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Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda ranvit il 30/05/2009, 10:58

Dal corriere.it :

Testo di 4 pagine firmato di suo pugno dal capo del governo
E Berlusconi scrive al Garante «Bloccate le foto di Villa Certosa»
Nelle immagini la visita dell’allora primo ministro ceco e ragazze in bikini e topless


Adesso saltano fuori le foto. C’è la prova che esistono delle immagini scattate da un fotografo sardo durante la festa di Capodanno a Villa Certosa, alla quale avrebbe partecipato Noemi Letizia insieme ad altre ragazze. Ma non solo. Il reporter sostiene di avere ben 700 istantanee. Alcune documentano la vacanza trascorsa nel maggio del 2008 nella residenza del premier Silvio Berlusconi dall’allora primo ministro della Repubblica Ceca Mirek Topolanek e dalla sua delegazione, altre mostrano gli eventi mondani organizzati nella splendida dimora di Porto Rotondo. Tre giorni fa, per cercare di bloccarne la pubblicazione, il presidente del Consiglio ha presentato un ricorso al Garante della privacy. Quattro pagine firmate di suo pugno per chiedere «tutti i provvedi­menti che riterrà opportuni e in particolare l’inibizione di qualsivoglia utilizzo o pubbli­cazione del materiale fotogra­fico ». Una denuncia è stata in­vece depositata alla Procura di Roma. Il Garante ha avvia­to l’istruttoria e ha chiesto al­le parti una relazione su quan­to accaduto. Ne è seguita una querelle con tanto di controdeduzioni inviate all’ufficio dell’Autori­tà della privacy dal fotografo Antonello Zappadu, che svela­no come la trattativa per l’ac­quisto di alcune foto sia co­minciata nel dicembre scor­so, dunque ben prima che esplodesse il «caso Noemi». È stato lo stesso reporter ad of­frirle a Panorama, il settima­nale di proprietà di Berlusco­ni. La sua proposta è stata ri­fiutata, ma il 26 maggio scor­so ci sarebbe stato un nuovo incontro a Milano con il gior­nalista Giacomo Amadori per trattare le immagini scattate «nel periodo fra Natale 2008 e gli inizi dell’anno 2009», dunque nel corso della vacan­za offerta a Noemi Letizia e ri­velata in un’intervista al quo­tidiano La Repubblica dal suo ex fidanzato Gino Flaminio. Prezzo richiesto: un milione e mezzo di euro.

La stessa cifra che sarebbe stata negoziata anche con il settimanale della Rusconi Gente. A questo punto il reporter racconta di essere stato chia­mato da Amadori e da Miti Si­monetto. È la curatrice del­l’immagine della famiglia Ber­lusconi. Proprio lei, nel 2006, fu contattata da Fabrizio Coro­na per la vendita di alcune fo­to che ritraevano la figlia del premier Barbara all’uscita di una discoteca milanese insie­me ad un ragazzo. «Mi disse­ro di interrompere le altre trattative», dice. Le immagini cominciano a circolare nelle redazioni dei giornali. I collaboratori di Zappadu sostengono di aver ricevuto offerte da tabloid in­glesi, si parla anche di perio­dici francesi che potrebbe­ro essere inte­ressati. Alcu­ne ritraggono l’arrivo di Sil­vio Berlusconi in un aeropor­to — che presumibilmente è quello di Olbia — a bordo del­l’aereo di Stato.

Con lui c’è il fedele Mariano Apicella, ri­tratto mentre scende dalla scaletta del velivolo dell’Aero­nautica Militare con le inse­gne della «Repubblica italia­na » ben visibili. Il cantante napoletano che alla feste del premier è una presenza fissa ha gli occhiali scuri, il volto sorridente proprio come Ber­lusconi. In un’altra immagine l’ex posteggiatore è ritratto mentre carica i bagagli su una delle auto del corteo pre­sidenziale. Dovrebbe trattarsi di un periodo estivo: le perso­ne sono ritratte con abiti leg­geri, si vede una donna di spalle che indossa sandali in­fradito. Poi ci sono le foto dei giar­dini di Villa Certosa con ragaz­ze in bikini o in topless, altre sotto le docce all’aperto, altre vestite accanto a Berlusconi nel patio delle residenze desti­nate agli ospiti. Lo stesso Ber­lusconi spiega nel suo ricorso che alcune foto fatte circolare con i volti 'oscurati', «verosi­milmente ritraggono nel mag­gio del 2008 la delegazione ce­ca oltre a una serie di soggetti che erano stati ufficialmente convocati per le serate di in­trattenimento offerte a Topo­lanek ».

