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I commenti dei giornali stranieri.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: I commenti dei giornali stranieri.

Messaggioda franz il 11/07/2009, 10:40

E il quotidiano spagnolo nota: "Il Papa aspetta Obama ma evita Berlusconi"
Cronache dall'Aquila: dal mistero Carla Bruni alla disperazione dei terremotati

El Pais: "Una buona dormita
e in Italia passa tutto"


Immagine
La vignetta dell'Independent

ROMA - All'alba del terzo e ultimo giorno di G8 molti quotidiani stranieri puntano, a margine delle cronache del summit, come riporta l'Ansa, ai retroscena politici degli incontri, in particolare a quelli legati al premier Silvio Berlusconi.

In Spagna, El Pais, nella pagina degli editoriali, titola "Italia: con una buona dormita passa tutto". L'articolo, firmato Shukri Said, fa una lunga e cruda analisi dei recenti scandali che hanno coinvolto il premier e della reazione degli Italiani. "Il tarlo che sta corrodendo l'Italia è il berlusconismo", si legge all'inizio dell'articolo, secondo cui, se uno passa da una grande città a una provincia qualsiasi, si rende conto che "le abitudini del premier non solo non sono note ma, una volta spiegate, non sono credute".

I soggetti sociali di cui scrive il giornale sono in gran parte "le nuove generazioni, che riescono a vivere senza informazione quotidiana o che si nutrono del telegiornale di Rai Uno". D'altra parte, gli italiani che "sanno, sono quelli che ricordano che in politica sono stati eletti gay, stelle del porno e transessuali che esitano davanti alla porta del bagno. Sono quelli che dicono di sentirsi orgogliosi di un presidente con tanto testosterone". Il giornale, in conclusione, scrive che "un cambio profondo si potrà avere solo recuperando i punti cardinali della democrazia. Più che altro, dell' informazione".

Sempre El Pais, nella versione online, in un articolo intitolato "Il papa aspetta Obama e evita Berlusconi", scrive che Benedetto XVI, "molto occupato per l'incontro di oggi con Barack Obama", non vedrà il premier Berlusconi. "Io non speculerei su un fatto che non è assolutamente, confermato non mi risulta che quest'incontro si celebrerà ", scrive il giornale, riportando le dichiarazioni del portavoce della Santa Sede, Federico Lombardi. Secondo l'articolo, che presenta il colloquio di oggi tra il presidente americano e il Pontefice, il mancato incontro tra Benedetto XVI e il premier significa che "Berlusconi non avrà il sognato bacio redentore del papa dopo il vertice".

In Francia Le Figaro si sofferma sulla première dame Carla Bruni, in un articolo intitolato "Carla Bruni-Sarkozy scatena le passioni italiane". Il giornale scrive che una parte della stampa italiana ha attaccato la first lady.

In Gran Bretagna il Daily Mirror riprende l'articolo di ieri, pubblicato dal Financial Times, titolando "G8, il furore spione". Secondo il giornale "la delegazione italiana avrebbe registrato discorsi che dovevano restare off the record". Il Guardian ospita l'articolo di un'esponente di Save The Children scandalizzata dal sontuoso menu della cena.

"Le pupe di Berlusconi". Da Noemi ad Angela Sozio, passando per la Carfagna, galleria fotografica delle preferite del premier sul sito della tv Usa Abc. Che nel notiziario della sera, il seguitissimo World News with Charles Gibson, dedica un lungo e ironico servizio (video) all'intreccio mediatico-politico-scandalistico tra le vicende del premier italiano e il vertice in corso in Italia.

"Obama evita la trappola Berlusconi, loda il presidente della Repubblica Napolitano e sorvola sugli scanadali di Berlusconi". È l'update dall'Aquila del settimanale americano Time.

"A valley of misery" per chi è stato colpito dal terremoto. Lontano dalle luce dei riflettori la ricostruzione va a rilento secondo il Los Angeles Times.

Grandi dichiarazioni di amicizia, pochi risultati concreti: resta critica sul g8 la tv del Qatar al Jazeera.

Aznar invitato alle feste di Berlusconi a villa Certosa. E ora lo scandalo delle ragazze tocca anche lui. L'accusa del periodico preogressista spagnolo El plural e del quotidiano Publico.

Berlusconi, le intenzioni di un clown. Un vertice più di apparenza che non di sostanza, scrive il tedesco Hadelsblatt.

Il G8 è in transizione verso una forma di vertice più allargata, secondo la tedesca Faz. Stesso tono sul New York Times.

