incrociatore ha scritto:la diplomazia che intendo io non è certamente fatta solo di incontri con il "narghile"... la diplomazia è il dispiegamento di una strategia politica ed economica anche energica che non mette nel dimenticatoio lo strumento militare, ma non ne fa l'oracolo a cui affidarsi ciecamente... che sa esprimere tutto questo in una visione multilaterale vera e senza le "punte di diamante" che poi bisogna rincorrere perché gli stati maggiori di quei Paesi, con un piede nella politica e un altro nei consigli di amministrazione delle fabbriche di armi, fanno disastri.
La questione tedesca credo che fosse un po' più complessa di come la dici tu... non è solo e tanto una questione di irrazionalità, credo ci fosse una visione estremamente "razionale" delle cancellerie europee e d'oltre atlantico nel pensare di poter "usare" Hitler in funzione antisovietica... il sogno di potergli far fare il lavoro sporco (un po' come a Saddam nel 1979 proprio contro l'Iran... se ci pensi bene)... poi è andata come è andata... anche perché Stalin era un delinquente, ma non un fesso.
Appunto, non bisogna fidarsi ciecamente di nulla, nè della diplomazia nè della sola forza delle armi.
Infatti siamo parti discutendo sulla validità o meno di discutere di una affermazione che "non escludeva" l'opzione militare.
Se uno la escludesse, a priori, sarebbe con certi soggetti in una oggettiva condizione di debolezza.
Ora "non escludere" non significa "perseguire solo quella strada" per cui a mio avviso dicendo "una strategia politica ed economica anche energica che non mette nel dimenticatoio lo strumento militare" per me hai detto esattamente quello che hanno detto gli americani.
Per quanto riguarda le visioni "razionali", all'inizio forse c'era anche il sogno di poter usare le rivoluzioni islamiche (come quella iraniana) in funzione antosovietica (vedi afghanistan) per destabilizzare il grande orso sul fianco sud.
Cosa che sotto vari punti di vista ha anche avuto un discreto successo, in una decina di anni ma poi si è ritorta anche contro l'occidente. Il torto qui non è stato quello di dar contro al terrorismo ed al fanatismo islamico, ma di averlo finanziato a lungo (vedi Bin Laden, l'operazione Iran-Contras, il sostegno ad hamas in funzione anti-olp-arafat-urss).
Se certe segreterie hanno colpe, sono in fondo opposte a quelle a cui ti riferisci.
Il maggior finanziatore di Saddam poi fu la Francia, ma solo dopo l'URSS, che lo armava pesantemente.
Tutte queste cose fatte pro e contro a mio avviso si bilanciano e rimane "netto" il fatto che qui governi usano l'antisionismo e l'antiamericanismo come leva per gestire una popolazione insoddisfatta per la loro condizione sociale.
E qui missili con 2000 km di gittata e atomiche sono armi pericolose in mano a fanatici religiosi che vogliono mantenere il potere.
Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)