Il premier affronta poi il ca­pitolo che riguarda le ultime vacanze natalizie: «Si tratta di soggetti ripresi in momenti di assoluta intimità del tutto leciti e senza alcun particola­re rilievo o connotazione, ad­dirittura mentre si trovavano all’interno delle abitazioni po­ste a loro disposizione e ritrat­te mediante potenti e intrusi­vi mezzi di riproduzioni delle immagini». Una tesi che Zappadu con­testa nella relazione inviata al Garante, ventilando l’ipotesi che in giro possano anche es­serci altre immagini. «Nella mia disponibilità — scrive in­fatti il fotografo — ci sono fo­tografie riprese lecitamente, in diverse circostanze di tem­po e luogo, nello svolgimen­to della professione giornali­stica. Non ho ricevuto e visio­nato le fotografie alle quali il dottor Berlusconi può fare ri­ferimento, che possono an­che essere estranee a quelle nella mia disponibilità. Quin­di mi riservo ogni valutazio­ne sulla paternità, luogo, tem­po, tecniche e modalità di ac­quisizione delle immagini co­nosciute dall’onorevole Berlu­sconi una volta avuta contez­za delle medesime immagi­ni ».

Fiorenza Sarzanini
30 maggio 2009
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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda ranvit il 30/05/2009, 10:59

dal corriere.it :

