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Barbara Spinelli: Vacuità della politica

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Barbara Spinelli: Vacuità della politica

Messaggioda pierodm il 03/06/2009, 0:03

Mi prendo rassegnato il carico di fare l'antipatico.

Potrei dire che non capisco di cosa si stia parlando, ma non sarebbe vero: leggo e capisco le parole, e le parole organizzate in frasi. Le capisco e le condivido, soprattutto quelle di Pino.
Quello che mi rende l'intero discorso incomprendibile è la data, A.D. MMIX.
C'è qualcosa di agghiacciante in questa data, associata a certi discorsi.

Le cose che stiamo trattando - come concetti, intendo - erano già ben chiare trenta o quaranta anni fa: trattate da sociologi e psicologi, filosofi ed esperti della comunicazione di massa. Chiare, acquisite e accertate.
Anzi, ben prima di trent'anni fa avevano cominciato ad essere analizzate da scuole sociologiche, che avevano studiato i fenomeni della comunicazione e della persuasione (più o meno "occulta") nella società allora più avanzata nel campo, ossia gli USA.

Il fatto che adesso sembra di dover ricominciare a scoprire l'acqua calda è sintomatico di una "cultura" che è allo stesso tempo immiserita e presuntuosa.
Immiserita, perchè ritiene d'aver fatto una mossa paraculissima buttando a mare e vituperando decenni di cultura progressista, solo perché passava per "egemonia della sinistra": grande cazzata, ovviamente, dato che quella cultura era sì complessivamente di sinistra, ma era non solo cultura vera ma anche cultura nient'affatto appartenente alla genìa partitica.
Presuntuosa, perché pretende di ricostruire in quattro e quattr'otto analisi, idee, elaborazioni come se fossero uno scoop dell'ultima ora, e usando comunque strumenti ideologici e intellettuali nemmeno confrontabili con le competenze e le intelligenze che nel secolo e mezzo precedente si erano esercitate su quegli stessi temi.

Il problema vero che si pone oggi - oggi inteso come decennio e più - non è quindi quello di decidere se e quanto abbiano influenza i massa media, Tv compresa, ma di come questa influenza può essere combattuta o forse utilizzata, e di capire quali valori siano diffusi e quali conseguenze politiche abbiano, e a vantaggio di chi, etc: discorso anche questo, a ben vedere, ampiamente datato, dal momento che anche in tempi ormai lontani la questione era percepita con molta chiarezza.
Era percepita, e infatti qualunque politico e chiunque s'interessasse di politica dava per scontato che fosse necessario, direi ovvio, saper ben comunicare, e che la possibilità di poter dire impunemente qualche cazzata su vasta scala influenzasse la pubblica opinione.
E' rimasto ovvio e ben percepito, questo fatto, fino ai primissimi tempi dell'avvento di Papi Cucù: poi alcuni settori centristi del campo progressista, poi ulivista, poi piddino hanno scoperto la "demonizzazione", e sulla scia delle Tv berlusconiane la questione si è intorbidita.

Per quanto riguarda, in particolare, il problema della "capacità" dei politici del CS di parlare e di trasmettere, siamo allla quintessenza dell'ovvio.
Qualunque mezzo di comicazione ha bisogno di capacità nell'utilizzarlo, a cominciare dalla conversazione personale e materiale, per continuare con la radio, la televisione, internet, le lettere, il tam-tam e i segnali di fumo.
Anni fa ho speso un sacco di tempo e di Kb per dire che i discorsi chiari dipendono dalle idee chiare, e solo in parte dal talento puramente dialettico.
Sulle idee chiare del CS stendiamo un velo pietoso, a patto però che ci ricordiamo delle faticose discussioni (anche queste paradossali e retrograde) sull'importanza dei "contenuti" rispetto ai "contenitori", etc.
Il talento dialettico è una dote individuale che però può essere affinata, o almeno perfezionata, se il cursus honorum dei personaggi è adeguato al compito: chi pensa, per esempio, che l'abilità rischiesta da un confronto televisivo sia molto alta, ha evidentemente poca esperienza di quello che può essere una riunione o un comizio sindacale, di fronte a cento o a mille operai incazzati.
Anche allora - al tempo di una selezione naturale di politici della sinistra temprati sul campo, intendo - c'era un uguale problema: chi, come, dove e con chi si erano "temprati" i Rumor e i Moro, e più tardi i Forlani e i Goria, che pure avevano una audience notevolissima presso il loro "pubblico"? Si trattava evidentemente di buoni comuniacatori per "quel" pubblico, adatti a comunicare "quelle" cose, esattamente come Berlusconi oggi.

