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Il nostro vero problema

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il nostro vero problema

Messaggioda Loredana Poncini il 26/06/2009, 8:44

Concordo con te, Piero, da cattolica che vive il dolore di assistere alla realtà che Cristo si ferma ad Oboli.
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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda pierodm il 26/06/2009, 12:56

Oboli?
Se è una battuta, è buona.
Se è un refuso, è più che mai provvidenziale.

Torniamo al tema di cui al titolo, che è - diciamocelo - un po' ardito.
Una risposta semplice è, come spesso capita, terribile: il nostro (italiano) vero problema è di non essere stati capaci di passare con dignità e con efficienza dallo stato di paese contadino a paese industriale, e poi post-industriale.
Siamo sostanzialmente rimasti un paese confuso nell'impasto di una modernizzazione rimasta nel fondo quella realizzata in epoca fascista, con uno stato visto in modo paternalistico, la libertà politica come libertà di scegliersi un padrone, l'attività economica come esclusivo interesse di bottega.
La politica, la critica sociale e civile è in Italia una specie di gioco, non viene mai affrontata in modo serio: basta ascoltare la gran parte dei discorsi che si fanno tra la "gente".
Parole e concetti vengono buttati lì, secondo gli umori del momento, non sembrano legati a niente, né alla memoria, né ad una sfera di pensiero, un'ideologia, un menu di riferimenti etici di livello appena superiore a quello strettamente individuale. Un gioco che consente con la massima tranquillità e, direi, perfino innocenza di cambiare casacca e bandiera a piacimento: è un gioco, e anzi il trasformismo fa parte del gioco, e la prontezza del salto fa parte delle abilità dei giocatori.
Il calcio, per esempio, è sentito come un fenomeno più serio, più concretamente serio, da parte di tanti: parola mia, ho visto in questi anni prendere coscienza del conflitto d'interessi berlusconiano in relazione alla possibilità che Totti finisse al Milan, e alle manovre opache di Galliani con Moggi, più che in relazione con tutto il resto che sappiamo.

Ma questa fenomenologia io tenderei a metterla in rapporto con la teoria del vuoto: il male si crea là dove esiste un vuoto, ed è il vuoto che dev'essere analizzato.
Questo lavoretto lo facciamo in un altro momento - almeno io: se qualcuno vuole cominciare prima, leggerò con interesse.
pierodm
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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda trilogy il 26/06/2009, 15:03

pagheca ha scritto:Da un forum a caso:

oppure che l'Italia sia stata tra i paesi che abbiano retto meglio a questa crisi.


ciao pagheca
del post che hai inserito all'inizio credo che la frase più interessante sia quella.

E' una frase priva di senso da ogni punto di vista:
a) l'Italia ha retto meglio alla crisi. Meglio di chi?
b) Il Governo non ha fatto nulla di concreto contro la crisi, solo annunci. Anche prendendo per buono che l'Italia abbia fatto meglio di altri nella crisi, la relazione tra causa (Azione del Governo) ed effetto (meglio di altri) NON esiste.
Al massimo la frase indica una propaganda efficace da parte del governo.

Ma il: <<nostro vero problema>> è un altro. L'intero immaginario collettivo nostro, (anche qui su: perlulivo.it) e degli italiani è completamente occupato dall'attività del premier.
Finchè non si supererà questa condizione di sudditanza culturale, non ci sarà cambiamento.

Finchè i nostri pensieri sono completamente rivolti ad una storia d'amore finita, non avremo spazio ed energia per iniziarne una nuova.

ciao
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Le chiacchiere stanno a zero

Messaggioda pagheca il 26/06/2009, 15:51

Caro Trilogy,

l'unico parziale fondamento di questa frase e' il fatto oggettivo che l'Italia era in crisi prima e c'e' rimasta, mentre per altri paesi la crisi e' arrivata solo ora. Ma questa non e' una scusante, piuttosto un'aggravante, perche' conferma l'imprudenza in cui siamo vissuti per decenni.

Ma al di la' delle chiacchiere, trascrivo quello che vedo negli Indicatori della finanza e dell'economia dell'ultimo numero di The Economist (periodo 27/6 - 3/7) cui sono abbonato. Prendo 4 Paesi che stanno vivendo la crisi in maniera grave, piu' la media pesata europea, poi decidete voi se l'orgoglio di SB e' sensato o no. Buona lettura.

Legenda:
Germania = G
Gran Bretagna = B
Italia = I
USA = U
E = Euro area
Q1, Q2 etc. si riferiscono al periodo i cui dati sono disponibili:

Prodotto interno lordo (varizioni percentuali rispetto all'anno precedente):
G = -6.9 Q1
B = -4.1 Q1
I = -6.0 Q1
U = -2.5 Q1
E =-4.8 Q1

Produzione industriale: (variazione percentuale rispetto all'anno precedente, ultimo periodo disponibile)
G = -21.6 (Aprile)
B = -12.3 (Aprile)
I = -24.2 (Aprile)
U = -13.4 (Maggio)
E = -21.6 (Maggio)

Tasso di disoccupazione % (ultimi 3 mesi)
G = 8.2
B = 7.2
I = 7.3
U = 9.4
E = 9.2

Bilancio dello Stato, % del PIL, variazione rispetto a un anno fa (dati dell'unita' di previsione dell'Economist stesso)
G = -4.6
B = -13.9
I = -5.2
U = -13.2
E = -5.8
(qui si vede l'effetto dei forti interventi statali in GB e USA per salvare la grande finanza).

