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a proposito di MODERNITA'

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a proposito di MODERNITA'

Messaggioda pagheca il 02/07/2009, 10:45

Mi piacerebbe iniziare una discussione sul concetto di modernizzzazione del paese, che secondo me potrebbe essere l'idea chiave per un nuovo PD, al di sopra dei discorsi sulla laicita', sui diritti o sul lavoro.

Vorrei discutere con chi di voi e' interessato e condivide questo punto di vista, di cosa sarebbe necessario per rendere questo paese un paese MODERNO. Modernita' e' stata una parola chiave della politica di Blair e prima, della Tatcher. Il che significa che ci sono vari modi di realizzare un paese moderno.

Prendo spunto da un commento di Severgnini che secondo me dice cose molto giuste in questo caso. Penso che l'esperienza di lavoro, normale un po' ovunque, e' essenziale nella formazione di un individuo.

Troppa burocrazia: niente lavoro estivo
di Beppe Severgnini

Oggi parliamo di minorenni. Scordatevelo: non di quelle. Parliamo di minorenni e lavoro, e cerchiamo di capire perché l'Italia estiva diventi una palestra di pigrizia e noia, quando potrebbe essere ben altro. Mi scrive Cristina G., una mamma di Varese: "Quest'anno mio figlio, liceale diciassettene, ha espresso il desiderio di lavorare d'estate e così abbiamo iniziato a guardarci intorno. Ho cercato informazioni in internet e presso l'InformaGiovani. Mi hanno detto che, se non si è maggiorenni, non si trova nulla: questioni legislative e assicurative. Una volta la Whirlpool di Casciago offriva lavoretti estivi, ma ora non lo fa più. Un amico, titolare di una pescheria, mi ha spiegato che non può prendere un ragazzo per l'estate, anche se gli farebbe comodo: troppo complicato".

La signora Cristina, evidentemente e giustamente scocciata, conclude: "Trovo tutto ciò folle. L'esperienza sarebbe formativa per i ragazzi. Li aiuterebbe nelle scelte future, li porterebbe a contatto col mondo del lavoro e con persone nuove. Inoltre aiuterebbe noi genitori a riempire quasi tre (!) mesi di vacanza dei figli. Ho una zia austriaca, e mi racconta che là tutti, ma proprio tutti i ragazzi, dopo due/tre settimane di vacanza, lavorano d'estate. In Italia dobbiamo rassegnarci a vederli passare le giornate in centro, nei bar e in giro in motorino senza fare nulla". Sospettavo che la lettrice avesse ragione, ma ho voluto condurre qualche indagine, avendo un figlio della stessa età. E' così. L'iter burocratico e assicurativo è pazzesco. Prendere un ragazzo per un mese, e mettergli ogni settimana i soldi in mano, come si fa in America? La legge sulla sicurezza dei luoghi di lavoro espone a rischi penali. Il titolare di un'officina, quando gli ho proposto di mandargli Severgnini Jr, è impallidito: lei mi vuole rovinare, ha detto. Quindi Severgnini Jr sta a casa, anzi ce lo portiamo al mare con cinque amici (augurateci buona fortuna).

Perché tutto questo? Perché il legislatore è tonto. Non capisce - a differenza di Cristina - che il lavoro estivo aiuta il ragazzo (gli dà qualche soldo, un po' d'esperienza, molta autostima), aiuta le famiglie e aiuta le aziende: permette infatti qualche sostituzione, porta a conoscere e farsi conoscere tra le nuove generazioni. Il legislatore sospetta che, dietro il "lavoretto estivo", si nasconda sfruttamento minorile, furbizia fiscale, disonestà sindacale: e agisce di conseguenza.

Per lavorare in Italia bisogna essere maggiorenni. Come lo studente di giurisprudenza che ieri, sotto il sole a picco, distribuiva volantini di Fastweb in piazza Missori a Milano. I volantini finivano per terra pochi metri più in là, lui prendeva 5 euro e 20 cent l'ora. L'ho ammirato comunque.
Fastweb, un po' meno.

Dal Corriere della Sera del 2 luglio 2009
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Re: a proposito di MODERNITA'

Messaggioda pagheca il 03/07/2009, 11:31

al forum non sembra molto interessante questo concetto, ma a qualcun'altro apparentemente si:

Marino pronto a scendere in campo: bisogna modernizzare:
[...]