la Risposta del Fotografo al Garante
«Inesatta la ricostruzione del CavaliereSe ci sono scatti vietati non sono miei»
Preliminarmente si rileva che il sottoscritto Antonello Zappadu esercita da numerosi anni la professione di giornalista e nell'ambito di detta professione ha curato il trattamento di dati relativi anche all'onorevole Berlusconi. Si invoca, pertanto, l'applicazione del Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell'esercizio dell'attività giornalistica, approvato con provvedimento di codesto Garante in data 29.7.1998. Premesso che non sono a conoscenza dei rapporti intercorsi tra il dottor Belpietro con il legale dell'on. Berlusconi e che non ho mai autorizzato i soggetti indicati nell'esposto alla diffusione di immagini — e tantomeno ho autorizzato il dottor Belpietro, per cui mi riservo di agire in ogni sede competente per la tutela dei miei diritti e per il risarcimento di tutti i danni che sono o che saranno cagionati — si osserva che la ricostruzione dei fatti contenuta nell'esposto dell'on. Berlusconi è inesatta. Il sottoscritto è nella disponibilità di fotografie riprese lecitamente, in diverse circostanze di tempo e luogo, nello svolgimento della professione giornalistica. Il sottoscritto non è stato condannato né in sede civile né da codesto Garante. Inoltre, per quanto a conoscenza dello scrivente, è pendente esclusivamente un procedimento penale presso la Procura della Repubblica di Tempio Pausania per il quale il pm ha formulato richiesta di archiviazione ritenendo di non ravvisare ipotesi di responsabilità penali per violazione di domicilio e interferenze illecite nella vita privata dell'on. Berlusconi, e ciò contrariamente a quanto affermato nell'esposto. Con riferimento ai rapporti intercorsi con il dottor Amadori, si osserva che quest'ultimo è un dipendente del settimanale Panorama e che in tale veste veniva a conoscenza, nel corso dello scorso mese di dicembre, della esistenza di alcune fotografie che erano nella disponibilità del sottoscritto e, quindi, manifestava un interesse per le stesse. Il dottor Amadori informava del fatto un vicedirettore di Panorama (Raffaele Leone) il quale, successivamente, escludeva ogni interesse della testata. Ogni interlocuzione finiva lì. Successivamente, nel corso del corrente mese di maggio, la dottoressa Mosca (direttore di Gente) manifestava autonomamente un interesse a una serie di fotografie e contattava il sottoscritto facendogli pervenire i propri recapiti tramite un comune conoscente. Non corrisponde al vero che Mosca affermava che aveva la necessità di recarsi a Parigi «per ottenere il consenso dall'editore, vista la cifra richiesta». Infatti, con Mosca non si parlava del prezzo delle immagini. Accadeva che in attesa di ricevere notizie dalla dottoressa Mosca, il sottoscritto veniva nuovamente contattato per telefono da Amadori e da una sedicente signora Miti Simonetto — tale qualificatasi — che invitavano il sottoscritto a interrompere le trattative con Mosca. In considerazione di tale ulteriore manifestazione di interesse, il sottoscritto inviava una bozza di scrittura, provvisoria in ogni sua parte e ancora non inviata alla Hachette. Tra le parti non si svolgeva alcuna trattativa sul prezzo e il sottoscritto non effettuava alcuna considerazione «politica» relativa alle fotografie. Inoltre, venivano inviate alla mail di Amadori alcune immagini raffiguranti persone con il viso reso irriconoscibile da pixel che vengono solitamente utilizzati per nascondere il volto di persone minorenni. Le immagini venivano scattate con tecniche e modalità digitali in diversi luoghi esterni non qualificabili come private dimore. Le immagini sono state comunicate anche ad altri soggetti che mi riservo di specificare in seguito. Poiché il sottoscritto non ha ricevuto e visionato le fotografie alle quali il dottor Berlusconi può fare riferimento, che possono anche essere estranee a quelle nella mia disponibilità, si contestano tutte le valutazioni espresse nella segnalazione rispetto alle immagini che sono nella disponibilità del sottoscritto. Allo stesso modo, il sottoscritto si riserva ogni valutazione sulla paternità, luogo, tempo, tecniche e modalità di acquisizione delle immagini conosciute dall'on. Berlusconi una volta avuta contezza delle medesime immagini. Si contesta, pertanto, la valutazione di illegittimità e illiceità penale del comportamento del sottoscritto, il quale si riserva di tutelare i propri diritti nell'ipotesi che le affermazioni contenute nella segnalazione integrino fattispecie di calunnia o diffamazione, ovvero altra ipotesi penale. Si contesta, infine, la grave affermazione che il sottoscritto si rappresentava e voleva provocare un danno all'immagine del dottor Berlusconi. Si fa presente, sul punto, che il dottor Amadori e la signora Simonetto avevano manifestato il proprio interesse alle fotografie in ragione della assoluta insignificanza delle situazioni raffigurate nelle immagini.

Antonello Zappadu
30 maggio 2009
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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda ranvit il 30/05/2009, 11:00

Dal corriere.it :

Dopo la denuncia del legale di Berlusconi Niccolò Ghedini
La procura di Roma sequestra le foto scattate a Villa Certosa
Iscritto sul registro degli indagati per violazione della privacy e tentata truffa il fotografo Antonello Zappadu

ROMA - La procura di Roma ha disposto il sequestro di centinaia di foto scattate lo scorso Capodanno a Villa Certosa, in Sardegna, durante la festa del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, alla quale avrebbero partecipato decine di ragazze tra cui Noemi Letizia. Il sequestro, che sarebbe eseguito in queste ore, è stato ordinato dal procuratore Giovanni Ferrara e dal pm Simona Maisto che hanno iscritto sul registro degli indagati per violazione della privacy e tentata truffa il fotografo Antonello Zappadu, autore delle foto e di un altro servizio relativo anche alla festa di Capodanno del 2008.

LA DENUNCIA DI GHEDINI - Secondo quanto si è appreso a denunciare Zappadu è stato l'avvocato del premier Niccolò Ghedini dopo che anche il premier ha scritto al garante della privacy chiedendo il blocco degli scatti. All'attenzione dei magistrati c'è in particolare una mail nella quale Zappadu, proponendo l'acquisto delle foto a Panorama per oltre un milione di euro, avrebbe spiegato al settimanale che c'era un'altra proposta di acquistare il fotoservizio da parte del settimanale Gente, circostanza falsa secondo i primi accertamenti e da qui l'accusa di tentata truffa. Le foto sarebbero stati scattate da una terrazza e non autorizzate secondo la procura di Roma. Un esposto è stato presentato da Berlusconi anche al Garante della Privacy.