Tralascio i dati che essendo in termini assoluti e che quindi non dicono nulla sulla variazione seguita alla crisi. Tralascio anche le previsioni che in econometria lasciano spesso il tempo che trovano. In base al principio "da qualcosa bisogna pur partire", mi baso sui fatti, anche se so che i fatti vanno interpretati e che non sempre rappresentano in maniera inequivoca la situazione.

La mia conclusione e' che frasi come quella citata e l'entusiasmo del PdC sono prive di fondamento, eccetto che nel senso che vista la situazione precedente poteva andare molto peggio. I dati Italiani sono comunque pessimi almeno come gli altri in termini assoluti, soprattutto quello sulla produzione industriale che e' terrificante. in piu' incidono su una realta' gia' da tempo in crisi e su un tessuto istituzionale vetusto che non permettera' di uscire facilmente dal disastro.

Ma e' straordinario che mentre qui in UK assisto a giagulatorie e mea culpa in TV e sui giornali tutti i santi giorni, da mesi, in Italia ci sia una maggioranza convinta che tutto va bene madama la marchesa.

Consiglio di stampare questa tabellina, metterla nel portafogli e sbatterla in faccia al primo che spara ancora queste cazzate.

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Re: Le chiacchiere stanno a zero

Messaggioda franz il 26/06/2009, 16:03

pagheca ha scritto:l'unico parziale fondamento di questa frase e' il fatto oggettivo che l'Italia era in crisi prima e c'e' rimasta, mentre per altri paesi la crisi e' arrivata solo ora. Ma questa non e' una scusante, piuttosto un'aggravante, perche' conferma l'imprudenza in cui siamo vissuti per decenni.

Ritengo che quella frase sia riferita alla fine del 2008, quando la crisi era solo finanziaria e toccava le banche.
Il nostro sistema bancario tutto sommato, drogato come è, ha retto meglio di altri la crisi, nel senso che era meno esposto ai titoli tossici e quindi non si sono verificati casi di salvataggio o di fallimento.
Sarebbe interessante esaminare i motivi di questo fatto.

A parte questo ora che la crisi ha toccato l'economia reale, la produzione, i consumi, noi ne siamo toccati fino in fondo e paghiamo in piu' di altri le nostre debolezze strutturali endemiche.

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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda franz il 26/06/2009, 16:41

franz ha scritto:Considero che questa lettera e la risposta di Bagnasco, se mai verrà, siano importanti punti da considerare per rispondere alla domanda di pagheca.
Franz

Un flash di agenzia:
Bagnasco: "Italiani chiedono alla politica comportamenti coerenti"

Vedremo il resto nelle prosisme ore.
Nel frattempo ho cercato notizie sull'Avvenire ed ho trovato questo:

«Da piccolo credente protesto:
non si fa carta straccia dei valori»

C’è chi, da sempre avverso a Berlusconi, pensa di avere finalmente in mano l’arma definitiva, in grado di rimuoverlo una volta per tutte dalla scena politica, e contro costoro c’è stato il fuoco di fila dei corifei del centrodestra. Ma c’è anche chi senza alcun secondo fine politico non riesce a digerire che a capo del proprio Paese ci sia una persona il cui comportamento privato appare letteralmente scandaloso.

Di questo gruppo – piccolo o grande, non m’importa – io mi sento parte e non accetto di essere tacitato con un’alzata di spalle. La vicenda emersa a Bari non è più composta solo di pettegolezzi: giorno dopo giorno aumentano gli indizi che il presidente del Consiglio ha consuetudine di accogliere a casa propria donne con cui svagarsi, e quando capita qualcuna si tratterrebbe anche per la notte. Non serve neppure sommare a quest’ultimo episodio i precedenti ambigui, gravidi di interrogativi ancora aperti, del caso Noemi e lo sgradevole dialogo a mezzo stampa con l’attuale consorte Veronica.

Come si fa a liquidare con un «gente piena di odio e invidia», chi esprime disagio e avanza apertamente domande? Come si può pensare che tutti digeriscano battute come: «Io sono fatto così, sono un mattatore. Non cambio e gli italiani mi vogliono così». Per quanto mi riguarda, credo sia legittimo scandalizzarsi per il quadro che va emergendo. Mi colpisce la contraddizione tra questi comportamenti e le enunciazioni di principi e di valori che il premier fa ad ogni piè sospinto, senza rinunciare mai a rivendicare il «marchio» di cattolico doc per sé e per la politica da lui guidata.

