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Troppe menzogne, l'indulto funziona

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Troppe menzogne, l'indulto funziona

Messaggioda franz il 23/05/2009, 20:07

Uno studio accurato dimostra il netto calo di detenuti recidivi
In alcuni casi 9 su 10 dei beneficiari non sono rientrati in carcere

"Troppe menzogne, l'indulto funziona"
In tanti sono usciti dai giri criminali

di RANIERI SALVADORINI

L'indulto funziona, ma nessuno ci crede. Il tasso di recidiva, dei detenuti che sono ricaduti nei reati, è sceso al 27 per cento contro il 68 per cento dell'epoca precedente: è il dato emerso al convegno di studi sulle politiche di prevenzione svoltosi al carcere "Due palazzi" di Padova organizzato dall'associazione Ristretti Orizzonti, che ha visto coinvolte oltre 600 persone tra operatori, studiosi e volontari del mondo carcerario. Un convegno che in alcuni momenti ha avuto come sottofondo il rumore della "battitura" delle celle fatto dai detenuti per protestare contro il sovraffollamento e che arrivava fino alla palestra del carcere.

Lo scossone l'ha dato subito Giovanni Torrente - sociologo del diritto tra l'Università di Torino e quella della Val d'Aosta: "Tutti sono convinti che l'indulto sia stato un fallimento, ma lo studio dei tassi di recidiva dei 'liberati' ci dice l'esatto contrario: è scesa al 27 per cento, di contro al 68 per cento di quella pre-indulto".
Il gruppo di studio di Torrente ha lavorato sui dati forniti dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap), che costituiscono il maggior campionamento attualmente disponibile della sorte dei 44.944 detenuti che hanno beneficiato della misura voluta da Prodi.

Il calo della recidiva. Dei 45mila "indultati" lo studio ha differenziato due campionamenti diversi per status giuridico censendo, nel primo caso, tutti i "rientri" di quelli che venivano direttamente dal carcere: 27.607. Il tasso medio di recidiva è stato di circa il 27 per cento, di contro alla stima media pre-indulto, che secondo studi dello stesso Dap, in un monitoraggio condotto in 7 anni, è di circa il 68 per cento. Un calo, dunque, di oltre il 50 per cento.

Nel secondo gruppo analizzato "i beneficiari del provvedimento sono quelli che vengono dalle misure alternative, come la semilibertà o l'affidamento ai servizi sociali - spiega Torrente - e in questo caso la recidiva cala in misura ancora maggiore, crollando attorno al 18 per cento". Il dato si riferisce a un campione di 7.615 liberati, rispetto a una popolazione di riferimento di 17.387 unità.

La recidiva aumenta con la carcerazione. E il paradosso è ancora più visibile se si guarda agli estremi della ricerca, perché per coloro che non avevano mai avuto esperienze carcerarie, l'indulto ha fatto crollare il tasso di recidiva a nemmeno il 12 per cento. In pratica nove su dieci che non erano mai andati dentro, una volta indultati non sono rientrati. "Non hanno fatto in tempo a 'carcerizzarsi', incastrandosi in quelle dinamiche tipiche del carcere che in genere portano a introiettare comportamenti devianti e a perdere il contatto con le logiche del mondo libero". Per chi invece non riesce a "rompere il proprio percorso criminale", le probabilità di commettere di nuovo reato sono alte. "Tra quelli che avevano 11 e oltre esperienze carcerarie alle spalle, uno su due sono rientrati dentro".

Gli italiani, i peggiori. Rispetto alla media del 27 per cento gli stranieri hanno mostrato un tasso di recidiva minore, del 19,80 per cento. "E' un dato da prendere con le pinze, spiega il sociologo, perché la rilevazione degli stranieri è più complicata, ma ci dice molto sulla nostra tendenza a identificare lo straniero con il delinquente".

Eppure nessuno ci crede. "Non deve sorprendere, spiega Torrente, perché c'è stata quella che in sociologia si chiama "costruzione del panico morale". Infatti, prima i media, poi i singoli politici e successivamente il mondo politico nel suo complesso "fino a includere molti degli stessi che l'avevano votato hanno continuamente gettato discredito sul provvedimento, fino al punto che è entrato nel senso comune l'idea che l'indulto sia stato un fallimento".

