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Un milione di candele per l'Iran

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Un milione di candele per l'Iran

Messaggioda franz il 29/06/2009, 18:24

http://www.iranian-heroes.org/#

This website is dedicated to those brave Iranians who have lost their lives during peaceful protests for democracy which took place after the disputed 12 June 2009 election results in Iran.

Let us light up ONE MILLION candles in memory of these brave individuals.


Il sito è dedicato ai quei coraggiosi iraniani che hanno perso la loro vita durante le pacifiche proteste per la democrazia che ci sono state dopo il contestato esito delle elezioni del 12 giungo 2009 in Iran.

Accendiamo un milione di candele in memoria di queste persone coraggiose.
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Re: Un milione di candele per l'Iran

Messaggioda franz il 18/07/2009, 9:44

La protesta per la morte del ragazzo al centro delle nuove manifestazioni di Teheran
Aveva 19 anni ed è stato centrato da un cecchino. La scoperta dopo molti depistaggi

Shorab, ucciso con un colpo al cuore
il nuovo simbolo degli studenti iraniani

di FATEMEH KARIMI
Immagine
Shorab, ucciso con un colpo al cuore il nuovo simbolo degli studenti iraniani

Fatemeh Karimi è una studentessa iraniana che, come tanti altri, sta vivendo questi giorni di paura, rabbia ed emozioni. Riferisce sul nostro sito quello che vede e sente, quello che vedono e sentono i suoi amici. Fatemeh scrive anche sul sito "AgendaComunicazione. it" che da tempo si occupa dei temi dell'informazione e che dà molta attenzione alla vicenda iraniana.

Ci sono anche il dolore, la rabbia e gli slogan per Shorab Arabi al centro della manifestazione che è partita dall'università - durante il sermone di Rafsanjani - e ha invaso le strade di Teheran.
Sohrab sta diventando un nuovo simbolo della protesta iniziata il 12 giugno contro i brogli elettorali, come Neda Agha Soltan.
Sohrab aveva appena compiuto 19 anni e quest'anno avrebbe dovuto sostenere il concorso per entrare all'università: è stato ucciso il 15 giugno con un colpo di proiettile al cuore vicino alla strada Azadi, si presume da un cecchino Basiji.

Le informazioni sul suo caso le prendiamo dai blog e nei siti specializzati sui dirittti umani, i filmati e le foto della storia di Sohrab stanno facendo il giro del mondo e soprattutto stanno indignando tutti noi iraniani.
Ogni giorno si sentono o si leggono storie atroci sulla sorte dei prigionieri. Nei nostri blog un tema caldo è quello dei cadaveri, dei martiri uccisi in questo mese, che vengono tenuti nei frigoriferi per i generi alimentari. Forse le celle degli obitori non bastano, forse questo è un modo per tenerli nascosti meglio rendendo vane le ricerche dei genitori, dei parenti e degli amici. Girano voci di torture, di sofferenze atroci, di violenze sessuali.

La madre di Sohrab non si è arresa e per 26 giorni ha cercato notizie sul figlio in tutti i modi possibili, ha addiritura pagato la cauzione per farlo rilasciare credendo fosse ancora vivo. C'è anche un filmato in cui si vede lei che chiede notizie del figlio davanti al carcere di Evin: "Avete visto questo ragazzo dentro". Un tipo vestito di nero, con la barba lunga, probabilmente un Basiji la rassicura: "Rilasceranno tutti non vi preoccupate".

All'inizio la storia di Sohrab era stata data diversamente. Avevano fatto girare la voce che fosse morto sotto le torture, e non ucciso da un colpo di pistola al cuore. Uno solo. Questo l'ha scoperto la madre 26 giorni dopo e si chiede, ci chiediamo tutti perché. La domanda gira su tutti i blog e ci scambiamo angosciati video e foto di questa nuova terribile vicenda.
E allora ecco che girano di blog in blog, di pagina in pagina su Facebook, di mail in mail le immagini della madre che cerca il figlio davanti al carcere di Evin, poi la tremenda foto di Sohrab mentre lo lavano nell'obitorio prima della sepoltura, il funerale con le grida della madre e i pianti strazianti della gente, le visite di Mir Hossein Mousavi e la moglie Zahra e di Mehdi Karroubi alla famiglia Arabi. Karroubi, uno dei candidati riformisti, ha ribadito che "non si può rispondere alla protesta giusta delle gente con i proiettili" e ha promesso che d'ora in poi si impegnerà per chiedere i diritti dei prigionieri e dei "danneggiati".

(17 luglio 2009)
http://www.repubblica.it
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