"Ci dovete 23 miliardi di dollari": il sudafricano Star concentra la copertura del vertice sulle promesse non mantenute all'Africa.

Impegni al di sotto delle aspettative. Il Wall street journal non accoglie positivamente i risultati del G8.

(10 luglio 2009)
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Noi perdenti

Messaggioda franz il 12/07/2009, 9:26

Scritto da: Fabio Cavalera alle 15:18
Il G8 è finito. Ha vinto Berlusconi? Ha perso Berlusconi?
Forse, chi ne esce peggio siamo noi giornalisti. Italiani e stranieri.


Aldilà delle singole convinzioni, l'occasione era ghiotta per porre alcune domande al premier specie da parte di chi aveva sollevato dubbi e critiche più o meno serie o fondate. Invece, lo spettacolo è stato deprimente. Non che fosse obbligatorio incalzare con cattiveria ma visto il polverone delle settimane scorse (giusto o sbagliato che fosse) sarebbe stato dignitoso e professionale alzarsi e provare a chiedere con garbo qualcosa. Le televisioni di casa nostra hanno invece suonato la grancassa, persino in maniera più sdraiata del solito. I quotidiani, quasi tutti, hanno battuto la ritirata. Ma il peggio è arrivato dalla stampa estera. Gli analisti e i cronisti del Times, del New York Times, del Guardian, di tutto il fronte più "anti" sono misteriosamente scomparsi. Hanno disertato quelle poche finestre lasciate aperte nelle conferenze stampa o, se vi hanno partecipato, si sono guardati bene dal sollevare e ribadire le convinzioni espresse nei giorni scorsi. Pessima figura.

Con quale credibilità si pretende di essere "watchdog" del potere se, al momento opportuno, si scappa a gambe levate? Berlusconi temeva qualche screzio e qualche intrusione di troppo. Si è trovato davanti al silenzio. E ha vinto perchè non c'è stata partita. La libera stampa, anglosassone e americana (lasciamo stare l'Italia), torna a casa con le ossa a pezzi. Sarà facile ironizzazzare a G8 concluso (cosa che avverrà). Il difficile era farsi trovare pronti durante i lavori del summit. Censura? No, qualcosa di peggio: autocensura, paura, codardia.
11/07/2009
http://bigben.corriere.it/2009/07/noi_perdenti.html
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FT: «Berlusconi da playboy a statista»

Messaggioda franz il 12/07/2009, 9:35

all'indomani del vertice del g8 all'aquila
FT: «Berlusconi da playboy a statista»
«Ha zittito i suoi critici e ha messo in riga i suoi alleati,

MILANO - «Berlusconi percorre il cammino da playboy a statista»: è il titolo dell’articolo con cui il Financial Times commenta l’esito del vertice del G8 dell’Aquila. «La scommessa di Silvio Berlusconi di tenere il vertice del G8 sembra aver pagato - scrive il quotidiano finanziario britannico, che nei giorni scorsi non aveva risparmiato critiche al premier -. Da playboy flagellato dagli scandali a statista: dopo aver presieduto per tre giorni il vertice internazionale mr. Berlusconi ha zittito i suoi critici e ha messo in riga i suoi alleati, almeno per il momento. Per il 72enne premier miliardario, il vertice di tre giorni con 40 capi di governo e organizzazioni è stato un successo per tutto ciò che non è accaduto».

LEADER CALOROSI - Lo staff del Cavaliere è visibilmente «sollevato - scrive ancora FT - per il fatto che non si è materializzato nulla di ciò che si temeva alla vigilia: nessuna scossa di terremoto ha disturbato i lavori; nessun magistrato ha annunciato inchieste e nessun giornalista ha avuto il coraggio di fare domande a Berlusconi sulla sua vita privata». Anche i leader presenti all’Aquila si sono mostrati calorosi con il presidente del Consiglio: «Angela Merkel, il cancelliere tedesco abituato agli scherzi di Berlusconi - il premier una volta gli fece "cucù" da dietro un albero -, lo ha salutato con un bacio. Gordon Brown lo ha abbracciato mentre Barack Obama ha elogiato l’organizzazione». Alcuni diplomatici europei hanno comunque osservato che in alcuni casi Berlusconi non ha rispettato gli orari del programma, arrivando con «un incredibile ritardo» ad alcuni incontri e facendo irritare la "puntigliosa" Merkel.

