La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Dalla storia alla memoria

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Dalla storia alla memoria

Messaggioda Rosario Amico Roxas il 05/05/2009, 11:58

Dalla storia alla memoria Rosario Amico Roxas

Il tentativo pseudo culturale che tenta, oggi, di affermarsi è quello di far transitare la storia nella memoria, al fine di permettere un ulteriore spostamento nello scrigno dell’oblio, magari dopo averne riscritto e reinterpretato i momenti più significativi.
Chi ricorda e commemora più la “presa di Porta Pia”, che pure fu il momento più alto e conclusivo della unificazione d’Italia con Roma capitale ?
Siamo rimasti in pochi a ricordare lo “sbarco dei Mille” come una delle più perniciose invasioni che la Sicilia abbia subito nella sua lunga storia, con annessa rapina dell’oro del Banco di Napoli e del Banco di Sicilia, con cui i Savoia finanziarono le infrastrutture del Nord, provocando l’impoverimento dell’isola e l’inizio dell’emigrazione; ce lo dice la storia e ce lo spiegano gli storici, ma la memoria ha appreso ben altro e lo ha riposto nell’oblio degli eventi passati.
Ora corre obbligo riscrivere la storia per adeguarla alle esigenze del nuovo satrapo, per offrire i risultati ad una conoscenza approssimativa pronta a memorizzare e disposta a dimenticare.
C’è di mezzo il primato dell’uomo che pretende un’affermazione che non può chiedere alla storia, così l’affida alla memoria. La competizione è iniziata da tempo; il confronto con Obama è stato presto liquidato in forza dei sondaggi che esaltano il cavaliere con il suo 75,1 % di fanatici consensi, contro un misero 56% del capo della nazione più potente del pianeta, che, pure, sta cercando di rimediare agli errori della precedente amministrazione; una percentuale superiore anche all’indice di gradimento del Grande Fratello !!!
Il confronto con Napoleone ebbe momenti di drammatica ammissione: “Solo Napoleone ha fatto più di me !” , ma non tutto è perduto, ci penserà la Fondazione Magna Charta a ridimensionare Napoleone per rispolverare la definizione di Proudhon “Napoleon le petit”; se ne occuperanno i nuovi scrittori della memoria con i preannunciati interventi di Quagliarello, Letta, Buonaiuti e i resoconti di Emilio Fede.
Rimane in piedi la tenzone con Mussolini con il bisogno di rivalutare l’uomo per assimilarlo al nuovo cavaliere. Ci pensa Dell’Utri attribuendo al duce il medesimo buonismo che ha fatto lacrimare il cavaliere a L’Aquila, non senza, però, comunicare, dopo essersi asciugato l’ipocrisia delle lacrime, alla dottoressa impegnata ad assistere i traumatizzati che avrebbe auspicato di “essere da lei rianimato”; anche in questo caso la colpa ricade sulla dottoressa, colpevole di essere, oltre che umanamente dotata di altruistica dedizione, anche di un’avvenenza che l’ha inquadrata, agli occhi malati del cavaliere, immancabilmente in posizione orizzontale.
Secondo Dell’Utri Mussolini avrebbe fatto la guerra e l’avrebbe persa per colpa degli altri, tale e quale come il cavaliere, che arraffa le immagini dell’apparenza e scarica sugli altri i poderosi vuoti di credibilità che lo identificano per quello che è. Aderente il parallelo tra questo cavaliere ed il precedente per quanto riguarda la mandrillesca attività sessuale; di Benito si vantava la sua capacità di “sfiancare un cavallo al giorno e una donna a notte”, solo che il cavaliere Mussolini non ambiva distribuire cariche istituzionali agli uni e alle altre.
Mussolini ebbe un’amante, devota e fedele fino alla morte, questo cavaliere se osasse chiedere un qualunque sacrificio (men che meno vitale) ad una delle sue pupille, sarebbe travolto da una salve di pernacchie tale da riscrivere per intero la cronaca del berlusconismo.
Come per l’oblio di Porta Pia, anche per le festività che segnano le pietre miliari della storia moderna d’Italia è in atto il processo di revisionismo, per sostituire le pietre miliari con i rigurgiti dell’opportunismo. E’ così che la ricorrenza della Liberazione la si vuol fare diventare “Festa della Libertà” e la “Festa del Lavoro (o dei Lavoratori)”, Festa della speranza.
Non deve restare nulla che possa segnare le tappe storiche; ogni evento dovrà avere un parallelismo alternativo, come l’assimilazione dei repubblichini ( definiti da Dell’Utri “partigiani di destra”) ai partigiani, nel nome di una unità che pretende trasformare l’intero popolo italiano in un gregge di pecore che ha trovato il suo pastore, ben dotato di addestratissimi cani, che eseguono gli ordini, mentre il popolo dovrebbe belare al seguito del vincitore della storia, novello Zaratustra.
Rosario Amico Roxas
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 169
Iscritto il: 01/03/2009, 23:09