NESSUNA INDAGINE SU FRASI VERONICA - Al contrario non è stato aperto alcun fascicolo sulle frasi pronunciate da Veronica Lario, moglie del premier Silvio Berlusconi, riguardo ad una presunta frequentazione di «minorenni» da parte dello stesso Berlusconi. Lo afferma il procuratore della Repubblica di Roma, Giovanni Ferrara interpellato dall'Ansa. La circostanza è riportata sabato su qualche quotidiano ed era stata ventilata venerdì dal sito Dagospia che affermava che la dichiarazione della moglie di Berlusconi «verrebbe considerata come vera e propria «notitia criminis», ne seguirebbe l'atto dovuto dell'apertura di indagini il quale, a suo volta «potrebbe portare ad un avviso di garanzia anche prima delle elezioni europee». Il procuratore Ferrara ha spiegato che a Piazzale Clodio sono giunte «alcune mail anonime» nelle quali si fa riferimento ad articoli di giornale che riportano le affermazioni di Veronica Lario. «Si tratta di anonimi - ha spiegato il procuratore Ferrara - che come noto non vengono presi in considerazione». Niccolò Ghedini, deputato del Pdl e avvocato del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi su questa notizia ha detto già venerdì che si tratta dell'ennesimo diffamatorio tentativo pre-elettorale di delegittimare il presidente Berlusconi: «Nei confronti di tale ennesima, non vera, notizia diffamatoria saranno esperite tutte le azioni giudiziarie del caso».



30 maggio 2009
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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda ranvit il 30/05/2009, 11:01

Debbo dire che mi fa un po' schifo riportare tutti questi articoli...

Il problema pero' è che Berlusconi non è un cittadino qualsiasi...

....e farebbe bene, oltre che festeggiare (possibilmente senza fare battute negli interventi pubblici), dare risposte piu' sostanziose alla crisi economica.
Per esempio non si capisce perchè non abbia finanziato, come ha fatto la Spagna, tutte le opere pubbliche tipo riqualificazione urbanistica, già pronte da parte dei comuni ma non cantierizzate per mancanza di fondi : si potrebbe dare un bel colpo di acceleratore e di ossigeno a centinaia di PMI con relativi posti di lavoro.

Vittorio
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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda franz il 31/05/2009, 10:17

E Zappadu spiegò: «Tra le immagini qualcuno ha riconosciuto Noemi»
Topolanek nudo nel giardino della Villa
e nei viali bionde e brune mozzafiato

Berlusconi ha potuto visionare settanta scatti, in uno lui è nel patio accanto a una giovane con un «miniabito» nero

ROMA - Berlusconi ha potuto visionare settanta foto scattate durante le feste organizzate a Villa Certosa. Ed è stato dopo averle esaminate che ha deciso di provare a bloccarne la pubblicazione rivolgendosi al Garante della Privacy con un ricorso d’urgenza. Erano soltanto un campione delle 700 immagini del reporter Antonello Zappadu, ma tanto è bastato per intuire i possibili effetti di un'eventuale loro divulgazione. Anche perché, come ammette lo stesso avvocato del premier Niccolò Ghedini, «almeno una ritrae l'ex primo ministro della repubblica ceca Mirek Topolanek nudo in giardino durante la vacanza trascorsa in Sardegna a casa del presidente nel maggio 2008. C'erano anche i suoi bambini, ma non si può mai sapere che cosa esce sui giornali».

