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pagheca ha scritto:avete perfettamente ragione. Comunque se la legge italiana non prevede che una persona che si e' macchiata di questo tipo di crimini sia in carcere ben piu' di due anni, c'e' qualcosa che non va nella legge italiana o nella sua applicazione. Una delle due.
pagheca
pagheca ha scritto:io veramente ho capito che la presunta innocenza e' dovuta al fatto che la condanna e' SOLO di primo grado. Il "presunto" assassino e' reo confesso.
pagheca
pagheca ha scritto:prima di dire questo io andrei a verificare sulla base di cosa quest'uomo e' stato arrestato. Il fatto che noi non lo si sappia non vuol dire che sia stato un atto di imperio al di fuori della legge. Questo paese e' retrocesso ad uno stadio semiprimitivo di sviluppo della democrazia. Ma e' tutto il sistema che lo dimostra, incluso il fatto che la famosa certezza della pena sia un caro ricordo, che la giustizia impieghi tempi tali ad arrivare ad un giudizio da non potersi piu' fregiare di tale nome, che chi scrive le leggi e' - apparentemente - incompetente per farlo. Guardare come ad uno scandalo ad un solo aspetto del problema, mi pare sbagliato.
C'e' una cosa che non ho capito. Ma veramente per essere veramente condannati ci vuole la sentenza di terzo grado? Cioe': se io in Italia ammazzo il vicino di casa, vengo colto con le mani sporche di sangue e mi dichiaro reo confesso, ma faccio ricorso dopo la condanna a vent'annni, vengo rimandato tranquillamente a casa? Come si sara' capito non ho competenze legali.
pagheca
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