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Stipendi, Italia tra gli ultimi

Forum per le discussioni sulle tematiche economiche e produttive italiane, sul mondo del lavoro sulle problematiche tributarie, fiscali, previdenziali, sulle leggi finanziarie dello Stato.

Stipendi, Italia tra gli ultimi

Messaggioda franz il 17/05/2009, 15:27

Meglio di noi Gran Bretagna, Usa, Germania, Francia. Ma anche Grecia e Spagna
Guadagniamo in media il 17% in meno rispetto ai 30 Paesi presi in esame

Stipendi, Italia tra gli ultimi
Solo 23simi nei Paesi Ocse


ROMA - Gli italiani incassano ogni anno uno stipendio che è tra i più bassi tra i Paesi Ocse. Con un salario netto di 21.374 dollari, l'Italia si colloca al 23/o posto della classifica dei 30 paesi dell'organizzazione di Parigi. Buste paga più pesanti non solo in Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania, Francia, ma anche Grecia e Spagna.

E' quanto risulta dal rapporto Ocse sulla tassazione dei salari, aggiornato al 2008 e appena pubblicato.

La classifica riguarda il salario netto annuale di un lavoratore senza carichi di famiglia. E' calcolato in dollari a parità di potere d'acquisto.

Gli italiani guadagnano mediamente il 17% in meno della media Ocse. Salari italiani penalizzati anche se il raffronto viene fatto con la Ue a 15 (27.793 di media) e con la Ue a 19 (24.552)
(17 maggio 2009)
www.repubblica.it
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Re: Stipendi, Italia tra gli ultimi

Messaggioda franz il 17/05/2009, 15:33

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Re: Stipendi, Italia tra gli ultimi

Messaggioda franz il 17/05/2009, 15:48

quello che repubblica (ed anche il corriere) dimentica di chiarire è che i nostri salari netti bassi sono dovuti ad un elevato prelievo fiscale e contributivo. Se siamo 23° nel salario netto, siamo sesti come prelievo nelle buste paga.
http://www.oecd.org/document/36/0,3343, ... 01DBC.html (inglese)

http://www.oecd.org/document/25/0,3343, ... _1,00.html (francese)

Immagine
Fonte OECD, pagina citata.

In effetti quando andiamo a vedere il salario netto siamo in coda alla lista ma per il salario lordo siamo piazzati tra i paesi piu' cari.

Il problema quindi non riguarda tanto le decisioni del management industriale sulla politica salariale ma le scelte pubbliche in tema di imposte e contributi.
Cosa che mi andrebbe benissimo se in Italia ci fossero servizi previdenziali, sociali e pubblici all'altezza della Svezia .... ma non è cosi'.
Dove vanno a finire quei soldi?

Franz
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Re: Stipendi, Italia tra gli ultimi

Messaggioda pianogrande il 18/05/2009, 11:14

Dove vanno a finire quei soldi?
Sicuramente una domanda retorica alla quale è, quindi, semplicissimo rispondere.
Nella inefficienza ed inefficacia della pubblica amministrazione.
Dentro a questi concetti si possono, disordinatamente, buttar dentro: evasione fiscale, cattedrali nel deserto, corruzione, clientelismo, costi della politica, conflitti di interesse ..........
Un tentativo di uscire dai discorsi scontati.
Sarà mai possibile rispondere davvero alla domanda di Franz (cioè in termini quantificati?)
Un primo approccio.
Come qualcuno ha fatto per gli acquedotti per i quali sappiamo che almeno metà dell'acqua si perde per la strada, sarebbe possibile arrivare ad un dato di quanti dei soldi delle imposte e tasse e contributi e quant'altro si perdono per la strada e quanti arrivano al traguardo di realizzazioni "utili"?
L'esempio, per me, più facile sarebbe: quanti sono i soldi dei contributi pensionistici e quanti di questi arrivano nelle tasche dei pensionati (al lordo, per non complicare)?
Non so se che la Corte dei conti (come vengono spesi i soldi dei cittadini) arriva a questo tipo di raffronto.
Numeri di questo genere, ed il raffronto con altri paesi, potrebbero dare una presa di coscienza di un certo impatto.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
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Per lo sviluppo di una politica economica equilibrata