Insomma, non ho voglia di farla troppo lunga.
Ho ascoltato pochi giorni fa una lunga intervista di Zdenek Zeman, uno che passa per innovatore e anticonformista, e lo è davvero.
Però anche Zeman confermava: ci sono dei "fondamentali" che non si possono ignorare, che hanno a che fare col fatto che lo strumento del gioco del calcio è un pallone, ossia un oggetto rotondo che scappa da tutte le parti e che bisogna saper controllare.
Nella smania - spesso ridicola, talvolta davvero stupida - di volersi presentare come "rinnovatori", a sinistra hanno smontato tutto, hanno voluto remare senza remi e fare i biscotti senza farina.

Berlusconi non ha inventato niente, e tanto meno è uno speciale "comunicatore", e meno ancora un "grande comunicatore", e non ha offerto "sogni", come pure si dice: ha solo applicato le vecchie, ineludibili regole della propaganda e della comunicazione, e dell'organizzazione politica.
Ha sfruttato le suggestioni della "nuova religione" consumistica, tanto quanto la vecchia DC aveva sfruttato le suggestioni e il "ricatto" della vecchia religione vaticana.
Ha saputo leggere bene il "suo" pubblico, e ha calcolato che era in quantità sufficiente a farlo vincere: degli altri - quelli che ridono di lui, quelli che leggono i libri e i giornali, quelli che si vergognano dei cucù - non gliene frega niente, perché non servono.

Nel CS non sanno bene nemmeno quale sia il proprio "pubblico": ma non perché siano stupidi, ma perché hanno voluto mettere insieme dieci cose diverse che insieme non possono stare, politicamente e nella dialettica della comunicazione.
Io, insieme a tanta gente che conosco, abbiamo votato CS, ma nessuno ci ha mai persuaso con i suoi discorsi: anzi, personalmente, ho votato CS nonostante certi discorsi, e senza avere alcuna stima delle idee che qua e là trasparivano, per non parlare delle azioni e delle omissioni che sono state praticate.
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Re: Barbara Spinelli: Vacuità della politica

Messaggioda cardif il 03/06/2009, 10:06

D'accordissimo sull'ultima frase, che si sposa perfettamente con quanto ha detto Franceschini ieri: La gente di sinistra è scontenta perché pretende la perfezione dai politici di sinistra, ma questo è sbagliato.
Ha pure detto altre due cose che mi piace evidenziare: 1) i politici parlano della vicenda personale di Berlusconi perché i giornalisti su questo fanno domande; 2) i politici parlano troppo e invece dovrebbero concentrarsi di più sulle cose da fare.
Poi; si fanno ipotesi sul fatto che anche senza il dominio dell'informazione si potrebbe condizionare il popolo (certo: non tutto). E come?
Perché mai in qualunque regime comunque conquistato (con un colpo di stato o con le elezioni) il principale obiettivo è il controllo dell'informazione?
Il ministero più importante non era il MinCulPop?
Come mai sono stati uccisi più di 60 giornalisti inRussia, dove governa l'amico Putin?
Come mai tanti giornalisti sono stati uccisi nelle zone di guerra in Iraq e dovunque nel mondo allo scopo di non far diffondere verità non gradite alla politica del Governante?
Non credo che con il solo controllo di altro che non sia l'informazione qualcuno possa condizionare l'opinione pubblica.
cardif
Ma mo' mi so' capito bene?
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Re: Barbara Spinelli: Vacuità della politica