ALLOGGI E CIBO MODESTI - Ma complessivamente, riconosce il quotidiano inglese, il vertice dell’Aquila è stato «organizzato bene». «Gli alloggi e il cibo erano modesti, ma è stata la cosa giusta», ha commentato un diplomatico. Berlusconi si è mostrato raggiante per la buona riuscita dell’appuntamento: «I risultati del summit sono estremamente positivi - ha dichiarato -. Ho ricevuto i complimenti da tutti i presenti e alcuni mi hanno detto che è stato il miglior G8 a cui abbiano mai partecipato». Il FT conclude riferendo che alcuni diplomatici sono ancora preoccupati «per un capo di governo sospettato di aver frequentato ragazze squillo, alcune delle quali provenienti dall’Europa dell’Est». Ma il quotidiano ricorda anche come Berlusconi abbia respinto ogni accusa affermando che Patrizia D’Addario, la escort che ha denunciato il presunto giro di ragazze e festini nelle residenze del premier, «è stata pagata» per sollevare lo scandalo.

BILANCI SULLA STAMPA ESTERA - Il giorno dopo la fine del G8, i quotidiani internazionali dedicano ampio spazio al vertice dell'Aquila, così come alla visita del presidente Barack Obama a Benedetto XVI.

LE FIGARO - Il giornale francese sottolinea uno dei retroscena del summit e titola «Al G8, il processo al dollaro ha oscurato i veri argomenti del dibattito». Nell'incipit l'articolo spiega che «non c'è G8, G20 o summit dei Paesi emergenti che non si chiuda con un processo alla moneta americana. Esasperate per il ruolo dominante del dollaro, la Cina e la Russia non perdono occasione per prendersela col sistema monetario ereditato da Bretton Woods». I

DIE WELT - Il quotidiano tedesco pubblica un editoriale dal titolo «Il summit degli indecisi» e scrive: «Nel momento in cui sarebbe stato necessario combattere con urgenza i primi segni di protezionismo con una riaffermazione del libero scambio, il summit dell'Aquila è stato vago».

DIE TAGESZEITUNG - Titolo in prima pagina: «G8 in rovina», con una grande immagine di macerie. Nell'articolo, il giornale berlinese di sinistra scrive: «L'incontro dei Paesi industrializzati nella regione terremotata italiana è stato l'ultimo dei suo genere, poiché i problemi del mondo non si possono più risolvere da soli».

FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG - Il giornale dedica al vertice un box sul premier dal titolo: «Berlusconi, Berlusconi, Berlusconi». Il giornale scrive: «Non ci sono state nuove storie da scandalo, come avevano annunciato i quotidiani inglesi, invece (c'è stata) la lode del presidente Obama per l'organizzazione e l'andamento del vertice».

EL PAIS - Titolo: «Berlusconi esce indenne dal summit e annuncia che passerà il mese di agosto all'Aquila». L'articolo indica le parole di Barack Obama come la miglior sintesi del sentire generale: «L'ospitalità è stata straordinaria». Il che, secondo il giornale, vuol dire: «L'anfitrione sa ricevere i suoi ospiti». Poi l'articolo spiega che, in effetti, «tutto ha funzionato» e «Berlusconi non ha ricevuto una sola domanda compromettente in tre giorni. Forse perché la stampa ha rispettato la tregua richiesta dal presidente Giorgio Napolitano. Forse perchè L'Aquila non era il luogo indicato». Tuttavia, si legge anche nell'articolo, aldilà del successo del summit e «delle pacche sulle spalle», dal punto di vista politico la realtà è differente e si cita la «freddezza di Obama durante la passeggiata tra le rovine» e la sua presa di posizione etica «nell'elogiare l'integrità di Giorgio Napolitano», che «sono chiari segnali di declino». E anche gli altri leader, salvo Gheddafi, «ora fedele amico a pagamento» e Mubarak, «un habitué di Villa Certosa» non si sono mostrati prodighi di elogi.

DAILY TELEGRAPH - Il quotidiano britannico si sofferma sulle accuse di snobismo, rivolte alla first lady Carla Bruni-Sarkozy. «La moglie del presidente francese è stata criticata dalla stampa italiana uno snobismo sull'orlo della maleducazione, per aver ignorato il programma ufficiale del vertice». Tema ripreso anche da Le Figaro che titola «Carla Bruni-Sarkozy sotto il fuoco delle critiche in Italia». Il quotidiano conservatore francese riporta la risposta dell'Eliseo: «La Bruni non ha partecipato nè allo scorso G8 in Giappone né al G20 a Londra. Ha fatto un'eccezione per essere all'Aquila, a fianco delle vittime».

