Il fatto è che io sono convinto che l'elettorato potenziale di sinistra conquistabile dal PD ammonti a non meno del 30%. Naturalmente le elezioni in un sistema bipartitico si vincono conquistando gli elettori centristi o moderati che dir si voglia. Ma questo vale nel momento in cui ci sono le elezioni.
Gli elettori centristi o moderati hanno la caratteristica di essere estremamente (per le nostre tradizioni) mobili. Il passaggio dal centro del CS al centro del CD è un passettino molto piccolo. Basta una leggina su temi etici. Non si può fare stabilmente affidamento su di loro. Invece è più improbabile (in condizioni normali) che l'elettore di sinistra abbandoni il suo schieramento per lo schieramento opposto.
E se un partito a vocazione maggioritaria non ha una sua base stabile consistente, la vocazione maggioritaria se la può scordare.
Nel resto d'Europa, osserviamo partiti di sinistra che conquistano il centro per vincere le elezioni, non partiti di centro che conquistano la sinistra o che ottengono la maggioranza prevalentemente con l'elettorato di centro in presenza di un forte partito di centrodestra.
Quando B. andrà in pensione non lo so cosa accadrà, ma mi pare improbabile che il PDL si sgonfi.
Diverso sarebbe il discorso con un sistema proporzionale tipo prima repubblica. Allora un partito di centro-centro potrebbe avere sempre la maggioranza relativa e stare sempre al governo. Ma questo lo sappiamo.