Messaggioda pinopic1 il 03/06/2009, 10:36

Come si vede siamo qui a discutere dell'ovvio. Ma cosa impedisce di riconoscere ciò che è ovvio, scontato, naturale, normale, ampiamente studiato, analizzato e messo in pratica? L'ansia di autoflagellazione, il piacere irresistibile di addebitare al nostro campo, a chi è più vicino, tutte le colpe della sconfitta. Questo sì, è un vizio antico della sinistra.
Solo che in gioco non è la sconfitta della sinistra ma la sconfitta della democrazia, dei più elementari principi liberali, dello stato di diritto, dello spirito repubblicano, della dignità di un popolo.
Non serve a niente avere buoni progetti, buoni programmi, bravi leader, in un sistema nel quale è rimasto assai poco della democrazia liberale e nel quale è impossibile comunicare e far comprendere all'opinione pubblica anestetizzata i buoni progetti e i buoni programmi anche quando ci sono.
Dopo queste elezioni anche gli ultimi freni inibitori dell'indecenza saranno caduti. Tutto sarà possibile e accettato dalle folle sazie delle vendette consumate contro clandestini, statali assenteisti e poliziotti panzoni. Le veline potranno aspirare senza falsi pudori ai più alti incarichi politici; i festini in Sardegna potranno svolgersi alla luce dei flash senza alcun timore.
E a noi non resterà che cambiare il segretario.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
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Re: Barbara Spinelli: Vacuità della politica

Messaggioda pagheca il 03/06/2009, 10:41

soprattutto Pino io non capisco che cosa ci voglia ad andare a guardare le liste e cercare quegli individui in gamba, che a Strasburgo ci sono andati eccome, che hanno proposto leggi, hanno partecipato alle votazioni e alle commissioni. Ce ne sono per ogni partito e per ogni opinione, ma vanno puniti come gli altri per non si sa quale ragione.

Certo, richiede un po' di sforzo. Quello sforzo non necessario quando si delega tutto al Re o al dittatore forse.

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Re: Barbara Spinelli: Vacuità della politica

Messaggioda ranvit il 03/06/2009, 11:13

pinopic1 ha scritto:Come si vede siamo qui a discutere dell'ovvio. Ma cosa impedisce di riconoscere ciò che è ovvio, scontato, naturale, normale, ampiamente studiato, analizzato e messo in pratica? L'ansia di autoflagellazione, il piacere irresistibile di addebitare al nostro campo, a chi è più vicino, tutte le colpe della sconfitta. Questo sì, è un vizio antico della sinistra.
Solo che in gioco non è la sconfitta della sinistra ma la sconfitta della democrazia, dei più elementari principi liberali, dello stato di diritto, dello spirito repubblicano, della dignità di un popolo.
Non serve a niente avere buoni progetti, buoni programmi, bravi leader, in un sistema nel quale è rimasto assai poco della democrazia liberale e nel quale è impossibile comunicare e far comprendere all'opinione pubblica anestetizzata i buoni progetti e i buoni programmi anche quando ci sono.
Dopo queste elezioni anche gli ultimi freni inibitori dell'indecenza saranno caduti. Tutto sarà possibile e accettato dalle folle sazie delle vendette consumate contro clandestini, statali assenteisti e poliziotti panzoni. Le veline potranno aspirare senza falsi pudori ai più alti incarichi politici; i festini in Sardegna potranno svolgersi alla luce dei flash senza alcun timore.
E a noi non resterà che cambiare il segretario.


Va bene pinopic, facciamo un passo avanti : ammettiamo che tu abbia ragione, riconosciamo...l'ovvio!
Dopodichè, che si fa?
Come ho già detto tante volte infatti, il problema non è chi ha ragione tra noi ma che Berlusconi continua a vincere a mani basse.

Riepilogando, io dico, e non per amore di autoflagellazione, che perderemo ancora perchè :
- non abbiamo un'identità
- non abbiamo un programma semplice e serio in cui credere e quindi una "visione" da trasmettere
- abbiamo una classe dirigente scadente e autoreferenziale (quando anche non corrotta) senza neanche un leader degno di questo nome (anche la classe politica dirigente del Cd è scadente e autoreferenziale e corrotta)
- rappresentiamo un sistema politico e di potere ancora legato alle vecchie logiche del '900, nonchè un sistema di gestione della cosa pubblica legato a una miriade di regole complesse e inefficaci (come sostenuto dalla Spinelli).

