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Il nostro vero problema

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Il nostro vero problema

Messaggioda pagheca il 24/06/2009, 11:58

Da un forum a caso:

"Ma veramente pensate che chi vota Berlusconi sia uno abbagliato dalla sua ricchezza o dalla sua fortuna? Per quanto mi riguarda mi interessa che abbia liberato Napoli dall'immondizia o che abbia fatto tutto quanto il possibile nel dopo terremoto(ho parenti e amici delle zone terremotate e quindi informazioni attendibili)oppure che l'Italia sia stata tra i paesi che abbiano retto meglio a questa crisi.Ci sarebbero anche tante altre cose da dire, ma non mi sembra questo il luogo adatto, era solo per evidenziare che non mi sembra corretto dare dello stupido a chi vota diversamente da noi, proprio come esempio di cattiva educazione dei nostri figli.
Naturalmente avrete capito che a me non me ne importa niente della vita privata e delle debolezze del premier e aborro questo tentativo di scardinare il voto popolare (perchè tutta l'indignazione è per questo motivo, non si può negare,vero?) ricorrendo a squallidi mezzi e ricordate sempre che il più pulito ha la rogna, anche tra noi novelli savonarola, moralissimi genitori e figli..."


L'autore, significativamente, si firma "Lettrice di basso livello culturale", e il titolo dell'intervento e' "Ai lettori di alto livello culturale", un leit-motiv molto in voga, l'accusa al CS di avere un atteggiamento altezzoso e sprezzante nei confronti di chi vota SB.

Ho messo in neretto i punti tipicamente ricorrenti di questo tipo di elettore.

Interventi straordinariamente simili a questo, come sapete ricorrono ovunque (al punto di far pensare a veri troll, ma tralasciamo per il momento quest'ipotesi). Si trovano sui blog dei quotidiani e settimanali, su tutti i forum italiani ed esteri e le avrete letti senz'altro anche voi. E' gente quindi che accede ad internet, non solo alla tv, e che pero' mantiene un atteggiamento difficile (per noi) da comprendere.

Vorrei che l'attenzione non si concentrasse almeno qui sui contenuti della lettera, ma su un quesito: al di la' dei noti problemi di forma e di contenuto del CS (PD, IDV etc.), cosa si puo' fare realmente per trattare questo esercito di persone che rivendicano la loro ignoranza, e che si dichiarano indifferenti alla questione morale, che pensano che il premier stia governando bene e che ci accusano di intolleranza? E' la classica domanda da 10 milioni (di elettori, probabilmente) ma ogni analisi dei risultati elettorali che non parta da qui ha la vita breve secondo me.

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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda ranvit il 24/06/2009, 12:13

Non si puo' fare niente!
Perchè spesso (ovviamente non sempre) si tratta di persone che affermano questi concetti piu' per giustificare a se stessi il perchè del loro voto a Berlusconi, che per reale convincimento...
Insomma è gente che è inutile tentare di convincere perchè si chiuderebbero a riccio. Ma allo stesso tempo è gente che sta per....cambiare idea!

Non mi preoccuperei troppo di loro. Mi preoccupano molto di piu', invece, "i nostri" dirigenti politici : avranno finalmente capito come fare per riconquistare i voti dell'elettorato "centrale" persi?

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda pierodm il 24/06/2009, 23:24

Bella domanda la tua, Pagheca.
La risposta, la mia intendo, la sai: non si può fare niente, non politicamente. L'operazione sarebbe semmai a lungo termine, lavorando per una diversa cultura diffusa, etc, ma non è il caso di riprendere ancora questo discorso almeno per il momento.

Da tanti segni, credo che la percentuale di questa gente sia molto elevata, tale comunque da rappresentare un problema serissimo in un sistema bipolare e maggioritario.
Oltre tutto, questo tipo di persone rappresentano una parte di elettorato estremamente omogenea, un vero e proprio zoccolo duro che resiste a tutto, impermeabile a tutto.
L'unica soluzione per rendere innocui questi fans del Ciarpame - relativamente innocui, diciamo - è l'esatto contrario del sistema che oggi abbiamo, ossia un ritorno riveduto e corretto al sistema precedente, proporzionale e pluripartitico: inglobato in un partito che deve prevedibilmente fare coalizione per governare - o meglio ancora diviso in più partiti - il Ciarpame vede fortemente ridotta la propria potenzialità eversiva, innanzi tutto.
In secondo luogo, non potendo contare su corsie privilegiate di comunicazione e su forme incontrollate di potere, è destinato a soccombere sul piano culturale.
Al contrario di ciò che comunemente si dice - con buone ragioni teoriche sicuramente maggiori delle buone ragioni pratiche - una maggiore complessità del sistema-partiti, riduce e non aumenta il potere di condizionamento di alcune parti politiche, e soprattutto riduce il potere delle parti peggiori, delle pulsioni peggiori dell'elettorato.

