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8 Luglio : visto come è andata???

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

8 Luglio : visto come è andata???

Messaggioda ranvit il 09/07/2008, 11:13

Da Repubblica.it :

IL COMMENTO
La deriva del talk show
di EDMONDO BERSELLI


La manifestazione a Roma

C'è un'Italia che vuole esprimere la sua indignazione, contro le leggi canaglia, contro i provvedimenti ad personam, contro la manipolazione spregiudicata della Costituzione repubblicana. E questa Italia fa fatica a trovare una voce. Per questo ieri a Piazza Navona è venuta tanta gente. Persone che volevano far sentire la loro esasperazione, che cercavano di uscire dal cerchio stregato della frustrazione civile, provando a far risuonare nel paese la protesta contro l'improntitudine del potere berlusconiano. Era per molti aspetti una testimonianza di dignità democratica e di civiltà politica: il tentativo di uscire dal recinto dell'impotenza.

Ha rischiato di finire male. Di diventare la parodia di un talk show deteriore, un Bagaglino di sinistra aggravato dal turpiloquio e dalla malevolenza gossipara. Peggio ancora, di trasformarsi in un attacco distruttivo alla chiave di volta istituzionale della nostra democrazia. Perché quando il microfono finisce nelle mani di un Beppe Grillo, non è più la politica a esprimersi. È una torsione populista che attacca ogni istituzione, che rifiuta di avere fiducia anche nelle istituzioni di garanzia costituzionale. Che alla fine sottrae legittimazione alla Repubblica.

Difficile dire che cosa volesse significare, politicamente, l'attacco vernacolare portato da Grillo a Giorgio Napolitano. Qualcuno può davvero credere che la soluzione di un momento ad altissimo rischio per gli equilibri democratici possa passare per l'umiliazione pubblica e spettacolare del garante della Costituzione? Eppure dovrebbe essere chiaro a chi ha un minimo di intelligenza politica che il Quirinale è l'ultimo delicatissimo diaframma che si frappone all'assalto delle truppe berlusconiane: svilire Napolitano, ridurlo a un presidente fantoccio, a un'ombra senza qualità, significa né più né meno consegnare la Carta costituzionale a coloro che vorrebbero ritagliarla a proprio uso e consumo.

In sostanza, è accaduto che tutta la gente convenuta a Piazza Navona è stata espropriata delle sue intenzioni. Da protagonista di una denuncia, è stata ridotta in pochi minuti a spettatrice di uno show, uno dei tanti allestiti da Grillo, uno dei violenti "vaffa" antipolitici portati sulle piazze italiane. Con il risultato che tutti coloro che erano venuti a rappresentare le ragioni di un'opposizione civile alle leggi carogna, al "lodo Alfano", ai tentativi gaglioffi di mettere la museruola all'informazione, si sono ritrovati all'improvviso in un altro ruolo. Tutti improvvisamente ammutoliti, indotti a risate a denti stretti, e anche percepibilmente imbarazzati, mentre Sabina Guzzanti enunciava come verità di fatto e criteri di giudizio politico le dicerie sui comportamenti erotici del Cavaliere.

Ciò che colpisce è in primo luogo il sequestro delle oneste ragioni che hanno portato in piazza un'opposizione presente nella nostra società e poco o per nulla rappresentata nelle istituzioni politiche. Un'occasione di presenza e di vivacità democratica è stata confiscata, almeno per qualche minuto, da un accesso di varie volgarità, prive di qualsiasi finalità che non fossero quelle dello spettacolo in sé. Perché non dovrebbero esserci dubbi: un conto è la pratica di un'opposizione combattiva, con tutti i mezzi disponibili (per dire, con l'ostruzionismo nelle Camere e con gli slogan nelle piazze); e un altro conto è lo sputtanamento generale, che getta fango su tutto e tutti, a cominciare da quelli che dovrebbero essere compagni di strada.

Perché c'è un altro aspetto da mettere a fuoco. Per le piazze ingrillite, per i contestatori che trattano il presidente della Repubblica come un addormentatore delle coscienze, si realizza rapidamente uno spettacolare transfert politico, un trasferimento freudiano di capi d'accusa: l'avversario, anzi, il "nemico" non è più la figura del capo del governo depositario del conflitto d'interessi, il manipolatore che cambia le regole per tutelare la propria posizione. Per gli autori degli show più incendiari, va da sé che Berlusconi è il male: ma è l'alterità assoluta, e quindi costituisce un male contingente, un male materiale, ideologicamente insignificante, culturalmente inesistente.

