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TRE QUESITI REFERENDARI

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda Loredana Poncini il 13/05/2009, 8:31

Sottolineo che i quesiti referendari sono TRE. Vi prego di spiegarmi perché ovunque si parla SOLO di un unico SI' (per chi lo vuole, anche obtorto collo), senza mai distinguere, entrando in merito alla domanda di ognuno dei TRE QUESITI.
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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda Stefano'62 il 13/05/2009, 12:09

Brava Loredana,ricordiamolo.
Infatti il sì o il no ai primi due dipende dalla posizione di ognuno riguardo al maggioritario o al proporzionale;
ma questa diatriba non deve penalizzare il sonoro sì che spero venga espresso al terzo quesito.

Ciao
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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda matthelm il 13/05/2009, 13:20

Eppure non mi sembra molto difficile capire perché questo referendum (primi due quesiti sul premio di maggioranza) se passasse sostituirebbe ad una porcata un'altra forse peggiore.

Si vuole andare a parare verso un bipartitismo che più bastardo non si potrebbe.

Ora già non scegliamo i nostri candidati, poi avremo inoltre solo il potere di scegliere su due sole liste!!! perché le altre concorrerebbero solo per sport.

Non nè nel mio dna, come credo di altri.

Ai "geni" che lo hanno pensato, proposto e raccolto firme andrebbe tolta la patria potestà.

VOGLIAMO SCEGLIERE I NOSTRI CANDIDATI E POSSIBILMENTE SU PIU' LISTE con voto di preferenza!!!

La politica è già malmessa oggi, poi andrebbe sotto zero. Legge ultratruffa!!!
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda chango il 13/05/2009, 13:53

matthelm ha scritto:Eppure non mi sembra molto difficile capire perché questo referendum (primi due quesiti sul premio di maggioranza) se passasse sostituirebbe ad una porcata un'altra forse peggiore.

Si vuole andare a parare verso un bipartitismo che più bastardo non si potrebbe.

Ora già non scegliamo i nostri candidati, poi avremo inoltre solo il potere di scegliere su due sole liste!!! perché le altre concorrerebbero solo per sport.

Non nè nel mio dna, come credo di altri.

Ai "geni" che lo hanno pensato, proposto e raccolto firme andrebbe tolta la patria potestà.

VOGLIAMO SCEGLIERE I NOSTRI CANDIDATI E POSSIBILMENTE SU PIU' LISTE con voto di preferenza!!!

La politica è già malmessa oggi, poi andrebbe sotto zero. Legge ultratruffa!!!


se si vuole una legge elettorale nuova bisogna bocciare il porcellum e spingere le forze politiche ad approvare una legge elettorale diversa.
se passano tutti e tre i referendum si dà un indicazione in che direzione dovrebbe essere modificata la legge elettorale.

il fallimento del referendum vuol dire tenersi questa legge elettorale senza che ci siano reali speranze di cambiamento.
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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda Stefano'62 il 13/05/2009, 17:06

matthelm ha scritto:Eppure non mi sembra molto difficile capire perché questo referendum (primi due quesiti sul premio di maggioranza) se passasse sostituirebbe ad una porcata un'altra forse peggiore.

Si vuole andare a parare verso un bipartitismo che più bastardo non si potrebbe.

Ora già non scegliamo i nostri candidati, poi avremo inoltre solo il potere di scegliere su due sole liste!!! perché le altre concorrerebbero solo per sport.

Non nè nel mio dna, come credo di altri.

Ai "geni" che lo hanno pensato, proposto e raccolto firme andrebbe tolta la patria potestà.

VOGLIAMO SCEGLIERE I NOSTRI CANDIDATI E POSSIBILMENTE SU PIU' LISTE con voto di preferenza!!!

La politica è già malmessa oggi, poi andrebbe sotto zero. Legge ultratruffa!!!

Matt non ha tutti i torti.
Io andrò cetamente a votare,voterò sì al terzo quesito,ma per gli altri due sinceramente non ho ancora deciso.
Da proporzionalista sarei orientato sul no,però forse dato che il maggioritario dobbiamo tenercelo allora tanto vale farlo bene e votare sì.
Però Matt ha ragione e io davvero non so quale scelta tra sì e no possa innescare la necessità di una nuova legge.
Tutto quello che ho letto finora non mi convince per niente,e sono sempre più convinto che nè la destra nè la sinistra abbiano intenzione di cancellare il porcellum.