Re: Dalla storia alla memoria

Messaggioda Iafran il 05/05/2009, 13:59

Se fossero solo “i berluscones” a rivedere o a rinnegare qualsiasi vicenda storica avrebbero pure una loro “giustificazione” per la spudorata dedizione al cavaliere e per l’esaltazione che ne fanno di ogni sua “trovata/burla”. Purtroppo, devo riconoscere che anche fra i nostri rappresentanti (soprattutto a livello locale e fra i più giovani) aleggia il tentativo di disconoscere il passato per marcare meglio il presente che li vede protagonisti.
I primi sono votati al “dopo di noi il diluvio”, i secondi a “chi prima di noi?”.
Solo gli stolti possono rinunciare alla memoria storica. E, a quanto pare, questi sono in aumento!

Rosario Amico Roxas ha scritto:C’è di mezzo il primato dell’uomo che pretende un’affermazione che non può chiedere alla storia, così l’affida alla memoria. La competizione è iniziata da tempo; il confronto con Obama è stato presto liquidato in forza dei sondaggi che esaltano il cavaliere con il suo 75,1 % di fanatici consensi, contro un misero 56% del capo della nazione più potente del pianeta, che, pure, sta cercando di rimediare agli errori della precedente amministrazione; una percentuale superiore anche all’indice di gradimento del Grande Fratello !!!

Perché si presta tanta fede alle cifre riportate dai sondaggi?
Il cavaliere manipola tutto e non si dubita che i sondaggisti possano essere … guidati.
Quanto prima dovremmo aspettarci che il gradimento del cavaliere avrà raggiunto il 110% dei consensi (e perché non il 200% già che ci siamo, come quella volta che annunciò di avere avuto 7-10 milioni di italiani alla sua consultazione).
Ce ne siamo dimenticati, o ci abbiamo creduto?
Iafran
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 4269
Iscritto il: 02/03/2009, 12:46

Re: Dalla storia alla memoria

Messaggioda Rosario Amico Roxas il 05/05/2009, 14:21

Ancora oggi si vanta la presenza di 2 milioni di persone a Piazza San Giovanni.
Persone presenti hanno udito affermare che la questura indicava 450/500 mila presenze; la cifra arrivò al cavaliere, il quale disse "Allora un milione..." Nel corso del discorso ci ripensò e sancì due milioni...!
Nessuna ha badato al fatto che quella piazza, con le strade corcostanti, copre un'area di 8 ettari, cioè 80.000 metri quadrati...una bella estensione, ma per ospitare 2 milioni di persone, bisogna disporle 22 (ventidue) per metro quadrato, molto più delle piantine di prezzemolo in una coltura intensiva !!!
Eppure se ne parla ancora e, quando può, Bonaiuti lo ripete, tanto è sicuro che gli italiani non riflettono nemmeno...!
Rosario Amico Roxas
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 169
Iscritto il: 01/03/2009, 23:09


Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 8 ospiti