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Sarà Alleanza dei socialisti e dei democratici?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Sarà Alleanza dei socialisti e dei democratici?

Messaggioda ranvit il 03/06/2009, 18:55

Adesso porteremo lo scompiglio anche nel centrosinistra europeo...

Vittorio

Da repubblica.it _:

Franceschini a un passo dall'accordo con i vertici dei partiti socialisti europei
Gli eletti dei democratici italiani in una formazione con quelli del Pes
Pd, verso una soluzione per il gruppo Ue
"Sarà 'Alleanza dei socialisti e dei democratici'"
Ma i rutelliani non sembrano d'accordo: "Così non va"
E puntano a una struttura autonoma italiana in attesa di eventi

di GOFFREDO DE MARCHIS

ROMA - Dario Franceschini e con lui Piero Fassino hanno prima trovato un accordo di maggioranza dentro il Partito democratico, poi hanno lavorato per convincere i socialisti. Fino all'accordo già raggiunto, anche se non ufficialmente dichiarato, per la nascita di un nuovo gruppo al Parlamento europeo per cui si vota sabato e domenica: l'Alleanza dei socialisti e dei democratici. Lì finiranno gli eurodeputati eletti sotto il simbolo del Pd. Che non saranno pochi, anche se venissero confermate le percentuali non brillanti dei sondaggi. Con il 25-26 per cento dei voti il Partito democratico porterebbe Strasburgo 20 parlamentari.

Da qualche giorno il Pdl ha tirato fuori un nuovo elemento di campagna elettorale contro Franceschini: non sapete nemmeno a quale gruppo aderire, siete divisi in patria e finirete divisi anche in Europa. Il segretario del Pd però ha cominciato a rispondere a queste accuse fornendo una prospettiva sempre più chiara e sulla quale si è saldato un asse interno tra ex Ds e ex popolari, la componente dalla quale proviene il leader. "Io ho visto quasi tutti i leader dei grandi partiti europei riformisti - ha detto Franceschini - da Gordon Brown a Zapatero, e siamo a un passo dalla soluzione migliore. Vale a dire dalla formazione di un gruppo che sia l'alleanza tra socialisti e non socialisti, una casa che metta insieme tutte le forze riformiste europee".

E' lo sbocco al quale lavora da più di un anno Fassino e che ha impegnato in prima persona anche il segretario. L'accordo si è chiuso molto lontano dall'Europa, per l'esattezza dall'altra parte del mondo, a Valparaiso in Cile dove Franceschini più di un mese fa ha partecipato al summit dei leader mondiali progressisti. In quella occasione ha visto riservatamente sia il primo ministro britannico sia il premier spagnolo. Il laburista Brown in particolare si è mostrato molto disponibile: "Faremo tutto quello che possiamo per aprire le porte del gruppo socialista". E così è stato, malgrado alcune resistenze dei socialdemocratici tedeschi.

Per Franceschini questo dev'essere solo il primo passo per un'apertura molto più decisa. Il segretario del Pd considera un retaggio del '900, cioè roba vecchia, la tradizione socialista. Anche le strutture mondiali che si richiamano a quella storia, il Partito socialista europeo e l'Internazionale socialista dovranno presto abbandonare l'aggettivo per abbracciare il termine "progressista", sotto la cui ala possono ritrovarsi anche i democratici americani e il Partito del congresso indiano (la forza politica di un sistema democratico più votata del pianeta), per esempio. Intanto si può partire dall'Alleanza dei socialisti e dei democratici a Strasburgo. Che all'inizio però dovrà pagare un prezzo alla maggiore peso dei socialdemocratici assegnando la carica di capogruppo a un esponente che viene da quella storia.

I dirigenti del Pd hanno convinto i colleghi stranieri, ma continuano ad avere problemi con quelli del loro partito. Enzo Bianco, della componente liberal e laica, ha letto con attenzione le ultime parole di Franceschini ed esprime chiaramente il suo dissenso: "Non abbiamo costruito il Partito democratico per aderire al gruppo socialista. E l'adesione all'Alleanza altro non è che un ingresso nella storia socialdemocratica anche se attenuata, anche se addolcita dal cambio del nome". Sarebbe, dice Bianco, "una Cosa 2, una Cosa
3. Il Pd diventerebbe un partito socialdemocratico camuffatto, con una spruzzata di liberali e di cattolici".

Bianco non è il solo a nutrire molti dubbi sull'accordo già raggiunto: "Rutelli, Gentiloni e alcuni ex popolari contestano questa soluzione. Ne parleremo dopo il voto ma sia chiaro che per noi la strada è quella di costruire un gruppo autonomo con italiani e democratici di altri Paesi in attesa di un vero allargamento dei socialisti europei".

(3 giugno 2009)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Sarà Alleanza dei socialisti e dei democratici?

Messaggioda pinopic1 il 04/06/2009, 17:27

Il numero minimo di deputati richiesto per costituire un gruppo politico è fissato in 20 deputati, provenienti da almeno 6 stati membri.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: Sarà Alleanza dei socialisti e dei democratici?

Messaggioda pianogrande il 05/06/2009, 8:34

Mi sembra un accordo che ricalca abbastanza l'idea che ha portato alla costituzione del PD in Italia.
Una continuazione del discorso in ambito europeo.
Se Rutelli non ci sta, allora, ci deve spiegare perché ha aderito al PD in Italia.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Re: Sarà Alleanza dei socialisti e dei democratici?

Messaggioda pierodm il 05/06/2009, 12:17

Il commento di ranvit mi sembra molto appropriato: adesso porteremo lo scompiglio anche nel centro-sinistra europeo.
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