Ciao
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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda Loredana Poncini il 13/05/2009, 17:37

Proprio per le ragioni da voi evidenziate, son sempre più convinta di votare NO al 1° quesito, NO al 2°, ed un sonoro SI' al 3° quesito.
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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda mauri il 13/05/2009, 17:43

io voto siiiiiiii a tutto ed è semplice la mia motivazione
saranno costretti a cambiare legge e poi si tornerà a votare e il pàpi se ne andrà a casa x la 3za volta
mi stupisco che chi ha raccolto le firme ora ha voltato gabbana, quella gente non è seria ed è anche inaffidabile perchè non sa cosa dice e poi quello non sa parlare figurati se capisce quello che legge, se ne torni con i suoi amici orsi in abruzzo
ciao, mauri
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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda chango il 13/05/2009, 17:47

Loredana Poncini ha scritto:Proprio per le ragioni da voi evidenziate, son sempre più convinta di votare NO al 1° quesito, NO al 2°, ed un sonoro SI' al 3° quesito.


facendo così di fatto ci teniamo questa pessima legge, facendo un regalo immenso alla Lega.
ne vale la pena?
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Re: TRE QUESITI REFERENDARI

Messaggioda ranvit il 13/05/2009, 18:51

Dice Cacciari....parte di un'intervista su repubblica.it :

Referendum
"Io voterò sì al referendum, credo che sia la giusta provocazione verso un ceto politico che non è riuscito a modificare una legge indegna. La vittoria dei sì creerà grosse contraddizioni nel Pdl e non credo che danneggerebbe Pd, non ne sono convinto". "Sarebbe ora di finirla di pensare - ha aggiunto Cacciari - che attraverso i sistemi elettorali tu vinci o perdi, questa è idiozia elettoralistica. Lasciamo perdere il cretinismo elettoralistico, si vince solo se si convincono gli elettori. I sistemi elettorali - ha concluso il sindaco di Venezia - possono essere diversi, ma vince chi ha una leadership efficace e conquista i voti degli elettori".
E Franceschini non è una leadership efficace? "Franceschini non è Berlusconi - risponde Cacciari - Qualcosa Dario sta rimediando, ma sul piano del movimento. Non ha tempo di organizzare la strategia o il partito. Cerca di salvare la baracca ma tutto è rimandato al dopo elezioni".

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Dario Franceschini risponde ai dubbi sul sì al Referendum

Messaggioda ranvit il 13/05/2009, 18:57

Riporto qui l'intervista di ieri di Franceschini pubblicata ieri su repubblica.it e da me inserito per errore in altro forum.

Da repubblica.it :

L'INTERVISTA. Dario Franceschini risponde ai dubbi sul sì al Referendum
"Se vuole il premier vince da solo anche con la legge attuale"
"La linea è decisa, basta sbandare in politica non si cambia per paura"
"In direzione 100 hanno votato per il sì e 5 per il no
dopo questo voto non si può riaprire un dibattito già risolto"

di GOFFREDO DE MARCHIS

ROMA - "Abbiamo discusso, abbiamo votato, abbiamo deciso. E da segretario dico che un partito non può sbandare continuamente. Chiti e Rutelli chiedono di ripensare il sostegno al referendum? Capisco tutto, anche lo spirito costruttivo con cui mi rivolgono questo appello, ma la mia riposta è no". Dario Franceschini parla al telefono dal treno con cui attraversa la Basilicata e la Puglia. "Siamo impegnati in una campagna elettorale d'ascolto. Cerchiamo di entrare in contatto con l'Italia che non si vede in televisione, vogliamo accendere i riflettori sui problemi tenuti nascosti dal governo. Un grande partito riformista può fare il bene del proprio Paese anche stando all'opposizione. Abbiamo il dovere di seguire questa strada, non di riaprire un dibattito che si è già risolto nella direzione, dopo tanti approfondimenti, con più di 100 voti a favore del Sì e 5 contrari".