Secondo questo schema, la destra padrona è una disgrazia che ci è capitata, l'ultima incarnazione della mediocrità italiana, ma con cui non vale la pena prendersela. Più colpevoli sono i suoi elettori, semmai. E più colpevoli ancora, secondo una lista inesorabile di concatenazioni, sono i rappresentanti della sinistra moderata, coloro che hanno accettato di trattare con il Cavaliere, che hanno creduto nel "dialogo" e ancora adesso non si sono accorti di essere diventati complici della malattia, soci di un virus, partecipi di una metastasi. Il vero nemico, insomma, è il tuo compagno.

Si corre il rischio che una parte della sinistra, ed è la parte maggioritaria, si riduca al silenzio, fino a non riuscire a dire nulla, in nessuna occasione, fino all'ammutolimento più totale. E che un'altra parte, un'altra sinistra, venga consegnata a un furore astratto, televisivo, mediaticamente estremo, incapace tuttavia di trovare strade che conducano alla politica.

Ieri Furio Colombo e poi anche Antonio Di Pietro hanno cercato di uscire dal reality show che si stava realizzando (e che avevano contribuito a organizzare, prima che gli scappasse di mano), e di riportare la gente alla realtà. Ma in futuro occorrerà riflettere con severità radicale. Se prosegue l'assopimento della politica, se frange significative della società italiana si confermeranno nell'idea di essere escluse e di non avere voce, l'attrazione del nichilismo spettacolare di Grillo e compagni risulterà irresistibile.

E non è una prospettiva gradevole quella di una sinistra divisa fra l'ammutolimento e l'ipnosi cattiva generata da un talk show permanente. Dove si va da cittadini, e si torna da spettatori di uno spettacolo deprimente, dove tutti sono colpevoli, dunque la politica e anche l'opposizione diventano inutili e resta solo il "vaffa". Chi ha deciso di muoversi contro le leggi ad personam merita qualcosa di più, e la politica deve darglielo.

(9 luglio 2008)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: 8 Luglio : visto come è andata???

Messaggioda guidoparietti il 09/07/2008, 16:28

Vorrei sentire qualche commento da chi c'era perché l'impressione che se ne ricava dall'esterno è di una tristezza e uno squallore mai prima raggiunti in una manifestazione, forse neanche nei comizi-show di Grillo degli ultimi anni. Bisogna capirlo che la questione non è quella di una opposizione dura o una morbida, quando entrano in gioco certi toni come quelli di Grillo o della Guzzanti si sono superati dei limiti la cui importanza prescinde purtroppo dal contesto politico corrente (il che si traduce nel fare un favore a berlusconi visto che ora si parla di quanto è stata brutta la manifestazione anziché dei casini berlusconiani)
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Il Pd, Di Pietro e la piazza dell'8 luglio

Messaggioda asinello il 09/07/2008, 16:33

Premessa: no alle melasse unioniste, siamo tutti d'accordo. Ieri è stata una melassa, spiegherò perché.

Fatta la premessa, dico: c'è un dato da raccogliere. In mezzo alla melassa di ieri, c'era un pezzo di elettorato nostro che non si può definire grillino, ma spaesato; spaesato perché vede nel Pd un'opposizione balneare, né carne né pesce. Giusto o sbagliato che sia, condivisibile o meno, l'IdV ha battuto un colpo in questo periodo e l'elettorato ha bisogno di questo, di un'opposizione che c'è, che si fa sentire. E' un bene puntare al centro, all'elettorato moderato, non vorrei però che ci dimenticassimo di questa gente, la nostra gente, che pure ci ha sostenuto negli anni addietro nell'avventura de L'Ulivo. Non può essere gente tacciata alla leggera di anti-berlusconismo, come se l'anti-berlsconismo fosse una malattia. Intendiamoci: Berlusconi era e resta un'anomalia, non si è mai visto un premier (forse prossimo Capo dello Stato!) che governa con il conflitto d'interessi non risolto e che si fa scudo di leggi a proprio vantaggio. Pretendere che l'Italia non finisca alla stregua di un Paese sudamericano è un buon motivo per indignarsi. Questa gente ci ricorda questo, mentre noi sembriamo assuefarci, come se per un nuovo clima politico sia necessario pagare dazio, da parte del Paese prima che della nostra parte politica; come se per ottenere una tranquilla normalità, dovessimo far passare una anormalità. In questo momento suonano tante sirene: alcune ci dicono di accettare un vergognoso scambio, un baratto tanto pernicioso al pari di un pomo avvelenato, un finto strumento per arrivare a una normalità che più finta non può essere; altre, come quella di ieri, ci richiamano all'intransigenza dei valori del nostro Paese e della nostra Costituzione. Perché essere intransigenti non vuol dire essere giustizialisti, ma asservirsi alla moralità dei costumi, dei mores, direbbe Cicerone. Senza difficoltà di sorta, io opto per la seconda scelta, auspicando che il mio partito voglia fare altrettanto. Il punto cardine è questo, la scelta della fermezza. Non altro, non la scesa in piazza, la caciara confusionaria, non l'abuso. Fedele al mio pensiero, continuo a pensare che questa fermezza vada portata in Parlamento.