11 luglio 2009
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E il commento di Napolitano...

Messaggioda ranvit il 12/07/2009, 9:59

Dal corriere.it :

il capo dello stato: Con Obama sento affinità, apprezzo la sua capacità di ascoltare
«Il G8 è stato un successo. Ora più senso della misura»
Colloquio con il presidente della Repubblica Napolitano: «Spero in un clima più civile tra governo e opposizione»
di MARZIO BREDA

ROMA — E ora che il G8 si è chiuso, che ne sarà della tregua? Si romperà presto, arro­ventando la nostra estate sotto l’incombere di alcuni appuntamenti parlamentari delica­ti e controversi — il tema giustizia su tutti — e riaccendendo il conflitto che tiene il si­stema in torsione ormai da 15 anni? O si può invece sperare che una così decongestionan­te settimana possa aver bagnato le polveri e aver magari ispirato uno spirito diverso, me­no devastante e politicamente cruento, a quanti guidano il confronto pubblico in Ita­lia? Se giri queste domande al presidente del­la Repubblica, che aveva chiesto l’armistizio «nell’interesse del Paese», raccogli risposte il bilico tra l’esorcismo di chi lancia messag­gi in bottiglia (senza quasi più confidare che vengano raccolti), e la fiducia ragionata di chi ha visto largamente accolto il proprio ap­pello.

«Potrei dire con una battuta che, in gene­rale, dopo le tregue o riprendono i combatti­menti o si cerca la pace. Nel caso della nostra vicenda politica, nessuno può pensare che ci sia la pace come rinuncia alle rispettive posi­zioni: siamo in un Paese che ha pienezza di vita e di dialettica democratica, c’è il gover­no che fa la sua parte, con l’opposizione che fa la sua. Penso però che si potrebbe costrui­re, e che sarebbe tempo di cominciare a far­lo, non una impossibile pace, ma almeno un clima più civile, corretto e costruttivo nei rapporti tra governo e opposizione». Giorgio Napolitano naturalmente sa bene che, per arrivare a un simile scenario, serve una sorta di disarmo bilanciato. Infatti, spie­ga, continuando nella metafora bellica, «co­me la tregua significa cessazione dei combat­timenti da ambedue le parti, allo stesso mo­do la costruzione della pace o, meglio, nel caso nostro, di un clima più pacato, richiede il contributo di tutti e due i fronti. Richiede, perlomeno, più senso della misura».

E ci si può arrivare, aggiunge, partendo ciascuno, alla vigilia della pausa estiva, da «un perio­do di respiro». Purché, insomma, prevalga la riflessione sui problemi rispetto alla vo­glia di incassare subito, per il proprio schie­ramento, altri dividendi di una lotta politica drammatizzata. In fondo, riflette il capo dello Stato in que­sto weekend di riposo a Castelporziano, il summit dell’Aquila dimostra che, come ha scritto Sergio Romano sul Corriere , «in certe occasioni il governo, piaccia o no, rappresen­ta l’intero Paese. Se ne esce a testa alta è una vittoria per tutti, se ne esce male siamo tutti sconfitti». E successo è stato, concorda il Pre­sidente. «Sì, l’approccio di quel commento di Romano era assolutamente giusto e in sin­tonia con il mio richiamo. Con il quale non volevo zittire né la politica né l’informazio­ne, che hanno sempre le loro ragioni, ma sol­lecitare un momento decongestionante, di­ciamo così, per salvaguardare l’immagine del Paese. Mi pare che, nell’insieme, l’Italia sia uscita bene da questo G8 e che si sia espressa nel complesso una maggior consa­pevolezza e condivisione della responsabili­tà nazionale».

Un bilancio buono, che Napolitano esten­de ai risultati del G8, anche se non ha ancora letto tutti i documenti conclusivi. «Credo che si possano trarre giudizi positivi, per quanto non si debbano mai sopravvalutare le chances di conclusioni concrete in vertici di questa natura. È un’osserva­zione che fa il Financial Times di oggi, citando alcuni preceden­ti. Infatti è chiaro che, com’è ac­caduto stavolta, quando si han­no a confronto molto più di otto capi di Stato e di governo, anche se c’è stata una preparazione accu­rata, si trovano dei punti di conver­genza e di caduta la cui effettiva va­lenza va verificata nel merito. Quan­do per esempio si tratta di impegni finanziari, bisogna dopo garantirsi che siano rispettati. Comunque ci so­no state questioni, come l’impatto del­la crisi economica sui Paesi meno svi­luppati o come quella dei cambiamen­ti climatici, che sono state trattate seria­mente e che hanno dato luogo a risulta­ti interessanti». Il Presidente è anche d’accordo sulla drastica diagnosi formulata da tutti in Abruzzo, e da lui stesso anticipata nel pranzo di gala: «Non è più tempo di diret­tori ». Nel senso che la tempesta economica e sociale che dilaga nell’intero atlante mon­diale impone sforzi congiunti, per i quali bi­sogna chiedere la responsabilità del mag­gior numero di Paesi, a partire da una rifor­ma delle istituzioni internazionali.