Ma lei sa che la richiesta di una marcia indietro cresce per via del pronunciamento di Silvio Berlusconi. Il timore è che il premier approfitti di un successo del referendum per tornare al voto e conquistare, da solo, la maggioranza assoluta.
"Che partito sarebbe un partito che cambia idea, ripeto: dopo aver a lungo discusso, solo perché il premier distrattamente ha detto a Varsavia che sosterrà il Sì. La domanda alla quale gli italiani devono rispondere il 21 giugno è la seguente: volete abrogare la legge porcata, quella che sottrae agli elettori il diritto di scegliersi non solo i partiti ma anche le persone da mandare in Parlamento? Togliendo di mezzo la politologia, chi ha contrastato con durezza quella norma non può che rispondere Sì. Poi ci saranno 4 anni, qualunque sia l'esito referendario, per fare una buona legge elettorale".

Non bisogna tenere conto delle parole di autorevoli dirigenti del Pdl che hanno già detto: nessuna riforma, se passano i quesiti si applica la norma uscita dalle urne?
"Ricordo al Pdl e a coloro che si mostrano impauriti per le dichiarazioni di Cicchitto e Gasparri che il partito di Berlusconi ha 271 deputati su 630. Tutti gli altri sono più che sufficienti per varare un nuovo sistema di voto. E a chi mi chiede di ascoltare la Lega e il suo appello contro il referendum, rispondo: se vincono le astensioni o il No la stessa Lega dirà che il voto degli italiani conferma la legge Calderoli. Capisce cosa significa? Ce la dovremo tenere a vita. Sarebbe un pessimo risultato per chi l'ha sempre contrastata, non crede?".

Resta il pericolo di un Berlusconi piglia-tutto se il premio di maggioranza va al partito maggiore.
"Chi crede, o finge di credere, alla presunta minaccia di Berlusconi, sciolgo le Camere e riporto il Paese alle urne, dovrebbe riflettere su un dato molto semplice: non c'è bisogno di alcun referendum per dare seguito a questo progetto. Il Cavaliere può cavalcarlo anche con la legge attuale: va da solo e se arriva primo si prende la maggioranza dei seggi. Questa paura dunque è insensata. E quando in politica vince la paura si commettono errori fatali".
Oggi però le voci di dissenso dentro il Pd sono molte. Tre disegni di legge in campo per altrettanti modelli elettorali, comitati per l'astensione, alleati schierati con il No. Dopo le elezioni europee, il Pd potrebbe riesaminare la sua scelta?
"Ho preso un impegno con l'assemblea costituente che mi ha eletto e finché sono il segretario intendo mantenerlo. L'impegno è questo: ci si chiude nelle sale riunioni, si discute, se capita si litiga ma non sui giornali o in pubblico. Poi, democraticamente si decide e tutti insieme si sostiene la stessa linea. È esattamente ciò che abbiamo fatto sul referendum. Perciò sono convinto che queste mie parole chiudano definitamente il dibattito".

Intanto Di Pietro approfitta delle vostre divisioni, cambia idea e annuncia una battaglia contro il referendum che consegna l'Italia a Berlusconi. I distinguo del Pd ricominciano a fare danni?
"Io so che la nostra posizione è giusta e l'abbiamo decisa a larghissima maggioranza. Quanto a Di Pietro, mi sono impegnato a non fare polemiche con i "colleghi" dell'opposizione. Abbiamo tutti un avversario più grande: la destra. Ma se uno cambia idea come riflesso condizionato per le parole di Berlusconi dopo aver raccolto con entusiasmo le firme per i quesiti, come ha fatto proprio Di Pietro mica noi, beh c'è un problema irrisolto con la politica. Sa una cosa? Sono veramente preoccupato all'idea di vedere Di Pietro su un palco accanto a Bossi e Calderoli che gridano insieme: "Votate no". Proponendo cioè all'Italia di tenersi la legge porcata...".
Rutelli spiega che la tattica del Pd non ha funzionato: inutile far finta che il referendum non esista sperando che fallisca il quorum. Chiti raccoglie firme sotto il suo disegno di legge con l'Udc prefigurando nuove possibili alleanze. È già cominciato lo scontro per il congresso del Pd?
"Non è possibile vedere dietro ogni critica chissà quale retroscena. E io stimo sia Rutelli sia Chiti. Ma da segretario, finché sono al mio posto, dico: il Partito democratico ha discusso e deciso. Adesso concentriamoci sui problemi veri degli italiani".

(12 maggio 2009)
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