E tuttavia, la partita per il Paese non si risolve su questo fronte. Berlusconi sulla giustizia dimostra il già dimostrato, ma dovrà misurarsi sulle proposte su cui ha agitato le bandiere della novità e della concretezza. Sarà sui temi economici, sociali e del lavoro che avvaloreremo o meno lo spirito di concretizzazione degli annunci e degli slogan. Sarà tra il dire e il fare che l'opposizione dovrà incunearsi. Per fare questo, c'è bisogno di un'opposizione propositiva, incalzante in Parlamento. Il Pd ha le risorse umane e intellettuali per delineare un'alternativa programmatica alla destra, di più sotto tutti i punti di vista; in fondo, in questo sta l'anti-berlusconismo. Un ricordo: votai Letta alle Primarie perché una frase mi colpì più di tutti i bla bla, ossia "riappropriamoci dellla parola 'libertà', abusata e ditorta da Berlusconi". Questo è tutto un programma. Costruire questo tipo di opposizione richiede tempo e fatica, pazienza soprattutto, un lavoro di lungo respiro. Ma anche qui - e mi scuserete per il ritornello - sta l'anti-berlusconismo: gettare la politica che si aggrappa al sondaggio quotidiano nel cesso e tirare lo scarico, una volta per tutte. Tutto questo per ritornare al governo, perché in fondo penso che al centrosinistra italiano serva una cosa per riabilitarsi e per diventare maturo: governare cinque anni con un'unica esperienza, sanando la ferita ancora aperta di due governi Prodi caduti.

Quanto all'IdV, raccolgo una giusta osservazione di Sansonetti: l'IdV rappresenta un tipo di opposizione liberale e conservatrice, quindi estranea alla sinistra comunista (pure presente ieri) o, peggio, a certe frange di pseudo-intellettuali di sinistra. Questo è un nodo che Di Pietro dovrà sciogliere, perché, quando si va oltre l'obiettivo dichiarato (Berlusconi) e si scoprono le carte, farsi scudo di Sabina Guzzanti e di Beppe Grillo diventa un boomerang. Che cosa risponde Di Pietro a Grillo, che è contro lo Stato e contro i partiti, mentre l'IdV è un partito che si riconosce nelle istituzioni di uno Stato che riconosce come suo presidente Giorgio Napolitano? Che cosa risponde Di Pietro a Guzzanti, giacché l'IdV non è certo un partito anti-clericale, ma al contrario è sostenuto anche da un elettorato ex-democristiano? Stanti questi dati, quella di ieri era una melassa, da cui Di Pietro deve decidersi di uscire. Pena essere divorato in un turbine di vocazione minoritaria, con il rischio di essere mollato dal Pd.
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Re: 8 Luglio : visto come è andata???

Messaggioda incrociatore il 09/07/2008, 17:24

guidoparietti ha scritto:Vorrei sentire qualche commento da chi c'era perché l'impressione che se ne ricava dall'esterno è di una tristezza e uno squallore mai prima raggiunti in una manifestazione, forse neanche nei comizi-show di Grillo degli ultimi anni. Bisogna capirlo che la questione non è quella di una opposizione dura o una morbida, quando entrano in gioco certi toni come quelli di Grillo o della Guzzanti si sono superati dei limiti la cui importanza prescinde purtroppo dal contesto politico corrente (il che si traduce nel fare un favore a berlusconi visto che ora si parla di quanto è stata brutta la manifestazione anziché dei casini berlusconiani)

beh... per esserci non c'ero, ma me la sono vista in TV... almeno fino a quando è comparso il cartello dell'inizio collegamento di Grillo... a quel punto ho girato... tanto c'era poco da essere profeti e di quel teatro io ne ho piene le tasche...

