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Immigrati, il centro destra si spacca

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Immigrati, il centro destra si spacca

Messaggioda ranvit il 05/07/2009, 19:48

Da repubblica .it :

Il sottosegretario chiede un provvedimento urgente "per regolarizzare colf e badanti"
Calderoli: "Non è più il Paese del trovata la legge, trovato l'inganno"
Immigrati, il centro destra si spacca
Lega a Giovanardi: "No a sanatorie"
Bersani attacca: "Si consiglia al governo di prendere la pillola del giorno dopo, incredibile leggerezza"

BOLOGNA - Anche nel governo c'è chi riconosce che l'approvazione del pacchetto sicurezza crea una situazione d'emergenza per tutti quei clandestini che non hanno il permesso di soggiorno ma hanno un lavoro e per le famiglie che li hanno assunti, soprattutto come colf o badanti. Carlo Giovanardi ne è talmente consapevole da chiedere la regolarizzazione degli extracomunitari in queste condizioni. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla famiglia sollecita un provvedimento d'urgenza simile alla regolarizzazione attuata nel 2002 (prima dell'entrata in vigore della legge Bossi-Fini). La richiesta arriva dopo le pesanti critiche mosse al provvedimento dalla Chiesa e lo scontro tra i vescovi e la Lega. L'obiettivo primario è gestire appunto l'emergenza di colf e badanti - circa mezzo milione di persone ora in Italia, che si troverebbero 'fuori-legge' con l'ok al pacchetto sicurezza - e rendere più efficaci le nuove norme varate dal Parlamento.

La proposta di Giovanardi raccoglie subito commenti favorevoli nel centro sinistra, ma non mancano voci critiche, come quella di Pierluigi Bersani. "Giovanardi sta consigliando al governo di prendere la pillola del giorno dopo. E' incredibile la leggerezza con cui si sta trattando un problema serissimo che riguarda anche gli immigrati che stanno perdendo il lavoro per la crisi", attacca il responsabile economico del Pd.

E anche dalla Lega arriva subito una replica. "E' ora di finirla con l'idea che questo sia il Paese del 'fatta la legge, trovato l'inganno'", dice il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli. "La proposta di Giovanardi sulle colf e le badanti non è altro che una sanatoria, peraltro già realizzata nei fatti nel 2002".

Giovanardi aveva precisato che non si tratta di una sanatoria, perché non indiscriminata ma rivolta ai cittadini extracomunitari già in Italia e il cui datore di lavoro sia disponibile ad assumerli e quindi regolarizzarli. "Le nuove norme sulla sicurezza - dice il sottosegretario all'Ansa - saranno efficaci soltanto se accompagnate da un provvedimento indirizzato agli extracomunitari già in Italia con un rapporto di lavoro in essere che non possono trasformare in contratto di lavoro in quanto irregolari. Come responsabile delle politiche familiari di questo governo, chiedo al presidente del Consiglio di mettere all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri un provvedimento d'urgenza, come quello che funzionò benissimo nel secondo governo Berlusconi, soprattutto per quanto riguarda l'emergenza colf e badanti".

Una richiesta sostenuta dall'auspicio che "i nuovi strumenti a disposizione di forze dell'ordine e magistrati non rimangano 'grida' senza alcun effetto", per cui, ha concluso Giovanardi, "ora si può e si deve risolvere questo problema che riguarda centinaia di migliaia di famiglie italiane e centinaia di migliaia di lavoratori extracomunitari".

(5 luglio 2009)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Immigrati, il centro destra si spacca

Messaggioda ranvit il 05/07/2009, 19:49

Da repubblica.it :

Roma, 19:12

IMMIGRATI: BONAIUTI, NO SANATORIA; NORME NON RETROATTIVE
"Premettiamo che le nuove norme sulla sicurezza non incidono sulle persone che gia' sono in Italia perche' le norme penali riguardano solo il futuro e non sono retroattive". Cosi' Paolo Bonaiuti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, interviene in merito al dibattito suscitato dalla proposta del sottosegretario Giovanardi sulla regolarizzazione delle badanti e delle colf che lavorano in Italia. "Premettiamo ancora che l'allarme lanciato dalla sinistra e' solo propaganda e che e' sempre stato ed e' sempre interesse fondamentale del Governo tutelare le posizioni dei piu' deboli e, quindi, di coloro che svolgono le mansioni di colf o di badante all'interno di una famiglia, anche se in posizione irregolare. Detto questo - aggiunge Bonaiuti - ricordiamo che nel 2008 e' stato approvato un Decreto sui flussi, riservato proprio alle colf e alle badanti. Quello che non si puo' fare e' di procedere ad alcun tipo di sanatoria generalizzata perche' cio' e' vietato dal Patto europeo per l'immigrazione e l'asilo, firmato dai Capi di Stato e di Governo al Vertice europeo dell'ottobre scorso. Considerando l'eccezionalita' della situazione italiana, l'unica eventualita' di questo tipo - conclude Bonaiuti - sarebbe quella di chiedere la deroga al divieto di sanatoria previsto da quel patto europeo".


