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La sinistra

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

La sinistra

Messaggioda Robyn il 19/09/2009, 21:26

La sinistra in Italia in particolare,ed in Europa,in modo particolare nella democrazia anglosassone è sempre stata composta di due anime.Una più massimalista e l'altra meno massimalista.Per il bene della società queste due sinistre non devono mai separarsi ma stare insieme in un solo partito.L'una deve inseguire l'altra.Quando le due sinistre si separano,seppur alleate, perdono ambedue l'orientamento.In particolare la sinistra più massimalista non deve mai irrigidirsi ,ma al contrario deve essere sempre aperta.Quella meno massimalista non deve mai assumere un'atteggiamento di autosufficenza.Le rigidità provocano le scissioni.Infatti la fine del Pci e il passaggio ad un partito di tipo riformista provocò la divisione in due partiti DS e PRC ma questo perche l'ala che da massimalista era diventata intransigente non accettava questa nuova realtà.Oggi la sinistra massimalista in un partito separato non esiste più e la sua presenza è possibile in un partito più grande
Ciao Robyn
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Re: La sinistra

Messaggioda pianogrande il 20/09/2009, 0:14

Più si è massimalisti e più si è soli.
Ma si può benissimo essere soli o partecipare alla vita politica e sociale tramite movimenti che non si pongono come obiettivo di andare al governo ma di coltivare e diffondere un certo pensiero.
Questo può essere fatto con azioni più o meno efficaci che vanno dallo scritto alla parola, alle dimostrazioni di piazza e tutto quello che ci si può inventare per raggiungere l'opinione pubblica.
Questo tipo di attività, in Italia, lo vedo un po' scarso.
Se invece si vuole andare al governo bisogna essere in tanti.
Stessa cosa se si vuole fare una opposizione decente.
In pratica si deve ragionare di grossi partiti o di grosse alleanze.
A quel livello non ci si può portare dietro tutti i massimalismi e le rigidità e la ricerca di visibilità di questo mondo.
Bisogna trovare dei compromessi che generino una opera di convincimento (all'idea e quindi al voto) e poi delle azioni concrete che conservino questo consenso.
Questa operazione, in Italia, è riuscita alla destra ma non alla sinistra.
Si potrebbe sperare che lo sbarramento porti alla formazione di movimenti di opinione che non abbiano lo scopo di andare al governo.
Allora, tanti massimalismi potrebbero trovare una loro applicazione ed una loro utilità senza buttare per aria ogni tentativo di governare il paese.
Tutto questo fermo restando che ci vuole il famoso consenso.
Per ottenerlo non basta allearsi tra carote peperoni e rape.
Bisogna convincere la gente (con i fatti) che il minestrone è commestibile.
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Re: La sinistra

Messaggioda Robyn il 20/09/2009, 8:19

In Italia la sinistra massimalista non esiste più come partito,il suo elettorato si è sparso nel paese,un pò è andato a destra in gran parte all'astensione.Quello che bisogna recuperare è l'elettorato e non le classi dirigenti che hanno portato questo elettorato ad arrabbiarsi per via dei suoi continui errori
La sinistra massimalista è sempre stata divisa in due.Una parte di sinistra più o meno ragionevole e con una forte impostazione sociale,una comunista spesso irragionevole e rigida.Questo legame si è rotto con la separazione Ventola /Ferrero.Mai più ripetere gli errori del passato come la visibilità che poi è il riflesso più negativo dell'individualismo esaperato.Infatti la frammentazione è stata un sintomo dell'individualismo liberista
Esiste invece oggi un'altro problema ed è quello di una parte dei radicali.Hanno fatto la manifestazione a Roma ed hanno attaccato i laici da sempre presenti nella sinistra.I radicali dicono che la laicità si fà e basta e che la loro e la migliore.Chi non si uniforma alla laicità che loro propongono è un'INFEDELE.Infatti la laicità in italia è sempre stata dominata da una rigida contrapposizione secondo lo schema laici,cattolici che in sintesi significa o stai con me o stai contro di me.Se non stai con me e non ti metti contro quell'altro sei un'INFEDELE Ciao Robyn
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Re: La sinistra

Messaggioda franz il 20/09/2009, 10:40

pianogrande ha scritto:Bisogna trovare dei compromessi che generino una opera di convincimento (all'idea e quindi al voto) e poi delle azioni concrete che conservino questo consenso.
Questa operazione, in Italia, è riuscita alla destra ma non alla sinistra.