Tu invece dici che pur essendo i piu' bravi, onesti, democratici, solidali etc etc non siamo votati perchè la gente si è fatta infinocchiare dalla propaganda berlusconiana.

Che soluzione hai? Ci rivolgiamo ad un giudice a Berlino....dove pure ce ne sarà qualcuno?

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Barbara Spinelli: Vacuità della politica

Messaggioda pinopic1 il 03/06/2009, 11:17

Rispondo a Pagheca

Ma si vota per il parlamento europeo? Ti pare che a qualcuno importi qualcosa che si vota per il parlamento europeo? Ti pare, per esempio, che a qualcuno è passato per la testa che può essere il parlamento europeo a trovare soluzioni per i problemi dell'immigrazione?
Ti sembra che qualcuno abbia evidenziato il maggiore spirito europeista del PD rispetto alla destra padan berlusconian tremontiana?

Oltre alle liste, si potrebbe anche dare una occhiata di tanto in tanto al sito del PD per conoscere proposte, progetti, discorsi, posizioni. Non siamo al massimo che si può desiderare, ma neanche allo zero che traspare da molti posto e comunque al di sopra e al di meglio del CD.

Ricordi che esiste un progetto, una proposta di legge, per gli ammortizzatori sociali dei Ichino e che si tratta della migliore proposta fino ad ora elaborata. Ne parla qualcuno? credi che quelli che la conscono siano più di qualche migliaio? Invece tutti conoscono a memoria le ca$$ate di Brunetta e gli sproloqui di Cota e Salvini.
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Re: Barbara Spinelli: Vacuità della politica

Messaggioda ranvit il 03/06/2009, 11:23

pinopic :
"Ricordi che esiste un progetto, una proposta di legge, per gli ammortizzatori sociali dei Ichino e che si tratta della migliore proposta fino ad ora elaborata. Ne parla qualcuno? credi che quelli che la conscono siano più di qualche migliaio? Invece tutti conoscono a memoria le ca$$ate di Brunetta e gli sproloqui di Cota e Salvini."


Come saprai io sono un sostenitore convinto delle tesi di Ichino (anche qui sul forum ho piu' volte fatto interventi a sostegno).
Ma tu credi che il Pd appoggi queste tesi? E i sindacati che, secondo tanti del Cs ma non io...., dovrebbero essere la base di riferimento del Pd?
Vedrai che, cosi' come accadde per D'Antona e Biagi, anche le tesi di Ichino saranno approvate, semmai non proprio al 100%, dal Cd....

E comunque, piu' in generale, vale quanto ho detto nel precedente intervento.

Vittorio
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Re: Barbara Spinelli: Vacuità della politica

Messaggioda pinopic1 il 03/06/2009, 11:31

ranvit ha scritto:
pinopic1 ha scritto:Come si vede siamo qui a discutere dell'ovvio. Ma cosa impedisce di riconoscere ciò che è ovvio, scontato, naturale, normale, ampiamente studiato, analizzato e messo in pratica? L'ansia di autoflagellazione, il piacere irresistibile di addebitare al nostro campo, a chi è più vicino, tutte le colpe della sconfitta. Questo sì, è un vizio antico della sinistra.
Solo che in gioco non è la sconfitta della sinistra ma la sconfitta della democrazia, dei più elementari principi liberali, dello stato di diritto, dello spirito repubblicano, della dignità di un popolo.
Non serve a niente avere buoni progetti, buoni programmi, bravi leader, in un sistema nel quale è rimasto assai poco della democrazia liberale e nel quale è impossibile comunicare e far comprendere all'opinione pubblica anestetizzata i buoni progetti e i buoni programmi anche quando ci sono.
Dopo queste elezioni anche gli ultimi freni inibitori dell'indecenza saranno caduti. Tutto sarà possibile e accettato dalle folle sazie delle vendette consumate contro clandestini, statali assenteisti e poliziotti panzoni. Le veline potranno aspirare senza falsi pudori ai più alti incarichi politici; i festini in Sardegna potranno svolgersi alla luce dei flash senza alcun timore.
E a noi non resterà che cambiare il segretario.