Ragiona Napolitano: «Comprendo che sia­no necessarie intese urgenti, di fronte al­l’emergenza finanziaria e alle sue ricadute. Servono però soluzioni di fondo, che riguar­dino regole di comportamento e controlli da parte delle autorità che devono vigilare, per restare al tema della crisi, sul funzionamen­to del sistema finanziario. Ancora, sul metodo di la­voro: non può più funzionare la tec­nica dei diversi 'formati' per cui il primo giorno ci si trova in otto e il secondo giorno il vertice diventa 'più cinque' o 'più sei', perché Paesi importanti come la Cina, l’In­dia o il Brasile di oggi non possono accettar­la. Ecco perché la soluzione vera sta nell’at­tribuire una maggiore rappresentatività ed efficacia alle istituzioni internazionali. Sia quelle di Bretton Woods (cioè innanzitutto il Fondo monetario internazionale), sia le stesse Nazioni Unite». Ma quella dell’Aquila è stata anche l’occa­sione, per la gente di tutto il mondo, di vede­re i propri leader a confronto con gli altri, di avere un test concreto dei rapporti di forza. E soprattutto, stavolta, di mettere alla prova il nuovo presidente americano, sul quale si concentrano molte speranze. Il capo dello Stato si è intrattenuto a lungo con lui, nella tappa che Obama ha fatto al Quirinale. E, a giudicare dal pubblico e calorosissimo elogio che ha ricevuto, qualcuno si è spinto a parlare di «affinità culturali e politiche». Esagerazioni dei mass-media, italiani ma non solo? «Ho avuto l’impressione che affini­tà ce ne siano», dice Giorgio Napolitano, quasi con l’aria di schermirsi.

«Ma ciò che mi ha veramente colpito, di Obama, è la stra­ordinaria impressione di come ascolta gli in­terlocutori. È appunto un uomo che ascolta e riflette, come per prendersi il tempo di da­re poi le risposte nel corso del suo mandato alla Casa Bianca. Aprendo le strade per un maggiore dialogo. Il presidente russo Medve­dev, che era seduto accanto a me durante il pranzo ufficiale, mi ha confidato di aver avu­to la medesima sensazione, durante l’incon­tro al Cremlino. A proposito di Obama, mi ha anche colpito l’attenzione e la sensibilità con cui si è riferito alle figure che rappresen­tano ruoli diversi in Italia: il capo dello Stato e il presidente del Consiglio. Ruoli che, co­me sappiamo, in America si identificano nel­la stessa persona, l’inquilino della Casa Bian­ca, mentre così non è da noi e Obama ha di­mostrato di esserne perfettamente consape­vole ». Cordialità e sintonia che il presidente del­la Repubblica ha riscontrato anche in tanti altri ospiti del G8. Angela Merkel, ad esem­pio, «che ha voluto assicurarmi che in Ger­mania si concluderà la ratifica del Trattato di Lisbona prima delle prossime elezioni e pri­ma del referendum irlandese». Ma anche il brasiliano Lula, con il quale ha una vecchia consuetudine, risalente agli anni Ottanta. E il premier inglese Gordon Brown, incuriosi­to dalla citazione presidenziale sull’esorta­zione di Keynes dopo gli accordi di Bretton Woods che chiusero la crisi del ’29. E l’egizia­no Mubarak e il francese Sarkozy, il turco Er­dogan («al quale ho confermato di avere in programma una visita in Turchia nel prossi­mo autunno») e tanti altri che — confida— «hanno elogiato l’accoglienza, l’organizzazione dei lavori e la gestione dei dibattiti e delle riunioni».