Eppure anche la destra è ricca di posizioni massimaliste. Prendiamo per esempio le posizioni della Lega.
Senza quel massimalismo, la CdL non potrebbe governare.
Il compromesso che ha trovato la destra è un compromesso di potere.
Perché tutti a destra vogliono governare.
A sinistra invece no. Qualcuno non vuole prendersi questa responsabilità, non ne è capace, non è oggettivamente adatto, non è pronto. Questa fragilità ci espone al ricatto di altri massimalismi, piu' di centro, come quelli del centro cattolico.

Ciao,
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Re: La sinistra

Messaggioda Robyn il 20/09/2009, 12:47

Non sono le basi popolari della sinistra massimalista che non sono pronte al governo ma le classi dirigenti che le rappresentano,che preferiscono la visibilità e l'isolamento separandosi(individualismo liberista egoista).Questo elettorato dovrebbe votare il PD e poi darsi dei rappresentanti all'interno Ciao Robyn
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Re: La sinistra

Messaggioda franz il 20/09/2009, 14:01

Robyn ha scritto:Non sono le basi popolari della sinistra massimalista che non sono pronte al governo ma le classi dirigenti che le rappresentano,che preferiscono la visibilità e l'isolamento separandosi(individualismo liberista egoista).

Non sono d'accordo su questa idea che vede base e vertice cosi' scollegati tra loro. Già il fatto che buona parte della base della sinistra massimalista si rifugi nell'astensionismo mi fa intendere che anche li prevalga il riflusso individualista ed un rifiuto delle responsabilità. Concordo invece sull'accennno all'individualismo egoista, perché spiega in parte una certa mobilità, emersa in alcune analisi dei flussi elettorali, dalla sinistra alla destra. Anche se la nostra destra non è per nulla liberista. Magari lo fosse. Non basta sentire odore di egoismo per appiccicare con ragione una etichetta di liberismo.

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Re: La sinistra

Messaggioda lucameni il 20/09/2009, 14:24

Giusto per capirci, ma che idea avete di liberismo? (e non mi riferisco al liberalismo)
Perchè qui mi pare si parli di cose per sentito dire, senza alcun distinguo.
Nulla di cui meravigliarsi s'intende. E' la regola qui in Italia tra persone che si parlano addosso senza sapere - ovviamente - di cosa parlano.

(e poi ovviamente non ho ancora avuto risposta sul Berlusconi "liberista" pur monopolista. Da dove ricavate il Berlusconi liberista e paladino del libero mercato? In oltre venti anni che seguo le sue remunerative vicissitudini ancora non mi sono accorto che sia liberale e liberista. Sicuramente un mio limite; ma appunto per questo attendo che mi si spieghi la faccenda).
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Re: La sinistra

Messaggioda pianogrande il 20/09/2009, 14:58

Per me Berlusconi è la quintessenza del liberismo e cioè del mercato senza regole.
Il motto del liberismo è, sempre per me, quel "meno stato più mercato" che sarebbe sacrosanto se puntasse ad un mercato libero ma all'interno di regole uguali per tutti mentre, in realtà, punta al far west più totale dove vince il migliore (cioè il più forte) e non ce n'è più per nessuno.
In questo far west quello che conta è il profitto del più forte a prescindere da ogni concetto di legalità o altre perdite di tempo e denaro.
Questo è il liberismo e non è il liberalismo di cui si è ampiamente discusso in questo forum.
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Re: La sinistra

Messaggioda ranvit il 20/09/2009, 16:53

In realtà Berlusconi non è neanche un liberista ma solo un gran figlio di mappina a cui non frega un cazzo nè della destra nè del liberismo e tantomeno della democrazia. Persegue solo la mania di grandezza del suo ego......insomma un narcisista paranoico!
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: La sinistra

Messaggioda lucameni il 20/09/2009, 17:34

pianogrande ha scritto:Per me Berlusconi è la quintessenza del liberismo e cioè del mercato senza regole.
Il motto del liberismo è, sempre per me, quel "meno stato più mercato" che sarebbe sacrosanto se puntasse ad un mercato libero ma all'interno di regole uguali per tutti mentre, in realtà, punta al far west più totale dove vince il migliore (cioè il più forte) e non ce n'è più per nessuno.
In questo far west quello che conta è il profitto del più forte a prescindere da ogni concetto di legalità o altre perdite di tempo e denaro.
Questo è il liberismo e non è il liberalismo di cui si è ampiamente discusso in questo forum.


un monopolista che è liberista?
idea singolare, non fosse altro che un B. negli USA liberisti non avrebbe alcuno spazio. Qualche vaga idea di come là vadano le cose, a cominciare dall'antitrust?
Mi sa di no.
Tant'è quando la sinistra ragiona così, non meravigliamoci di avere un B. premier. Ce lo meritiamo. O meglio: ve lo meritate.
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