Va bene pinopic, facciamo un passo avanti : ammettiamo che tu abbia ragione, riconosciamo...l'ovvio!
Dopodichè, che si fa?
Come ho già detto tante volte infatti, il problema non è chi ha ragione tra noi ma che Berlusconi continua a vincere a mani basse.

Riepilogando, io dico, e non per amore di autoflagellazione, che perderemo ancora perchè :
- non abbiamo un'identità
- non abbiamo un programma semplice e serio in cui credere e quindi una "visione" da trasmettere
- abbiamo una classe dirigente scadente e autoreferenziale (quando anche non corrotta) senza neanche un leader degno di questo nome (anche la classe politica dirigente del Cd è scadente e autoreferenziale e corrotta)
- rappresentiamo un sistema politico e di potere ancora legato alle vecchie logiche del '900, nonchè un sistema di gestione della cosa pubblica legato a una miriade di regole complesse e inefficaci (come sostenuto dalla Spinelli).

Tu invece dici che pur essendo i piu' bravi, onesti, democratici, solidali etc etc non siamo votati perchè la gente si è fatta infinocchiare dalla propaganda berlusconiana.

Che soluzione hai? Ci rivolgiamo ad un giudice a Berlino....dove pure ce ne sarà qualcuno?

Vittorio


Nella risposta a Pagheca ho ricordato il progetto Ichino per gli ammortizzatori sociali. Voglio ricordare anche lo slogan e le proposte di Bonino e Pannella, che considero nel nostro campo, sul Welfare Universale.
Allora, il problema della precarietà del lavoro e della vita dei lavoratori flessibili è oggi di gran lunga il più importante tra quelli sul tappeto. Ma a guardare i telegiornali, le trasmissioni di intrattenimento con sottofondo politico, sembra non esistere o essere meno importante di quattro disperati che attraversano il mediterraneo. Facciamo un gran casino per porlo all'attenzione dell'opinione pubblica. Facciamo un gran casino alla maniera dei radicali al tempo delle loro battaglie per i diritti civilli, baipassando la TV o sfidandola senza pudore e senza timidezze.

Poniamo all'attenzione dell'opinione pubblica il problema dell'immigrazione per quello che è, un problema di integrazione e di programmazione dei flussi, non come problema di criminalità. Facciamo un gran casino perché venga riconosciuto come problema della UE.

Facciamo un gran casino per liberare la RAI dalla dipendenza dai partiti e per dare più spazio e possibilità agli operatori non RAI e non Mediaset.

Impegniamoci fortemente per salvare la scuola pubblica, l'università e la ricerca.
Riportiamo la serietà nella politica.

Ma dobbiamo essere consapevoli che il sistema della comunicazione ci è ostile, quindi dobbiamo studiare il modo per neutralizzare gli effetti negativi dello stesso. E' inutile prendere iniziative che vengono vanificate dai media. Dobbiamo progettare le nostre iniziative tenendo presente questo fattore limitante e vincolante.
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Re: Barbara Spinelli: Vacuità della politica

Messaggioda pinopic1 il 03/06/2009, 11:37

ranvit ha scritto:pinopic :
"Ricordi che esiste un progetto, una proposta di legge, per gli ammortizzatori sociali dei Ichino e che si tratta della migliore proposta fino ad ora elaborata. Ne parla qualcuno? credi che quelli che la conscono siano più di qualche migliaio? Invece tutti conoscono a memoria le ca$$ate di Brunetta e gli sproloqui di Cota e Salvini."


Come saprai io sono un sostenitore convinto delle tesi di Ichino (anche qui sul forum ho piu' volte fatto interventi a sostegno).
Ma tu credi che il Pd appoggi queste tesi? E i sindacati che, secondo tanti del Cs ma non io...., dovrebbero essere la base di riferimento del Pd?
Vedrai che, cosi' come accadde per D'Antona e Biagi, anche le tesi di Ichino saranno approvate, semmai non proprio al 100%, dal Cd....

E comunque, piu' in generale, vale quanto ho detto nel precedente intervento.