Ciò che gli fa dire, infine, che questo verti­ce «rappresenta indubbiamente un ricono­scimento e un successo per il presidente del Consiglio, Berlusconi». Il quale, confida, «senza problemi di ringraziamenti tra me e lui, è stato spesso in contatto con me in vi­sta del G8 e lì mi ha fatto calorosi compli­menti, e credo sinceri, per il mio discorso al pranzo dell’Aquila, nel quale mi sono ovvia­mente mantenuto al di sopra e al di fuori del­le distinzioni e divisioni politiche interne». «Un discorso — conclude — nel quale ho messo molto di certe mie esperienze e con­vinzioni personali. Come quelle che maturai fin dal 1943-44, quando avevo appena co­minciato a parlare l’inglese e mi ritrovai a leggere un libro di Wendell Willkie, repubbli­cano liberale che aveva girato tutti i teatri di guerra come inviato speciale del presidente Roosevelt. One world, s’intitolava quel libro. Un mondo solo. Un mondo che oggi chiamia­mo globale, e nel quale nessun Paese o conti­nente può fare da solo... Sono partito da que­sto riferimento, quando ho preso la parola davanti ai capi di Stato e di governo riuniti per il G8».


12 luglio 2009

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Purtroppo....Berlusconi è un "gran figlio di mappina" (che in napoletano puo' voler dire due cose : negativa o positiva,... a seconda del contesto in cui si dice e del tono usato...)

Indubbiamente è bravo a capovolgere le situazioni e dà tanti, ma tanti, punti a tutti gli altri politici italiani.

Cio' non toglie che sia un personaggio pericoloso.....da allontanare al piu' presto dalla politica italiana.
Ma questo lo puo' fare solo l'elettorato italiano. Certo non Di Pietro con la pagina a pagamento sull'Herald Tribune....una pagina davvero vergognosa per l'Italia, dell'Italia e del Cs italiano!

Vittorio
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Re: E il commento di Napolitano...

Messaggioda franz il 12/07/2009, 10:43

ranvit ha scritto:Cio' non toglie che sia un personaggio pericoloso.....da allontanare al piu' presto dalla politica italiana.
Ma questo lo puo' fare solo l'elettorato italiano.

No, non sono d'accordo.
Parlo per ipotesi generale, non solo riferendomi al caso specifico di Berlusconi.
Se un personaggio è pericoloso per la società, se delinque, se ha capitali clandestini all'estero, di dubbia provenienza, se ha legami con la mafia, insomma se il problema non è solo politico (di lotta politica tra schieramenti) ma anche giudiziario allora è tutta la società che deve e puo' reagire. La stampa deve fare il suo lavoro, la magistratura, le forze dell'ordine, i partiti.

Il tuo ragionamento è sbagliato perché sembra che il voto popolare santifichi qualsiasi delinquente e quindi solo il popolo possa rimediare all'errore. E' esattamente quello che Berlusconi vuole farci credere.
Come se non esistessero, oltre al popolo, uno stato di diritto, una libertà di stampa, migliaia di funzionari che rispettano la legge. Vero che da noi queste cose sono traballanti ed imperfette ma questo non deve essere una scusa per addossare al popolo ogni responsabilità.

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Messaggioda franz il 12/07/2009, 12:19

http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=sonda ... aggio=7769

CRITICHE A BERLUSCONI SULLA STAMPA ESTERA
Nelle ultime settimane la stampa internazionale ha criticato, a volte in modo pesante, il presidente del Consiglio,

Berlusconi e le critiche sono state estese a tutto il Paese. Secondo voi queste critiche sono:

strumentali e ingiustificate
corrette e ben documentate
superficiali e ininfluenti


L'immagine dell'Italia nel mondo è stata danneggiata dalle vicende che hanno riguardato il presidente Consiglio?



no
non so


L'opposizione ha accolto l'appello del Capo dello Stato in maniera


responsabile
tardiva
inadeguata


Il Governo ha deciso di spostare il G8 da La Maddalena a L'Aquila. E' stata una buona idea?


no
non so


Come esce l'immagine del nostro Paese da questo summit a L'Aquila?

un Paese con una «forte leadership», come ha detto Barack Obama
un Paese in difficoltà, ma capace di rialzarsi
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Re: E il commento di Napolitano...

Messaggioda ranvit il 12/07/2009, 12:30

franz ha scritto:
ranvit ha scritto:Cio' non toglie che sia un personaggio pericoloso.....da allontanare al piu' presto dalla politica italiana.
Ma questo lo puo' fare solo l'elettorato italiano.

No, non sono d'accordo.
Parlo per ipotesi generale, non solo riferendomi al caso specifico di Berlusconi.
Se un personaggio è pericoloso per la società, se delinque, se ha capitali clandestini all'estero, di dubbia provenienza, se ha legami con la mafia, insomma se il problema non è solo politico (di lotta politica tra schieramenti) ma anche giudiziario allora è tutta la società che deve e puo' reagire. La stampa deve fare il suo lavoro, la magistratura, le forze dell'ordine, i partiti.