Altro giro, altro Pd. Ignazio Marino è pronto a candidarsi. Salvo sorprese dell’ultim’ora domani, alla festa del Partito Democratico, il senatore-chi­rurgo annuncerà la sua candi­datura, grandemente sponso­rizzata da Goffredo Bettini. Marino spiega agli amici di es­sere «lusingato e confuso» e aggiunge: «Certo l’Italia e an­che il Pd hanno una disperata necessità di modernizzazione. Dopo i miei 18 anni negli Usa non mi aspettavo una nazione ancora così disastrata». In­somma, gli incitamenti di tan­ti sono serviti: il senatore-chi­rurgo sembra essersi deciso. Oggi, a Verona, nell’ospedale dove opera una volta la setti­mana, incontrerà alcuni qua­rantenni del Pd tra cui una parte dei cosiddetti 'piombi­ni' guidati da Paola Concia. Di­ce di lui Bettini: «Se alla fine decide di scendere in campo la sua sarà finalmente una can­didatura innovativa, ma sul se­rio, non come altre che sono state inventate da qualche me­se ». Il nome di Debora Serrac­chiani Bettini non lo fa, per­ché non è nel suo stile far pole­miche senza motivo, ma ogni riferimento appare puramen­te voluto.


da http://www.corriere.it/politica/09_lugl ... aabc.shtml
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Re: a proposito di MODERNITA'

Messaggioda ranvit il 03/07/2009, 11:44

Caro pagheca, l'Italia ha cosi' tante modernizzazioni da fare che è imbarazzante parlarne....in concreto.

A partire dal caso dei minorenni....

Piu' in generale è un problema legato ad un groviglio inestricabile di leggi, di comportamenti dei partiti e dei sindacati, delle istituzioni etc etc.

Tanto vale lasciar perdere di parlarne e cominciare ad agire...del resto piu' o meno qualsiasi riforma si vorrà fare, porterà alla modernizzazione.


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Re: a proposito di MODERNITA'

Messaggioda pagheca il 03/07/2009, 12:03

prima di fare bisogna identificare come e soprattutto chi. Io penso che al di la' della segreteria si dovrebbero identificare delle persone estremamente competenti, come avveniva una volta, e come avviene in qualsiasi paese civile, in grado di guidare questa modernizzazione. Modernizzare l'impianto dello stato significa sapere come farlo. Il punto secondo me e' tutto qui. Siamo in grado di farlo? Abbiamo la capacita' e la possibilita' di attrarre persone altamente competenti, con una cultura almeno europea delle cose, da far lavorare prima per ricostruire la politica del partito, e poi eventualmente per consigliare i vari ministri etc.?

Sono il solo a pensare che il problema reale sia questo, dopo quello di nominare il segretario?? Se il segretario sara' ricattato da figuri che gli imporranno una corte dei miracoli che ce ne facciamo di questo partito? Guardate che da Obama a Jean Todt (quello della Ferrari) il successo significa avere le mani libere e la capacita' di raccogliere collaboratori in gamba, prima di tutto. Quello che si rischia e' che dopo l'elezione di Tizio o Caio, questi saranno immersi in un tale sfacelo, con le mani legate dai vecchi potenti, da non essere in grado di fare nulla. Ne nel partito ne al governo.

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Re: a proposito di MODERNITA'

