ranvit ha scritto:A proposito di nefandezze in nome del proprio Dio :
da repubblica.it
Lunghe tensioni fra le due comunità sfociate in una sparatoria
La causa: voci secondo cui sarebbe stato profanato un Corano
Pakistan, assalto a quartiere cristiano
sei bruciati vivi dagli islamici
ISLAMABAD - Sei cristiani: quattro donne, un bambino ed un uomo, sono stati bruciati vivi in scontri con la maggioranza musulmana in una città nel Pakistan centrale.
Le tensioni fra le due comunità della città di Gojra, nella provincia centrale del Punjab, sono sfociate in seguito a voci, secondo le quali, i cristiani avevano profanato un Corano, fatto poi smentito dalle autorità. Stamani le tensioni sono sfociate in sparatorie. Le televisioni hanno mostrato case in fiamme, strade disseminate di mobili anneriti e gente che sparava dai tetti.
Il Ministro per le minoranze, Shahbaz Bhatti, ha detto che una folla "sviata da estremisti religiosi", ha attaccato un quartiere cristiano e ha incendiato decine di case.
(1 agosto 2009)
Se è vero anche questi non scherzano:
NAIROBI – Due sacerdoti italiani, un ruandese naturalizzato italiano che celebra nella diocesi di Lucca e un prete belga premiato con un milione di dollari dall’Opus Dei, sono accusati dal rapporto degli esperti nominati dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di finanziare i gruppi hutu responsabili di efferati massacri nella repubblica Democratica del Congo.
Il documento, che è ancora riservato ma di cui il Corriere è riuscito a procurarsi una copia e la cui lettura tiene incollati come un avvincente romanzo d’azione, è durissimo e accusa senza mezzi termini i caschi blu dell’Onu di non essere in grado di mantenere la pace, l’Uganda di continuare a sfruttare le risorse minerarie, la Cina di giocare un ruolo equivoco e contraddittorio, e alcune organizzazioni non governative spagnole di aver abbandonato la loro attività umanitaria per finanziare sanguinari ribelli ruandesi hutu, che combattono contro il governo di Kigali dominato dai tutsi.
SACERDOTI SOTTO ACCUSA - La relazione non perdona sacerdoti cattolici impegnati a combattere la loro guerra privata. Il gruppo di esperti – c’è scritto nel rapporto – ha ottenuto le mail originali che mostrano i collegamenti tra il missionario saveriano Piergiorgio Lanaro, che vive a Kasongo in Congo, e il presidente dell’Fdlr (Fronte democratico per la liberazione del Ruanda), Ignace Murwanashyaka, arrestato in Germania il 17 novembre accusato di stupro, crimini di guerra e contro l’umanità. Secondo gli investigatori dell’Oonu, l’Fdlr è coinvolto nello sfruttamento delle risorse minerarie del Congo orientale, dove operano i suoi miliziani, soprattutto oro. Lanaro avrebbe deliberatamente deviato fondi raccolti in Europa a fini umanitari verso i combattenti dell’Fdlr, cosa che avrebbe fatto con la complicità di padre Franco Bordignon, tesoriere regionale dei saveriani, residente a Bukavu. Padre Bordignon, raggiunto per telefono a Bukavu, ha dichiarato di essere a conoscenza del documento degli esperti, ma di non volerlo commentare perché non ufficiale. Gli investigatori, per altro, sostengono le loro ragioni citando una mail con cui lo stesso padre Piergiorgio racconta della sua abilità nel raccogliere danaro per sostenere la causa del Fdlr. In un messaggio di risposta Murwanashyaka conferma il suo desiderio di ricevere questo finanziamento.
RIFUGIATO IN ITALIA - Sul banco degli accusati per relazioni con i ribelli hutu anche Jean-Berchmans Turikubwigenge, prete rifugiato ruandese che ha preso la cittadinanza italiana. Secondo un rapporto di Rakiya Omar, consulente del governo ruandese per la demobilizzazione e la reintegrazione e anima del gruppo di difesa ei diritti umani, African Right, padre Jean è stato ordinato sacerdote nel 1990 da Papa Giovanni Paolo II. Divenuto cappellano militare durante il genocidio del 1994 e scappato dal suo Paese per non subire rappresaglie. Esule a Roma, si è laureato all’università gregoriana e ora è vice direttore dell’ufficio missionario e direttore per l’immigrazione della diocesi di Lucca.
PREMIATO DALL'OPUS DEI - L’accusa più grave viene rivolta a un sacerdote cattolico belga fiammingo: Constant Goetschalckx, leader dell’organizzazione religiosa Brothers of Charity (fratelli della carità) con rappresentanze in tutto il mondo, con lo statuto di membro consultivo del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, la cui missione è sostenere progetti per aiutare i profughi ruandesi che vivono nei campi di Kigoma, in Tanzania. Per il suo impegno caritatevole padre Constant – che lavorava nel campo - ha ricevuto il premio Opus Prize: un milione di dollari stanziati dall’Opus Dei. Costant Goetschalckx, è imputato per aver finanziato i guerriglieri hutu ruandesi responsabili di aver bruciato villaggi, ammazzato gli uomini, violentato le donne e rapito i bambini: venivano a ritirare il denaro direttamente a casa sua.
I SIGNORI DELLA GUERRA - Accuse specifiche sono rivolte a organizzazioni umanitarie spagnole, basate nelle Baleari, come la Fundaciò S’ Olivar e la Inshuti,,entrambe con sede nelle Baleari e finanziate del governo locale dell’arcipelago. Il rapporto articola le accuse meticolosamente. Cita testimonianze, messaggi mail e conversazioni telefoniche, ricevute di pagamento e di trasferimento di denaro che svelano connessioni all’apparenza assurde. Al capezzale delle ricchissime regioni orientali del Congo siedono i sanguinari signori della guerra, accusati di spietati eccidi, le grandi multinazionali, che si spartiscono le risorse minerarie, le potenti diplomazie di tutto il mondo, con il loro cinismo che non si cura di stragi, carneficine e macelli, e organizzazioni non governative che parlano di l’assistenza umanitaria ma invece aiutano e armano feroci miliziani e guerriglieri. L’ex colonia belga è ancora una volta sull’orlo del disastro.
(
malberizzi@corriere.it)
26 novembre 2009