Il tuo ragionamento è sbagliato perché sembra che il voto popolare santifichi qualsiasi delinquente e quindi solo il popolo possa rimediare all'errore. E' esattamente quello che Berlusconi vuole farci credere.
Come se non esistessero, oltre al popolo, uno stato di diritto, una libertà di stampa, migliaia di funzionari che rispettano la legge. Vero che da noi queste cose sono traballanti ed imperfette ma questo non deve essere una scusa per addossare al popolo ogni responsabilità.

Franz



Non ho alcuna difficoltà ad essere d'accordo con te. Penso anche io la stessa cosa.

Ma....al momento non mi pare che al nostro premier sia stata accertata la qualifica di "delinquente"!

Sarà per incapacità dei ns politici di opposizione, giornalisti, magistrati e funzionari che rispettano la legge e/o per le leggi "ad personam" legittimamente approvate dal Parlamento. Ma è cosi'!

O mi sbaglio?

Vittorio
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Re: E il commento di Napolitano...

Messaggioda franz il 12/07/2009, 13:34

ranvit ha scritto:Ma....al momento non mi pare che al nostro premier sia stata accertata la qualifica di "delinquente"!

Sarà per incapacità dei ns politici di opposizione, giornalisti, magistrati e funzionari che rispettano la legge e/o per le leggi "ad personam" legittimamente approvate dal Parlamento. Ma è cosi'!

O mi sbaglio?

Vittorio

Sarà anche perche si salva con la prescrizione e con le leggi ad personam?
O con i condoni come quello che si prospetta qui: viewtopic.php?f=17&t=1703
Leggi attentamente. Questa storia è mille volte piu' grave del troiame di villa certosa e palazzo grazioli.
In un paese normale, come gli altri del G7 (il G8 senza l'Italia) non si aspetta la patente ufficiale di "delinquente", si reagisce molto prima. Basta solo l'ombra del sospetto ed i ministri sono dimissionari.
Quindi, riassumendo, ti sbagli.

Franz
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Re: E il commento di Napolitano...

Messaggioda ranvit il 12/07/2009, 17:12

franz ha scritto:Sarà anche perche si salva con la prescrizione e con le leggi ad personam?
O con i condoni come quello che si prospetta qui: viewtopic.php?f=17&t=1703
Leggi attentamente. Questa storia è mille volte piu' grave del troiame di villa certosa e palazzo grazioli.
In un paese normale, come gli altri del G7 (il G8 senza l'Italia) non si aspetta la patente ufficiale di "delinquente", si reagisce molto prima. Basta solo l'ombra del sospetto ed i ministri sono dimissionari.
Quindi, riassumendo, ti sbagli.

Franz



Sarà pure mille volte piu' del troiame, ma chi dovrebbe operare per togliercelo dai piedi? Non mi pare che, a parte l'elettorato (molto piu' condizionato negativamente dal troiame che da altro), ci sia qualcuno in grado di "reagire" in modo vincente....
Non perchè io non condivida il tuo stesso auspicio, ma appunto perchè siamo in un Paese "particolare".

Quindi, nei fatti (e non negli auspici), ho ragione io e ti sbagli tu!

Cio' non toglie naturalmente che piacerebbe anche a me avere torto e che Mr. B. andasse fuori dalle balle al piu' presto.
Anche con un governo di Cd senza di lui.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: I commenti dei giornali stranieri.

Messaggioda franz il 22/07/2009, 13:18

La frase con cui il premier dice alla escort barese di andare
nel talamo regalato da Putin trova ampio spazio oltreconfine

La stampa estera a Berlusconi
"Patrizia dice la verità"

di PIETRO DEL RE e MATTEO TONELLI

ROMA - I nastri degli incontri tra Patrizia D'Addario e Silvio Berlusconi trovano ampio spazio sulla stampa estera. Così come in passato, le vicende del premier vengono passate al setaccio dai quotidiani stranieri. Che raccontano la nuova puntata di quella che viene definita "la disinvolta vita del premier italiano".