L'ex premier ceco non è l'unico ad essere stato ripreso senza veli. Nelle foto circolate finora ci sono pure ragazze in topless o in atteggiamenti discinti ed è difficile prevedere che cosa potrebbe accadere se finissero su qualche quotidiano o rotocalco. Di qui la scelta di muoversi sul doppio binario — Authority e procura di Roma — con un obiettivo preciso: impedire che qualcuno possa utilizzare gli scatti. Il provvedimento di sequestro trasforma infatti il materiale in «corpo di reato» e dunque chi lo usa può essere denunciato per ricettazione. Una misura che si applica in Italia, ma non all'estero dove sarebbero già state avviate trattative per la vendita del servizio. Immagini divenute preziose perché riguardano anche la festa di Capodanno e le vacanze natalizie offerte dal premier a numerose ragazze e in particolare a Noemi Letizia.

In realtà nell'archivio del fotografo di Olbia — diventato famoso due anni fa per aver «beccato» Berlusconi sempre a Villa Certosa in compagnia di cinque ragazze tra le quali spiccava Angela Sozio, la «rossa» del Grande Fratello — sono documentate moltissime occasioni mondane organizzate dal premier. Prova ne sia che il primo contatto per cedere foto al settimanale Panorama risale al dicembre scorso, quando il caso politico non era ancora esploso e soprattutto non si era a conoscenza della frequentazione di Berlusconi con la ragazza di Portici. Quali sono dunque le immagini che Zappadu offriva al settimanale di proprietà della famiglia del premier? Il direttore Maurizio Belpietro sostiene che riguardavano proprio la visita di Topolanek. «Io non le ho viste — chiarisce — anche perché non ero interessato, ma so che erano proprio quelle. Il giornalista Giacomo Amadori fu contattato da questo fotografo che conosce da tempo e mi ha informato, ma non se n'è fatto nulla. Non ho mai pagato questo tipo di servizi e in ogni caso non c'era niente che valesse la pena. Comunque, non avevo certo a disposizione un milione e mezzo di euro». In realtà dalla visita della delegazione ceca erano trascorsi sette mesi, altre scene erano state immortalate. Soprattutto durante l'estate. In una foto ripresa da lontano, ma che lascia intravedere perfettamente le figure, Berlusconi è nel patio di una delle residenza abitualmente riservate agli ospiti. Accanto ha una splendida ragazza bionda. Poco dietro si stagliano le figure di altre due bellezze mozzafiato. Una indossa un miniabito nero, l'amica ha anche lei un vestito nero. Sullo sfondo si intravede un uomo, ma non è possibile riconoscere il volto. Il premier guarda lontano e sorride.

E poi ci sono le immagini delle ragazze immortalate sotto la doccia. Una sequenza ne mostra due, bellissime, entrambe in topless che si rinfrescano sotto il getto dell'acqua. I corpi sono così vicini che sembra quasi si sovrappongano. È possibile che tra le decine di ospiti di Villa Certosa ci fosse qualcuno particolarmente interessante e proprio questo abbia spinto il fotografo ad offrire il servizio a Panorama. Certo è che, dopo il rifiuto incassato a dicembre, Zappadu ha avuto un nuovo contatto con Amadori. E questa volta ha potuto offrire un piatto davvero gustoso. Lui stesso ha raccontato che tra le bellezze ospiti per le vacanze di Natale ha potuto riprendere «una giovane che la dottoressa Mosca ha riconosciuto come Noemi e altre che a me sembravano minorenni». Tra le settanta foto offerte come test per l'eventuale acquisto, una ritrae una giovane bionda che passeggia nel parco mentre parla al telefonino e a poco distanza si nota un uomo che indossa un giaccone di tipo mimetico. Lei ha un cappotto rosso, i jeans e gli stivali. Sembra trattarsi di un periodo invernale. «La mail con la bozza di contratto — spiega Ghedini — è arrivata il 26 maggio. Allegate c'erano le 70 immagini, divise in due gruppi: quelle di Capodanno e quelle di maggio. Lo stesso Zappadu ha detto che in questa situazione anche quelle di Topolanek erano tornate attuali. Non mi sembra ci fossero immagini di Noemi e in ogni caso i volti erano oscurati. Il prezzo indicato è un milione e mezzo di euro». I collaboratori del fotografo negano che fosse la reale richiesta. «E in ogni caso — ribadiscono — questa volta sono stati loro a cercare Antonello. Amadori ha chiamato e ha chiesto di visionare il materiale. Si sono ricordati di quanto era accaduto a dicembre e hanno voluto sapere che cosa avevamo. Ora hanno chiesto il sequestro, ma noi non abbiamo foto scattate all'interno di Villa Certosa e dunque in giro potrebbero esserci scatti fatti da altri».