Il nostro vero problema - per rispettare il titolo - non sono i partiti, e nemmeno Berlusconi, ma l'elettorato, o meglio la presenza nel corpo sociale ed elettorale di una quantità "fuori misura" di persone ignoranti, di ciarpame, di nostalgici reali e virtuali del fascismo, etc: questo è un convitato di pietra, che sta fuori dal confronto e dal dibattito politico - destra, sinistra, socialismo, liberalismo, riformismo, etc etc - ma che è pronto a far pesare la sua spada di Brenno sulla bilancia non appena se ne presenta l'occasione, in favore del peggio.
Tutti i discorsi che facciamo, compresi quelli che riguardano i moderati, il centro, i radicali, i programmi e i programmini, sono pertinenti al 50% dell'elettorato: anche se quadrano, poi arriva l'altro 50% a mandare tutti i nostri bei ragionamenti all'aria, e a farsene beffa.

Quando poco fa ho scritto "fuori misura" intendevo dire fuori dalla misura prevista, all'ingrosso, da chi ha pensato le istituzioni democratiche liberali, che presuppongono invece una totalità (nella versione ideale) o una larga maggioranza (in quella più realistica) di cittadini ragionevolmente colti e informati, sensibili allo scandalo, accomunati grosso modo da un'etica condivisa.
Una massa rilevante, determinante, di cultori del Ciarpame è in grado non solo e non tanto di rovesciare una democrazia, ma di svuotarne il senso e di farla diventare una caricatura grottesca di se stessa, che è forse peggio.

Fare politica fingendo che questo problema non esista è come pensare la nostra economia o lo sviluppo del Mezzogiorno, fingendo che non esiste il problema della Mafia, della Camorra e della 'Ndrangheta.
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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda franz il 25/06/2009, 9:00

Cosa si puo' fare?
Chiediamoci cosa si poteva fare, piuttosto.
Facendo riferimento al testo riportato, Berlusconi non avrebbe ripulito Napoli dalla spazzatura se qualcuno non avesse, per negligenza, imperizia, incapacità o altro, creato quel disastro. La gestione del terremoto in Abruzzo non sarebbe toccata a Berlusconi se qualcuno non avesse operato attivamente per far cadere il precedente governo Prodi.
C'è un imperativo che è fondamentale. Governare bene e comunicare bene le cose che facciamo.
Ovvio che se governiamo male e comunichiamo peggio, è giusto che in una democrazia dell'alternanza vinca l'altro schieramento. Che poi da noi questo sia quello di Berlusconi, è cosa nota e concordo con Piero che il problema è il popolo italiano, o buona parte di esso.

Sul discoroso della vita privata del premier chi ha scritto qualla lettera ha in teoria ragione.
Intendo in una teoria totalmente svincolata dal caso italiano e dalle sue anomalie.
La vita privata di Mitterand, come quella dei due fratelli Kennedy, è stata tormentata ma non è diventata parte della lotta politica in Francia come in USA. Anche il caso di Clinton non fu giudicato per quello che era ma per l'eventualità che il presidente avesse mentito.
Se invece torniamo in Italia coi piedi per terra, è evidente che un Presidente del Consiglio che partecipa trionfante al Family Day e che si fa portavoce delle esigenze vaticane non puo' pretendere di scindere il suo comportamento privato da quando afferma pubblicamente. La doppia morale (quello che dico e quello che faccio) non interesserà la "Lettrice di basso livello culturale" forse laica ma dovrebbe interessare i cattolici.

Infatti ...