Fino ad allora, a parte Travaglio che ormai è anche lui sulla china del cabaret più che del giornalismo (attività degnissima, ma da svolgersi nei luoghi deputati, anche le piazze, ma non quelle che si prefiggono obiettivi politici), ci poteva stare tutto... anche le "poesie incivili" di Camilleri, per quanto acide e forti potevano essere considerate, erano comunque la testimonianza di un uomo di cultura... anche Ovadia non è un politico, ma il suo intervento è stato mirabile (a mio giudizio)... Pardi è un professore prima che essere Senatore e lo ha fatto, ma lo ha fatto con cognizione di causa... Di Pietro lo conosciamo e ha fatto Di Pietro...

Ripeto, a me non ha disgustato il "palco"... vedendo (dopo) Grillo e Guzzanti mi ha fatto cadere le braccia la maggioranza dei partecipanti osannanti due narcisi figli di quel bisogno dell'apparire che proprio la subcultura berlusconiana ha creato... di quella cultura cioè che violentemente dicono di combattere...

Credo che l'apoteosi si sia raggiunta quando, un Colombo giustamente incazzato ha strappato da quella stessa piazza osannante le scemenze dei guitti, un applauso per il Presidente della Repubblica che quelle scemenze avevano "perculato"... esseri regrediti dal livello di "homo sapiens sapiens"... ho pensato...

Ma come si fa un attimo prima a sghignazzare a delle battutacce e due minuti dopo esprimere solidarietà alle vittime stesse delle battutacce... ma quale dinamica avvolge l'intelletto della massa... ma che razza di massa è quella che si prefigge una giornata di lotta a delle norme scandalose e in difesa della Costituzione Repubblicana e non prende a fischi e pomodori degli idioti che in preda all'apoteosi di espansione del proprio ego manco si curano di buttare tutto nella latrina... pur che ci sia un riflettore, pur che ci sia una telecamera e masse adoranti di cerebrolesi...

A me hanno fatto lo stesso effetto di quel tale che fa capolino, spunta sul set di qualsiasi servizio giornalistico TV pur di avere 2 secondi di "onda"... solo che ogni tanto, lì, qualcuno almeno lo prende a calci in culo come è giusto in molte rappresentazioni d'avanspettacolo... i due di ieri sera, invece, osannati... a me è questo che angoscia....

E i tipi che più osannano, più ostentano sicurezza di avere intelligenza superiore alla media... forse, invece, aveva davvero ragione lui due anni fa.
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Il PD rompe con Di Pietro

Messaggioda franz il 09/07/2008, 19:01

Dura reazione della Cei e del Vicariato dopo gli attacchi al Papa
Fini contro il leader dell'Idv. Il segretario del Pd: "Ora tutto cambia"
"No Cav day", la Chiesa attacca
Veltroni rompe con Di Pietro

Il sito di Sabina Guzzanti colpito da un hacker: non raggiungibile
Polemica su Orlando (Idv) alla presidenza della Vigilanza

ROMA - Il giorno dopo la manifestazione di piazza Navona resta alta la polemica intorno agli attacchi lanciati da Sabina Guzzanti e da Beppe Grillo al presidente della Repubblica e al Papa. Una condanna trasversale, che in serata porta Pd e Idv sull'orlo della rottura e si accompagna a quella della Chiesa, contro le esternazioni dei due comici. E c'è un piccolo mistero intorno a Sabina Guzzanti. Il suo sito è risultato non raggiungibile per tutta la giornata. "Abbiamo subìto l'attacco di un hacker" dicono gli organizzatori.

Dopo una giornata di critiche e dissociazioni dai toni e dagli argomenti usati in piazza Navona, Walter Veltroni dice a Matrix che "dopo ieri molte cose cambiano, perché ciascuno risponde di quello che fa. La nostra era solo un'alleanza elettorale e poi per fare un gruppo parlamentare unico. La vita è così: bisogna essere in due". E ancora: "Lo dico nettamente, una sinistra riformista e un'opposizione alternativa di governo non va in una piazza dove si ascoltano le follie di ieri, come gli attacchi al Papa e al Quirinale".

