Quando vedo quelle auto scortate che dentro roma mi sorpassano a sirene spiegate imponendomi di farmi da parte, oppure abbagliando sull'autostrada mentre viaggiano al di sopra dei limiti consentiti, e dietro si cela un volto sconosciuto, forse qualche sottosegretario o qualche parlamentare, mi viene da pensare se e' vero che c'e' questa eisgenza di sicurezza per queste persone tutto sommato secondarie (tante, tantissime, visto che questa scenetta in Italia, almeno a Roma, si ripete continuamente) che li costringe a vivere questa vita appartata, a folle velocita', a una velocita' superiore a quella di tante altre persone che svolgono ruoli fondamentali per l'Italia.
Il fatto e' che queste scene io le ho viste in un solo Paese. Certo, non ho vissuto in TUTTI i paesi del pianeta, ma in quelli dove ho vissuto o sono stato per lavoro almeno piu' di un mese (circa 15, in tutti i continenti) ho visto, ho letto, o mi e' stato raccontato di membri del governo e parlamentari in giro tranquillamente per strada, senza quel condazzo permanente di brutti ceffi, modello primario d'ospedale (altro fenomeno tutto italiano, tra l'altro), che affollano le fotografie di qualsiasi misconosciuto nel nostro paese. Anche queste foto di ragazzotte che affollano le cronache di oggi mi lasciano perplesso. Perche' tutte questa mania della foto accanto al personaggio importante? Perche' questa continua ricerca del personaggio famoso? Da dove provengono i "bagni di folla" con migliaia di sudditi plaudenti? Ricordo ancora il primo ministro Australiano uscire da un grande palazzo con la moglie, da soli, e nessuno delle persone intorno ad importunarlo o anche a girarsi. Grazie a questo atteggiamento servile dei cittadini e' chiaro che chiunque riesca a ritagliarsi un momento di notorieta' al telegiornale creda di essere diventato il padrone del mondo. Come diceva - mi sembra - Toto' se metti in testa un cappello da posteggiatore in Italia quello crede di essere diventato un generale. Io mi chiedo perche'. Mi sembra che questa ossessione per la notorieta', per le regole speciali, per le macchine che sfrecciano a sirene spiegate, per tutto quell'ammasso di eccezioni e benefici per i politici che hanno annegato il nostro Paese, sia aumentata sempre piu' a dismisura e coinvolga tra l'altro destra e sinistra che ci si sono ormai abituati. Uscite da soli quando andate per strada, rifiutate la foto insieme allo sconosciuto come se foste il grande soprano, rifiutate di essere importunati e rivendicate il vostro essere normali. Leggevo che a Ciampino esiste un ingresso a parte per i parlamentari. E perche'? Rifiutatevi di usufruirne. Svegliatevi prima la mattina se non volete perdere l'aereo e fatevi vedere al check-in come tutti. Perche' il vostro tempo e' piu' prezioso di quello di un chirurgo che deve completare un'operazione importante o di un Nobel che deve andare a un congresso? Perche' si occupa del bene comune e non del privato? Infatti si e' visto a cosa e' servito costuire questo mondo a parte che e' stato creato per voi! Rifiutate di mangiare alla "bouvette", un privilegio borbonico che non ha eguali ovunque nel mondo civilizzato, e andate a prendervi un panino a prezzo di mercato al baretto sotto al parlamento. Richiedera' un po' di tempo, ma scoprirete che faccia ha la gente normale.
Ricordo una volta di avere volato tempo fa accanto a una tizia che lavora in televisione (non ricordo - giuro - chi fosse). La notai perche' mentre l'aereo stava ancora rollando all'arrivo a Linate, questa donna si alzo', prese il suo bagliaio dalla cappelliera e si avvio' all'uscita, tra i sorrisi convinti del personale di bordo che invece costringeva - per motivi di sicurezza, sia chiaro, non per divertimento - tutti gli altri a stare seduti. Quando ero in Italia mi e' successo piu' di una volta che il volo partisse in ritardo perche' un politico (di infimo livello, in un caso il leghista Maroni, uno di quelli del Roma Ladrona, per intenderci) doveva prendere quel volo. Tutto questo e' diventato intollerabile, e' un punto cruciale della democrazia. E' da li' che deriva l'indifferenza per comportamenti (come quelli del PdC di cui si parla sui giornali) che farebbero accapponare la pelle in qualsiasi democrazia compiuta.
So beninteso (li ho visti con i miei occhi) che certi politici non si comportano affatto cosi'. Fanno le file come gli altri, li incontri al supermercato, non usufruiscono di corridoi preferenziali. Per parte nostra dobbiamo imparare a distinguere queste persone dal resto. Ma voi fate la vostra parte.
Anche questa ossessione per la sicurezza richiede una profonda riflessione: ma siamo sicuri che ce ne sia bisogno? E se ce n'e' bisogno, perche' proprio in Italia? Eppure non siamo gli unici ad avere problemi, strade affollate, a combattere in paesi stranieri, ad avere vissuto il dramma delle bombe. La sicurezza puo' essere comprensibile se c'e' emergenza, ma se diventa la norma, ci si dovrebbe domandare perche'. Tutto questo deve avere un limite, deve finire, ha una data di scadenza.
Qui in UK anche la polizia non parcheggia in divieto di sosta. In Australia i poliziotti in bicicletta facevano la fila dietro le macchine ai semafori. Il principale rappresentante dell'opposizione e futuro probabile PM va al lavoro in bicicletta, di norma. Anche il sindaco di Londra gira in bicicletta. Perche' in Italia anche alla semplice polizia deve essere consentito di avere questo atteggiamento arrogante, da paese sudamericano (e anche qui, fino a un certo punto: in Cile la Polizia e' estremamente rispettosa e corretta, oggi). Non sto parlando dei comportamenti in situazioni critiche, per le quali anche qui vi sono problemi, ma del normale rapporto col cittadino in condizioni normali. Perche' non si insegna ai nuovi poliziotti che un atteggiamento cortese nei confronti della cittadinanza e' il punto di partenza per costruire un clima di collaborazione? Perche' ogni volta che visito Roma devo ritrovare tutte queste auto blu con qualche faccia da farabutto parcheggiate disordinatamente dove agli altri non e' consentito nemmeno transitare?
Dario, ci sei? Voi tutti che state sempre dalla parte opposta del podio, ci sentite? Ci vedete? Che cosa intendete fare per questo? Risponderete mai a queste domande? Avete perso la lingua? Un messaggio, dico uno. Basta non andare ad una festa o ad una cena che trovereste improvvisamente il tempo di mandare un modesto messaggio, forse di scuse, forse di promesse. Meglio di niente.
pagheca