da pierodm il 23/07/2009, 8:37
beppe Grillo, ovviamente, non è proponibile seriamente come segretario del PD - non perché la persona in sé non sia seria, ma per le ragioni che ho già detto nel forum.
Ma insisto: non è Grillo il problema, e nemmeno lo sono tutti coloro che sembrano essere "disfattisti" etc.
Il fatto è che basta descrivere la realtà com'è, senza infingimenti, senza latinorum, senza tanti calcoli e tante rèmore, e subito ne viene fuori un quadro raccapricciante.
Come diceva un mio amico carissimo, che lavorava a La Sapienza, parlando della fantasmagorìa di ragazze lussureggianti che spuntavano per i viali dell'università a primavera: " se tajano cor farcetto", nel nostro caso si tratta dei covoni di guai e di assurdità. Dove caschi caschi male.
Stare a fare distinzioni tra le priorità, o fare le pulci alle "esagerazioni" di Grillo o di chi per lui, è la testimonianza del nostro male, e di quel male gesuitico che affligge la sinistra, il PD, l'Ulivo, l'Asinello, chiamatelo come volete.
Vedevo l'altra sera, per caso, su Sky 130, il film realizzato sui misfatti del G8 di Genova. Dopo nove anni ancora non si può ripensare a quei fatti senza sentirsi male dalla rabbia.
Come è potuto succedere? - viene da chiedersi.
La risposta è assurdamente semplice.
Nessuno - dicesi nessuno - ha mai messo mano ad un'effettiva democratizzazione delle nostre forze di polizia, intese in senso lato - o sarebbe il caso forse di dire "de-fascistizzazione". Né ad un'operazione analoga con certi reparti militari, ben noti per la loro "filosofia" apertamente fascista. Né ad un'azione equivalente con i corpi di polizia penitenziaria.
Un'omissione da ponzi pilati generalizzata, basata sulla giustificazione solita: non bisogna fare d'ogni erba un fascio, le forze di polizia sono piene di uomini e donne che fanno scrupolosamente il proprio dovere, di bravi ragazzi "democratici", etc.. Cosa questa assolutamente vera: ma per fare quello che è successo a Genova, e per fare quello che spesso succede qua e là per i commissariati e le caserme italiane, bastano e avanzano "gli altri", quelli che non sono "bravi ragazzi", o quelli che sarebbero pure bravi ragazzi ma che sono imbottiti di pulsioni sbagliate da una filosofia di corpo sbagliata, con la connivenza dei vertici.
Quello che è successo in questi anni è soltanto l'emersione esplicita di un rapporto antico e solido tra questi ambienti e gli ex missini, oggi AN, adesso che sono al governo: la prima repubblica, e i governo nei quali pure è stata presente la sinistra, li ha semplicemente tenuti in caldo per l'occasione.
Io credo che questo genere di omissioni sono tra le più gravi e le più sintomatiche, e che meritano la critica più spietata: ma se uno la fa probabilmente viene definito "esagerato", disfattista, e viene sepellito sotto una valanga di sottili disquisizioni, di impalpabili distinguo, di chiamate in correità, di disegni di legge andati in malora, etc.