"Perché trattate così bene Berlusconi?"
Don Farinella scrive al cardinal Bagnasco

"Io e molti credenti crediamo che così avete perduto autorità. Molti si allontanano dalla Chiesa per la vostra morale elastica"
di don PAOLO FARINELLA

Questa lettera, scritta da don Paolo Farinella, prete e biblista della diocesi di Genova al suo vescovo e cardinale Angelo Bagnasco, è stata inviata qualche settimana fa e circola da giorni su internet. Riguarda la vicenda Berlusconi, vista con gli occhi di un sacerdote. Alla luce degli ultimi fatti e della presa di posizione di Famiglia Cristiana che ha chiesto alla Chiesa di parlare, i suoi contenuti diventano attualissimi.

Egregio sig. Cardinale,

viviamo nella stessa città e apparteniamo alla stessa Chiesa: lei vescovo, io prete. Lei è anche capo dei vescovi italiani, dividendosi al 50% tra Genova e Roma. A Genova si dice che lei è poco presente alla vita della diocesi e probabilmente a Roma diranno lo stesso in senso inverso. E' il destino dei commessi viaggiatori e dei cardinali a percentuale. Con questo documento pubblico, mi rivolgo al 50% del cardinale che fa il Presidente della Cei, ma anche al 50% del cardinale che fa il vescovo di Genova perché le scelte del primo interessano per caduta diretta il popolo della sua città.

Ho letto la sua prolusione alla 59a assemblea generale della Cei (24-29 maggio 2009) e anche la sua conferenza stampa del 29 maggio 2009. Mi ha colpito la delicatezza, quasi il fastidio con cui ha trattato - o meglio non ha trattato - la questione morale (o immorale?) che investe il nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del consiglio, ormai dimostrati in modo inequivocabile: frequentazione abituale di minorenni, spergiuro sui figli, uso della falsità come strumento di governo, pianificazione della bugia sui mass media sotto controllo, calunnia come lotta politica.

Lei e il segretario della Cei avete stemperato le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento. Eppure le accuse sono gravi e le fonti certe: la moglie accusa pubblicamente il marito presidente del consiglio di "frequentare minorenni", dichiara che deve essere trattato "come un malato", lo descrive come il "drago al quale vanno offerte vergini in sacrificio". Le interviste pubblicate da un solo (sic!) quotidiano italiano nel deserto dell'omertà di tutti gli altri e da quasi tutta la stampa estera, hanno confermato, oltre ogni dubbio, che il presidente del consiglio ha mentito spudoratamente alla Nazione e continua a mentire sui suoi processi giudiziari, sull'inazione del suo governo. Una sentenza di tribunale di 1° grado ha certificato che egli è corruttore di testimoni chiamati in giudizio e usa la bugia come strumento ordinario di vita e di governo. Eppure si fa vanto della morale cattolica: Dio, Patria, Famiglia. In una tv compiacente ha trasformato in suo privato in un affaire pubblico per utilizzarlo a scopi elettorali, senza alcun ritegno etico e istituzionale.

Lei, sig. Cardinale, presenta il magistero dei vescovi (e del papa) come garante della Morale, centrata sulla persona e sui valori della famiglia, eppure né lei né i vescovi avete detto una parola inequivocabile su un uomo, capo del governo, che ha portato il nostro popolo al livello più basso del degrado morale, valorizzando gli istinti di seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale. I vescovi assistono allo sfacelo morale del Paese ciechi e muti, afoni, sepolti in una cortina di incenso che impedisce loro di vedere la "verità" che è la nuda "realtà". Il vostro atteggiamento è recidivo perché avete usato lo stesso innocuo linguaggio con i respingimenti degli immigrati in violazione di tutti i dettami del diritto e dell'Etica e della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, con cui il governo è solito fare i gargarismi a vostro compiacimento e per vostra presa in giro. Avete fatto il diavolo a quattro contro le convivenze (Dico) e le tutele annesse, avete fatto fallire un referendum in nome dei supremi "principi non negoziabili" e ora non avete altro da dire se non che le vostre paroline sono "per tutti", cioè per nessuno.