Vittorio


Lo so. Ma allora non critichiamo a casaccio. Appoggiamo il progetto Ichino e contrastiamo chi vorrebbe contrastarlo. Appoggiarlo vuol dire prima di tutto farlo conoscere soprattutto a che è oggi precario e a chi lo sarà nei prossimi anni (giovani, studenti). Se nel PD ci sono forze ostili possono essere contrastate solo da una forza più grande presente nella società.
Temo anch'io che la riforma degli ammortizzatori sociali la farà prima il CD. Magari copiando quella di Ichino e cambiandole il nome in Legge Carlucci con qualche modifica che la svuoti un pò. Per questo bisogna farla conoscere prima che approdi a Porta a Porta con il nome di legge Carlucci.

PS. Hai accennato a D'Antona e Biagi. Però tutti sanno di Biagi, pochi intimi di D'antona.
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Re: Barbara Spinelli: Vacuità della politica

Messaggioda pierodm il 03/06/2009, 11:42

Sto ascoltando, alla radio, il segretario del PD Franceschini: molte buone cose, e anche dette bene, con tranquillità, fermezza e chiarezza.
Dopo anni di fumo e di bofonchiamenti - e di voli pindarici pretenziosissimi, che si sgonfiano rapidamente come palloncini del luna park - è una consolazione.
Ma chiaramente non basta, e non è colpa sua.

Pino: L'ansia di autoflagellazione, il piacere irresistibile di addebitare al nostro campo, a chi è più vicino, tutte le colpe della sconfitta. Questo sì, è un vizio antico della sinistra.
Più che altro, il vizio è quello della polemica interna, che solo in corso d'opera porta ad episodi di autoflagellazione: l'opposto, però, è la tendenza all'unanimismo, e tutto sommato meglio il rischio dell'autoflòegellazione.
Il problema attualmente risulta essere più la flagellazione che l'auto-flagellazione, visto che la polemica interna al PD si verifica tra una non proprio chiara "sinistra" e diverse correnti di pensiero che si premurano costantemente di dichiararsi moderate e comunque non di sinistra. La differenza non è epocale, ma nemmeno di poco conto, specialmente sul piano pratico - il piano ideologico e intellettuale semplicemente non esiste, se si esclude la sindrome neo-liberista con i suoi dogmi sul Mercato e lo Sviluppo.

Tuttavia, il problema non è la quantità e la forma del flagello più o meno autopunitivo, ma il fatto che l'attenzione si concentri soprattutto - se non esclusivamente - sui soggetti (PD o PDL, Veltroni, Franceschini, Berlusconi, etc) più che sul contesto sociale e culturale. Anche gli stessi fenomeni, dei quali spesso ci si occupa lodevolmente, si tende a ridurli a visioni o interpretazioni personali dei vari personaggi politici.
In una politica come quella "vecchia" - fatta cioè da un plotone nutrito e differenziato di partiti - la sovrapposizione tra soggetti e fenomeni poteva essere ugualmente efficace per raccontare la società, fino ad un certo punto.
In un panorama politico come quello attuale, invece, la semplificazione bipartitica rende necessario analizzare e giudicare separatamente i soggetti e i fenomeni, e la società nella sua articolazione assai più complessa dello schematismo bipartitico.
In particolare, è assai più complesso seguire i flussi d'opinione nel momento in cui si trasformano in scelte di voto e in sostegno verso i due poli partitici.

Tutto ciò sta a significare - in relazione al tema di cui al titolo - che la vacuità è riferibile soprattutto alla politica vista attraverso i soggetti, mentre la politica vista attraverso la complessità dei fenomeni e della società appare nient'affatto vacua: bella, brutta, riprovevole, virtuosa, miserabile, esaltante o avvilente, ma non vacua.
La mia tesi l'ho più volte esposta: quella vacuità si può far risalire alla scelta del bipartitismo.
Possiamo però anche rovesciare il discorso, nel senso che il bipartitismo non è la causa ma la conseguenza di una vacuità latente nella società, che nella scelta bipolare si esprime nella forma più evidente - ossia la conseguenza di una complessità apparente, o puramente fenomenologica, che tende alla semplificazione ossia alla estremizzazione: tesi credibile, che però implica anch'essa la necessità di concentrare l'attenzione sulla società e sulla cultura diffusa, più che sui soggetti politici in se stessi.
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