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31 maggio 2009
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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda pagheca il 31/05/2009, 12:22

una volta tanto trovo encomiabile il comportamento di Repubblica che dopo giorni e giorni continua a mantenere in prima pagina, bene evidenziate, le famose "10 domande", sia in inglese che in italiano.

Di solito, passato l'entusiasmo, si passa ad altro. Questa volta il quotidiano insiste, e questo e' secondo me segno di buon giornalismo di denuncia, del tipo che si trova spesso nei buoni giornali stranieri.

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GIUSEPPE D'AVANZO: il nuovo volto del potere

Messaggioda franz il 01/06/2009, 8:15

Il nuovo volto del potere
di GIUSEPPE D'AVANZO


IL "caso Berlusconi" svela da oggi anche altro e di peggio. Ci mostra il dispositivo di un sistema politico dove la menzogna ha, non solo, un primato assoluto, ma una sua funzione specifica. Distruttiva, punitiva e creatrice allo stesso tempo. Distruttiva della trama stessa della realtà; punitiva della reputazione di chi, per ostinazione o ingenuità o professione, non occulta i "duri fatti"; creatrice di una narrazione fantastica che nega eventi, parole e luoghi per sostituirli con una scena di cartapesta popolata di fantasmi, falsi amori, immaginari complotti politici.

E' stato per primo Silvio Berlusconi a muovere. Si scopre vulnerabile nelle condizioni di instabilità provocate dalle parole della moglie ("frequenta minorenni", "non sta bene") e fragile per la sua presenza nella peggiore periferia di Napoli a una festa di compleanno di una minorenne. E' dunque costretto a mostrare, senza finzioni ideologiche, il suo potere nelle forme più spietate dell'abuso e della pura violenza. E' già un abuso di potere (come ha scritto qui Alexander Stille) in un pomeriggio di autunno telefonare, da un palazzo di Roma e senza conoscerla, a una ragazzina che sta facendo i compiti nella sua "cameretta" per sussurrarle ammirazione per "il volto angelico" e inviti a conservare la sua "purezza". E' un abuso di potere ancora maggiore imporre ai genitori della ragazza di confermare la fiaba di "una decennale amicizia" con il premier, nata invece soltanto sette mesi prima grazie a un book fotografico finito non si sa come sullo scrittoio presidenziale.

E' pura violenza pretendere che gli si creda quando dice: "Io non ho detto niente". Tutti abbiamo sentito Berlusconi dire, spiegare, raccontare in pubblico e soprattutto contraddirsi e mentire. Ora egli pretende che il potere delle sue parole sulla realtà e sui nostri stessi ricordi sia, per noi, illimitato e indiscusso. Esige che noi dimentichiamo ciò che ricordiamo e crediamo vero ciò che egli dice vero e noi sappiamo bugiardo. Non ha detto niente, no? Berlusconi chiede la nostra ubbidienza passiva, l'assuefazione a ogni manipolazione anche la più pasticciata. Reclama una sterilizzazione mentale (e morale) dell'intera società italiana.