Il segretario del Pd rivendica la sua scelta di non esserci, anche se ripete che "una norma che metta al riparo le alte cariche dello Stato per reati commessi prima dell'esercizio della loro funzione non esiste in nessun paese europeo". Ma - sottolinea - "l'opposizione che urla in piazza si oppone "a chiacchiere, perchè le parole sono parole, mentre i fatti li abbiamo fatti noi. Come sul decreto Rete 4 e sulle intercettazioni, e come speriamo di fare sul blocca-processi". Insomma, per il leader democratico dalla piazza, ieri, "è stato fatto il più bel regalo a Berlusconi".

L'intervento di Veltroni arriva dopo una lunga giornata di polemiche e "dissociazioni". Dopo Furio Colombo, è la volta di Rita Borsellino che ieri era intervenuta telefonicamente dal palco: "Un'occasione persa".

Da Tokyo attacca Silvio Berlusconi. "Di spazzatura mi occupo solo a Napoli. Lasciamo stare, un 'de minimis', si illustrano da soli" taglia corto il premier. Chi invece chiama in causa gli organizzatori della manifestazione e in particolare Antonio Di Pietro è il presidente della Camera Gianfranco Fini che bolla Grillo e la Guzzanti come "esibizionisti" e dopo attacca "quegli uomini politici che adesso si dissociano, ma che hanno dato modo a questi personaggi di dar corso a queste espressioni di cui oggi tutti sottolineano la gravita". Un chiaro riferimento ad Antonio Di Pietro che ribatte: "Guardare soltanto le sbavature e non vedere il lago di immoralità e di illegalità che all'interno delle istituzioni commettono coloro che devono governare, vuol dire ancora una volta 'guardare il dito perche' si ha vergogna di guardare la luna di cui si fa parte". Ma l'ex pm deve fronteggiare anche gli affondi del Pd che, per bocca di Marina Sereni, parla di "lacrime di coccodrillo". Mentre Marco Follini chiede un "taglio netto" con l'ex pm.

La condanna e la solidarietà passano anche per i palazzi della politica. "Nessuno può condividere le ingiurie ascoltate ieri sera, ed è dovere di tutti condannare le parole usate e coloro che le usano con intento distruttivo nelle piazze" dice il presidente del Senato, Renato Schifani, aprendo la seduta a palazzo Madama. Mentre il ministro della Cultura, Sandro Bondi ricorda "il difficile, equilibrato, sapiente lavoro politico per ricostituire le basi del dialogo politico del nostro paese" fatto da Napolitano.

Duri i toni della Sir, l'agenza di stampa della Conferenza episcopale italiana, per la quale le offese rivolte ieri al Papa dal palco di piazza Navona "nascono e crescono" in una palude di "menzogna e ignoranza" alla quale la "coscienza laica" del paese si ribella. "Trasformare una manifestazione pubblica di dissenso su importanti scelte politiche in un'occasione per insultare e offendere altri con toni di inconcepibile volgarità non può e non deve essere considerata un'espressione di democrazia e, quindi, neppure di intelligenza", scrive l'agenzia. Anche l'Avvenire, con un corsivo intitolato 'Mai così in basso', critica gli attacchi al Papa definendoli "solo squallida spazzatura". Asciutta la reazione del Vicariato di Roma: "Quanto avvenuto non merita ulteriori commenti". Nel frattempo il sito internet di Sabina Guzzanti non risulta raggiungibile.

Alla Vigilanza il caso Orlando. Dopo i fatti di ieri si rilancia la polemica sulla elezione dell'ex sindaco di Palermo alla presidenza della commissione di Vigilanza sulla Rai. L'organismo è convocato per domani, e il Pdl attacca: per Gasparri "non ci sono le condizioni, perché il partito di Di Pietro sobilla il popolo", e così la pensa anche Giorgio Lainati di Forza Italia. L'Udc è alla finestra, e dice che "spetta alla maggioranza, nel caso, dire no". E il Pd, che finora aveva speso il suo nome, sembra ora molto più freddo: "Qualche parola dell'on. Leoluca Orlando a difesa del Partito democratico - dice Morri - ce l'aspettavamo. Ma non disperiamo, si sarà trattato certamente di una dimenticanza".