Gran Bretagna. "The transciptions from the palazzo", le trascrizioni dal palazzo, dove "palazzo" sta ovviamente per Palazzo Grazioli, residenza romana del nostro presidente del Consiglio. E' questo il titolo in terza pagina che fa il Guardian alla traduzione in inglese della trascrizione degli audio degli incontri tra Silvio Berlusconi e la escort Patrizia D'Addario. Sul Guardian c'è anche un articolo in cui il corrispondente da Roma, John Hooper, immagina la brutta sorpresa del premier, ieri mattina, scoprendo che il G8 de L'Aquila non è servito a scrollargli di dosso le accuse sul suo comportamento. In un sommario si mette anche in evidenza "il desiderio di ménage a' trois di Berlusconi".

Un articolo simile, anche questo affiancato dalla trascrizione dei dialoghi tra Berlusconi e la D'Addario "sul letto di Putin", e anche questo nella prestigiosa pagina 3 del giornale, è pubblicato sull'Independent. Il quotidiano sottolinea come la pubblicazione di queste conversazioni crei nuovo imbarazzo al premier.

Stesso pezzo, infine, appare anche sul Times, con un titolo eloquente: "La mia notte con Berlusconi". Stavolta, però, per il quotidiano inglese che in questi mesi ha seguito forse più da vicino le vicende di Berlusconi e le donne, pubblica la notizia solo in pagina 31, ma con una foto della D'Addario che dice: "Non abbiamo chiuso occhio per tutta la notte".

Spagna. El Pais titola "Patrizia D'Addario dice la sua verità sulle feste di Berlusconi". L'articolo racconta dell'incontro tra il premier e la 42enne escort barese compreso l'ormai nota frase pronunciata da Berlusconi ("ci vediamo nel lettone di Putin"). Parole che si ritrovano sulle pagine de El Mundo che dedica un articolo allo scoop dell'Espresso. "Se Berlusconi credeva che gli scandali sessuali che da settimane lo inseguono fossero finiti si sbagliava" si legge sul quotidiano spagnolo. E via con il dialogo del "lettone", l'ormai nota festa di Noemi Letizia a Casoria e la lettera con cui Veronica Lario diede l'addio al marito.

Il quotidiano ABC in un articolo di commento dai toni ironici, intitolato "Su Berlusconi scorre il rimmel" - scrive che il premier "è il Benny Hill italiano. Ma in fatto di segreti di bellezza ha molto da imparare da Joan Crawford". Poi, riprendendo la frase del titolo, il giornale scrive: "Berlusconi, con il sudore sulla fronte, si passa per il volto fazzoletti bianchi impregnati di maquillage. O cerca fazzoletti coloranti, o chiama Jimmy Coco, grazie a cui si abbronza Victoria Beckam".

Francia. Dalla Spagna alla Francia i toni non cambiano. Liberation evoca il talamo di Putin ("Berlusconi: aspettami nel lettone di putin"), mentre Le Monde parla di un nuovo video che "travolge" Berlusconi. "La ragione di Stato per il G8 aveva fatto scattare una tregua politica in Italia. Ma adesso è finita" scrive il quotidiano francese. Che, riferito ai nastri della D'Addario chiosa: "Con il suo accento milanese, la voce del Cavaliere è perfettamente riconoscibile... Il nastro conferma indiscutibilmente la relazione tra Berlusconi e Patrizia".

Germania. Per la Sueddeutsche Zeitung "i sussurri a letto mettono sotto accusa Berlusconi" che però annuncia di voler cambiare vita. E proprio questa intenzione del premier italiano viene sottolineata dal titolo dello Spiegel on line: "Berlusconi vuole cambiare vita". La Welt: "diffuse le registrazioni della 'callgirl' con Berlusconi".

Usa e Canada. Scarsa eco della vicenda invece sulla stampa statunitense. Qualcosa si trova sul Los Angeles Times. Cauta la Cnn: "Diffusi i presunti nastri di Berlusconi". Mentre la stampa canadese si dimostra più interessata all'argomento. Se ne occupano sia il Toronto Star che il Canadian Press. Sul primo giornale si parla del nastro, del suo contenuto e si ripercorre l'intera vicenda. Compresa l'affermazione di Berlusconi che nega di conoscere la D'Addario. Toni più o meno simili sul Canadian Press che riporta la difesa del premier fatta dall'avvocato Niccolò Ghedini ("invenzioni").

Infine l'argentino Clarin che titola secco: "Berlusconi a una prostituta vip: aspettami nel letto grande". Ed ancora: "La telenovela della vita disinvolta del premier con giovani ragazze e prostitute di lusso ha fatto registrare ieri un nuovo capitolo". Poi il racconto del nastro e la conclusione che le accuse di Veronica Lario al marito "sono vere".

(21 luglio 2009)
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