Già basterebbe questo atto di pura violenza per riproporre le dieci domande a cui il capo del governo non vuole dare risposta da più di due settimane perché, palesemente, non è in grado di farlo. Se lo facesse, potrebbe compromettere se stesso, rivelare abitudini e comportamenti in rumorosa contraddizione con il suo messaggio politico (Dio, patria, famiglia).
C'è altro, però. Berlusconi sa che questa prova di forza non lo mette al sicuro dal potenziale catastrofico della "crisi di Casoria". Sa che spesso i fatti sono irriducibili e hanno la tendenza a riemergere. Sa che per distruggere quella realtà minacciosa, deve distruggere presto e nel modo più definitivo chi la può testimoniare. Anche in questo caso il premier ha deciso di muoversi con un canone di assoluta violenza. E' quel che accade in queste ore. Per raccontarlo bisogna ricordare che i giorni non sono passati inutilmente perché hanno offerto a chi ha voglia di sapere e capire qualche accenno di "verità".
Veronica Lario dice a Repubblica che il premier "frequenta minorenni". Berlusconi nega dinanzi alle telecamere di Porta a porta di frequentare minorenni.
Mente, ora è chiaro. Ci inganna intenzionalmente e consapevolmente, ben sapendo che cosa vuole deliberatamente nascondere. Ha frequentato la minorenne di Napoli come altre minorenni hanno affollato le sue feste e affollano i suoi weekend nella villa di Punta Lada in Sardegna. Dov'erano quelli che oggi minimizzano la presenza di ragazzine alla corte di un anziano potente di 73 anni quando quel signore negava di "frequentare minorenni"?

Un secondo punto, fermo e indiscutibile, è l'inizio dell'amicizia con Noemi, la ragazza napoletana. La retrodatazione del legame tra il premier e la famiglia della ragazza al 1991 si è rivelata posticcia e contraddittoria. I suoi incontri con la minorenne, anche in assenza dei genitori, sono stati documentati (Villa Madama; Capodanno 2009 a Villa Certosa). L'inizio dell'affettuosa e paterna amicizia tra il capo del governo e la minorenne è stata testimoniata dall'ex-fidanzato della ragazza, confermato da una zia di Noemi, fissato nell'autunno del 2008.

Contro questi "punti fermi", che lasciano il premier nudo con le sue bugie, si è scatenata una manovra utile a scomporre, ricomporre e confondere i fatti in un caleidoscopio mediatico di immagini false dove l'arma è la menzogna e gli armigeri sono i giornalisti stipendiati dal capo del governo, dimentichi di ogni deontologia professionale e trasformati in agenti provocatori; i corifei del leader, forti dell'immunità parlamentare e disposti a ogni calunnia. Buon'ultima Daniela Santanché che accetta di fare, nell'interesse del Capo, il lavoro sporco di diffamarne la moglie ("ha un compagno"). Chiunque, in questo affare, abbia portato il suo granellino di verità viene ora sottoposto a un pubblico rito di degradazione fabbricato con un violento uso della menzogna.

Il primo assalto è toccato a Repubblica investita, dall'editore all'ultimo cronista che si è occupato del "caso", da un'onda di panzane. Prima il complotto politico (ma la polemica sulle veline è stata sollevata dal think tank di Gianfranco Fini). Poi la bubbola del pagamento del testimone (Gino Flaminio) che colloca la prima telefonata di Berlusconi a Noemi alla fine del 2008. L'accusa la grida in tv il ministro Bondi. Qualche giorno prima che un allegro commando di redattori del giornale della famiglia Berlusconi si scateni contro Flaminio allungandogli un paio di centoni "per l'incomodo" e realizzando la ridicola impresa di essere i soli a pagare l'ingenuo Gino. Che, anche se spaventato e intimorito, dice, ridice e conferma in tre occasioni di "non aver avuto un centesimo da Repubblica". Non è finita. Uguale trattamento viene inflitto al fotografo che ha immortalato, nell'aeroporto di Olbia, lo sbarco da un aereo di Stato delle ragazze (alcune, appaiono da lontano minorenni) invitate a allietare il fine settimana del presidente del consiglio. Infilato prima in una trappola dall'house organ di Casa Berlusconi, denunciato poi per truffa (improbabile reato) dall'avvocato del premier, la procura di Roma decide di sequestrare sia le immagini illegittime (scattate verso il patio di Villa Certosa) sia le foto legittime (raccolte in un luogo pubblico).

Siamo solo all'interludio perché il colpo finale, la menzogna usata come manganello punitivo, viene riservato alla prima e più autorevole testimone dell'instabilità psicofisica del premier e dei suoi giorni con le minorenni: Veronica Lario. Daniela Santanché (non è un'amica della Lario, non frequenta la villa di Macherio) svela a Libero che "Veronica ha un compagno". E, se "Veronica ha un compagno", come possono essere attendibili i suoi rilievi al marito? Il cerchio ora è chiuso. Il pestaggio menzognero è completo, anche se non concluso. Ciascuno ha cominciato ad avere quel che si merita.