Messaggioda Rosario Amico Roxas il 18/05/2009, 12:06

Per lo sviluppo di una politica economica equilibrata
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Sacconi: «Retribuzioni legate
ai risultati dell'azienda»
Il ministro auspica anche la partecipazione dei lavoratori all’impresa e al suo azionariato.
(Il Messaggero del 18 maggio)
****


Quando la partecipazione operaia agli utili e alla gestione delle aziende veniva proposta come sintesi dello Stato sociale, allora lo stesso 3monti la bocciava come una contraddizione alla politica del mercato.
Ora che le aziende, a causa degli egoismi del capitalismo, sono andate a p... (snippane) ora cercano gli operai per dividere i rischi e stimolare alla produzione.
Ora è il momento, invece, di mettere da parte gli antichi proprietari dei mezzi di produzione, rilevare le aziende per il valore ricavabile dalle dichiarazioni dei redditi (se il titolare non ha mai pagato tasse, allora la sua azienda non ha alcun valore !!!), ed affidarle a cooperative interne all'azienda stessa, senza scopo di lucro, in grado di reinvestire gli utili creando nuovi posti di lavoro, guadagnando in competitività. La gestione manageriale affidata a giovani manager con stipendi rapportati ai risultati, ma non superiori a tre volte il salario della manodopera specializzata.
Questo non è collettivismo di stampo marxista, è politica sociale ed economia del lavoro, (antitesi alla economia della finanza), in grado di promuovere uno sviluppo equilibrato dell'economia ed eliminare il GAP tra le classi, che oggi da GAP economico è diventato GAP politico e si è consolidato come GAP etico.
E gli ex proprietari ???? Che se andassero alla Cayman a godersi il frutto delle rapine perpetrate per anni, magari portandosi appresso IL caimano.
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Re: Stipendi, Italia tra gli ultimi

Messaggioda franz il 18/05/2009, 14:10

pianogrande ha scritto:Dove vanno a finire quei soldi?
Sicuramente una domanda retorica alla quale è, quindi, semplicissimo rispondere.
Nella inefficienza ed inefficacia della pubblica amministrazione.

Solo parzialmente vero.
Ci sono anche appalti ed opere pubblche esageratamente costose, che sforano i preventivi, e nemmeno finite.
Ci sono anche pensioni di anzianità, che nessun altro paese ha nella nostra misura. (35 miliardi)
Ci sono anche interessi sul debito pubblico, dati ai detentori dei BOT e dei CCT (80 miliardi)
Ci sono anche milioni di impiegati pubblci, in numero sovrabbondante rispetto agli standard europei (questo fa parte della inefficenza).

Franz
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Re: Stipendi, Italia tra gli ultimi

Messaggioda franz il 18/05/2009, 17:13

Il ministro del Welfare si scaglia contro gli avversari politici
accusandoli di dipendenza da una classe "parassitaria e cinica"

Sacconi: "Salari bassi? La colpa
è di sinistra e borghesia cialtrona"

La replica di Epifani: "L'Ocse conferma la necessità della detassazione"
E di Franceschini: "Noi avremmo ridotto il prelievo fiscale, il governo ha fatto l'opposto"


ROMA - La vera responsabile del basso livello dei salari italiani, emerso dall'annuale classifica redatta dall'Ocse, è, a detta del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, "la sinistra, prigioniera di una borghesia parassitaria e cialtrona". "Noi siamo con orgoglio il partito dei lavoratori - ha affermato Sacconi a Sky-tg24 pomeriggio - e il Pdl lancia la sfida alla sinistra. Io accuso la sinistra italiana dei bassi salari generati dagli anni '90, una sinistra prigioniera di borghesie parassitarie e ciniche che hanno idealizzato la moderazione salariale come modo di entrare in Europa e non invece l'incremento di produttività".

"Noi siamo molto liberi - ha aggiunto il ministro - da quelle borghesie cialtrone e ciniche che hanno imposto alla sinistra la linea della moderazione salariale. Noi siamo per far crescere i salari e crescere la partecipazione. L'unico modo possibile è in azienda - ha concluso il ministro - dove si possono distribuire i dividendi dei risultati che si raggiungono".