Da piccolo credente protesto: non posso accettare che idealità preziose sulle quali tanti spendono con generosità e dedizione la propria vita siano potenzialmente così strumentalizzate, alimentando di converso veleni che vengono poi rivolti contro la Chiesa. Non nascondo che mi stanno bene molte delle scelte programmatiche e delle decisioni politiche di questo governo, soprattutto in materia di bioetica e di politiche sociali, come pure le enunciazioni in favore della famiglia – peraltro poco suffragate finora da misure concrete –, però questa condivisione oggi non compensa il profondo disagio per la contraddizione di comportamenti che fanno carta straccia di quei valori. Sembriamo alla berlina del mondo, con il coro dei media stranieri – senza distinzione di colore politico e ben al di là di quelli di proprietà dell’antagonista Murdoch – che sbeffeggiano l’Italia.

Di fronte a tutto ciò mi sembra che Berlusconi non abbia scelto la reazione migliore, rigettando in modo sommario le accuse, quasi che neppure davanti a fatti documentati siano consentiti dubbi e interrogativi, interpretando tutto come azione di «lesa maestà», rispondendo alle richieste di fare chiarezza con una intervista a un rotocalco che sul pettegolezzo si fonda.

Quelle risposte sono però ancora attese; fornirle con onestà non sarebbe cedere a chi vuole strumentalizzare l’accaduto per sovvertire il responso delle urne, ma gesto responsabile – moralmente dovuto – di un leader che ha nell’investitura popolare il requisito fondamentale della propria legittimità. La fiducia non può prescindere dalla stima e questa va alimentata con comportamenti consoni, che includono onestà e verità. Valori personali, ma anche politici.
Piero Chinellato
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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda pagheca il 26/06/2009, 17:15

Ancora una volta purtroppo siamo usciti tutti o quasi fuori tema.

Il tema di questo argomento era: come fare a recuperare almeno in parte questo zoccolo duro di votanti ortodossi per SB, o quanto meno a creare una qualsiasi forma di rapporto con costoro?

Alcuni qui sostengono che non ci si possa fare nulla. Io ho il dubbio che in realta' tra costoro ci sia piu' di una persona presentabile, onesta (o quanto meno non piu' disonesta di tanti di noi) ma convinta che la questione sia la qualita' dell'operato dell'uomo, e che tutto il resto sono o vuote illazioni o inutili perdite di tempo.

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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda franz il 26/06/2009, 17:20

pagheca ha scritto:Ancora una volta purtroppo siamo usciti tutti o quasi fuori tema.

Il tema di questo argomento era: come fare a recuperare almeno in parte questo zoccolo duro di votanti ortodossi per SB, o quanto meno a creare una qualsiasi forma di rapporto con costoro?

Alcuni qui sostengono che non ci si possa fare nulla. Io ho il dubbio che in realta' tra costoro ci sia piu' di una persona presentabile, onesta (o quanto meno non piu' disonesta di tanti di noi) ma convinta che la questione sia la qualita' dell'operato dell'uomo, e che tutto il resto sono o vuote illazioni o inutili perdite di tempo.

pagheca

Che fare contro l'ortodossia?
E' un po' come chiedersi come fare per convincere uno a smettere di fumare.
Nulla. Deve convincersi da solo. E quando è convinto smetterà, pensando anche a tanti discorsi sul fumo che fa male.
Che prima ignorava bellamente. Entravano da un orecchio per uscire dall'altro.
Non so se è chiaro ma sostengo che la berlusconite dà dipendenza.
Si smette solo in caso di forte shock.

Franz
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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda ranvit il 26/06/2009, 17:59

pagheca ha scritto:Ancora una volta purtroppo siamo usciti tutti o quasi fuori tema.

Il tema di questo argomento era: come fare a recuperare almeno in parte questo zoccolo duro di votanti ortodossi per SB, o quanto meno a creare una qualsiasi forma di rapporto con costoro?

Alcuni qui sostengono che non ci si possa fare nulla. Io ho il dubbio che in realta' tra costoro ci sia piu' di una persona presentabile, onesta (o quanto meno non piu' disonesta di tanti di noi) ma convinta che la questione sia la qualita' dell'operato dell'uomo, e che tutto il resto sono o vuote illazioni o inutili perdite di tempo.

pagheca



Mi sembrava di averti risposto con una certa precisione.....il terzo di elettori che vota comunque e sempre per il Cd non è recuperabile (cosi' come il terzo che vota a sinistra...). Il terzo rimanente invece ha una parte che si astiene sempre e una parte che vota qua o là....in funzione di chi gli da l'idea di poter/saper governare accettabilmente.
Per recuperare questi voti quindi è necessario che il Pd diventi ( o quantomeno appaia...) una credibile forza di governo.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda pagheca il 26/06/2009, 18:19

si, certo, l'avevo letto. Pero' molti altri interventi (miei compresi) sono andati completamente fuori tema.
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