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Gli studenti meridionali sono i più bravi. Anzi, no...

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Gli studenti meridionali sono i più bravi. Anzi, no...

Messaggioda ranvit il 10/08/2009, 19:18

Da repubblica.it :

SCUOLA & GIOVANI La valutazione della prova nazionale svolta da tutti gli studenti di terza media
Ne uscirebbero in testa i meridionali, ma i dati sono stati "aggiustati"
Test Invalsi, i più bravi al Sud
"Ma hanno copiato" e vince il Nord
La decisione dei valutatori dopo il riscontro di "anomalie" che dimostrerebbero
"comportamenti opportunistici". Così la graduatoria è stata invertita

di SALVO INTRAVAIA

Gli studenti meridionali sono i più bravi d'Italia. Anzi, no: sono i più scarsi perché, nel compilare il test nazionale, hanno copiato o i prof li hanno aiutati. E' questa la prima lettura del report appena pubblicato dall'Invasi (l'Istituto nazionale di valutazione del sistema scolastico nazionale) sul test a carattere nazionale, che gli studenti di terza media hanno compilato durante l'esame finale di giugno. Il punteggio "grezzo" per area geografica non lascia spazio a dubbi: in Italiano sono in testa i ragazzini del Centro seguiti da quelli meridionali, ultimi si piazzano gli alunni delle regioni del Nord. In Matematica per gli studenti meridionali le cose vanno ancora meglio: sono in testa, seguiti da quelli e del Centro e dai compagni settentrionali.

Ma, secondo l'Invalsi, le prove compilate dai ragazzini delle regioni al di sotto della Capitale sono "anomali". "Ad un primo sguardo - si legge nel rapporto - i risultati complessivi sia della prova d'italiano che di quella di matematica non sembrano mettere in luce differenze molto rilevanti all'interno del Paese. In entrambe le sezioni della Prova nazionale il Nord, inteso nel suo complesso, sembra conseguire risultati leggermente inferiori al resto del Paese, mentre le restanti aree non paiono differire in modo significativo". Possibile? Ed ecco che i dati si invertono.

"Ancor prima di analizzare i dati presentati nelle tavole - continua il dossier - è importante verificare se ed in quale misura i risultati rilevati diano qualche indicazione di comportamenti opportunistici". In poche parole: di prof che aiutano gli allievi nelle risposte o di studenti che si aiutano copiando ed insegnanti che stanno a guardare. Ma non si era detto che al Nord ci sono tantissimi (troppi) professori meridionali? Al Nord i prof meridionali non aiutano gli studenti e al Sud gli stessi "terroni", per usare un vocabolo che sta a cuore agli esponenti del Carroccio, danno una mano ai propri alunni? O è anche possibile ipotizzare che gli alunni del Sud sono più furbi di quelli del resto d'Italia?

Ma, se la matematica non è un'opinione, i dati vanno sgrossati dalle furberie. "Il suddetto controllo - spiegano dall'Invalsi - è stato effettuato adottando una metodologia statistica articolata e analitica volta all'individuazione dei dati anomali e della loro conseguente correzione (hard clustering)". Ma anche applicando la complessa metodologia statistica i conti non tornano. "Tuttavia - proseguono gli esperti - , questo metodo non supera totalmente il problema della presenza dei dati anomali e non è in grado di tenere conto di nuance diverse con le quali le anomalie si possono presentare".

Ed ecco la soluzione al dilemma. "Per questa ragione è stata adottato un 'approccio sfuocato' (fuzzy logic) in grado di fornire ad ogni studente un coefficiente di correzione attenuando così in maniera considerevole l'incidenza di comportamenti opportunistici". Solo dopo la complicata elaborazione dei dati si giunge alla tabella dei "punteggi medi corretti". Che, finalmente, ristabilisce i "reali valori" in campo: primi i ragazzini nel Nord, secondi i compagni del Centro e buoni ultimi quelli del Sud.

E se l'anomalia venisse spiegata diversamente? Nelle elaborazioni Invalsi i risultati vengono anche disaggregati in base all'origine degli alunni: italiani (autoctoni) o non italiani. I punteggi degli alunni stranieri, anche per via del test di lingua italiana, sono di gran lunga inferiori a quelli dei coetanei nostrani. E siccome nelle regioni settentrionali la percentuale di alunni stranieri è sei volte superiore a quella delle regioni meridionali. Perché i migliori risultati del Sud devono essere attribuiti a comportamenti anomali e non alla minore presenza di alunni stranieri?
(10 agosto 2009)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Gli studenti meridionali sono i più bravi. Anzi, no...

Messaggioda pagheca il 10/08/2009, 20:49

Ancora una volta, vorrei far notare che le cose non stanno, necessariamente, come le mette Repubblica con molta, forse troppa semplicita' e spirito meridionalista. Vorrei ricordare che lo stesso fenomeno si e' ripresentato per esempio con un test analogo organizzato nel 1996 a Chicago per valutare la qualita' delle scuole pubbliche.

Anche li, cosa che Repubblica non dice (probabilmente in buona fede, per ignoranza del giornalista che se ne e' occupato), si presento' lo stesso problema. Siccome i finanziamenti per le scuole erano proporzionali ai risultati ottenuti, c'e' stato un certo numero di docenti e di studenti che si sono messi a copiare, o docenti che hanno lasciato copiare o hanno addirittura distribuito le risposte o corretto i risultati alla fine, per migliorare i risultati della loro classe e fare bella figura.

Notate che io non sto dicendo che questo sia successo, ma neanche che sia impossibile che, al sud come al nord, possa succedere. Il punto e' che l'articolo di Repubblica da' l'impressione che il sistema per valutare la copia sia basato praticamente sull'arbitrio di chi analizza i risultati, mentre non e' (necessariamente) cosi'. Il fatto e' che quando si copia si formano delle correlazioni pesanti tra errori e risposte lasciate in bianco fra i test di diversi studenti di una stessa classe, e delle "sequenze" che non hanno molta probaiblita' di verificarsi e che, ad una analisi visuale, possono sfuggire. Tuttavia, si possono ordinare le schede in maniera tale da far risaltare "stringhe" di risultati molto simili tra loro. E' un lavoro che un computer compie agevolmente in maniera quasi automatica. E' possibile applicare, quindi, un test statistico rigoroso per verificare la probabilita' che certe coincidenze siano dovute al caso. Se questa probabilita' e' al di sotto di un certo valore, si puo' assumere che "qualcuno ha barato". Altrimenti si rimane nel dubbio (molto popperiano...).

Da quello che ho letto nell'articolo, ho l'impressione che sia successo esattamente questo. A Chicago i docenti indagati furono costretti ad ammettere le loro colpe. Alcuni dovettero dimettersi. Non so se andra' cosi' anche in Italy, ma la cosa e' verosimile anche se Bossi non ci avesse messo lo zampino, come viene da pensare leggendo l'articolo di Repubblica.

Poi, ripeto, il diavolo e' nei dettagli e bisognerebbe verificare dati alla mano se c'e' stata manipolazione da parte delle scuole o da parte della ditta incaricata di esaminare i test. Quello che volevo fare risaltare e' che vi sono verifiche oggettive in grado di rendere oggettiva la valutazione di eventuali imbrogli. Che poi questi algoritmi siano stati impiegati, non lo so. Comunque il caso di Chicago insegna che questo puo' avvenire in tutto il mondo.

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