(05 luglio 2009)
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Re: Immigrati, il centro destra si spacca

Messaggioda ranvit il 05/07/2009, 19:50

dal corriere.it :


Colf e badanti irregolari, in Italia sono almeno 500 mila
E fra quelle regolari il 79% sono straniere. Arrivano dai Paesi dell'Est, dal Sud America e dalle Filippine

ROMA - Non sono meno di 500 mila le colf e badanti irregolari in Italia. Su questo dato concordano alcune delle organizzazioni impegnate per i diritti degli immigrati, come la Caritas Italiana e le Acli-colf. A favore della regolarizzazione di questa categoria, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, ha lanciato un appello. L'ultima possibilità per la messa in regola delle badanti è dello scorso anno, il decreto flussi 2008 che appositamente ha previsto l'ingresso per 105.400 collaboratrici familiari. Il provvedimento si aggiungeva alle richieste presentate nel 2007, sempre nell'ambito delle quote annuali dei lavoratori extracomunitari, che per colf e badanti erano state oltre 420 mila su complessive circa 750 mila richieste.

STRANIERE - Secondo una recente indagine delle Acli-colf, la metà della categoria lavora in nero. Nel nostro paese si contano 600 mila lavoratori domestici regolari, ma considerando il sommerso se ne contano almeno il doppio. Fra le colf e badanti regolari, il 78,7% sono straniere. Le donne sono l'87% fra i lavoratori stranieri, il 96% fra gli italiani. Il 20% proviene dalla Romania, il 12,7% dall'Ucraina, il 9% circa dalle Filippine e il 6% dalla Moldavia. Seguono Perù, Ecuador, Polonia e Sri Lanka, con percentuali che vanno dal 3,6 al 2,8% e rappresentanze minori di numerosi altri Paesi.


05 luglio 2009
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Re: Immigrati, il centro destra si spacca

Messaggioda franz il 06/07/2009, 10:08

ranvit ha scritto:Da repubblica.it :

Roma, 19:12

IMMIGRATI: BONAIUTI, NO SANATORIA; NORME NON RETROATTIVE
"Premettiamo che le nuove norme sulla sicurezza non incidono sulle persone che gia' sono in Italia perche' le norme penali riguardano solo il futuro e non sono retroattive". Cosi' Paolo Bonaiuti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, interviene in merito al dibattito suscitato dalla proposta del sottosegretario Giovanardi sulla regolarizzazione delle badanti e delle colf che lavorano in Italia.

Mi che che Bonaiuti a furia di occuparsi dei guai del premier (fino ad immedesimarsi) è entrato in una dimensione virtuale ed immaginifica della realtà.
L'articolo che istituisce il reato di cui si parla, recita (spero di aver preso la versione corretta):

«Art. 10-bis. - (Ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato). – 1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, lo straniero che fa ingresso ovvero si trattiene nel territorio dello Stato, in violazione delle disposizioni del presente testo unico nonché di quelle di cui all’articolo 1 della legge 28 maggio 2007, n. 68, è punito con l’ammenda da 5.000 a 10.000 euro. Al reato di cui al presente comma non si applica l’articolo 162 del codice penale.


Come si vede non è reato solo entrare clandestinamente (atto che in teoria ha una data precisa ma che in pratica è di difficile determinazione) ma anche soggiornare, trattenersi. In questo senso una persona entrata illegalmente un anno fa e trovata oggi o fra un mese, ricade ovviamente (dico ovviamente se la logica è logica) nella parte del reato che si riferisce al soggiorno, al "trattenersi". In pratica ogni clandestino deve immediatamente lasciare il paese prima che entri in vigore la legge. Cosi' non è perseguibile. Una volta entrata in vigore, se si trattiene il Italia, il reato c'è in pieno per lui e per tutte le altre sanzioni (chi affitta l'abitazione etc).
Per un reato continuativo (come quello di intrattenenersi) il concetto di retroattività è fuori luogo. Conta chi è clandestino dopo l'entrata in vigore.
Colf e badanti straniere irregolari sono quindi perseguibili anche se sono entrate in Italia prima dell'entrata in vigore della legge.

