"Ignazio Marino ha invitato oggi i suoi competitori per la guida del Pd a sottoscrivere un impegno in base al quale, chiunque vinca, la battaglia sul conflitto d’interessi sarà prioritaria. Così come dovrà essere una priorità la denuncia dell’occupazione berlusconiana della Rai, rinunciando a qualsiasi posto e diffidando chiunque a definirsi nominato in ‘quota Pd’ finché perdura questo stato di cose."La citazione presa da un'intervista alla Stampa; immagino che le parole
"rinunciando a qualsiasi posto" abbia fatto sobbalzare sulla sedia i competitori, decisi a difendere strenuamente, perfino con una manifestazione di piazza, la riserva indiana di Rai 3. Per quanto riguarda il programma vi invito a leggere la scheda "Liberi e informati"
http://www.ignaziomarino.it/2009/07/23/comunicazione-e-informazione/Quanto al resto, sono naturalmente d'accordo (è almeno 10 anni che lo sostengo) con chi afferma che la classe dirigente attuale ha pesanti responsabilità, ha fatto gravi errori nel passato e per questo ha peso qualsiasi credibilità. Come si può pensare che gli stessi che in 5 + 2 anni di governo non hanno nemmeno incominciato ad affrontare il conflitto di interessi, lo facciano oggi o domani? Tenendo poi conto che occorre affrontare, come sostiene Marino (cito a memoria stavolta; e scusate per questi ripetuti richiami, ma per la prima volta dal 1998 vedo qualcosa di veramente innovativo), il problema è affrontare oggi, e cautelarsi, non solo verso il conflitto di interessi di Berlusconi, ma verso i conflitti che nasceranno in futuro, frutto di sempre più raffinate tecnologie.
Poi forse ha ragione chi sostiene che la candiatura di Marino è debole: ma lo è solo all'interno di un partito che è troppo abituato a seguire, magari mugugnando, ma senza sottoporli a critica, i dirigenti (anche quando sono in palese contraddizione con se stessi... guardate solo cosa hanno sostenuto nell'arco di dieci anni sulla legge elettorale), a votare turandosi il naso, a pensare che chi ha clamorosamente fallito sia ancora "una risorsa per il partito".