All'uscita dal carcere, altoparlanti e striscioni degli agenti della polizia penitenziaria in agitazione sindacale per la "terza branda" facevano eco alla protesta interna: "Lo sa che cosa vuol dire mettere tre persone in otto metri quadri? E' una situazione disumana per loro e pericolosa per noi - si sfogano gli agenti di che presidiano il sit-in". Infatti, le celle del carcere veneto sono state pensate per una persona sola e al momento sono occupate da tre, creando una situazione invivibile per i detenuti e ingestibile per gli agenti. "E' una situazione pazzesca, in queste condizioni non possiamo garantire alcuna sicurezza né per loro né per noi, dovremmo essere 420 e siamo appena 300".
Una situazione che è tornata pre-indulto, secondo le stime dei sindacati ancora 300 detenuti e la capienza massima di 43.000 unità arriverà a 63.000. Se non ci fosse stato l'indulto, oggi sarebbero stati più di 80.000.

(23 maggio 2009)
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Re: Troppe menzogne, l'indulto funziona

Messaggioda lucameni il 23/05/2009, 23:53

Infatti stento a crederlo. Ma stento davvero.
Rimane però inevasa una domanda che si sono fatti in molti.
Se il motivo dell'indulto era umanitario (affollamento carcerario), al tempo avendo fatte proprie le parole del papa, come mai nel mazzo dei reati indultati lorsignori hanno messo quelli dei cosidetti colletti bianchi?
Ovvero come mai hanno fruito allegramente dell'indulto gente che in carcere non ci sarebbe andata visto che era ai domiciliari?
La loro casa era troppo affollata e con l'indulto almeno hanno potuto dormire in giardino?
Quanto disse il buon Caruso in un momento - raro - di lucida sincerità ("è uno scambio di prigionieri") era una balla?
Secondo me quel sociologo con quei dati non ce la racconta tutta intera.
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Re: Troppe menzogne, l'indulto funziona

Messaggioda franz il 24/05/2009, 9:30

lucameni ha scritto:Rimane però inevasa una domanda che si sono fatti in molti

Le domande inevase sono tantissime. Ma per qualcuna possiamo anche risponderci da soli.
La prima riguarda il perché malgrado l'indulto le carceri siano di nuovo piene.
Abbiamo visto che lo sono non perché chi è uscito ci è rientrato subito (cosa che è vera solo al 27%) ma perché altri cittadini italiani e stranieri hanno compiuto reati (circa due milioni e mezzo di reati all'anno) e qualcuno (veramente pochi rispetto al volume reale) è stato preso, processato e condannato.

Le carceri sono di nuovo piene perché sono troppo poche.
La soluzione quindi non è l'indulto ma costruire nuove carceri.
Un affare decisamente molto piu' costoso, in tempi di finanze magre.

E che non piace a chi vuole cullarsi nell'illusione che noi siamo un paese sano, con solo 50~60'000 detenuti (pur se stipati in strutture adatte solo per 43'000). E vuole cullarsi nell'illusione che noi non siamo come gli USA, con 2.3 milioni di carcerati pari all'1% della popolazione adulta (dato che arriva al 3.1% della popolazione adulta se aggiungiamo chi sotto sorveglianza o in libertà vigilata).
Io invece ritengo che vista la mafia, la camorra, la 'ndrangheta, chi sfrutta il lavoro nero, i due milioni e mezzo di reati ogni anno, noi dovremmo avere una struttura carceraria come gli USA, pronta a ricevere tra 400 e 500 mila ospiti.
Constato quindi che oggi solo uno su dieci sta in carcere e che gli altri 9 sono fuori, tra di noi, e non a causa dell'indulto.

Ovviamente va detto che ad essere inadeguata non è solo l'attuale struttura carceraria ma tutta la macchina della giustizia.
10'000 giudici, dotati di strutture insufficenti e fattiscenti, sono infatti troppo pochi per processare tutti questi reati.
Anche le forze di polizia, qui in numero sufficente e sovrabbondante rispetto alle medie degli altri paesi, dovrebbero essere completamente ristrutturate, dotate di mezzi adeguati.
Come vedete sono tutte cose che costano.

Quanto alla tua domanda sui colletti bianchi, bisognerebbe sapere quanti erano sottoposti a misure restrittive della libertà in rapporto al resto della popolazione carceraria e quanti sono questi reati in rapporto al totale. Per ora prendo solo atto che nel caso di chi è stato indultato e benificiava di misure alternative la recidiva è stata inferiore (18%) che significa meno di uno su 5.

Va comunque considerato che il tasso di recidiva ci dice solo chi è stato preso, processato, condannato.