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Re: Immigrati, il centro destra si spacca

Messaggioda ranvit il 06/07/2009, 11:55

Stanno dando i numeri....

Vittorio
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Badanti, 500 euro per metterle in regola?

Messaggioda franz il 11/07/2009, 12:43

Avranno il permesso di soggiorno da 300 a 500mila stranieri
Badanti, 500 euro per metterle in regola

Ogni famiglia potrà regolarizzare una colf e due badanti. La norma riguarda chi è arrivato prima del 30 giugno[/b]
Due pagine e mezza per un articolo di legge diviso in tredici commi. È questo il testo provvisorio del provvedi­mento per la «regolarizzazione selettiva» di colf e badanti, che sarà presentato in Parlamento come emendamento al decreto anticrisi. Ecco cosa prevede la bozza, che nell’iter legislativo po­trà comunque subire correzioni, e quello che devono fare le fa­miglie.

La «tassa»
L’intervento con­cordato dai ministri Roberto Maroni e Maurizio Sacconi tec­nicamente è una «re­golarizzazione contri­butiva ». I datori di la­voro italiani, comuni­tari o anche extraco­munitari (ma regolar­mente presenti in Ita­lia da almeno 5 anni, i cosiddetti «lun­go-soggiornanti»), potranno regolarizza­re colf e badanti che lavorano alle proprie dipendenze in nero. Per farlo, dovranno denunciare la «sussi­stenza del rapporto di lavoro», versando un contributo forfettario che per ora è stato fis­sato in 500 euro, cifra che corrisponde a tre mensilità di contribu­ti. Una sorta di tassa di emersione. L’auto­denuncia esclude le «sanzioni penali, civili e ammini­strative connesse al rapporto di lavoro irregolare». Viene quindi sanato il pregresso.

Le domande
Per i lavoratori comunitari, la domanda va presentata all’Inps, che incasserà il contributo forfet­tario. Per gli extracomunitari, in­vece, la domanda va inoltrata al­lo sportello unico per l’immigra­zione competente per territorio, che prima di dare il via libera de­ve acquisire il parere della que­stura. La regolarizzazione anche in questo caso sana il pregresso, escludendo così le sanzioni pena­li, civili e amministrative legate al rapporto di lavoro e al soggior­no illegale. E riguarda solo ed esclusivamente «attività di assi­stenza al datore di lavoro stesso o ai componenti della propria fa­miglia affetti da patologie o han­dicap che ne limitano l’autosuffi­cienza, ovvero lavoro domestico di sostegno al bisogno familia­re ». Cioè appunto badanti e colf. Ogni famiglia potrà regolarizzare al massimo una colf e due badan­ti. La regolarizzazione prevede la formalizzazione del rapporto di lavoro, con il pagamento, a favo­re del dipendente, di contributi previdenziali, ferie e Tfr e tutte le altre voci previste dai contratti di categoria, disponibili presso l’Inps. Le domande, secondo la bozza provvisoria del testo, an­dranno presentate fra il 1˚ e il 30 settembre di quest’anno (salvo slittamenti legati ad eventuali in­toppi dell’iter parlamentare).

I requisiti
Sono ammessi alla regolarizza­zione colf e badanti in servizio prima del 30 giugno 2009 (la nor­ma in questo senso ha un effetto retroattivo). Il datore di lavoro dovrà dichiarare, sotto la propria responsabilità, la data di inizio del rapporto. Non sono dunque richieste «prove» particolari del­­l’effettiva sussistenza del vincolo di lavoro, basta la dichiarazione del datore. Il testo fissa però alcu­ni paletti. Eccoli. Non sono am­messi alla regolarizzazione i citta­dini extracomunitari colpiti da provvedimento di espulsione per motivi diversi dal mancato rinnovo del permesso di soggior­no; sono esclusi quelli che han­no segnalazioni, in base agli ac­cordi internazionali, che ne impe­discano l’ingresso sul territorio dello Stato (quelli che nel gergo delle questure sono indicati co­me «indesiderati» e «inammissi­bili »); e ancora tutti quelli che hanno riportato condanne per uno qualsiasi dei reati previsti negli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale per i quali è previsto l’arresto obbligatorio o facoltativo in flagranza (dal furto alla violenza sessuale, dal sac­cheggio alla rapina, dalla pedo­pornografia ai reati di terrori­smo ed eversione, dalla corruzio­ne alla truffa e altri ancora).