Messaggioda pierodm il 11/07/2009, 2:41

Pagheca, tu hai ragione, ma Ranvit ti ha dato una risposta apparentemente semplicistica, in realtà molto vera: praticamente, non si sa da dove cominciare, vale a dire che da qualunque parte cominci cominci ugualmente bene, o ugualmente male.
Su quet'argomento, scrivevo qualche anno fa - quando ancora ... - che il problema era che non c'era un punto fermo, solido, sul quale poggiare per ristrutturare e riformare tutto il resto.
Qualunque modernizzazione ha bisogno di essere - come tu dici giustamente - innanzi tutto ben pensata, e questo diamolo per scontato, anche se non lo è per niente.
Poi ha bisogno di strumenti per essere attuata, vale a dire gli organismi dello Stato e della P.A.: questi però sono i primi ad avere bisogno di essere modernizzati.
Così come sono servono a poco, e anzi sono una delle cause che vanificano ogni sforzo, una specie di palude dentro la quale finisce ogni sforzo, dando per di più l'illusione che si sia fatta "qualcosa".
Qualunque buona iniziativa di legge, viene affogata dentro un groviglio di leggi preesistenti.
Se un'iniziativa ne rimane miracolosamente esente, viene utilizzata in modo clientelare da amministratori locali truffaldini.
Iniziative rivolte al sistema economico, a incentivare il lavoro, ad assecondare meccanismi più moderni, trovano dei killer implacabili nel sistema bancario e assicurativo.
Tutto ciò che potrebbe trarre giovamento da una maggiore mobilità territoriale e sociale, è destinato a naufragare a causa di un sistema dei trasporti demenziale, a causa del peso insostenibile degli affitti, dell'impossibilità di accertare realisticamente il reddito dei cittadini che avrebbero diritto ad agevolazioni, delll'impossibilità di avere in tempo utile e aggiornato un quadro statistico delle aziende operanti in un dato territorio, degli occupati e disoccupati, di quella che è l'economia reale comprensiva del sommerso.
Gl'ispettorati del lavoro, i catasti, le varie polizie, gli organismi ministeriali, le authorities, gli uffici di collocamento, le comunità montane, non ce n'è una di queste e di altre istituzioni che funzionino davvero: sono i terminali di una più o meno lunga catena di competenze, ogni anello della quale è confuso e approssimativo, e inattendibile per chi voglia farne la base d'un intervento efficace.
Pochi giorni fa ascoltavo un ricercatore di sociologia - uno serio - che raccontava come avesse preso l'abitudine di consultare su molti temi alcuni amici giornalisti, della redazione di cronaca, per avere un quadro di certe situazioni, e di non perdere più tempo a cercare (cosa già di per sé spesso complicata) e poi a leggere e studiare i dati ufficiali istituzionali.
"I dati ufficiali li uso quando devo completare una ricerca della quale non me ne frega niente, una di quelle, tante, che vengono commissionate e finanziate, ma che non leggerà mai nessuno".

Nel valutare le buone o le male azioni dei nostri politici, o almeno quelle di chi prova a fare qualcosa in direzione della modernizzazione, bisognerebbe tener conto dello stato generale delle cose: quello reale, non quello immaginario.
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Re: a proposito di MODERNITA'

Messaggioda franz il 11/07/2009, 9:29

pierodm ha scritto:Qualunque modernizzazione ha bisogno di essere - come tu dici giustamente - innanzi tutto ben pensata, e questo diamolo per scontato, anche se non lo è per niente.
Poi ha bisogno di strumenti per essere attuata, vale a dire gli organismi dello Stato e della P.A.: questi però sono i primi ad avere bisogno di essere modernizzati.
Così come sono servono a poco, e anzi sono una delle cause che vanificano ogni sforzo, una specie di palude dentro la quale finisce ogni sforzo, dando per di più l'illusione che si sia fatta "qualcosa".
Qualunque buona iniziativa di legge, viene affogata dentro un groviglio di leggi preesistenti.

Ho passato cinque minuti a stropicciami gli occhi, per la serie "sogno o son desto?"
Ma finalmente ci stiamo avvicinando a quello che vado dicendo da un decennio.
La prima cosa da fare è semplificare.
Un sistema complesso e tortuoso come il nostro è il primo ostacolo concreto ad ogni progetto di cambiamento.
Anche la stessa semplificazione è ovviamente ostacolata dal fatto che un sistema complesso, fatto da decine di migliaia di leggi e decine di migliaia di enti burocratici, alimenta una casta di funzionari, posizioni di rendita e di potere. Un sistema inefficente ha degli sprechi ma questi sprechi sono anche reddito per centinaia di migliaia di persone, che altrimenti dovrebbero fare altro.
Ora mi spiace che pagheca sia assente per impegni e non possa partecipare a questa discussione, perché ritengo che il contributo di una persona dotata di impostazione scientifica come lui sia determinante nell'esame del caso della semplificazione di sistemi (e problemi) complessi.
Ci sono vari sistemi per risolvere la complessità.
Tralascerei i piu' antico, reso famoso da alessandro quando taglio' il nodo gordiano. È tuttavia una soluzione drastica, per extrema ratio.
Il modo migliore per semplificare è suddividere in "n" problemi piu' piccoli e continuare poi a suddividere anche questi in tanti sottoproblemi. Un po' come si fa con il progetto seti@home, che vede oggi milioni di normali computer collaborare per risolvere un problema che sarebbe irrisolvibile con uno solo, anche se ultrapotente.
Bisogna tuttavia anche eliminare il superfluo. Serve il famoso rasoio di Occam, anche se in fondo è una riedizione piu' intellettuale del famoso taglio di alessandro.