Ciao,
Franz
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Re: Troppe menzogne, l'indulto funziona

Messaggioda lucameni il 24/05/2009, 11:51

"Quanto alla tua domanda sui colletti bianchi, bisognerebbe sapere quanti erano sottoposti a misure restrittive della libertà in rapporto al resto della popolazione carceraria e quanti sono questi reati in rapporto al totale."

La questione ritengo sia più politica che statistica.
Perchè sono stati indultati questi personaggi (colletti bianchi) che erano ai domiciliari e - guarda caso - del provvedimento hanno beneficiato esponenti dei due schieramenti che avevano serie grane con la giustizia?
Il rapporto potrebbe essere anche di 1 a 20 ma la sostanza cambia poco.
Viene da pensare (siamo poi così malfidati?) che questi signori abbiano approfittato dell'occasione per levare dai guai tanti sodali imbarazzati e imbarazzanti.
E qui la statistica non ci soccorre. Solo buon senso e analisi politica dei fatti.
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Re: Troppe menzogne, l'indulto funziona

Messaggioda franz il 24/05/2009, 18:06

lucameni ha scritto:La questione ritengo sia più politica che statistica.
Perchè sono stati indultati questi personaggi (colletti bianchi) che erano ai domiciliari e - guarda caso - del provvedimento hanno beneficiato esponenti dei due schieramenti che avevano serie grane con la giustizia?
Il rapporto potrebbe essere anche di 1 a 20 ma la sostanza cambia poco.

Dalla relazione leggo che "Il dato si riferisce a un campione di 7.615 liberati, rispetto a una popolazione di riferimento di 17.387 unità." Qui a mio avviso è importante vedere se i "colletti bianchi" erano 2 o 7614 e quanti erano nella popolazione di riferimento (17.387). E non è importante "statisticamente" ma politicamente, perché capisco preoccuparsi se vengano liberati pedofili o mafiosi ma poi per le altre violazioni quello che conta è la pena. La sua durata è in funzione della gravità. Uno sconto di tre anni va favore dei reati meno gravi. Ricordo che, come dice la scheda di wikipedia: Sono stati peraltro esclusi i reati di terrorismo (compresa l'associazione eversiva), strage, banda armata, schiavitù, prostituzione minorile, pedo-pornografia, tratta di persone, violenza sessuale, sequestro di persona, riciclaggio, produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, usura e quelli concernenti la mafia. La legge ha stabilito anche che l'indulto non potesse essere applicato alle pene accessorie temporanee, come l'interdizione dai pubblici uffici. È prevista inoltre la revoca del beneficio in caso di commissione, entro cinque anni dalla data di entrata in vigore della legge, di un delitto non colposo per il quale si riporti una condanna a pena detentiva non inferiore a due anni..
Qui stiamo discutendo di una cosa: il successo dell'indulto per quando riguarda la % di chi ci è ricascato.
Questa è una discussione utile, dato che sono passati tre anni e qundi è tempo di bilanci.
Invece dopo tre anni tirare fuori ancora la polemica di cosa andava o non andava fatto mi pare veramente inutile.
Ormai l'indulto è stato fatto e bisogna guardare avanti.

Franz
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Re: Troppe menzogne, l'indulto funziona

Messaggioda lucameni il 24/05/2009, 20:17

Bè per capire a chi dò il voto (forse) ritengo sia utile guardare anche al passato recente e alle furbizie di lorsignori.
Non si sa mai che guardando solo avanti e dimenticando cosa è stato fatto (poco tempo fa) questi qua non pensino di non dover rendere conto delle loro marachelle.
Statistica e sondaggi non possono sostituire le responsabilità politiche evidenti di chi ha preso delle iniziative di quel genere per salvare le terga ai propri sodali.
E' stata una cosa indegna e va ricordata sempre. Come monito perchè non ci riprovino? Anche.
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Re: Troppe menzogne, l'indulto funziona

Messaggioda franz il 24/05/2009, 20:52

lucameni ha scritto:Statistica e sondaggi non possono sostituire le responsabilità politiche evidenti di chi ha preso delle iniziative di quel genere per salvare le terga ai propri sodali.

In effetti Prodi si è preso la piena responsabilità dell'indulto.
http://news.kataweb.it/item/254091/indu ... gge-civile
Vedendo i risultati oggi, si è fatto tanto clamore per nulla.

Ricordo anche che Di Pietro si oppose alla estensione ai reati finanziari ...
Sul web trovo anche traccie di una sua dichiarazione: si sarebbe dimesso da ministro se l'indulto fosse stato esteso ai reati finanziari e fiscali. C'era una petizione online. 29 firme. Non mi risulta si sia dimesso. Anche questo va ricordato.
C'è chi fa tanto casino ma poi la poltrona non la lascia.