Quelli del click day
A oggi risultano in sospeso ol­tre 300 mila domande di assun­zione di colf e badanti extraco­munitari presentate dalle fami­glie per via telematica (nei cosid­detti «click day»). La procedura, precisano dal ministero dell’In­terno, è indipendente rispetto al­la regolarizzazione selettiva. I da­tori di lavoro che ancora aspetta­no una risposta alla domanda in­viata per via telematica possono quindi decidere di continuare ad attendere, perché la procedura - assicurano dal ministero del Welfare - continuerà ad andare avanti. Altrimenti, se il lavorato­re da assumere possiede i requisi­ti e se, come succede nella mag­gioranza dei casi, è già in Italia come irregolare, i datori potran­no procedere con la «regolarizza­zione selettiva», pagando il con­tributo previsto. Il ministero dell’Interno addi­rittura auspica che più persone possibile optino per la «regola­rizzazione selettiva», per decon­gestionare la procedura del cli­ck day, che riguarda non solo colf e badanti, ma anche lavora­tori di altri settori. Inoltre i tem­pi di attesa per le domande pre­sentate con il click day allo stato attuale restano molto incerti, mentre la regolarizzazione selet­tiva, almeno nelle intenzioni del governo, dovrebbe procedere più velocemente. Ovviamente dovranno aspettare la risposta dalla prefettura tutti i datori di lavoro regolari, ovvero coloro che hanno fatto domanda di as­sunzione di uno straniero che ancora non è in Italia.

I numeri

Secondo stime non ufficiali dei ministeri competenti, la re­golarizzazione potrebbe riguar­dare almeno 300 mila persone, ma sindacati e associazioni di as­sistenza agli immigrati parlano di una platea di destinatari di al­meno 500 mila persone. Tutta l’operazione dovrebbe portare nelle casse dell’Inps almeno 150 milioni di euro, anche se il costo amministrativo, fra personale, adeguamento software e spese varie, dovrebbe assorbire buona parte di questo «tesoretto». A re­gime, la regolarizzazione avrà comunque effetti benefici per Inps e fisco: ogni mese saranno versati solo di contributi previ­denziali oltre 45 milioni di euro, mentre il gettito fiscale annuale è stimato intorno a 400 milioni di euro all’anno.

Il rebus dei tempi
Quanto tempo ci vorrà per ot­tenere la regolarizzazione? Secon­do i ministeri competenti, nel ca­so dei lavoratori italiani o comu­nitari, «sarà questione di pochi giorni». Tecnicamente sarebbe possibile anche a vista, «ma diffi­cilmente accadrà». Per i lavorato­ri extracomunitari i tempi invece sono più lunghi, perché su ogni singola domanda le questure do­vranno fornire «il parere sull’in­sussistenza di motivi ostativi al rilascio del permesso di soggior­no ». In ogni caso, una volta pre­sentata la domanda, datore e la­voratore devono attendere la convocazione presso lo sportello unico dell’immigrazione «per la stipula del contratto di soggior­no e per la presentazione della ri­chiesta del permesso di soggior­no per lavoro subordinato». Tem­po totale? «La stima è impossibi­le, varierà da città a città», dico­no dal Viminale. Il testo stesso dell’articolo di legge, almeno nel­la stesura attuale, non fissa dei termini obbligatori per ultimare le procedure.

I nodi irrisolti

Per ammissione degli stessi tecnici dei ministeri, la regolariz­zazione presenta ancora degli aspetti problematici. A comincia­re dalla questione dei controlli sull’effettiva sussistenza dei rap­porti di lavoro al 30 giugno 2009. In teoria, il datore di lavo­ro, dichiarando il falso, potreb­be regolarizzare persone entrate successivamente in Italia. «Ma non abbiamo strumenti di verifi­ca », alzano le mani dalla questu­ra di Roma.

Paolo Foschi
11 luglio 2009
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