Le due cose insieme, suddivisione in sotto problemi e eliminazione di soggetti/enti/leggi inutili a mio avviso possono essere raggruppate sotto un unico nome di progetto: federalismo.
Ma se il termine non piace, puo' anche andare bene "tavolo" ma basta che siamo d'accordo sulla eliminazione di quanto è inutile (che non va quindi suddiviso ma semplicemente eliminato) e sulla suddivisione in tante giurisizioni (e poi ancora sottogiurisdizioni) indipendenti ed autonome, coordinate tra loro da semplici principi costituzionali.

Poi avremo la possibilità di ammodernare tutto quello che vogliamo.

Ciaao,
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Re: a proposito di MODERNITA'

Messaggioda ranvit il 11/07/2009, 10:49

Il metodo suggerito da Franz potrebbe funzionare.....ma il problema fondamentale è che i nostri politici sono assolutamente incapaci (e neanche lo vogliono...).
Insomma chi dovrebbe poi risolvere gli enne problemi piccoli? I politici?


Per lavoro ho avuto modo di "organizzare/riorganizzare" aziende (e poi gestirle).

In particolare ho dovuto affrontare un paio di volte situazioni simili alla necessità di modernizzare l'amministrazione nazionale. Aziende in difficoltà, ovviamente in piccolo, alle prese con la "complessità burocratizzata" . Aziende in difficoltà apparentemente inspiegabili, con tanto personale amministrativo e montagne di inestricabili procedure interne.
Dovunque si mettesse mano sorgevano problemi "piu' in là" con resistenze incredibili da parte del personale coinvolto....
La soluzione, avendone i poteri ma assumendomene la responsabilità, è stata quella di azzerare tutto e ricominciare.
Naturalmente prima di questa "picconata" ho studiato e messo a punto tutte le procedure operative di base per il funzionamento di un'azienda e scelto il personale (in maggioranza giovane) necessario.
Al ritorno dalle ferie estive, durante le quali con il personale scelto si sono impostate tutte le procedure, si è iniziato....ovviamente la ristrutturazione ha comportato una drastica riduzione del personale.

Per "l'azienda Italia" le cose sono molto piu' complicate. Forse basterebbe cominciare.... ma dove li troviamo un po' di politici capaci, che abbiano i poteri necessari e che se ne assumano la responsabilità di riuscita?.

Peccato che fin'ora dal Centrosinistra non si è visto mai niente. Mentre, in qualche modo, il centrodestra con Brunetta ci sta provando...e con buoni risultati. Poca cosa rispetto ai giganteschi grovigli della macchina statale, ma almeno si è iniziato.

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Re: a proposito di MODERNITA'

Messaggioda franz il 11/07/2009, 11:18

ranvit ha scritto:Il metodo suggerito da Franz potrebbe funzionare.....ma il problema fondamentale è che i nostri politici sono assolutamente incapaci (e neanche lo vogliono...).
Insomma chi dovrebbe poi risolvere gli enne problemi piccoli? I politici?

Facciamo un esempio concreto: il sindaco di Salerno, De Luca, viene dipinto, anche da te, come persona competente.
Infatti mi pare abbia anche avuto risultati positivi, nel campo della raccolta differenziata. E non solo su quello, spero.

Ora se tutto dipende da un unico centro e questo non funziona, abbiamo come risultato che tutto il sistema paese non funziona.

Se invece abbiamo 100 pezzi autonomi, vero che il problema della incapacità è anche locale ma abbiamo la possibilità di avere per esempio anche 20 realtà che funzionano ed 80 no. Quindi la situazione già migliora rispetto a prima (100% di non funzionamento). Naturalmente i cittadini degli 80 centri che non funzionano hanno pero' anche 20 vicini da cui prendere buon esempio. Probabile quindi che 2 anni dopo siano in 25 a funzionare e 75 no. E cosi' via.

Ciao,
Franz
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Re: a proposito di MODERNITA'

Messaggioda ranvit il 11/07/2009, 11:30

Certo. A livello operativo concordo.... riportavo infatti anche i buoni risultati di Brunetta.

Ritengo pero' che a livello "strategico" nell'affrontare l'eventuale modernizzazione sia assolutamente necessaria la volontà di un leader (cui servirà un grande consenso e popolarità.....vedi Berlusconi oggi, se volesse), che affiderà poi l'operatività ai vari Brunetta.


Se poi ti riferivi a una modernizzazione affidata alle Regioni (in nome del federalismo) concordo anche qui.


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