(9 luglio 2008)
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Re: 8 Luglio : visto come è andata???

Messaggioda mario il 09/07/2008, 20:15

Cosa vuol dire "visto com’è andata ?"
Che non dovevamo manifestare ?
Che anche se il presidente del Consiglio sta cercando di accentrare nelle sue mani tutti i poteri garantendosi anche l’impunità, non si doveva protestare ?
Che si doveva aspettare 109 giorni per manifestare ?
Che è più di buon gusto raccogliere 5.000.000 di firme (non di più) ?
Grillo e Guzzanti hanno rovinato tutto e più che Berlusconi e il Papa, hanno offeso e mortificato tutti noi che quella manifestazione avevamo ritenuto doverosa,
Purtroppo anche in un matrimonio può capitare che 2 invitati si comportino male.
Ma ciò che più ci offende è scoprire in persone del nostro stesso schieramento sentimenti di soddisfazione per come andata.
Se qualcuno conosce Veltroni, per favore gli chieda, dopo il 25 ottobre, quale sarà la data successiva in cui potremo protestare.
E ci indichi anche le cattive compagnie da evitare, così che una volta giunti in piazza se dovessimo vedere costoro ce ne torneremo subito a casa.
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Re: 8 Luglio : visto come è andata???

Messaggioda lucameni il 09/07/2008, 20:29

Io non ne sono affatto compiaciuto.
Anzi ero ottimista: ingenuamente pensavo che, pur con toni forti, la manifestazione rimanesse nei limiti della protesta senza se e senza ma.
La verità è che si continua a parlare di "girotondi", mentre in realtà quelli che nacquero oltre 10 anni fa non ci sono più, perchè mancano i vari Sylos Labini, gli Orlando, ovvero uomini che nella loro giusta intransigenza (doverosa di fronti ai perenni inciuci della sinistra) mantenevano un alto profilo di uomini che avevano a cuore le Istituzioni.
E di conseguenza anche la "piazza" in qualche modo ne rifletteva il carattere.
Pensiamo solo che un Montanelli, da sempre allergico alla piazza, ritenne fosse giusto dare il proprio contributo alle istanze della socità civile, a fronte di una classe politica timida e complice.
Tutto questo non esiste più.
Si parla di "girotondi", ma sono rimasti i Flores, e si parla ormai di "grillismo".
A questo punto mi rendo conto che manifestare diventa un problema, vista la facilità di incappare in dementi tafazzisti, che alla fine portano acqua al mulino berlusconiano.
Oggi sul posto di lavoro: nessuno parlava del merito della manifestazione, come del resto tutti i media, ma degli insulti della Guzzanti e di Grillo. Tanto che molti ritenevano fosse stato Di Pietro ad esserne stato il diretto artefice.
Era facile intuire che, visto soprattutto lo stato dell'informazione, la prudenza doveva essere massima.
Così non è stato e la Guzzanti, nel suo furore antisucchiotti, di fatto è diventata un'eroina dei nostri berlusconiani: gli ha fatto un regalone.
Mi dispiace davvero.
Adesso starà a Di Pietro scegliersi compagnie più adeguate.
Colombo credo l'abbia capito.
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Re: 8 Luglio : visto come è andata???

Messaggioda matthelm il 09/07/2008, 20:34

mario ha scritto:Cosa vuol dire "visto com’è andata ?"
Che non dovevamo manifestare ?
Che anche se il presidente del Consiglio sta cercando di accentrare nelle sue mani tutti i poteri garantendosi anche l’impunità, non si doveva protestare ?
Che si doveva aspettare 109 giorni per manifestare ?
Che è più di buon gusto raccogliere 5.000.000 di firme (non di più) ?
Grillo e Guzzanti hanno rovinato tutto e più che Berlusconi e il Papa, hanno offeso e mortificato tutti noi che quella manifestazione avevamo ritenuto doverosa,
Purtroppo anche in un matrimonio può capitare che 2 invitati si comportino male.
Ma ciò che più ci offende è scoprire in persone del nostro stesso schieramento sentimenti di soddisfazione per come andata.
Se qualcuno conosce Veltroni, per favore gli chieda, dopo il 25 ottobre, quale sarà la data successiva in cui potremo protestare.
E ci indichi anche le cattive compagnie da evitare, così che una volta giunti in piazza se dovessimo vedere costoro ce ne torneremo subito a casa.