Il popolo credente e diversamente credente si divide in due categorie: i disorientati e i rassegnati. I primi non capiscono perché non avete lesinato bacchettate all'integerrimo e cattolico praticante, Prof. Romano Prodi, mentre assolvete ogni immoralità di Berlusconi.
Non date forse un'assoluzione previa, quando vi sforzate di precisare che in campo etico voi "parlate per tutti"? Questa espressione vuota vi permette di non nominare individualmente alcuno e di salvare la capra della morale generica (cioè l'immoralità) e i cavoli degli interessi cospicui in cui siete coinvolti: nella stessa intervista lei ha avanzato la richiesta di maggiori finanziamenti per le scuole private, ponendo da sé in relazione i due fatti. E' forse un avvertimento che se non arrivano i finanziamenti, voi siete già pronti a scaricare il governo e l'attuale maggioranza che sta in piedi in forza del voto dei cattolici atei? Molti cominciano a lasciare la Chiesa e a devolvere l'8xmille ad altre confessioni religiose: lei sicuramente sa che le offerte alla Chiesa cattolica continuano a diminuire; deve, però, sapere che è una conseguenza diretta dell'inesistente magistero della Cei che ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in servilismo.

I cattolici rassegnati stanno ancora peggio perché concludono che se i vescovi non condannano Berlusconi e il berlusconismo, significa che non è grave e passano sopra a stili di vita sessuale con harem incorporato, metodo di governo fondato sulla falsità, sulla bugia e sull'odio dell'avversario pur di vincere a tutti i costi. I cattolici lo votano e le donne cattoliche stravedono per un modello di corruttela, le cui tv e giornali senza scrupoli deformano moralmente il nostro popolo con "modelli televisivi" ignobili, rissosi e immorali.

Agli occhi della nostra gente voi, vescovi taciturni, siete corresponsabili e complici, sia che tacciate sia che, ancora più grave, tentiate di sminuire la portata delle responsabilità personali. Il popolo ha codificato questo reato con il detto: è tanto ladro chi ruba quanto chi para il sacco. Perché parate il sacco a Berlusconi e alla sua sconcia maggioranza? Perché non alzate la voce per dire che il nostro popolo è un popolo drogato dalla tv, al 50% di proprietà personale e per l'altro 50% sotto l'influenza diretta del presidente del consiglio? Perché non dite una parola sul conflitto d'interessi che sta schiacciando la legalità e i fondamentali etici del nostro Paese? Perché continuate a fornicare con un uomo immorale che predica i valori cattolici della famiglia e poi divorzia, si risposa, divorzia ancora e si circonda di minorenni per sollazzare la sua senile svirilità? Perché non dite che con uomini simili non avete nulla da spartire come credenti, come pastori e come garanti della morale cattolica? Perché non lo avete sconfessato quando ha respinto gli immigrati, consegnandoli a morte certa?

Non è lo stesso uomo che ha fatto un decreto per salvare ad ogni costo la vita vegetale di Eluana Englaro? Non siete voi gli stessi che difendete la vita "dal suo sorgere fino al suo concludersi naturale"? La vita dei neri vale meno di quella di una bianca? Fino a questo punto siete stati contaminati dall'eresia della Lega e del berlusconismo? Perché non dite che i cattolici che lo sostengono in qualsiasi modo, sono corresponsabili e complici dei suoi delitti che anche l'etica naturale condanna? Come sono lontani i tempi di Sant'Ambrogio che nel 390 impedì a Teodosio di entrare nel duomo di Milano perché "anche l'imperatore é nella Chiesa, non al disopra della Chiesa". Voi onorate un vitello d'oro.

Io e, mi creda, molti altri credenti pensiamo che lei e i vescovi avete perduto la vostra autorità e avete rinnegato il vostro magistero perché agite per interesse e non per verità. Per opportunismo, non per vangelo. Un governo dissipatore e una maggioranza, schiavi di un padrone che dispone di ingenti capitali provenienti da "mammona iniquitatis", si è reso disposto a saldarvi qualsiasi richiesta economica in base al principio che ogni uomo e istituzione hanno il loro prezzo. La promessa prevede il vostro silenzio che - è il caso di dirlo - è un silenzio d'oro? Quando il vostro silenzio non regge l'evidenza dell'ignominia dei fatti, voi, da esperti, pesate le parole e parlate a suocera perché nuora intenda, ma senza disturbarla troppo: "troncare, sopire ... sopire, troncare".

