«IL SEQUESTRO NON HA NIENTE A CHE VEDERE CON LA PIRATERIA»
«Il Buccaneer voleva versare in mare rifiuti tossici»
L'accusa del governatore della zona Sanag del Puntland: «Non chiediamo riscatti, vogliamo giustizia»
MOGADISCIO - Le autorità della regione semi-autonoma del Puntland, nel nord-est della Somalia, hanno accusato la nave italiana Buccaneer di voler versare rifiuti tossici al largo della costa somala e altri due pescherecci egiziani di attività illegali. Le tre navi sono state catturate la scorsa settimana dai pirati attivi al largo della costa somala e sono attraccate nel porto di Lasqorey, in Puntland.
LE ACCUSE - Le accuse sono state mosse oggi dal governatore della zona di Sanag, Mohamoud Said Nur, raggiunto telefonicamente dalla France presse: «Dobbiamo dire chiaramente che il rimorchiatore italiano e i due pescherecci egiziani sono state sequestrate dalle forze di sicurezza locali e la ragione per cui sono state messe sotto sequestro non ha nulla a che vedere con la pirateria. Abbiamo avuto la conferma che il rimorchiatore italiano trasporta due contenitori di rifiuti tossici e che (l’equipaggio) voleva gettarli nelle nostre acque. Dobbiamo fare giustizia e non chiediamo riscatti per la loro liberazione». Alle due imbarcazioni egiziane il governatore ha rimproverato di pescare illegalmente nelle acque somale. «Anche loro devono essere portati davanti alla giustizia», ha aggiunto. Il Buccaneer è stato catturato l’11 aprile scorso nel Golfo di Aden. A bordo si trovano 16 membri di equipaggio: 10 italiani, cinque romeni e un croato. I pescherecci egiziani, con tra 18 e 24 marinai a bordo, sono stati catturati al largo del Somaliland.
19 aprile 2009
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Vittorio