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Re: Troppe menzogne, l'indulto funziona

Messaggioda lucameni il 25/05/2009, 1:47

"Vedendo i risultati oggi, si è fatto tanto clamore per nulla."

Non mi pare che delle scelte politiche come quella di estendere l'indulto ai reati finanziari si possano giudicare sulla base di una statistica.
Non è certo una questione di numeri.
L'avessero fatta franca anche solo dieci compagnucci di merende su 10000 l'aspetto immorale rimane inalterato. Anzi.
Vorrebbe dire che per aiutare 10 persone amiche e sodali questi signori hanno fatto una legge ad hoc. Con una faccia tosta che non può certo scomparire grazie alle analisi di un sociologo.
Il che non è poi molto diverso da quello che ha fatto B, e non solo lui, in questi anni (andando a ritroso a cominciare dallo stravolgimento del processo accusatorio e dalla riforma del codice penale del '90, l'abrogazione dell'art.324 e via e via).
Quel B. che per salvarsi le terga ha fatto leggi che hanno condizionato le procedure di tutti i processi penali.
L'indulto per quanto mi riguarda rimane qualcosa di molto grave, un inciucio all'ennesima potenza; e il clamore che c'è stato doveva essere ben più forte.
Non è stato così perchè ormai siamo assuefatti da anni a tutto questo e le presunte riforme (molto presunte) ad uso di chi cerca la propria impunità, ci passano sotto il naso senza suscitare alcuna reazione e indignazione.
Mi fa piacere che Prodi si sia preso questa responsabilità, probabilmente condizionato dal fatto di dover tenere in piedi un improbabile governo, ma la cazzata fatta rimane; con o senza assunzione di responsabilità e con e senza statistiche di sorta.
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Re: Troppe menzogne, l'indulto funziona

Messaggioda franz il 25/05/2009, 7:54

lucameni ha scritto:Non è certo una questione di numeri.
L'avessero fatta franca anche solo dieci compagnucci di merende su 10000 l'aspetto immorale rimane inalterato.

Non vorrei per l'ennesima volta affrontare un discorso sulla moralità ed il moralismo.
Credo che in ogni amnistia ed indulto ci siano pro e contro, aspetti pratici e morali.
Sarebbe stato piu' immorale liberare terroristi, mafiosi e pedofili. Anche nel dare uno sconto di pena di tre anni a chi ha fatto una rapina c'è qualche cosa di immorale; anche in chi ha fatto reati violenti contro la persona.
Per me è piu' immorale lasciar fuori 9 delinquenti su 10 solo perché non c'è posto nelle carceri.
Ed è anche immorale stipare 63'000 persone in strutture atte a contenerne 43'000.
Anche questi aspetti immorali rimangono inalterati. E per me sono piu' gravi.

Ciao,
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Re: Troppe menzogne, l'indulto funziona

Messaggioda Stefano'62 il 25/05/2009, 14:20

Franz ha fatto delle giuste considerazioni,che mi trovano d'accordo per quanto riguarda per esempio l'affollamento delle carceri che lede non solo la dignità del recluso ma anche la sua salute,e l'opportunità di scegliere chi deve uscire\restare in galera in base soprattutto alla pericolosità sociale.
Però Luca ha cercato di spostare l'attenzione su qualcosa di molto oscuro che è stato malamente coperto dalle buone finalità dell'indulto.
Infatti quando un indulto fatto per rispondere ad un sovraffollamento non viene corredato da provvedimenti per impedire il futuro ripetersi della situazione (per esempio la costruzione di nuove carceri),e al tempo stesso viene caratterizzato da eventi immorali come quelli denunciati da Luca,sorge la certezza,non solo il dubbio,che in Italia ci sono persone che la pagano sempre,e altre che non la pagano mai.
Una cosa molto più immorale di ogni altra (buona) considerazione fatta da Franz,dato che pone alcuni cittadini,sempre gli stessi come fosse un club,al di sopra degli altri.
Giustissimo denunciarlo quindi,perchè il grado di civiltà di un Paese si misurerà forse da quanta gente finisce in galera,ma il grado di indipendenza e imparzialità della giustizia si misura da chi ci va.
Chiudere gli occhi su queste cose,o fingere che siano casuali,inevitabili,di poco conto,o altro,è sbagliato.

Ciao
Stefano'62
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