Sig. Cardinale, ricorda il conte zio dei Promessi Sposi? "Veda vostra paternità; son cose, come io le dicevo, da finirsi tra di noi, da seppellirsi qui, cose che a rimestarle troppo ... si fa peggio. Lei sa cosa segue: quest'urti, queste picche, principiano talvolta da una bagattella, e vanno avanti, vanno avanti... A voler trovarne il fondo, o non se ne viene a capo, o vengon fuori cent'altri imbrogli. Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire" (A. Manzoni, Promessi Sposi, cap. IX). Dobbiamo pensare che le accuse di pedofilia al presidente del consiglio e le bugie provate al Paese siano una "bagatella" per il cui perdono bastano "cinque Pater, Ave e Gloria"? La situazione è stata descritta in modo feroce e offensivo per voi dall'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, che voi non avete smentito: "Alla Chiesa molto importa dei comportamenti privati. Ma tra un devoto monogamo [leggi: Prodi] che contesta certe sue direttive e uno sciupa femmine che invece dà una mano concreta, la Chiesa dice bravo allo sciupa femmine. Ecclesia casta et meretrix" (La Stampa, 8-5-2009).

Mi permetta di richiamare alla sua memoria, un passo di un Padre della Chiesa, l'integerrimo sant'Ilario di Poitier, che già nel sec. IV metteva in guardia dalle lusinghe e dai regali dell'imperatore Costanzo, il Berlusconi cesarista di turno: "Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l'anima con il denaro" (Ilario di Poitiers, Contro l'imperatore Costanzo 5).

Egregio sig. Cardinale, in nome di quel Dio che lei dice di rappresentare, ci dia un saggio di profezia, un sussurro di vangelo, un lampo estivo di coerenza di fede e di credibilità. Se non può farlo il 50% di pertinenza del presidente della Cei "per interessi superiori", lo faccia almeno il 50% di competenza del vescovo di una città dove tanta, tantissima gente si sta allontanando dalla vita della Chiesa a motivo della morale elastica dei vescovi italiani, basata sul principio di opportunismo che è la negazione della verità e del tessuto connettivo della convivenza civile.

Lei ha parlato di "emergenza educativa" che è anche il tema proposto per il prossimo decennio e si è lamentato dei "modelli negativi della tv". Suppongo che lei sappia che le tv non nascono sotto l'arco di Tito, ma hanno un proprietario che è capo del governo e nella duplice veste condiziona programmi, pubblicità, economia, modelli e stili di vita, etica e comportamenti dei giovani ai quali non sa offrire altro che la prospettiva del "velinismo" o in subordine di parlamentare alle dirette dipendenze del capo che elargisce posti al parlamento come premi di fedeltà a chi si dimostra più servizievole, specialmente se donne. Dicono le cronache che il sultano abbia gongolato di fronte alla sua reazione perché temeva peggio e, se lo dice lui che è un esperto, possiamo credergli. Ora con la benedizione del vostro solletico, può continuare nella sua lasciva intraprendenza e nella tratta delle minorenni da immolare sull'altare del tempio del suo narcisismo paranoico, a beneficio del paese di Berlusconistan, come la stampa inglese ha definito l'Italia.

Egregio sig. Cardinale, possiamo sperare ancora che i vescovi esercitino il servizio della loro autorità con autorevolezza, senza alchimie a copertura dei ricchi potenti e a danno della limpidezza delle verità come insegna Giovanni Battista che all'Erode di turno grida senza paura per la sua stessa vita: "Non licet"? Al Precursore la sua parola di condanna costò la vita, mentre a voi il vostro "tacere" porta fortuna.

In attesa di un suo riscontro porgo distinti saluti.

Genova 31 maggio 2009
Paolo Farinella, prete


Considero che questa lettera e la risposta di Bagnasco, se mai verrà, siano importanti punti da considerare per rispondere alla domanda di pagheca.
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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda pierodm il 25/06/2009, 11:57

Questa di don Farinella è una lettera, un documento bellissimo e tristissimo.
Bellissimo, perché ridà un senso all'appartenenza religiosa, per coloro che religiosi riescono ad essere, e per coloro che religiosi non sono ma che vivono in un contesto dove la religione ha un peso e una tradizione.

Tristissimo, perché - nella sua veemenza, nella sua sincerità - spicca nel grigiore generale e ne mette crudelmente in evidenza la tonalità offuscata e confusa.
Tristissima, in particolare, perché nel rivolgersi al suo vescovo e nel descriverne le ambiguità, le incertezze, i bizantinismi, sembra allo stesso tempo descrivere anche l'opposizione politica, che si comporta in modo molto simile ai vescovi. E nel descrivere lo scollamento tra una certa parte dei fedeli dalle gerarchie, descrive anche la distanza che separa l'opposizione dall'elettorato (reale e potenziale) che dovrebbe rappresentare.