Questo spettacolo nero ha il suo significato politico. Berlusconi vuole insegnarci che, al di fuori della sua verità, non ce ne può essere un'altra. Vuole ricordarci che la memoria individuale e collettiva è a suo appannaggio, una sua proprietà, manipolabile a piacere. Si scorge nella "crisi di Casoria" un uso della menzogna come funzione distruttiva del potere che scongiura l'irruzione del reale e oscura i fatti. Si misura l'impiego dei media sotto controllo diretto o indiretto del premier come fabbrica di menzogne punitive di chi non si conforma (riflettano tutti coloro che ripetono che ormai il conflitto d'interesse è stato "assorbito" dal Paese). E' il nuovo volto, finora nascosto, di un potere spietato. E' il paradigma di una macchina politica che intimorisce. C'è ancora qualcuno che può pensare che questa sia la trama di un gossip e non la storia di un abuso di potere continuato, ora anche violento, e quindi una questione che scrolla la nostra democrazia?

(1 giugno 2009)
http://www.repubblica.it

Questo "volto" non mi sembra del tutto nuovo .... ricorda qualcosa del ventennio. Comunque il fatto che si manifesti ora in modo più evidente mostra che il Premier è in forte difficoltà.
Franz
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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda pagheca il 01/06/2009, 9:32

fa bene d'Avanzo a ribattere su questo argomento.
Il problema e' pero' che queste cose "noi" le sappiamo da tempo. Che il fatto di rendere la verita' una cosa evanescente, incerta, sia stata la strategia di SB lo sappiamo tutti ormai. Noi.
Il problema sono "gli altri". Io temo che questa assuefazione sia lontana dall'essere risolta. Il vero problema e' questo. Un giornale non puo' fare altro che ribattere e ribattere la verita', ma mi chiedo cos'altro si possa fare, visto che la gente guarda, in genere, Canale 5 o Italia 1.

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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda pianogrande il 01/06/2009, 10:00

pagheca ha scritto:fa bene d'Avanzo a ribattere su questo argomento.
Il problema e' pero' che queste cose "noi" le sappiamo da tempo. Che il fatto di rendere la verita' una cosa evanescente, incerta, sia stata la strategia di SB lo sappiamo tutti ormai. Noi.
Il problema sono "gli altri". Io temo che questa assuefazione sia lontana dall'essere risolta. Il vero problema e' questo. Un giornale non puo' fare altro che ribattere e ribattere la verita', ma mi chiedo cos'altro si possa fare, visto che la gente guarda, in genere, Canale 5 o Italia 1.

pagheca

Semplice.
Bisogna continuare e "Noi", in tutti i modi possibili, dobbiamo dare una mano (esistono anche micro opinioni pubbliche su cui, singolarmente, possiamo influire).
L'aratro rimane lucido solo se continua ad arare, se no si copre di ruggine ed è questo che Berlusconi aspetta.
Anzi, continuando si diventa più bravi a scavare nelle nefandezze del potere.
L'unica illusione che non dobbiamo avere è che "il premier" si arrenda senza combattere; dobbiamo, invece tenere presente che la bestia ferita è molto pericolosa.
Repubblica sta lottando per la democrazia.
Sì, questo giornalismo è una forma di lotta.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Le dieci domande di repubblica a Berlusconi

Messaggioda pagheca il 01/06/2009, 13:19

forse potremmo re-imparare a fare quadrato. Se appena il PD fa/dice qualcosa gli saltiamo addosso (vedi i vari pareri ipercritici sulla battuta sul lasciare educare i figli da SB) e' chiaro che l'azione risulta indebolita. E' solo un esempio, ma se ne possono fare tanti a partire da noi, qui, in questo forum.

Non discuto che ci siano molti casi in cui dicono/fanno cazzate, ma forse dovremmo imparare un po' all'inglese ad essere "costruttivi" nelle nostre critiche.

un saluto
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