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Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda lucameni il 19/08/2009, 21:46

"abbiamo scoperto che Togliatti era uno stronzo"

Bè questo mica da ora. Direi anzi da un bel po' di tempo; e se ne sono accorti i "compagni", non certo i destrorsi.
(oltretutto non lo metterei nel mazzo della "sinistra liberale")
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Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda Robyn il 19/08/2009, 22:34

Pierodm
Il problema era un'altro e chi ha memoria se lo ricorda.Il cs era invaso dai veti incrociati.La sinistra massimalista diceva no agli ammortizzatori e alle liberalizzazioni,no alle missioni all'estero,no a qualche inceneritore.Dini diceva no alla redistribuzione,Mastella diceva no alla legge sul conflitto d'interessi e agli ammortizzatori.La sinistra massimalista giustamente chiedeva la redistribuzione e il ritiro delle truppe dall'Iraq cosa avvenuta,e allo stesso tempo si scagliava contro l'Ulivo spesso senza motivo.Il problema è che per avere la redistribuzione non è che si fà dall'oggi al domani ,un pò di tempo ci vuole,ma bisogna impegnarsi per realizzarla.Ma queste cose,questi litigi che devono appartenere al passato.C'è stato un tempo in cui l'Ulivo e il cs avevano un grande consenso bruciato poi dai litigi.Non ci vuole molto per capire che con i litigi la gente si stanca e non ti vota più Ciao Robyn
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Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda mariok il 20/08/2009, 0:21

Di cose da dire ce ne sarebbero tante, su redistribuzione, su energia che, insisto, al pari dell'acqua, non può essere considerata alla stregua di un qualunque genere di consumo da lasciare al libero mercato ecc.

Vorrei però cominciare dal titolo, visto che è stata una mia provocazione.

Non auspico un ritorno di Prodi alla politica attiva e non lo apprezzerei se, contraddicendosi, decidesse di rimettersi in gioco.

Dico solo che ne sentiamo la mancanza perchè è l'unico statista ancora in giro nel nostro bel paese.

Non è stato e non è un grande uomo politico, ma è stato ed è uno statista, che di questi tempi da queste parti è merce più che rara.

Quanto ai contenuti del suo articolo, mi sembra alquanto semplicistico affermare che la sinistra massimalista queste cose già le diceva.

Intanto perchè le cose, oltre che dirle, bisogna dimostrare anche di saperle fare. E Prodi per due volte ha dimostrato di essere capace di creare, attraverso un'opera di risanamento anche impopolare, le condizioni perchè ci fossero le risorse da dedicare alle azioni di sostegno alle fasce più povere, di avviare un recupero necessariamente graduale dell'evasione fiscale, che è la prima e più eclatante forma di resistribuzione al contrario (togliere ai poveri per dare ai ricchi). Poi, proprio quando "il lavoro sporco" era in buona parte stato fatto, è stato tirato giù in buona sintonia da entrambe le ali estreme della coalizione.

E poi perchè non è spaventando i cosiddetti ricchi, ma in realtà spaventando tutti, attraverso annunci di lacrime e sangue per chi percepisce redditi lordi dai 30-40 mila euro in su, che si costruisce il necessario consenso per un'opera di profondo cambiamento del nostro sistema economico e sociale.

Ed infine perchè in un'economia di mercato nella quale ci piaccia o no siamo condannati a rimanere ancora a lungo, se è vero che lo sviluppo non è necessariamente sinonimo di benessere sociale, è pur vero che esso non si raggiunge certo con un'economia in recessione e con la fuga dei capitali.
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Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda pierodm il 20/08/2009, 0:39

Luca, a me la faccia di Togliatti non è mai piaciuta, e ti assicuro che quando parlo di faccia non è una questione di simpatia o di fisiognomica.
Ma il mio elenco era puramente esemplificativo, e un po' alla rinfusa: potevo - e forse dovevo - metterci dentro un centinaio d'altri nomi e d'altri autori, per dire che (ma anzi, l'ho detto) che è stata buttata via un'intera cultura, un'intera storia di due secoli di progressismo, con personaggi e cose di ogni genere, belli e brutti.
Anzi, ho avuto la tentazione di metterci in mezzo anche Fanfani e La Malfa, Moro e Donat Cattin, come esemplificazione ugualmente alla rinfusa di gente non propriamente di sinistra, ma di qualche spessore personale, mandati al macero con la liquidazione ignominiosa della Prima Repubblica.

Mariok, non parlo per la sinistra cosiddetta massimalista, parlo per me: non è "semplicistico" dire che quelle cose io le ho affermate in numerose occasioni, e non è nemmeno semplicistico dire che ne ricevevo risposte del tipo che ho accennato.
Non è semplicistico: è la verità, nuda e cruda.
Quanto alle risorse "a disposizione per le fasce più deboli", non so se si sono create, ma ho l'impressione che le fasce più deboli non se ne sono accorte.
Quello che è stato invece lanciato alla grande - e zelantemente ripreso dai governi di destra - è stato il lavoro interinale e il precariato su larga scala: una vera e propria schifezza.
Oltre a ciò, abbiamo il modello Telecom delle privatizzazioni, che non ha bisogno di commenti: se non ricordo male non era già più Prodi il premier, ma sicuramente era Ulivo.