Piuttosto, teniamo d'occhio la sorte di don Farinella.
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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda pagheca il 25/06/2009, 12:29

Caro Piero,

La lettera e' bella, si, ma non bisogna dimentircare che investe comunque la morale religiosa e l'organizzazione interna della Chiesa, che va sempre distinta da quelli che deve affrontare il laico. Bisogna stare attenti a delegare alla religione compiti che sono propri della poltiica. Perche' poi quando scopriamo che quella morale non e' piu' la nostra (vedi il diverso atteggiamento nei confronti dell'omosessualita' o dell'aborto), non ci si puo' piu' lamentare. La religione non puo' diventare uno "strumento" per i laici, ma a giorni alterni. La morale della Chiesa e' diversa da quella dello Stato, per esempio nella liberta' di avere rapporti con una persona come la D'addario, maggiorenne ai tempi dei fatti contestati. Voglio dire che Farinella condanna delle coses condivisibili da tutti (per esempio l'uso spregiudicato della falsita') ma le condisce con cose che invece sono specifiche della morale cattolica.

Se potessi vorrei comunque dire a Farinella che non ci si puo' svegliare una mattina e stupirci di cose che sono la norma, da sempre, per il Vaticano e le alte gerarchie cattoliche. Cosa aspettarsi dal Vaticano dello IOR e dell'Opus Dei, delle coperture sistematiche per i preti colpevoli di pedofilia, della Sacra Rota per i soli potenti, dell'accondiscendenza verso personaggi come Casini, Fini, tutta gente che predica certe cose e ne razzola altre con il pieno beneplacito delle gerarchie cattoliche?

La cosa che mi fa piu' sorridere e' il paradosso che al contrario, piu' si va a sinistra, piu' si trovano personaggi monogami, casa e famiglia, con rapporti che durano a volte da una vita.

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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda franz il 25/06/2009, 13:37

pagheca ha scritto:Caro Piero,

La lettera e' bella, si, ma non bisogna dimentircare che investe comunque la morale religiosa e l'organizzazione interna della Chiesa, che va sempre distinta da quelli che deve affrontare il laico.

Investe non solo l'organizzazione interna della Chiesa ma tutta la morale dei cattolici (laici o prelati che siano).
A meno di non ipotizzare una morale diversa (doppia?) per i preti ed una per i cattolici (laici, praticanti o non).
Cosa che non credo possibile, su temi cosi' basilari. Possibile che la pedoflia (per fare un esempio estremo a caso) sia un delitto per la Chiesa e non per i cattolici "laici"?

pagheca ha scritto:La cosa che mi fa piu' sorridere e' il paradosso che al contrario, piu' si va a sinistra, piu' si trovano personaggi monogami, casa e famiglia, con rapporti che durano a volte da una vita.

pagheca

Scusa se ti chiedo ragguagli ma visto che l'affermazione proviene da una persona come te dotata da un forte senso scientifico della verità, immagino avrai abbontante e rigorosa documetazione a sostengno di questa tua interessante affermazione.

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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda pagheca il 25/06/2009, 14:19

franz ha scritto:
pagheca ha scritto:Caro Piero,

La lettera e' bella, si, ma non bisogna dimentircare che investe comunque la morale religiosa e l'organizzazione interna della Chiesa, che va sempre distinta da quelli che deve affrontare il laico.

Investe non solo l'organizzazione interna della Chiesa ma tutta la morale dei cattolici (laici o prelati che siano).
A meno di non ipotizzare una morale diversa (doppia?) per i preti ed una per i cattolici (laici, praticanti o non).
Cosa che non credo possibile, su temi cosi' basilari. Possibile che la pedoflia (per fare un esempio estremo a caso) sia un delitto per la Chiesa e non per i cattolici "laici"?


Ho scritto laico, non cattolico laico. La morale di un laico si puo' discordare in molti punti da quella di religiosa.
franz ha scritto:
pagheca ha scritto:La cosa che mi fa piu' sorridere e' il paradosso che al contrario, piu' si va a sinistra, piu' si trovano personaggi monogami, casa e famiglia, con rapporti che durano a volte da una vita.

pagheca


Scusa se ti chiedo ragguagli ma visto che l'affermazione proviene da una persona come te dotata da un forte senso scientifico della verità, immagino avrai abbontante e rigorosa documetazione a sostengno di questa tua interessante affermazione.