Immediata la replica del segretario della Cgil Guglielmo Epifani: "Sacconi non ha letto bene le statistiche internazionali che confermano quello che noi abbiamo sempre detto: c'è bisogno non solo di detassare il secondo livello, ma anche il reddito da lavoro a livello nazionale".

Conversando con i giornalisti a margine dell'Assemblea delle Camere del Lavoro, Epifani ha infatti ricordato che "l'Ocse conferma quello che la Cgil sta dicendo da tempo, e cioè che il problema della perdita del potere d'acquisto è che l'Irpef negli ultimi anni mangia tutto quello che va in produttività". "Per questo abbiamo chiesto la restituzione del fiscal drag e le detrazioni sui redditi dei lavoratori dipendenti", conclude il leader della Cgil.

Anche Marina Sereni, vicepresidente dei deputati Pd, indica nel governo il responsabile del basso livello salariale italiano: "Per un governo che ha fatto del 'meno tasse per tutti' uno dei tanti slogan permanenti, aver impoverito gli italiani, ma soprattutto i lavoratori dipendenti, è proprio un bel record".

E il leader del Pd Dario Franceschini rincara la dose: "Stanno scoprendo adesso che in Italia c'è un problema stipendi e pensioni basse. Noi avevamo preso un impegno se avessimo vinto le elezioni, di partire immediatamente da li con la riduzione del prelievo fiscale sugli stipendi più bassi per aumentare il potere d'acquisto. Il governo ha fatto tutt'altro".
(18 maggio 2009)
http://www.repubblica.it



Sacconi strepita perché deve nascondere l'imbarazzo di un governo di destra che ha una pressione fiscale cosi' alta.
Attenzione che pero' quando la destra taglia le tasse, lo fa eliminando servizi per i cittadini, non come noi tagliando sprechi e dando piu' risorse ai redditi bassi. Non pero' se avessimo vinto noi, avremmo poi potuto mantenere le promesse, vista la crisi.
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Re: Stipendi, Italia tra gli ultimi

Messaggioda franz il 19/05/2009, 10:02

Una ineressante discussione:
http://www.noisefromamerika.org/index.p ... scale#body

E sul tema della produttività, che è fortemente legato ai salari lordi, ecco un testo interessante:
http://epistemes.org/2007/04/16/il-nodo ... -che-cala/

Franz
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Re: Per lo sviluppo di una politica economica equilibrata

Messaggioda Stefano'62 il 19/05/2009, 11:16

Rosario Amico Roxas ha scritto:Per lo sviluppo di una politica economica equilibrata
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Sacconi: «Retribuzioni legate
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Il ministro auspica anche la partecipazione dei lavoratori all’impresa e al suo azionariato.
(Il Messaggero del 18 maggio)
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Ora che le aziende, a causa degli egoismi del capitalismo, sono andate a p... (snippane) ora cercano gli operai per dividere i rischi e stimolare alla produzione.
Ora è il momento, invece, di mettere da parte gli antichi proprietari dei mezzi di produzione, rilevare le aziende per il valore ricavabile dalle dichiarazioni dei redditi (se il titolare non ha mai pagato tasse, allora la sua azienda non ha alcun valore !!!), ed affidarle a cooperative interne all'azienda stessa, senza scopo di lucro, in grado di reinvestire gli utili creando nuovi posti di lavoro, guadagnando in competitività. La gestione manageriale affidata a giovani manager con stipendi rapportati ai risultati, ma non superiori a tre volte il salario della manodopera specializzata.
Questo non è collettivismo di stampo marxista, è politica sociale ed economia del lavoro, (antitesi alla economia della finanza), in grado di promuovere uno sviluppo equilibrato dell'economia ed eliminare il GAP tra le classi, che oggi da GAP economico è diventato GAP politico e si è consolidato come GAP etico.
E gli ex proprietari ???? Che se andassero alla Cayman a godersi il frutto delle rapine perpetrate per anni, magari portandosi appresso IL caimano.

Ecco un bell'esempio di sviluppo finalizzato alla società invece che a se stesso.
Però non sono sicuro che non sia comunismo,o come minimo socialismo.

Ciao
Stefano'62
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