a una struttura privata.
Piuttosto il problema si pone se il numero di obiettori è tale da produrre di fatto una negazione del servizio in una determinata zona. Un obiettore su 100 non è un problema. 99 su 100 sono il problema.
In senso lato, dobbiamo chiederci se per esempio i pompieri potrebbero porsi un problema di coscienza se chiamati a spegnere un incendio in una abitazione di un fondamentalista islamico, memori delle centinaia di colleghi morti per spegnere i due incendi alle torri gemelle di NY. Dove sta il limite del''arbitrio oppure no? Chi stablisce, nella infinita possibilità di esempi, estremi o normali, quale obiezione è giusta e quale è ingiusta? Qui essere commercianti o dipendenti o professionisti non c'entra nulla. Esiste un pubblico servizio, un cittadino che paga per questo servizio, un'aspettativa che il servizio venga erogato, anche con urgenza. Un servizio pubblico universale, che deve essere erogato in ogni dove, senza impedimenti. Chi lavora nel settore pubblico non puo' porre problemi di coscienza. Trovi altri lavori, nel privato. Il settore pubblico deve essere composto da persone interamente disponibili, senza condizioni.

Ciao,
Franz


Io ero un po' più tenero ma mi accodo a Franz.
Quando vengo assunto per effettuare un servizio io firmo un contratto.
Ci devo pensare prima di firmarlo.
Deve restare cristallino che le conseguenze di una mia scelta di coscienza devono ricadere solo su di me.
Se non voglio spegnere gli incendi di case islamiche non vado nei pompieri o, se l'idea mi viene quando sono entrato, me ne vado subito (o vengo buttato fuori subito con il rischio "che il fatto non costituisca reato").
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Una legge sull'obiezione

Messaggioda Robyn il 20/09/2009, 21:36

Se alcune strutture accusano delle carenze si possono fare sempre delle redistribuzione di personale o delle correzioni.Quindi l'obiezione di coscienza non è un problema Ciao Robyn
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Re: Una legge sull'obiezione

Messaggioda franz il 20/09/2009, 22:48

Robyn ha scritto:Se alcune strutture accusano delle carenze si possono fare sempre delle redistribuzione di personale o delle correzioni.Quindi l'obiezione di coscienza non è un problema Ciao Robyn

Se nel veneto 8 dottori su 10 sono obiettori, l'unica correzione da fare è la legge che permette l'obiezione.

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Re: Una legge sull'obiezione

Messaggioda incrociatore il 27/09/2009, 11:38

pianogrande ha scritto:...
Sono dei commercianti e le conseguenze sono tutte loro...

secondo me in tema di obiezione di coscienza c'è una notevole confusione.

L'obiezione di coscienza... è insito nella parola stessa... è una questione che si riferisce alla persona, non può essere estesa ad un servizio.

In un ospedale... ma anche in una farmacia (che non è un negozio, ma un servizio... infatti non le può aprire chiunque dove gli pare)... chi vi opera può fare obiezione di coscienza, ma il servizio (ospedale o farmacia che sia) deve poter erogare il servizio sulla base delle Leggi vigenti...

Quindi come per gli ospedali (anche privati oserei dire) anche le farmacie devono fornire il servizio che la Legge prevede... non è questione di "mancato incasso"... il farmacista assumerà un collaboratore che non ha obiezioni di coscienza.

Questa dovrebbe essere l'unica Legge seria sull'obiezione di coscienza.
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Re: Una legge sull'obiezione

Messaggioda incrociatore il 27/09/2009, 11:44

franz ha scritto:
Robyn ha scritto:Se alcune strutture accusano delle carenze si possono fare sempre delle redistribuzione di personale o delle correzioni.Quindi l'obiezione di coscienza non è un problema Ciao Robyn

Se nel veneto 8 dottori su 10 sono obiettori, l'unica correzione da fare è la legge che permette l'obiezione.

Franz


il sistema è quello di contingentare il personale... non ci troverei nulla di apocalittico. Se un panettiere ha bisogno di un lavorante non è che deve per forza assumere un garzone che è allergico alla farina.
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