da pierodm il 20/04/2009, 17:15
No, non è nè dubbioso, né dolente, com'era facile prevedere.
Ma su questo, forse, ci torneremo.
Caro Stefano, possiamo anche concordare sul fatto che la maggioranza degl'italiani non è di destra, se ci mettiamo d'accordo su che cosa significhi essere di destra: nel senso che intendi tu, non sono propriamente "di destra", ma sono gagliardamente qualunquisti. E opportunisti, che è la brutta copia dell'essere "pragmatici" e senza alcun particolare "ideale".
Però - Europa a parte - credo anche che storicamente gl'italiani hanno dimostrato che tendono ad essere e a fare scelte di destra vera e propria, non metaforica: non è probabilmente un fenomeno chiarissimo e inequivocabile, anzi richiede interpretazioni, ma il fascismo prima, la sussistenza del MSI poi, una certa parte della DC, la proliferazione del terrorismo eversivo nero, il razzismo leghista, lo stesso peronismo berlusconiano, qualche significato ce l'hanno in questo senso.
Franz - Dipende da chi eleggono. E questo è democraticamente sempre vero.
Intanto l'america (il popolo, l'eleettorato) ha dimostrato di saper voltare pagina.
Noi piuttosto che criticare l'america, dovremmo cercare di concentrarsi sull'Italia berlusconiana, visto che da noi di un futuro Obama non se ne vede neppure l'ombra.
Direi che bisogna concentrarsi sull'Italia, punto. Le studiate follie di Bush non sono state avallate soltanto da Berlusconi, al tempo. Non te lo ricordi, Franz? Non ricordi le polemiche sulla guerra preventiva e sulle "armi di distruzione di massa", che hanno visto schierati dalla parte di Bush molti che oggi partecipano al "voltare pagina" di Obama?
Se volessi essere perfido, direi che da noi un Obama non si vede all'orizzonte, perché la parte che dovrebbe produrlo ha tra le sue file troppi bushini - chiedo scusa, ex bushini. Ma lasciamo perdere.
Piuttosto, non capisco che cosa sia "democraticamente sempre vero".
Che la democrazia consista - o non consista soltanto - nel registrare che uno o l'altro "vince" le elezioni, anche questa - come tante altre - è un'antica, vexata quaestio.
Volendo giudicare la faccenda da un altro punto di vista, diciamo che una vicenda come quella di Bush, così come la nostra berlusconiana, in sedicesimo, non sono esattamente uno spot per la democrazia: nemmeno se ci si limita a considerare la democrazia dal lato puramente formale, visto il conflitto d'interessi berlusconiano, e visti i fortissimi dubbi sulla regolarità delle elezioni nel caso di Bush, oltre che la cappa censoria che è scesa sull'informazione USA sulla scia dell'11 settembre.