Se chi organizza una piazzata come quella non è in grado di valutare che invitando come "ospiti" Grillo e la Guzzanti il risultato non può essere quello che è stato, vuol dire che è o un ingenuo o un incapace, in ambedue i casi non giustificabile.
Poi ,chi ha partecipato in buona fede aspetti prima di giudicare chi ha più buon senso come un timoroso, arrendevole (ad essere buoni).

Se inviti uno Sgarbi ad un talk show devi aspettarti qualche sceneggiata. E chi è il colpevole? Naturalmente chi ha organizzato il tutto, essendo Sgarbi quello che è.
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: 8 Luglio : visto come è andata???

Messaggioda incrociatore il 09/07/2008, 20:36

Ma come fai, Mario, a risolvere tutto con la battuta dei "due invitati al matrimonio che si comportano male"?

Quel che è successo imporrebbe una seria autocritica per il modo con il quale è stata messa in piedi la manifestazione, una presa di distanza netta con una piazza che sostanzialmente ha approvato quell'indecenza... e guarda che "indecenza" non è un termine che uso perché sono un bacchettone... non ho nessuna stima per questo Papa, ad esempio, ma so la differenza tra una manifestazione politica e uno spettacolo teatrale (e anche con questo taglio la mia valutazione non è certo esaltante... a me il teatro piace, e credo sarebbe offensivo paragonare la performance della Guzzanti di ieri con uno qualsiasi degli interpreti del nostro teatro... trovarla "divertente" la dice lunga sulla capacità di interpretare il bello e la qualità di una platea ormai degradata negli strumenti culturali a disposizione)

...e invece, a parte qualche distinguo di circostanza, nulla.

No, non va... non può andare così.
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Re: 8 Luglio : visto come è andata???

Messaggioda pierodm il 09/07/2008, 23:26

A piazza Navona non c'era la politica, c'era lo spettacolo: questo era ovvio, lo sapevamo, lo sapevano tutti, così come succedeva ad Avanzi, o all'Ottavo Nano.
Come spettacolo è riuscito bene, direi: tanto pubblico e una buona risonanza sui giornali.
In piazza non si fa politica. Si fanno tante cose, ma non politica.
Tuttavia, anche gli spettacoli - come tutto il resto - hanno un significato politico.

Il primo significato è che per sentir dire le cose come stanno - senza i salamelecchi che in Italia passano per "statura politica" - bisogna affidarsi agli attori, ai comici, allo spettacolo appunto.
E lo spettacolo, gli attori sono una razza maledetta, si sa: le cose le dicono come gli vengono, con il linguaggio del popolo, del popolaccio. Il Belli avrebbe fatto di peggio. Insomma, i comici parlano come mangiano, diciamo come tutti noi quando siamo al telefono ignari di essere intercettati, tanto per fare un esempio.

In compenso, la politica sta offrendo un suo personalissimo spettacolo, occupandosi del vilipendio che avrebbe colpito tutto il firmamento istituzionale: il papa innanzi tutto, poi il Presidente italiano e quello americano, per interposta Lewinski.
Se l'opposizione politica fosse fervorosa la metà della metà di quanto lo è questa indignata sollevazione contro il vilipendio, saremmo a posto.

In particolare, vorrei dire che appare quanto mai fragile l'argomento che riguarda Napolitano, espresso da Berselli.
Le ragioni esposte nel suo articolo sono corrette e condivisibili, in punta di logica.
Ma viene da chiedersi: come è possibile che siamo ridotti a confidare in quella che Berselli definisce (giustamente) come una delicata e ultima barriera, contro la marea berlusconiana?
E' questa la situazione in cui siamo, dopo un decennio abbondante di riforme istituzionali, di rivoluzione maggioritaria, di caduta delle ideologie e di trionfo del pragmatismo?
Ed è così scandaloso che si pretenda dal garante della costituzione una posizione chiara, netta, politicamente qualificata?
Non va bene chiedere una simile posizione con parole dure, ai limiti dell'offesa personale? Bene, i politici dimostrino di saperlo fare meglio della vil razza dannata degli attori: lo chiedano con educazione, con garbo, ma lo chiedano.
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