Franz


No, quando devo fare una battuta non sono ancora arrivato alla perversione di controllare su Nature :).

Pero' sia Fini che Berlusconi che Bossi hanno un divorzio e storie di convivenza alle spalle. Veltroni un unico matrimonio alle spalle, anche Bertinotti (ok, non e' piu' un leader di partito...), Fassino (credo), Franceschini, etc. Almeno credo! Non crocifiggermi se non e' cosi', non mi interesso di queste cose. E puo' anche essere che statisticamente mi sbagli. Puo' essere invece che ci sia una correlazione tra un certo modo di percepire i rapporti con gli altri e la monogamia.

un saluto
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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda pierodm il 26/06/2009, 2:47

Le cose sono molto più semplici, la doppia o tripla morale non c'entra, e nemeno la laicità.

Don Farinella, con la sua lettera, dimostra che essere cattolici non significa automaticamente soggiacere alle direttive o alle ambiguità della gerarchia ecclesiastica, e che l'appartenenenza non implica indifferenza ad alcuni aspetti inaccettabili della vita pubblica e politica, e che anzi attraverso le vie dell'etica religiosa si può trovare il modo di esercitare un forte spirito critico.
Credo che questa sia una buona cosa, dato che con queste persone condividiamo la cittadinanza: ovviamente, se la critica avviene nella medesima direzione in cui la esercitiamo anche noi, che non c'ispiriamo all'etica religiosa.
Là dove le posizioni cattoliche divergono invece dalle nostre, è altrettanto naturale trovarci in disaccordo.

Teniamo presente, tuttavia, che don Farinella ci si presenta come semplice "prete", il quale rivolge alla gerarchia del suo ordine critiche che sono in buona parte molto simili a quelle dei laici. Un fenomeno questo che non è nuovo, e che meriterebbe di far riprendere il discorso del rapporto tra quella che è la Religione dottrinaria e autoritaria della Curia e la religione evangelica, popolare, che sembra tendere ad un ricongiungimento con le origini.
Non possiamo negare che in massima parte le nostre obiezioni contro la religione, in specie quella cattolica, si riferiscono agli aspetti ecclesiali e al dettato papale: io, per esempio, ho sempre trovato difficile non guardare con simpatia e con rispetto a tanti semplici preti, che svolgono una funzione sociale caritatavole, in mezzo a mille difficoltà.
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Re: Il nostro vero problema

Messaggioda franz il 26/06/2009, 8:40

pagheca ha scritto:Ho scritto laico, non cattolico laico. La morale di un laico si puo' discordare in molti punti da quella di religiosa.

Guarda che "laico" non è "ateo" o "non credente". Per definizione è laico chi non fa parte del clero. Quindi se scrivi laico, le persone capiscono laico. Che poi ci possano essere vari laicati (di diverse religioni, ateismo compreso) con diverse morali ed impostazioni etiche, è piu' che ovvio ma quando ci si riferisce al laico il italia è chiaro che i cattolici sono una grande fetta: 70% in europa, 88% in Italia (36% praticante).

Ok, sul gradiente destra sinistra e divorzi era una battuta! Certo che esaminando i leader pare tu abbia ragione ma credevo che tu avessi letto qualche studio piu' esteso e la cosa mi interessava. Ci sono statistiche istat http://www.istat.it/salastampa/comunica ... egrale.pdf che illustrano l'andamento nel tempo di separazioni e divorzi, seguendo età e durata del matrimonio, professione ed attività economica, non la fede politica. Tuttavia per esempio la % di separazioni e divorzi nelle varie regioni è diverso (piu elevata al nord e piu' bassa al sud) e la regione con il maggior numero di separazioni e divorzi è la Liguria. Visto che i tassi di divorzio in Emilia e Toscana sono piu' alti di quelli del sud (e pari a quelli lombardi e veneti) e visto come è il voto in Italia, si potrebbe anche pensare che quel gradiente destra-sinistra che tu individui nella classe politica non è rispecchiato nel paese.
Credo che il gradiente vero sia quello religioso. Dove essa è maggiore (di facciata o praticata) sono minori i divorzi e la cosa mi pare del tutto naturale. Questo ci ricongiunge al tema. Il nostro vero problema. La morale cattolica (singola, doppia o tripla che sia) e la morale politica.

Franz
Ultima modifica di franz il 26/06/2009, 8:53, modificato 1 volta in totale.
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