Robyn, il problema non è un altro.
Il cs era invaso dai veti incrociati...un grande consenso bruciato poi dai litigi.Non ci vuole molto per capire che con i litigi la gente si stanca e non ti vota più , tu dici. Giusto. Siamo tutti d'accordo su questo, a parte il "grande consenso", che non era poi così grande, e comunque sarebbe da indagare quanto abbiano contato certe basi pregresse - a prescindere dall'Ulivo e da Prodi, intendo - nel formare questo consenso.
Il fatto è che la sconfitta elettorale non è una cosa grave in se stessa. La cosa grave è la perdita di credibilità, la perdita di autorità e di identità. Questo è il problema.
Il PD si ritrova infatti a fare fronte a questa sua deficienza, nonostante abbia tagliato quelle che considerava le appendici che appesantivano la coalizione, e che abbia ipotizzato di presentarsi con un volto unitario.
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Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda mariok il 20/08/2009, 8:38

Non a caso hai citato cose fatte sotto altri governi.

Il lavoro precario è stato lanciato alla grande con la legge Biagi dal governo Berlusconi.

Il modello Telecom è stata opera di D'Alema prima con Colaninno e di Berlusconi poi con Tronchetti Provera, che ha dato il colpo di grazia con la rapina degli asset a vantaggio delle sue società.

Quanto al fatto che le fasce deboli non si siano accorte di nulla, sfido chiunque a riuscirvi rimanendo al governo sempre per meno di due anni.
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Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda Robyn il 20/08/2009, 10:11

Mariok
Infatti è già avvenuto.Il primo governo Prodi dopo aver vinto e dopo aver portato l'italia nell'euro è stato buttato giù da bertinotti ,cosa che ha spalancato la strada a berlusconi.Nel secondo governo,Prodi,dopo aver arrestato la crescita emorragica del debito pubblico e dato un pò di respiro all'economia le ali periferiche della coalizione lo hanno buttato giù"Infatti,avevano detto,si stava lavorando troppo bene"
Adesso ci ritroviamo in una situazione in cui c'è un governo che non solo non fà riforme strutturali ma lascia le famiglie i lavoratori le imprese a se stesse,e nonostante ciò,i sindacati,che facevano tanto casino con il governo Prodi"tutti i giorni in piazza perche avevano capito che Prodi era malleabile rispetto a Berlusconi " non dicono nulla,confidustria e chiesa lo stesso nonostante lo scempio a cui assistiamo.Caro Pierodm,c'è da indagare su come si formava il consenso.Evidentemente non avveniva su base politica,ma su base clientelare.La gente deve mettersi in testa che se il cs tornerà al governo non si faranno piaceri a nessuno.Come a dire,prendere o lasciare Ciao Robyn
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Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda Robyn il 20/08/2009, 10:45

Quelli che non bisogna far entrare sono i trasformisti i saltinbanco.Sono quelli che ti fanno la sorpresa
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Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda pierodm il 20/08/2009, 14:52

Legge Treu, del 1997: da qui comincia la virata verso il precariato, e verso il lavoro in affitto.
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Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda Robyn il 20/08/2009, 15:54

Pratricamente le agenzie interinali erano state create per favorire l'ingresso nel mondo del lavoro,per favorire l'incontro domanda/offerta,poi si sono trasformate in strumenti per il precariato,in cui uno rimane sempre con l'agenzia interinale.La legge biagi non è legge biagi.Biagi aveva scritto una cosa,la destra ha fatto una legge che tutto è,tranne che legge biagi,senza ammortizzatori.Il problema della flessibilità è sostanzialmente dovuto al fatto che rispetto ad un tempo gli alti è bassi dell'economia sono più frequenti,non viviamo più in un'economia statica che era limitata ad Europa e Usa.Ma tuttavia è possibile creare stabilità,con ammortizzatori all'interno del lavoro stabile.Il lavoro in affitto può riguardare solo alcune categorie di lavoro in cui è frequente la discontinuità.Per esempio l'impiantistica elettrica.Esiste l'azienda madre ed un'altra serie di aziende alleate.Le agenzie interinali andrebbero suddivise per settore.Le aziende multiservizi dovrebbero separare le loro attività.Il motivo è dovuto semplicemente al fatto che il lavoratore deve fare un solo lavoro altrimenti non impara niente.Comunque è un discorso da approfondire,dal momento che qualcosa mi sfugge.La legge biagi non è intoccabile,ma modificabile
Chi ne sà di più parli Ciao Robyn
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Re: Romano Prodi. Una risorsa di cui c'è ancora bisogno.

Messaggioda Robyn il 20/08/2009, 17:36

La precarietà è una malattia sociale come ha detto ratzingher.I contratti a termine non potrebbero essere inferiori ai 4 mesi e superiori ai 6 mesi e ripetuti al massimo per tre volte.Nessun paese europeo ha questa precarietà.Gli industriali facciano quello che vogliono.La legge maroni te la butto giù con l'aiuto di ratzingher e la ricostruisco come piace a me
Ciao Robyn
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